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Inviato: Ven 31 Dic 2004 17:03 pm Oggetto: Epiloghi |
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Ho sempre ritenuto, credo come molti di voi, che l'epilogo di un romanzo, di qualunque genere venga considerato, consti di un'importanza capitale e imprescindibile nella valutazione complessiva dell'opera, e costituisca il compendio nel quale tutte le trame devono convergere e intrecciarsi nell'epitome più epico e coinvolgente possibile, pur mantenendo la verosimiglianza e la coerenza della storia, pena il collasso di tutta l'approntatura del romanzo.
Non di rado mi è accaduto che un finale scialbo, affrettato o inattendibile abbia deturpato un intreccio valido e seducente, che poneva solidamente le premesse per un finale travolgente, e che infine, miseramente, falcidiava le aspettative che mi ero creato.
Molto più di rado, invece, l'epilogo si è mostrato degno della preparazione, e quasi mai il solo finale è riuscito a esaltare un libro mediocre.
Personalmente, limitatamente al fantasy, i finali che mi hanno più convinto sono quelli che hanno sublimato un romanzo altrettanto affascinante; purtroppo, l'elenco di tali libri è esiguo, in rapporto alla quantità delle mie letture: Il Silmarillion; Il Signore degli Anelli; La Figlia del Re degli Elfi; La Leggenda della Pianura Seducente; La Spada Spezzata; Dimenticato Re Gudù; Il Ciclo di Coldfire; La Saga di Earthsea; The Black Company; The Darkness That Comes Before; La Leggenda dei Drenai; Eroe nell'Ombra.
Tra i finali che invece hanno rappresentato l'apice di tutto il romanzo, elevandone la qualità complessiva, credo di poter annoverare solo Le Nuove Avventure di Thomas Covenant e Il Serpente Ouroboros.
Aspetto le vostre risposte, e le vostre ulteriori considerazioni.
Ultima modifica di Feanor il Gio 20 Gen 2005 16:37 pm, modificato 2 volte in totale |
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Palin
«Re sotto la montagna»
Messaggi: 15146 Località : Solace
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Inviato: Ven 31 Dic 2004 18:29 pm Oggetto: |
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A parte che usi gli incisi come un gangster la tommygun , sono fondamentalmente d'accordo con te (anche se non ho letto tutti i libri che citi). TK7 should, of course, be named Neville – Neville and Luna, a match made in heaven.
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Desirion
«Tuatha Dé Danann»
Messaggi: 1619 Località : TÃr na n'Og (To)
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AylysRaziel
«Deva Guerriera dei Boschi»
Messaggi: 1543 Località : L'Antico Regno del Silenzio
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Inviato: Gio 20 Gen 2005 11:08 am Oggetto: |
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E ora mi metterò a fare i complimenti ( e sempre i complimenti) anche a te Feanor.
Innanzitutto tanto di cappello. Ottima scelta della tematica. Coinvolgente ed intrigante.
Di scrittori emergenti su FM ce ne sono tanti, tantissimi (io mi considero parte del gruppo), quanti di noi non sono terrorizzati da quest’ultima tappa?
Mà , tra i libri che citi ce ne uno che più lo sento nominare più lo detesto.
Molti titoli invece hanno solleticato già altrove la mia voglia di lettura, quindi penso che approfitterò di questo listino per ampliare la mia esperienza di lettrice.
Per il momento ciao! Speranzosa che questo topic prenda piede, alla prox! |
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Leida80
«Stregona di Angmar»
Messaggi: 4986 Località : Roma
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Inviato: Gio 20 Gen 2005 11:30 am Oggetto: |
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Sono perfettamente d'accordo con te, Feanor. L'epilogo è con ogni probabilità la parte più importante di un libro, visto che è il punto in cui tutti i nodi vengono al pettine e si capisce effettivamente cosa l'autore abbia voluto dire per tutte le pagine che ha scritto.
Se poi devo fare qualche nome, direi che Il Nome della Rosa ha un epilogo davvero spettacolare, perfettamente in linea col romanzo, IT, invece, rovina tuitto con una fine che dura per 100 pagine e più di una volta scade nel delirio. |
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Inviato: Gio 20 Gen 2005 12:16 pm Oggetto: |
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Quando ideai la mia trilogia, partii dal presupposto che 98 finali su 100 mi avevano deluso. E non volevo assolutamente che anche il mio finale fosse deludente.
