Farsi strada nel Fantastico
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Inviato: Lun 21 Gen 2008 11:58 am Oggetto: Farsi strada nel Fantastico |
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Farsi strada nel Fantastico
Leggi l'articolo. |
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Inviato: Lun 21 Gen 2008 11:58 am Oggetto: Farsi strada nel Fantastico |
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Citazione: | In questi casi si chiede infatti al lettore di acquistare a scatola chiusa un libro che, per quanto possa essere godibile, sicuramente non ha la qualità di un testo sottoposto a editing, una pecca che molti sottovalutano e che invece è di grande impatto sulla resa finale della storia. Mentre Valenza offre la possibilità al lettore di testare anticipatamente la qualità del libro, in forma completamente libera, e poi, se e una volta soddisfatto, procedere all'acquisto dell'oggetto tangibile.
Si tratta probabilmente della tattica più semplice, ma non per questo meno efficace. |
Cioè, l'autore mette gratuitamente a disposizione del lettore il suo libro senza editing, e poi se piace, passa all'editing e, successivamente alla pubblicazione su carta? Fatico a vederla efficace (non avrò l'occhio giusto). La vedo rischiosa, più che altro, rischiosa e basta. |
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Misericordia
«"MR PISOLONE"»
Messaggi: 2642 Località : Ministerium für Staatssicherheit, Berlin-Lichtenberg.
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Inviato: Lun 21 Gen 2008 12:01 pm Oggetto: |
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Qualunque via che non sia l'editoria a pagamento (che qui con termine azzeccatissimo chiamano Vanity Press) riscuote il mio plauso, almeno per il coraggio di provarci. |
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Inviato: Lun 21 Gen 2008 12:06 pm Oggetto: |
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Rendere partecipe i visitatori dei progressi compiuti nella stesura del libro trovo sia una cosa molto carina. Più che l'intero capitolo, però, i farei visionare i singoli capitoli, così da potersi migliorare passo per passo. |
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adamsberg
«Gollum»
Messaggi: 789 Località : Il luogo del delitto
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Inviato: Lun 21 Gen 2008 12:13 pm Oggetto: |
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A me sembra interessante come tecnica, però bisognerebbe approfondire cosa intendono per "senza editing". Senz'altro eviti di essere preda delle case editrici che operano nel sottobosco del settore
Non vorrei mai far parte di un club che accetti fra i suoi membri un tipo come me (G. Marx) |
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Inviato: Lun 21 Gen 2008 12:20 pm Oggetto: |
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Beh, sono dei casi che m'incuriosiscono senza ombra di dubbio.
La via del blog la seguo pure io, ma nel mio caso è più un accompagnamento all'autore-in-progress che rende conto delle fasi di "crescita" (si spera) nell'arte. La via dell'editoria vera e propria è quella che prediligo, dovrei trovarmi alla disperazione per ricorrere a Lulu ma, sia in un modo che in un altro, c'è quel piccolo blogghe che mi permette di sfogare un po' delle tensoni da esordiente! |
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guardia
«Nano»
Messaggi: 196 Località : Verona
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Inviato: Lun 21 Gen 2008 12:25 pm Oggetto: |
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adamsberg ha scritto: | A me sembra interessante come tecnica, però bisognerebbe approfondire cosa intendono per "senza editing". Senz'altro eviti di essere preda delle case editrici che operano nel sottobosco del settore |
Ciao a tutti.
Nel mio caso per senza editing probabilmente si intende "senza editing professionale di qualche casa editrice", ma per quel che riguarda il mio romanzo (Geshwa Olers) l'editing è stato fatto da un nutrito gruppo di "addetti ai lavori". Ognuno ha analizzato un aspetto: grammatica, impianto filosofico, impianto storico, caratterizzazione dei personaggi...
Mi devo dire molto fortunato.
Ciao. (in) Guardia. |
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Inviato: Lun 21 Gen 2008 12:33 pm Oggetto: |
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Il libro viene letto "senza editing professionale", magari piace pure, ma in definitiva, quanti lo comprerebbero, se comunque il romanzo è stato già letto in precedenza? Credo in pochi. Ecco perché ho scritto di rischio, in un metodo tuttavia molto semplice per farsi conoscere, questo è chiaro.
Continuo a vedere la questione con un altro occhio. |
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Inviato: Lun 21 Gen 2008 12:36 pm Oggetto: |
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La mia trovata è servita. Un editor che mi ha chiamato ha detto di essere passato sul blog e di aver letto anche i post più scomodi (come quello sulla telefonata in casa editrice).
Ho creduto da subito che fosse un buon mezzo per creare affezione e informare gli appassionati. Soprattutto credo nell'ultilità che può avere il mio percorso nel raccontare cosa succede a un signor nessuno che si insinua nella strata stretta e tortuosa dell'editoria.
E, parlando con l'editor che mi ha chiamato, ha capito anche che era una buona operazione di marketing, perchè questa affezione che si crea potrebbe trasformarsi in copie vendute.
Penso che ormai per emergere bisogna colpire in positivo gli editori, puntare sulle uniche cose che possono distinguerci: creatività , spirito d'iniziativa, entusuasmo. Far capire loro che "potenzialmente siamo un buon affare".
Chiaro che poi il libro deve essere buono, sennò non si va da nessuna parte.
