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franz
Mago Mago
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MessaggioInviato: Dom 30 Ott 2005 6:22 am    Oggetto:   

Andrea D'Angelo
Tarko: appartenente alla razza dei Meek, persona normale, finché non trova il Medaglione, che scopre essere un "amplificatore dei sensi umani". Il Medaglione rende così il suo possessore estremamente ricettivo. Le sue qualità sono una grande affinità con la Natura, concetto complesso e presente nella trilogia, che però non credo possa essere applicato al suo esterno (non conosco questi scontri e le regole che avete stabilito). Ciò in cui il Medaglione è molto potente, è in difesa, ma le difese del talismano magico si attivano in autonomia, senza che il suo possessore possa richiederle o controllarle una volta attive. Tarko è, insomma, una persona normale, con una spiccata sensibilità, aiutata da un talismano.

Scheda di Andrea D'Angelo
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franz
Mago Mago
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MessaggioInviato: Dom 30 Ott 2005 6:22 am    Oggetto:   

Thor, figlio di Odino, re degli dèi, e di Jörd, dea della terra, era il più forte degli Æsir e dunque la sua dimora era ad Asgard, in un castello nelle terre di Bilskirnir. Mentre Odino era considerato re degli dei, Thor era un po' più il dio degli uomini, infatti era molto amato dagli scandinavi, probabilmente più di Odino, tanto che i Vichinghi si definivano Popolo di Thor. La sua moglie si chiamava Sif, ma poco si conosce di lei a parte che avesse i capelli d'oro, fabbricati per lei dai nani dopo che Loki le ebbe tagliato i suoi. Con Jarnsaxa ebbe come figlio Magni mentre con Sif ebbe Thrud e Modi, aveva anche un figliastro Ullr che era in realtà solo figlio di Sif.
La sua forza, già leggendaria, era aumentata da tre oggetti che non abbandonava mai e che lo rendevano quasi invincibile: una cintura che raddoppiava la forza di chi la indossava, un paio di guanti di ferro ed il leggendario martello Mjölnir. Il suo mezzo di spostamento era un carro trainato da due capre (Tanngnjóstr e Tanngrisnir). Anche questi animali avevano proprietà portentose: spesso Thor quando era in viaggio li mangiava per cena visto che, conservando la pelle e le ossa, il mattino dopo sarebbero stati di nuovo vivi.
Nelle sue soventi scorrerie era spesso accompagnato da Loki.
Nel corso del Ragnarök, Thor ucciderà e sarà ucciso da Miðgarðsormr, il serpente di Miðgarðr (la Terra): Thor ucciderà il serpente, ma, ammorbato dal suo soffio velenoso, farà solo nove passi prima di cadere a sua volta a terra morto.
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franz
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MessaggioInviato: Dom 30 Ott 2005 6:23 am    Oggetto:   

Lord Voldemort (il cui vero nome è Tom Marvolo Riddle) è il signore del male. Ha perso i suoi poteri tentando di uccidere Harry quando aveva solo un anno, scagliandogli la maledizione Avada Kedavra, che però gli è rimbalzata indietro riducendolo una specie di spirito.
Quando era al vertice della sua potenza Voldemort aveva tanti seguaci, i cosiddetti Mangiamorte, e altre creature oscure tra le quali anche i dissennatori. Tutti i maghi, per timore, non osano pronunciare il suo nome e perciò si riferiscono a lui chiamandolo Colui-che-non-deve-essere-nominato o "Tu-Sai-Chi".
Dopo la sua caduta Voldemort tenta costantemente di ritornare al potere.
Nel primo anno Raptor, l'insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, tenta di rubare la Pietra Filosofale per conto di Voldemort.
Nel secondo anno Voldemort appare sotto le sembianze di sé stesso sedicenne, prende il controllo mentale di Ginny Weasley e apre per la seconda volta la Camera dei Segreti e libera il Basilisco contenuto in essa.
Nel terzo anno, non si sente parlare di Voldemort, ma Codaliscia, un suo Mangiamorte si riunisce a lui.
Nel quarto anno Voldemort, trova un nuovo seguace, Barty Crouch Jr, che sotto le sembianze dell'insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, Alastor Malocchio Moody, gli porta Harry Potter nel cimitero dove sono sepolti i suoi genitori; lì Voldemort ritorna nel suo corpo, stavolta composto dalle ossa di Tom Riddle, con la carne di Codaliscia e con il sangue di Harry, ma non riesce ad uccidere il ragazzo che torna ad Hogwarts dopo un duello quasi mortale.
Nel quinto anno Voldemort si impossessa di Harry e viene rivelata la profezia secondo la quale un bambino nato nel settimo mese sarà designato da Voldermort come suo eguale, e uno solo dei due sopravviverà.

