La rocca dei silenzi


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erbetta
Inox memory
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MessaggioInviato: Dom 02 Dic 2007 10:55 am    Oggetto:   

Ho appena terminato la lettura della Rocca dei Silenzi.
Certo che il romanzo presenta un bel campionario di esseri umani: pusillanimi, iracondi, stupidi, deviati (uomini); isteriche, doppiogiochiste, baldracche, inette e inutili (donne). Segue primo spoiler in bianco L'unico che pare avere qualche parvenza di nobiltà d'animo, pur essendo un sicario, è colui che uomo non è
Questo ha fatto si che mi sia profondamente distaccata dalla vicenda. Non riesco a prendermi a cuore le sorti di gente con tratti così pesantemente negativi. Ed è per questo che la lettura mi ha coinvolto poco.


Spoiler







Non provando simpatia per nessuno di questi eroi/antieroi, l'abbondante spargimento delle loro budella in giro per la Rocca mi ha lasciato indifferente, a volte addirittura soddisfatta. Anzi, se fosse possibile gradirei un sequel con lo sventramento di quella insulsa tatagnagna di Leshà. E anche Vorak: ho capito che è divorato dall'odio però dopo un po' che noia!!! Solo che quello lì chi lo ammazza?
Sono una donna di cultura: ho letto entrambi i Promessi Sposi


Ultima modifica di erbetta il Dom 02 Dic 2007 12:11 pm, modificato 2 volte in totale
fioreblu
Hobbit
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MessaggioInviato: Dom 02 Dic 2007 11:31 am    Oggetto:   

Anch'io ho finito proprio ieri. Lo so, ci ho messo un bel po' ma ho interrotto nel mezzo perchè avevo diversi esami da riprendere... Crying or Very sad
Proprio perchè c'è stata questa lunga interruzione non so se fidarmi delle mie impressioni di lettore. Comunque la mia idea è che la storia in se è buona. Però andrebbe sfoltita.
E' un parere personale, si intende, ma le sequenze riflessive dei personaggi, in alcuni punti erano troppe. Probabilmente era un'effetto voluto però è proprio questo che mi ha distaccato, forse un po' annoiato nella lettura. Mi riferisco più che altro al centro della storia...
SPOILER
... quando gli otto vanno nella rocca e alla fine la bruciano. In alcune parti mi sembra che ci siano delle ridondanze.
FINE SPOILER

Per il resto, invece il libro era scorrevolissimo. E anche il finale mi è piaciuto Wink
"Il giorno è appena sorto e già attendiamo la sua fine... " Mariano Rampini.
"... Sono uno straniero in terra straniera..." E.LYnn
Negróre
dannatamente umano
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MessaggioInviato: Mar 25 Dic 2007 22:56 pm    Oggetto:   

Scusatemi! Ho visto soltanto oggi questi due commenti... be', mi sembra bello terminare con una risposta a due lettori.

Grazie per avermi letto, Erbetta.
Capisco quanto scrivi e capisco altrettanto bene il distacco che hai provato. Mi spiace e non ho giustificazioni o spiegazioni per rispondere alla tua esperienza di lettura.
Rinforzi, in realtà, la mia convinzione d'aver messo in campo un gruppo di personaggi dannatamente umano e fallace. In realtà io vedo in loro ciò che mi circonda, pur se romanzato, ingigantito dall'insana e impari sfida... ho voluto guardare alla realtà, perché la realtà mi interessa. Ma pur sempre fantasy amo scrivere, e ho guardato alla realtà scrivendo fantasy. Questo, lo sapevo fin dall'inizio, sarebbe stato indigesto a non pochi. Al di là di demeriti oggettivi eventuali, un campionario di simili personaggi veramente fallaci - non il solito personaggio pseudo-negativo, che fa il solletico alla vera umana debolezza - ha dimostrato anche di raccogliere consensi. Questo non significa che tu sia meno importante, né in minoranza, né qualcos'altro di negativo, Erbetta. Ai miei occhi significa semplicemente che ho centrato il bersaglio che volevo centrare: parlare dell'Uomo. E, non v'è chi non veda, l'Uomo non è così simpatico in tutte le sue "manifestazioni". Smile
In ogni caso, mi spiace, ma quel seguito non esiste. Il seguito, come già scritto, si svolge nove secoli più tardi (per la precisione 931 anni dopo).

Ti domando, senza avere una risposta precisa nemmeno io: e non sarà che l'unico che umano "non è" semplicemente non ha dimenticato... sepolto ben bene nelle profondità di sé quella parte che rende speciale l'Uomo? che lo rende amato agli occhi dell'universo? che lo rende meno meschino e fragile, forte delle proprio essere?

Grazie anche a te, Fioreblu, per la lettura.
Circa lo sfoltimento, ripeto ciò che già scrissi, credo proprio in questa discussione. Il mio stesso editor avrebbe preferito una parte finale più lunga, maggiormente riflessiva (confessione a posteriori), cosa che invece a me sarebbe parsa sbilanciata. C'è poi chi, invece, come te, l'ha giudicato "troppo riflessivo". Capisco entrambe (te e la mia editor). Ma continuo a considerare il romanzo denso come lo volevo io, né più né meno.
Ridondanze, infine, immagino vi possano essere. E' uno dei miei difetti di stesura: non sai quante ne taglio! Evidentemente mai abbastanza (anche se dovrei rivalutare con un'ulteriore lettura, che per ora preferisco evitare).