Avevo valutato anche io la strada di pubblicare su Lulu, ma il problema, nel mio caso, era il target, i bambini comprano in libreria, non su Internet, preferiscono un posto dove possono puntare il dito, toccare, sfogliare, farsi illuminare lo sguardo, assaggiare. Internet è una realtà un po' distante a 10-11 anni. Avrei rischiato una serie di riscontri su un romanzo per ragazzini da quasi tutti adulti e non era quello che volevo, per questo, ad esempio, ho preferito un contatto diretto con una classe, questo http://magiediomnia.blogspot.com/2007/12/eppur-si-muove.html
Ultima modifica di Fabio Cicolani il Lun 21 Gen 2008 13:15 pm, modificato 1 volta in totale |
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Marina
«Bracchetto del Cheshire»
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Inviato: Lun 21 Gen 2008 12:44 pm Oggetto: |
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Misericordia ha scritto: | Qualunque via che non sia l'editoria a pagamento (che qui con termine azzeccatissimo chiamano Vanity Press) riscuote il mio plauso, almeno per il coraggio di provarci. |
è anche il mio pensiero, e lo spunto di fondo dell'articolo. Mi piace qualsiasi idea possa 'svecchiare' un campo dinosaurico (e l'editoria è uno di questi), quindi ben vengano questi esempi.
D'altro canto l'efficacia o meno delle strade alternative non si può constatare finché non le si prova sul campo. Solo così è possibile soppesarle, magari aggiustare il tiro, oppure scartarle.
Il "senza editing" è da leggersi nel senso precisato da Guardia, sì.
EDIT: Coram, tieni presente che in Italia chi ha una connessione è una percentuale ancora esigua. Ancor più chi usa il pc al di fuori delle mail, e (purtroppo è ancora così) della ricerca di giochini e donnine Aggiungendo poi che i lettori fantasy sono già una nicchia di per sé, non credo che l'operazione sia un danno (fra l'altro c'era anche un esperimento-studio di un editore americano, vedo se lo ritrovo e ne riparliamo). Però serve al passaparola, e mentre i piccoli e medi editori han capito da tempo le potenzialià di Intenrnet anche i vecchi dinosauri stanno iniziando lentamente ad accorgersi di questo 'sottobosco'. Loro sono il vero obiettivo di queste strategie, benché portate sull'onda del passaparola della readership.
anche perché, mettiamocelo in testa perché non è una favola: gli editori CERCANO belle storie. Non lo dico io, l'ho sentito da tutti gli addetti ai lavori con cui ho avuto modo di parlare. E' solo che la maggior parte di quelle che arrivano non sono scritte in maniera accettabile. E se sei un grosso nome o se hai un argomento pruriginoso, può anche darsi che mettano un editor a riscrivertelo daccapo, altrimenti ciccia. Devi cercare di sfondare le maglie con le tue forze (e a questo punto un editing corale tramite magari amici che però sanno quel ch e fanno può essere un'ulteriore idea).
EDIT ": ripescato articolo sull'esperimento comoarativo download-vendite
http://radar.oreilly.com/archives/2007/06/free_downloads.html |
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Inviato: Lun 21 Gen 2008 14:05 pm Oggetto: |
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linkato l'articolo...
molto interessante e adattabile anche a scrittura non di genere...
Anche io approvo e applaudo a questo nuovo approccio alla pubblicazione.
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Inviato: Lun 21 Gen 2008 15:17 pm Oggetto: |
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Per carità , sono anch'io per questi metodi "creativi" E' sono che, vuoi per una certa inesperienza vuoi per puro scetticismo, li vedo più come navi di carta che vogliono attraversare l'oceano. Ma tant'è che alcuni risultati possono essere raggiunti; non pretenziosi, ma punti fermi e importanti, è il caso dei romanzi citati nell'articolo. E sono belle speranze da cui prendere esempio.
Grazie Mari |
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Rakanius
«Drago»
Messaggi: 540 Località : Milano
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Inviato: Mer 23 Gen 2008 1:24 am Oggetto: |
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Io non intendo rispolverare il cliché dell'artista senza compromessi che muore d'inedia alla sua scrivania dopo aver scritto un capolavoro, pur di non scendere a compromessi sul vile denaro e sulle volgari pratiche commerciali.
Però mi sono venute grosse perplessità leggendo certe tecniche (chiamiamole pure spam...) proposte sui forum di Lulu in nome del farsi vedere a tutti i costi.
Un blog in effetti lo mantengo anche io, e vi compaiono brani che ho scritto...
Tuttavia non vorrei che alla buona idea e al buon lavoro nel prodotto (libro) si debba sostituire per forza l'idea brillante o la promozione furba per farsi notare... (oddio, mi si potrebbe far notare che esiste anche la classica raccomandazione ) |
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Marina
«Bracchetto del Cheshire»
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Inviato: Mar 29 Gen 2008 14:07 pm Oggetto: |
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Ri-uppo anche se la news non riguarda il fantastico, ma ha a che fare col discorso, che qui abbiamo toccato, della possibilità di leggere i libri on line.
Segnalo quindi l'esperimento di Cohelo:
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=6737 |
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Inviato: Mar 29 Gen 2008 17:24 pm Oggetto: |
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Notizia letto.
Bene, questo dimostra che, se sei già famoso, far circolare le tue opere in format digitale (a capitoli? Intere?) migliora le vendite.
Il Povero snaga, di un esordiente, però, deve ancora dimostrarlo ciò |
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