scheda della Modessa
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MessaggioInviato: Dom 30 Ott 2005 6:45 am    Oggetto:   

"I precedenti del Mouser (nome che gli deriva dalla statura bassa e tarchiata e dai trucchi sornioni) erano piú enigmatici, e difficilmente si potevano dedurre dalla sua statura da bambino, dalla veste grigia, dal cappuccio di pelli di topo che gli ombreggiava la faccia olivastra, e dallo stiletto ingannevolmente elegante; ma qualcosa, in lui, parlava delle città e del sud, delle strade buie ma anche di spazi ampi, assolati.
A Lankhmar, in una notte tenebrosa, se vogliamo credere ai deliri enigmatici di Sheelba dal Volto Senza Occhi, si incontrarono per la prima volta i due discutibili eroi e bricconi capricciosi, Faihrd e il Gray Mouser.
E mentre i due si scrutavano con aria di sfida nella nebbia scura rischiarata indirettamente da torce lontane, già erano vagamente consapevoli che erano due frammenti lungamente separati e perfettamente collimanti di un eroe ancora piú grande, e che ognuno di loro aveva trovato un compagno che gli sarebbe rimasto fedele in mille imprese e per tutta una vita - o per cento vite - di avventura"

La prima volta che incontriamo Grey Mouser scopriamo che è un apprendista di un mago bianco e ha appena completato un viaggio lungo e difficile per tornare dal suo padrone con il premio recentemente guadagnato dalla sua ricerca. Al suo ritorno scopre il maestro morto e tutto ciò che aveva è stato bruciato
Fafhrd è ispirato allo stesso Leiber e il Mouser al suo amico Harry Fischer
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MessaggioInviato: Dom 30 Ott 2005 6:56 am    Oggetto:   

I troll sono personaggi fiabeschi della mitologia scandinava. Secondo la mitologia alcuni erano giganteschi, altri piccoli. Avevano lunghi nasi ricurvi, solo quattro dita per mano e per piede, e la maggior parte di loro aveva una lunga coda dal folto pelo. Alcuni avevano un solo occhio in mezzo alla fronte mentre altri avevano due e persino tre teste. Come gli elfi, i troll sono creature notturne e la luce diretta del sole può tramutarli in pietre. I troll vivevano per centinaia di anni, alcuni erano talmente vecchi che muschio e alberi crescevano sulla loro testa. Avevano un aspetto brutto che spaventava la gente, ma per la maggior parte erano buoni ed ingenui. Tuttavia l'ira dei troll era senza limiti: era perciò molto importante avere dei buoni rapporti con loro, il che poteva portare anche un ricco compenso. La gente non poteva vederli a meno che non possedesse la vista magica data anche dalla purezza di spirito e bontà di cuore.
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franz
Mago Mago
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MessaggioInviato: Dom 30 Ott 2005 7:09 am    Oggetto:   

Artemis Fowl è un ragazzino di dodici anni, con un Q.I. prodigioso, i nervi saldi di un James Bond e il coraggio di un Indiana Jones, un genio, discendente da una ricchissima famiglia irlandesi di truffatori. E’ esperto conoscitore della Rete e ha deciso di votare la sua intelligenza al crimine. Conserva «un’infantile fede nella magia, unita alla capacità tutta adulta di sfruttarla» e non accetta di essere sconfitto.
A differenza di Harry Potter, non ha nulla di magico. E’ un genietto del crimine, abilissimo nell’uso del computer, che sa sfruttare appieno quanto di più reale esiste al mondo: la tecnologia. Ma la magia non è assente: tutto un universo sotterraneo circonda Artemis. Un universo popolato da creature che chi ha letto Harry Potter ha imparato a conoscere. Nani, elfi, centauri, troll.
Vive in una grande villa insieme alla madre, uscita letteralmente di testa dopo la scomparsa del marito e padre di Artemis. Con loro ci sono anche la fedele guardia del corpo del ragazzino, il mastodontico Leale e la sorella di questi Juliet, una bella ragazzina tutto pepe.

