Cosa manca al Fantasy italiano?


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Glorelen
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MessaggioInviato: Gio 18 Dic 2003 23:00 pm    Oggetto:   

Quando penso ad un romanzo Fantasy mi vengono in mente paesaggi nordici dai nomi strani e personaggi simili ai vichinghi. Sono vittima anche io dei cliché ma davero non riesco a leggere un libro scritto da un italiano (e ci ho provato ).
Non so cosa manchi al Fantasy italiano, ma so cosa manca a me: la fiducia in me stessa... molti dicono che ho talento, ma io vivo l'atto creativo con molto dolore interiore. L'anno scorso volevo mandare un racconto al premio Silmaril della STI, siamo a fine dicembre e devo ancora scriverne la conclusione... Forse sarò una palla di scrittrice con tutte queste seghe mentali, ma se mai riuscirò a partorire qualcosa di decente lo verrete sicuramente a sapere. Nella remota ipotesi che pubblicassi qualcosa, sarebbe sicuramente con uno pseudonimo straniero.
OdhenMaul
«Balrog?»
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MessaggioInviato: Ven 19 Dic 2003 0:44 am    Oggetto:   

Glorelen ha scritto:
Nella remota ipotesi che pubblicassi qualcosa, sarebbe sicuramente con uno pseudonimo straniero.[/i]


E sotto questa frase metterei la firma... ammetto di averci pensato pure io: il mio sarebbe Amadeus Wolf.
Come suona? Troppo Nero Wolf o poco Amadeus Mozart?
Glorelen
«Vala»
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MessaggioInviato: Ven 19 Dic 2003 1:18 am    Oggetto:   

E sotto questa frase metterei la firma... ammetto di averci pensato pure io: il mio sarebbe Amadeus Wolf.
Come suona? Troppo Nero Wolf o poco Amadeus Mozart?

A me suona come il fratello del commissario Rex ! Laughing
eNKay
«Gwaihir»
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MessaggioInviato: Ven 19 Dic 2003 7:48 am    Oggetto:   

OdhenMaul ha scritto:
[...] ammetto di averci pensato pure io: il mio sarebbe Amadeus Wolf.
Come suona? Troppo Nero Wolf o poco Amadeus Mozart?


Un presentatore canino? Wink
26 / 27 gennaio 2009

I giorni della memoria.
OdhenMaul
«Balrog?»
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MessaggioInviato: Ven 19 Dic 2003 9:34 am    Oggetto:   

Rolling Eyes Sad Shocked Confused Mad Crying or Very sad Evil or Very Mad Rolling Eyes Mr. Green Wink
Luca Zaffini
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MessaggioInviato: Ven 19 Dic 2003 10:43 am    Oggetto:   

OdhenMaul ha scritto:
Glorelen ha scritto:
Nella remota ipotesi che pubblicassi qualcosa, sarebbe sicuramente con uno pseudonimo straniero.[/i]


E sotto questa frase metterei la firma... ammetto di averci pensato pure io: il mio sarebbe Amadeus Wolf.
Come suona? Troppo Nero Wolf o poco Amadeus Mozart?



Mah, imho è una cacchiata.
Se ci schiaffi uno pseudonimo non è che il tuo lavoro migliori... se hai i numeri puoi emergere anche con un nome italianissimo. Non è che Andrea si è schiaffato il nome Andrew Angel (e si che suona anche bene, meglio di Amadeus Wolf sicuro). Evangelisti non pubblica col nome Valery Evangelion (li sto completamente inventando, non traducendo).
Tanto gli editori sanno che è un italiano a scriverlo. E i lettori lo verrebbero comunque a sapere, e magari ci rimarrebbero pure male.
Mi ricorda i gruppi metal italiani degli anni 80, i componenti si traducevano i nomi, ottenendo schifezze tipo Nazarenus House (Nazareno Casa - nome inventato) o Mike Of Innocents (Michele degl'Innocenti - inv.)
Mmm... e a me piace vedere nei libri il mio nome vero. Fa un bell'effetto, credetemi.
"Esistono tre regole per scrivere un grande romanzo. Sfortunatamente, nessuno sa quali siano."
(S.Maugham)
franz
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MessaggioInviato: Ven 19 Dic 2003 10:59 am    Oggetto:   

Purtroppo non è così, Luca. Abbiamo molti esempi del fatto che lo stesso scrittore, quando pubblica sotto pseudonimo, vende di più di quando usa il suo nome originale.
Lo stesso Giuseppe Lippi mi ha confermato che gli Urania, che di solito vendono attorno alle 7-8000 copie, scendono a 5-6000 quandi si tratta di italiani.
Questo non significa che la cosa mi faccia piacere.
Quello di Valerio è un caso eccezionale sotto molti punti di vista.
- Sei un pessimista o un ottimista?
- Sono un pessimo ottimista
Drachen
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MessaggioInviato: Ven 19 Dic 2003 11:07 am    Oggetto:   

La cosa buffa è che siamo esterofili con i prodotti e provincialissimi e campanilistici con le persone straniere... Sad
Orgoglioso membro del comitato "Felliniani..ci avete rotto"
OdhenMaul
«Balrog?»
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MessaggioInviato: Ven 19 Dic 2003 11:38 am    Oggetto:   

Amadeus Wolf a parte Rolling Eyes

Temo che le cose stiano proprio in questi termini.
E' vero che se cambi il nome il contenuto del tuo libro non cambia, ma se nessuno lo legge come fai a dimostrare che vale?

