Ave,
Avendo terminato da un bel po' la lettura di HP1 (edizione cartonata, come da maniaco
), vado a descrivere le mie impressioni, da grafomane incallito...
J.K.Rowling ha creato un mondo straordinario, parallelo al nostro e a esso intimamente legato, un mondo che ci racconta attraverso una favola dai toni lievi e umoristici, una favola che è diretta al cuore dei bambini ma che fa breccia anche nei più grandi, stregando la loro attenzione con maestria e affabulazione, facendoli tornare essi stessi bambini, risvegliando i desideri sopiti da un'infanzia e una prima adolescenza ormai trascorsa. Questa è la strada che permette agli adulti quell'immedesimazione che altrimenti sarebbe loro preclusa, e riservata solo ai più piccoli.
La pietra filosofale è senza dubbio un libro per ragazzi, ma ciò non nuoce alla godibilità che ne può trarre anche un adulto, a patto di volersi concedere un po' di sana, ingenua divagazione in quell'universo che ci si è lasciati alle spalle anni prima.
La narrazione presenta tante sorprese, molte trovate, e pazienza se la trama è probabilmente piuttosto semplice: qui conta avvincere il lettore toccandone le corde del piacere più genuino, con quel lieto, gaio divertimento che altrimenti gli è negato, senza troppi pensieri o elucubrazioni mentali e stilistiche. Il sogno di ciò che non è ma che è stato, almeno per un po', nell'immaginario di ogni bambino o ex bambino.
Ma non si pensi che si tratti di un fenomeno puramente semplicistico: l'autrice ha uno stile semplice ma curato, elegante, certo non eccessivamente pomposo o barocco, i significati dei simbolismi sono abbastanza ovvi, ma il target di questo libro rimane definito verso un'età piuttosto bassa; eppure la Rowling non ha solo fantasia, sa anche scrivere e ha una dote fondamentale in uno scrittore, quella di saper tenere sempre desta l'attenzione.
Il lettore ne rimane stupito, meravigliato.
Certo, Harry Potter può anche non piacere, magari per difetto d'identificazione con i personaggi o le storie, ma la bellezza della creazione di quest'immaginario da sempre nei cuori dei bambini è innegabile.
Cosa ci aspetta? Di vedere un Harry condannato a essere qualcuno, ma anche angariato da un mondo che non lo vuole perchè diverso, un mondo che preferisce appiattire piuttosto che esaltare le differenze, ma questa è storia vecchia, e i più giovani avranno modo di provarlo sulla propria pelle.
Il libro spalanca una porta su una realtà parallela, che è il sogno di tutti i ragazzini, è questo il suo punto di forza: chi apre il libro e inizia a leggere è costretto a correre a perdifiato fra i corridoi delle avventure dei giovani allievi di Hogwarts tra professori molto diversi da quelli che si è abituati a conoscere, tra fantasmi dispettosi o egocentrici, mostri e mostriciattoli, trabocchetti e segreti, lezioni e poltergeist.
Harry Potter attraversa tutta la fase di 'iniziazione' alla scuola di un adolescente: il contatto con insegnanti atipici, odiosi, severi, paterni, gli allenamenti sportivi del particolarissimo gioco del quidditch, le regole e le violazioni, le marachelle, le amicizie, le rivalità , le antipatie...
La pietra filosofale è un'opera che riesce a tenere avvinti alla pagina, pur se, come si diceva prima, le mirabolanti invenzioni sembrano avere una certa precedenza rispetto a un intreccio abbastanza semplice, sebbene quella stessa trama, superate le pagine di presentazione dell'universo e dei personaggi tenda a infittirsi piacevolmente.
Un libro dall'impianto preciso, dunque, con parole e simbologie rivolte a un pubblico di giovanissimi, per cui assolutamente comprensibili, ma condite da un'indagine psicologica sui singoli caratteri che non è condotta male, pur restando in una dimensione di giocoso divertimento.
Sono questi da considerarsi come lati in qualche modo negativi, limitanti? No, poichè il libro è pensato per stupire in altri modi, e in quei precisi modi riesce nel suo intento, restando nell'ambito di ancora ingenua conduzione narrativa.
La saga, a detta di molti, sterzerà , negli altri libri, verso un ambito dal fascino maggiormente fruibile da un pubblico più avanti con gli anni, introducendo ulteriori tematiche, rendendo se stessa più complessa e articolata, e sarà senz'altro interessante vedere la Rowling confrontarsi, nel prosieguo, con argomenti più 'maturi'.
Per ora, Harry Potter e la pietra filosofale resta una bella fiaba a lieto fine, piena di invenzioni strane, trovate mirabolanti, ironiche e mostruose al tempo stesso.
Un libro per tornare bambini per un po', insomma, pur non attestandosi a livelli di eccellenza; un buono da tre stelle non glielo leva nessuno però.
Divus Imperator Dixit.