Artemis non è un bravo ragazzo, come Harry Potter per intenderci, è un delinquente con le idee ben chiare e dotato di grande intelligenza, sangue freddo e razionalità. Ma non è cattivo. E’ solo molto triste perché gli manca l’affetto della madre che, persa nel mondo della sua pazzia, non riesce neppure a riconoscerlo. E’ pur sempre un bambino, geniale ma debole. E questo sanno riconoscerlo anche i suoi avversari. Ed è corretto, non è meschino, rispetta i patti presi, a costo di perdere qualcosa a cui tiene molto…
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franz
Mago Mago
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MessaggioInviato: Dom 30 Ott 2005 7:35 am    Oggetto:   

Rand al'Thor, un ragazzo cresciuto in uno sperduto villaggio dei Fiumi Gemelli, ma è nato in realtà all'esterno. Figlio adottivo di Tam al'Thor e Kari. (L'identità della vera madre è ancora sconosciuta, anche se molto probabilmente si tratta di Tigraine, Erede al Trono dell'Andor scomparsa poco prima della Guerra Aiel. Il Padre era Janduin, capo clan degli Aiel Taardad).
Si ritrova di colpo con la vista sconvolta e costretto a fuggire da casa con altri 3 ragazzi, 2 ragazzi (Mat e Perrin) e una ragazza (Egwene), perché esseri malvagi attaccano il suo villaggio, e suo malgrado scopre di essere l'uomo più odiato del suo mondo: infatti i suoi nemici e i suoi alleati lo identificano fin dall'inizio come la reincarnazione della persona più odiata del mondo, il Drago, vissuta molto tempo prima
Personaggio principe della Saga. Rand è in grado di percepire la Vera Fonte e di incanalare l'Unico Potere. Rand è ta'veren. Si è proclamato il Drago Rinato
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Palin
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MessaggioInviato: Dom 30 Ott 2005 12:33 pm    Oggetto:   

Raistlin Majere, gemello di Caramon, nasce nella cittadina di Solace, da una madre veggente e da un padre che si spezza la schiena per mantenere la famiglia. Cagionevole di salute, scopre ben presto di avere talento per la magia e grazie alla sorellastra Kitiara viene iscritto alla scuola di magia di Waireth. Durante la Prova, che sancisce il passaggio dall'apprendistato a quello di mago, Raistlin viene spezzato nel corpo e nello spirito, la sua pelle si tinge d'oro e i suoi occhi, che ospitano una sinistra pupilla a forma di clessidra, gli mostrano un mondo in perenne decadimento e corruzione.
Dotato di un fine intelletto e di un pungente sarcasmo, Raistlin necessita dell'aiuto del gemello persino per le più comuni attività, ma nonostante sia guardato da tutti con sospetto, spesso Tanis si rivolge a lui per un consiglio quando la situazione è intricata. Si unirà al gruppo che, guidato dalla barbara Goldmoon e dal leader Tanis Mezzelfo, sfiderà il potere dei draconici e dei Signori dei Draghi per recuperare i Dischi di Mishakal, un potente artefatto in grado di riportare l'attenzione degli dèi su Krynn.

Lo ritroveremo anche nelle Leggende, il cui memorabile incipit ci conddurrà a conoscere un diabolico progetto in cui Raistlin, definitivamente consacrato dalle Vesti Nere dell'ordine dei Maghi di Krynn, coinvolgerà il suo gemello Caramon e la Reverenda figlia di Paladine Crysania.
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franz
Mago Mago
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MessaggioInviato: Lun 07 Nov 2005 12:46 pm    Oggetto:   

Direttamente da Fabiana Redivo, ecco le schede dei protagonisti dei suoi libri:
Elias di Tambar.
E’ “il campione”, il cavaliere senza macchia e senza paura. Fisicamente lo descrivo così: alto, atletico, capelli neri, occhi grigi, carnagione leggermente olivastra. E’ figlio di un nobile afran e una principessa harjni. Le unioni miste sono a malapena tollerate; in tal senso viene definito un mezzosangue. Come spadaccino non ha rivali. Sa usare molto bene tutte le armi in generali. Non è un mago, ma può affidare la mente ad Harj nel senso spiegato qui sopra. Questo gli consente di ottenere protezione dalle magie meno potenti di qualsiasi genere, di vedere al buio (praticamente di vedere con gli occhi della mente), di percepire se una persona mente o ha cattive intenzioni. In generale chi affida la mente ad Harj, non subirà mai il fascino perverso di Soth, non potrà mai diventare malvagio. Elias può comunicare a grandi distanze con la regina Harjdia grazie a un’acquamarina magica regalatagli da Derbeer. Comunque comunica alla maniera degli harjni accedendo alla mente collettiva. E’ un valoroso, un amico fidato, uccide solo se necessario, possiede un forte senso dell’umorismo ed è attento osservatore. E’ anche piuttosto colto.