E la volete sentire un'altra oscenità?
Temo che pure la copertina serva a molto, ma molto, molto, molto! Del resto, è la prima cosa che ti colpisce! Poi arrivano il titolo del libro e il nome dell'autore...
OdhenMaul
«Balrog?»
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MessaggioInviato: Ven 19 Dic 2003 11:53 am    Oggetto: Aggiungo una postilla all'ultimo post...   

Bella questa: postilla/post... mi sto scoprendo un fanatico di assonanze!

Forse dico una banalità, ma io la vedo così: se sei un signor nessuno devi attirare l'attenzione. Quando hai accattivato il pubblico, solo allora puoi dimostrare di che pasta sei fatto e lasciare che i tuoi lettori vengano a cercarti pure in bagno per complimentarsi con te x quanto scrivi bene o quanto siano belle le tue storie. Ma per spingere qualcuno a comprare il tuo libro devi prima catturarlo.
Secondo me, nell'ordine, gli elementi importanti sono:

    una copertina da favola

    un titolo evocativo

    uno pseudonimo accattivante (magari straniero)

    un sunto che catturi l'attenzione e incuriosisca


Queste le operazioni che io, come acquirente, faccio quando acquisto un libro:
    mi guardo in giro alla ricerca di autori noti, se scorgo una copertina che mi attira, solo allora...

    leggo il titolo e l'autore

    mi fiondo a leggere il suntino


E' esattamente così che Clark mi ha fregato facendomi compare "La città dei vampiri"... il sunto mi ha fregato!

Sulla copertina ci torno approfittandone per farmi pubblicità: se mai pubblicherò l'antologia di racconti che ho appena finito di scrivere (e stò ritoccando stilisticamente), io ci vedrei in copertina qualcosa del genere: una torre nera che sorge in un'ampia valle alberata, un sole rosso al tramonto e una specie di stella che esplode dalla cima della torre... un po "Two suns in the sunset" di PinkFloydiana memoria...
che ve ne pare? Potrei provare a farne uno schizzo (non di sangue, se vi infastidisce chiudo il rubinetto al mio Avatar)
Drachen
«Grande Dragone di Yamato»
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Località: reggio emilia
MessaggioInviato: Ven 19 Dic 2003 12:05 pm    Oggetto: Re: Aggiungo una postilla all'ultimo post...   

Citazione:
    una copertina da favola
decisamente.
Citazione:
    un titolo evocativo

si anche questo.
[
Citazione:
list]uno pseudonimo accattivante (magari straniero)[/list]
non direi... micca R.A.Salvatore (esempio) è un bel nome...
Citazione:
un sunto che catturi l'attenzione e incuriosisca

si, più che altro un sottotitolo o una cosa tipo "Saga di Drachen" Razz
...
cmq a me l'autore colpisce se già lo conosco o ne ho sentito parlare...
non il nome in se. Smile
Orgoglioso membro del comitato "Felliniani..ci avete rotto"
Luca Zaffini
«Eldar»
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Località: Adriapolis
MessaggioInviato: Ven 19 Dic 2003 12:28 pm    Oggetto: Re: Aggiungo una postilla all'ultimo post...   

OdhenMaul ha scritto:
Bella questa: postilla/post... mi sto scoprendo un fanatico di assonanze!

Forse dico una banalità, ma io la vedo così: se sei un signor nessuno devi attirare l'attenzione. Quando hai accattivato il pubblico, solo allora puoi dimostrare di che pasta sei fatto e lasciare che i tuoi lettori vengano a cercarti pure in bagno per complimentarsi con te x quanto scrivi bene o quanto siano belle le tue storie. Ma per spingere qualcuno a comprare il tuo libro devi prima catturarlo.
Secondo me, nell'ordine, gli elementi importanti sono:

    una copertina da favola

    un titolo evocativo

    uno pseudonimo accattivante (magari straniero)

    un sunto che catturi l'attenzione e incuriosisca


Queste le operazioni che io, come acquirente, faccio quando acquisto un libro:
    mi guardo in giro alla ricerca di autori noti, se scorgo una copertina che mi attira, solo allora...

    leggo il titolo e l'autore

    mi fiondo a leggere il suntino



X Franz: ma ci sono esempi concreti di italiani cha hanno pubblicato con il nome straniero? Adesso mi sfuggono. Che tristezza, però. per quanto mi riguarda, se mai pubblicherò lo farò con il mio nome. Azz, non gliela voglio dar vinta! Evil or Very Mad

X Odhen: sono d'accordo, titolo e copertina sono la prima cosa che si nota, e sono importantissime... anch'io mi faccio attrarre da quelle due cose (più la cover che il titolo, cmq). Però, a differenza di te, non leggo il sunto, ma apro il libro a pagina 1 e inizio e laggere i primi due o tre paragrafi. Se mi annoia, o non mi "prende", il libro torna nello scaffale. Può chiamarsi Mario Rossi o J.R.R.Tolkien, mi è totalmente indifferente.