Il finale è fondamentale, deve dare un senso alla vicenda e lasciare l'ultimo tocco di magia nel cuore del lettore. Spesso è proprio l'ultimo paragrafo a contare. Ma io sono dell'idea che il finale vada visto in senso più ampio ed esteso, anche "fisicamente" parlando (numero di pagine).
Troppe volte ho dovuto sorbirmi finali frettolosi, sintomo, secondo me, di gravi carenze di ideazione da parte dell'autore. E' molto facile avere delle idee e metterle in un romanzo. Dare alle stesse idee una certa completezza, chiudendo il cerchio, è invece piuttosto difficile.
Nel mio caso, il vero finale solitamente si presenta un po' prima dell'ultima pagina. Ho quasi sempre una sorta di strascico, perché mi piace il senso di "vita che continua".
Ma, in fondo, non mi sono mai saputo rispondere. Qual è il mio finale? La fine dell'azione o i suoi strascichi? Sospetto entrambi. E, quindi, i miei finali sono lunghi.
Quali finali mi hanno soddisfatto?
Quello che più mi è rimasto impresso è il finale de "La mano sinistra delle tenebre", ancora una volta Ursula Le Guin. Preda di un brivido, una lacrima mi ha offuscato la vista quando ho letto l'ultima frase.
E quello, certo, è il senso della vicenda. |
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Leida80
«Stregona di Angmar»
Messaggi: 4986 Località : Roma
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Inviato: Gio 20 Gen 2005 12:56 pm Oggetto: |
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Io credo che il finale vero e proprio sia l'epilogo del discorso di cui il libro è portatore, una cosa quindi che non deve necessariamente coincidere con le ultime pagine, che sono invece la fine dell'azione.
Poi sono convinta che ogni storia abbia il suo epilogo iscritto nel proprio dna. Tutto lo svolgimento della narrazione conduce per sua natura ad un determinato epilogo: tutto sta poi a vedere se l'autore ha il coraggio e la capacità di accettarlo.
Sulla lunghezza delle chiuse dei libri, è un dramma: ci sono epiloghi affrettati, che evidenziano il difetto giustamente enunciato da Negrore, altre che si protraggono per un numero infito di pagine, dimostrando che l'autore non ha capito niente del ritmo che aveva la propria storia.
È una cosa davvero complicata. |
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Jirel
«Haut-lady»
Messaggi: 4534 Località : milano
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Inviato: Gio 20 Gen 2005 17:00 pm Oggetto: |
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Negróre ha scritto: | .
Quali finali mi hanno soddisfatto?
Quello che più mi è rimasto impresso è il finale de "La mano sinistra delle tenebre", ancora una volta Ursula Le Guin. Preda di un brivido, una lacrima mi ha offuscato la vista quando ho letto l'ultima frase.
E quello, certo, è il senso della vicenda. |
concordo in pienoLa paura uccide la mente
Dendarii forever!!!!!
Socio Fondatore Zzott Fun Club
BI forever |
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Inviato: Gio 20 Gen 2005 17:16 pm Oggetto: |
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Leida80 ha scritto: | Io credo che il finale vero e proprio sia l'epilogo del discorso di cui il libro è portatore, una cosa quindi che non deve necessariamente coincidere con le ultime pagine. |
Sì, la mia opinione coincide perfattamente con la tua, se ho ben interpretato ciò che intendevi comunicare.
Anch'io quindi concepisco l'epilogo in un contesto più lato, come il latore del fine ultimo di tutta la storia, depositario completo del vero messaggio del libro.
Esemplificando, nel Signore degli Anelli, e chiedo venia se i miei riferimenti vi appariranno ripetitivi, l'epilogo non è il ritorno alla Contea, ma il trionfo di onestà e fedeltà , l'esaltazione della forza e della pervicacia dei propri ideali e princìpi, dell'importanza di adempiere ai propri doveri anche per le persone all'apparenza più insignificanti.
L'idea, insomma, che permea il romanzo e con cui l'autore ammanta il lettore, che trascende infine dalla stretta dimensione del libro.
Leida, se tanto ti ha colpito il finale de Il Nome della Rosa, mi permetto di consigliarti L'Isola del Giorno Prima, celestiale.