Il mondo che Fabiana ha inventato è diviso in 4 regni (Talassia, Afra, Kar-Vultan, Terre del Vento) tanti quanti gli Spiriti degli Elementi: Hydara = Spirito dell’Acqua, Afra = Spirito della Terra, Pyrxos = Spirito del Fuoco, Harj = Spirito del Vento. Gli Elementi hanno al loro servizio alcune creature Elementali. A governare il tutto, un unico Universo creatore, la cui antagonista è la Distruzione (Soth).
Quattro popoli, quattro culture, una sola razza (umana).
Ancora una precisazione. Il popolo harjni (figli del vento), dispone di uno speciale mezzo di comunicazione. In pratica accedono a una sorta di mente collettiva in cui i pensieri vengono messi in circuito. In tal modo è possibile raggiungere telepaticamente qualcuno che si trova molto lontano, purché sia in ascolto. Oltre a questo la “mente collettiva” consente di conservare il ricordo di tutti coloro che si sentono liberi di affidare al mente ad Harj (la chiave d’accesso è questa). Il passato e il presente sono là, a portata di mano. Il Sapere degli harjni si trova nel circuito di voci conservate e trasportate dalla mente collettiva, però non tutti sono in grado di accedervi. Non si tratta di una restrizione, ma della “capacità” della mente di un individuo di recepire il Sapere, che è immenso.
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Mago Mago
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MessaggioInviato: Lun 07 Nov 2005 12:47 pm    Oggetto:   

Derbeer Non molto alto, magro, barba e capelli biondo rossiccio, occhi azzurri, non è certo un atleta (fatta eccezione per la corsa). Sa usare l’arco e il pugnale, ma in pratica non usa mai le armi. Il potere di cui dispone è più che sufficiente a proteggerlo da percoli, magici e fisici. Di ottimo appetito, è il tipo di uomo che con un manuale in tasca smonta l’universo e lo rimonta migliorandone l’efficienza. Non è presuntuoso. Mai gli passa per la testa di sfoggiare il suo sapere o il suo potere. Ha un potere immenso. All’inizio della vicenda è legato unicamente all’Acqua (è un talassiano). Riveste anche una carica politica, dal momento che è il Primo Ministro del re di Talassia (di cui è amico fidato). Grande studioso, onestissimo, simpatico, diretto nei modi, estremamente razionale, niente affatto pratico, non ama la mondanità. Nel corso della storia, entra in contatto con Harj e, pur mantenendo il forte legame con Hydara (spirito dell’acqua), affida la mente al Vento e accede al Sapere degli harjni. Lo Spirito del Vento gli affianca uno spiritello d’aria, Gaia, che diventa la sua compagna. Derbeer vive mille anni. E’ il cronista del millennio in corso e qualsiasi cosa accada, non può morire. Il suo compito è quello di narrare mille anni di storia umana. Proseguendo nella storia, Derbeer comprende che la vera forza per sconfiggere il male (cioè Soth), sta nell’Armonia. Egli ne possiede la Chiave, è in lui, nel suo cuore. In pratica riesce a invocare tutti gli Elementi, ne unisce i poteri e li fonde in una luce purissima in grado di sconfiggere l’Ombra di Soth. Riceve il Sigillo della Vita. Egli rappresenta la Vita. Se pone il segno del Sigillo della Vita nel cuore di un uomo, questi sarà preservato dal male. Possiede un amuleto di fuoco, l’Occhio del Drago. Un rubino montato in un ciondolo d’argento (è descritto nel primo libro, ma l’ho prestato e non ricordo com’è fatto). Può invocare lo Spirito del Fuoco quattro volte nella vita (alla fine della storia gliene avanza una). Riesce a operare magie anche a grandi distanze. Invoca pioggia, tempeste, vento… tutti i tempi atmosferici che vuoi. E’ in grado di raccogliere l’umidità nell’aria e concentrarla in sfere di energia azzurre e viola. Può percepire la presenza dell’acqua ovunque, anche di fiumi sotterranei. Può scatenare uno tsunami. Può innalzare barriere protettive per sé e per i suoi compagni. Ha il dono della guarigione. Nella storia si traveste da Guaritore. In realtà si tratta di una figura pyrikoi, cioè legata al fuoco. Ma egli è ben voluto da tutti gli Spiriti, perciò riesce a operare anche come Guaritore (accidenti, ma quante cose gli ho fatto fare?). E’ in grado di operare magie di luce che annientano l’Ombra. Le magie di luce non distruggono. Pongono il male di fronte a se stesso e quest’ultimo tende a eliminarsi. Derbeer è incline alla pietà, ma quando si arrabbia è meglio stargli lontani. Ogni magia gli prosciuga le forze. Di solito ha crisi di febbre, ma recupera rapidamente se immerso nell’acqua. Può uscire dal proprio corpo fisico e viaggiare con corpo astrale, ma lo fa raramente perché il rientro è piuttosto difficile. Il rischio di perdersi è sempre elevato. Credo di aver detto tutto o quasi.
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franz
Mago Mago
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MessaggioInviato: Lun 07 Nov 2005 12:48 pm    Oggetto:   