L'attenzione l'attrai se vieni pubblicato, e se ti dai da fare nel far conoscere il tuo libro. Da qualche parte avevo letto un articolo di Luca Masali sul marketing del primo libro... bisogna darsi da fare. Io ve lo giuro, se mi pubblicano sono disposto anche ad andare da Costanzo in una puntata con il mago di Arcella! Poi gli tiro il volume in mezzo alla fronte, vedrete che pubblicità! Twisted Evil
In questo senso secondo me uno pseudonimo non aiuta: l'editore se ne frega di uno pseudonimo, se fai schifo non ti pubblica. Secondo me l'ostacolo più grosso è questo: la pubblicazione con un editore ben distribuito. Che poi il pubblico sia esterofilo è una triste realtà. Crying or Very sad
Sta agli scrittori farlo diventare italianofilo, scrivendo bene e facendosi apprezzare.
"Esistono tre regole per scrivere un grande romanzo. Sfortunatamente, nessuno sa quali siano."
(S.Maugham)


Ultima modifica di Luca Zaffini il Ven 19 Dic 2003 12:29 pm, modificato 1 volta in totale
Leida80
«Stregona di Angmar»
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MessaggioInviato: Ven 19 Dic 2003 12:29 pm    Oggetto:   

Ammetto che anch'io sento il fascino perverso delle copertine...ma anche della carta e di tutto il resto. Non sono mai riuscita a leggere Delitto e Castigo perche' l'edizione che cirola per casa e' preistorica, senza copertina e con le pagine ingiallite dagli anni.
Io pero' direi che anche l'incipit del libro stesso e' importantissimo: vero e' che anche io mi vado subito a leggere il suntino di terza di copertina quando vedo un libro che m'interessa, ma leggo anche le prime pagine, o spulcio un po'. E' un gran piacere leggere a sbafo in libreria Twisted Evil
OdhenMaul
«Balrog?»
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MessaggioInviato: Ven 19 Dic 2003 13:57 pm    Oggetto:   

Citazione:
Sta agli scrittori farlo diventare italianofilo, scrivendo bene e facendosi apprezzare.


Sante parole!

Citazione:
E' un gran piacere leggere a sbafo in libreria


Io, in genere, apro a caso e leggiucchio qua e la, ma l'incipit non lo leggo mai... qualche volta le ultime righe!

Sono proprio strano, non c'è che dire...
franz
«Mago» Mago
Messaggi: 5731
Località: Milano
MessaggioInviato: Ven 19 Dic 2003 14:04 pm    Oggetto: Re: Aggiungo una postilla all'ultimo post...   

Luca Zaffini ha scritto:

X Franz: ma ci sono esempi concreti di italiani cha hanno pubblicato con il nome straniero?


Sì. 'Dalle due alle tre e mezzo di P. Kettridge', nella benemerita raccolta delle Storie di fantasmi Einaudi: P. Kettridge è uno pseudonimo di Carlo Fruttero & Franco Lucentini.

I primi fumetti di Filippo Scozzari (di fantascienza, di cui il nostro è un grande appassionato, Asimov a parte) appaiono qua e là su Linus, Alter, Il Mago, Il Male, firmati con lo pseudonimo Winslow Leech.

Giorgio Monicelli ha fondato la rivista 'I romanzi del cosmo' con lo pseudonimo di Tom Arno

Cronache del Futuro (Ed. Kappa - Roma / Ed. Maya - Roma)
Collana di romanzi italiani sotto pseudonimo

Cronache del Futuro raccoglieva esclusivamente opere di autori italiani sotto pseudonimo. 35 albi pubblicati da Edizioni Kappa con dicitura "Cronache del Futuro" e 11 fascicoli

Max Dave (al secolo Pino Belli che, secondo le regole del tempo, figurava come traduttore) scrittore di storie horror

Lino Aldani firmava con lo pseudonimo di N. L. Janda

Hugh Maylon era in realtà Ugo Malaguti

Jack AZIMOV altri non è che lo pseudonimo di tre autori italiani e più esattamente Antonio Bellomi, Luigi Naviglio e Piero Prosperi

Mike Banzi è l'insolito pseudonimo di Pederiali

Elisabeth Stern era Lina Gerelli

Marco Paini (Ulisse Westmore), e poi Gianfranco Briatore (John Bree, Norman Shave), Roberta Rambelli (Robert Rainbell, John Rainbell) e Luigi Naviglio (Louis Navire, Lewis Flash)

Bastano come esempi? Oggi per fortuna le cose sono un po' cambiate
- Sei un pessimista o un ottimista?
- Sono un pessimo ottimista
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