Proprio in letteratura, giacchè Licia l'ha nominata ne approffitto, risiede il finale che mi ha più frastornato e illuminato in assoluto, indubbiamente, mi spiace per Tolkien . Un finale che forse si protrae per tutto il libro, forse compare solo nell'ultima riga, non saprei proprio decidermi. Trattasi quindi de Il Tempo Ritrovato di Proust, l'ultimo dei sette romanzi appartenenti alla colossale epopea Alla Ricerca del Tempo Perduto, a mio avviso il più grande capolavoro artistico che l'umanità abbia mai concepito, e che mai potrà concepire.
Ultima modifica di Feanor il Gio 20 Gen 2005 17:24 pm, modificato 1 volta in totale |
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Inviato: Gio 20 Gen 2005 17:35 pm Oggetto: |
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Leida80 ha scritto: | Tutto lo svolgimento della narrazione conduce per sua natura ad un determinato epilogo: tutto sta poi a vedere se l'autore ha il coraggio e la capacità di accettarlo. |
Concordo molto su questa cosa, Leida.
Sembra quasi filosofia, ma secondo me è il succo della questione. E porta a delle conseguenze.
Il coraggio è, ad esempio, dichiarare di essersi resi conto che, in un modo misterioso, a volte si comincia con un intento ben preciso e poi, a fine romanzo, si scopre che la motivazione interiore era un'altra.
Ultima modifica di Negróre il Gio 20 Gen 2005 17:37 pm, modificato 1 volta in totale |
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melusina
«Sorella Bene Gesserit»
Messaggi: 1528 Località : Amburgo
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Inviato: Gio 20 Gen 2005 17:36 pm Oggetto: |
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Prima di partire dall'Italia mi capitò di pranzare per caso in un ristorante a Civita Castellana, costruito in una vecchia stalla di paese ovviamente ristrutturata in qualcosa che oggi definiremmo "chic".
Il ristoratore, uomo piacevole ed evidentemente entusiasta del proprio lavoro, si sedeva a TUTTI i tavoli dei clienti per chiacchierare ambilmente per pochi minuti e poi candidamente chiedere "cosa vogliamo mangiare oggi?" Inutile dire che è stato uno dei pranzi più spettacolari della mia vita. In particolare ricordo il dolce: il ristoratore stesso, parlandone, lo definiva come "l'epilogo che può trasformare un pasto discreto in qualcosa di eccellente oppure il degno epilogo di un pasto di per sé eccellente".
Ecco, io credo che sia la stessa cosa per un romanzo, il finale è importantissimo, perché è quello che lascia il segno sul lettore. Non è mai un buon segno se il lettore non ricorda la fine di un libro, probabilmente quel libro nemmeno gli è piaciuto.
Forse ho ripetuto concetti già espressi, scusatemi, ma ci tenevo a sottolinearlo. Melusina
Che nessuno mi guardi quando nel buio della mia dimora dismetterò le vesti e parlerò coi pesci e coi serpenti. [by Anna Maria Bonfiglio] |
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Palin
«Re sotto la montagna»
Messaggi: 15146 Località : Solace
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Leida80
«Stregona di Angmar»
Messaggi: 4986 Località : Roma
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Inviato: Ven 21 Gen 2005 0:43 am Oggetto: |
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Negróre ha scritto: |
Il coraggio è, ad esempio, dichiarare di essersi resi conto che, in un modo misterioso, a volte si comincia con un intento ben preciso e poi, a fine romanzo, si scopre che la motivazione interiore era un'altra. |
Verissimo. All'inizio, delle Cronache, avevo in mente un tema del tutto diverso |
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Jirel
«Haut-lady»
Messaggi: 4534 Località : milano
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Inviato: Ven 21 Gen 2005 1:07 am Oggetto: |
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palin ha scritto: | Negróre ha scritto: | Quando ideai la mia trilogia, partii dal presupposto che 98 finali su 100 mi avevano deluso. E non volevo assolutamente che anche il mio finale fosse deludente. |
Il finale della tua trilogia? Sei un maledetto perché l'unica cosa che mi viene in mente da dire sul tuo finale è che uno non sa se gioire o piangere...
Evidentemente il vero finale sarà alla fine del ciclo, ma quello del terzo libro è veramente angosciante per come si lascia la situazione. Di certo non è deludente o mediocre. |
vero vero veroLa paura uccide la mente
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