Mihai
Chitan-Mihai è un harjni dalla punta dei piedi alle radici dei capelli. Alto, magro, capelli lunghi, occhi grigi, abile col pugnale più che con la spada. Nonostante il suo “me ne pentirò amaramente”, non è mai veramente pessimista. Diciamo che mette le mani avanti per eccesso di prudenza. Una prudenza che spesso accantona quando qualcuno si trova in pericolo. Se si tratta poi di persone indifese, diventa spietato con l’aggressore. Proteggere diventa una questione di principio e non molla la presa a costo della vita. Naturalmente, come tutti gli harjni, può affidare la mente ad Harj. Comunica mentalmente con i suo compagni (quelli che hanno questa prerogativa), ha la “vista harjni” al buio, con qualche marcia in più. Riesce a vedere, anche con la luce, se le persone sono votate al male o meno. Entra in forte sintonia con uno spiritello di fuoco di nome Bomur. E’ un ladro abilissimo. Entra ed esce come il Vento ovunque. Non c’è tetto o grondaia che non riesca a scalare, non c’è luogo in cui poterlo rinchiudere. Troverà sempre il modo per uscire da una situazione pericolosa e nascondersi. Sincero, discreto, possiede un cavallo speciale, a cui non ha mai dato un nome. E’ un vecchio ronzino che a volte fa di testa sua, imponendogli delle scelte e indirizzando i suoi passi. Alla fine della storia, Mihai scopre di essere un Sahed-Dehamed-Kehaa, cioè un Guardiano del Deserto del Silenzio.
(Il Deserto del Silenzio è un luogo speciale. E’ appunto un deserto che protegge le Terre del Vento da coloro che si avvicinano con cattive intenzioni. Sono maghi guerrieri, in grado di porre gli esseri umani di fronte a se stessi. Li inducono a un’introspezione spietata (il deserto del silenzio è in ognuno di noi). Coloro che superano la prova, non sono considerati intrusi né stranieri, ma entrano a far parte del mondo dei figli del vento, qualsiasi sia il popolo a cui appartengono).
Il Sahed-Dehamed-Kehaa, abbandona il nome nel Deserto del Silenzio e interviene a favore del bene. E’ una specie di guerriero altamente specializzato, più veloce e potente di un comune essere umano, ma mortale, con poteri magici legati al deserto da cui proviene.
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griffondor
Sommo cerimoniere Sommo cerimoniere
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Località: (A.S.) Roma - Stadio Olimpico
MessaggioInviato: Lun 28 Nov 2005 21:31 pm    Oggetto:   

Matrim Cauthon è la pecora nera di Emond's Field.
Sebbene assieme a Rand al'Thor, e Perrin Aybara combinavano spesso guai,
solitamente era Mat a traviarli.

Un giocatore e un burlone, sa essere molto affascinante con le donne
e le persone di potere quando vuole, adora giocare d'azzardo e bere;
Impreca come un turco. E' come Rand e Perrin, ta'veren, ovvero uno dei
punti focali attorno a cui la Ruota del Tempo tesse le trame del Destino.

Ha una sfortuna sfacciata, anzi di più, ai dadi è imbattibile, così
come in molti giochi d'azzardo, la sua abilità col bastone e pari a
quella di un maestro di spada, e le vicende lo portano a diventare
il migliore stratega mai vissuto. Non perde mai una battaglia,

Nel corso del tempo, accumula molti titoli, o nomignoli...

Il Giocatore, il Figlio delle Battaglie, il Suonatore del Corno...

Ma non chiamatelo Lord... Sangue e Ceneri!


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(There's a heartbeat
And it never really died)
Palin
Re sotto la montagna
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MessaggioInviato: Mar 17 Gen 2006 14:04 pm    Oggetto:   

Messaggi rimossi a causa di OT.
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