A tutti un'ottima fine del 2007 e un ancora migliore 2008.


Un sorriso finale,
Andrea
fioreblu
Hobbit
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MessaggioInviato: Mar 25 Dic 2007 23:46 pm    Oggetto:   

Negróre ha scritto:
Grazie anche a te, Fioreblu, per la lettura...
... Capisco entrambe (te e la mia editor)




Razz


Ma non è che anche tu pensi che sia una donna? forse devo cambiare il mio nick Crying or Very sad
Scherzi a parte grazie della risposta e auguroni anche a te Wink
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Nutza
Hobbit
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MessaggioInviato: Gio 03 Gen 2008 16:41 pm    Oggetto:   

Premetto col dire che La Rocca dei Silenzi mi è piaciuto; il romanzo mi ha conquistata pian piano, ma con forza. Mi ha sorpresa e affascinata in molti passaggi (diciamo per il 90% della totalità), in pochi altri mi ha lasciato un po' smarrita e spiegherò perchè. Ma andiamo per ordine.

TRAMA: Anch'io, come altri, ho iniziato a intuire il “segreto” della Rocca prima della metà del libro. Questo mi è dispiaciuto molto, ma in parte è stata colpa mia, perchè l'eccessiva curiosità mi aveva portata a spulciare i forum e le recensioni in rete nell'attesa che il romanzo ordinato su ibs.it mi giungesse. Tuttavia il presagio dello svolgimento finale della trama non ha inficiato la godibilità del tutto, per fortuna.
Una lode all'autore per come ha saputo gestire gli intrighi e i sotto-intrighi. Promuovo in pieno quella che definirei una “tecnica di scorci”: spezzettare internamente i capitoli, mostrare alcune scene per volta e lasciare sempre col fiato sospeso è un accorgimento molto riuscito; inoltre permette di smorzare la noia che potrebbe derivare dal dover sorbirsi per un capitolo intero le ossessioni e le paure di un singolo personaggio o le atmosfere di un unico luogo.


SPOILER!

Quanto al tema di fondo, la manipolazione genetica, non mi ha colpita molto. O meglio, mi ha sorpresa il fatto che un tema contemporaneo sia stato messo alla base di un romanzo fantasy – condivido l'autore quando afferma di non voler scrivere fantasy di pura evasione e intrattenimento, bensì fantasy “impegnato” e attento al reale. Semplicemente, i temi contemporanei non mi hanno mai attirata: non mi entusiasma la politica, né la storia, né tanto meno la scienza. Ma questi sono gusti personali.
In ogni caso, che il tema mi toccasse da vicino o meno, il romanzo alla fine centra il bersaglio: ti induce comunque a riflettere, tramite una trasfigurazione letteraria, su qualcosa che appartiene al nostro tempo. Ovviamente neanch'io, come l'autore afferma nella Nota finale, saprei scegliere se schierarmi dalla parte di Thal Dom Djew o Aseena Do Raghi. Semmai – e qui mi ritrovo ancora d'accordo con D'Angelo – mi sento molto vicina – proprio umanamente parlando – a Mordha (che tra l'altro è uno dei personaggi cui mi sono affezionata di più).


FINE SPOILER


PERSONAGGI: Indubbiamente sono il punto forte del romanzo. Come recita la citazione in copertina: <<D'Angelo è un autore veramente abile nell'approfondire le tensioni emotive dei personaggi che popolano i suoi romanzi>>. Dopotutto lo stesso autore sul suo sito afferma che “La Rocca dei silenzi è un romanzo di personaggi”; direi che D'Angelo è riuscito con successo nei suoi propositi: man mano che la storia procede, il quadro individuale di ogni personaggio si arricchisce, completando l'affresco di sfumature e particolari che rendono i personaggi “dannatamente umani”. Questo era l'intento di D'Angelo e, mi permetto di dire, questo è il tipo di romanzo fantasy che avrei sempre voluto leggere (e nel dir questo non eccedo con l'elogio, ma dico solo la – mia – verità).
A differenza di altri – qui ancora parliamo di impressioni soggettive, a ognuno le proprie – io non ho avvertito questo distacco incolmabile tra me lettore e i personaggi sulla carta. E' vero che un po' tutti inizialmente spiazziano e ti fanno domandare: “Ma lui da che parte stà? E' cattivo o buono? Ci si può fidare di lui? Chissà che non tradisca all'ultimo momento?”; tuttavia la gamma di difetti e ossessioni che li caratterizza è così vicina a noi esseri umani in carne ed ossa che col tempo – con cautela – mi sono accostata affettuosamente quasi a tutti i personaggi.


SPOILER!

Andando più nello specifico: Thal Dom l'ho sentito vicino per la sua lucida follia, la sua apparente durezza ed infine la sua fragilità (inutile aggiungere che quando è morto è stato un colpo al cuore, forse anche perchè non mi aspettavo che venisse liquidato così... magari speravo, sognatrice e idealista come sono, una morte più “eroica”, e lo stesso ho pensato per la morte di Moenias); Mordha mi ha affascinata, mi ricorda un po' lo stereotipo del “gigante buono” (non so perchè ma, nella mia stramba fantasia, l'ho immaginato con la voce di Vin Diesel di The Chronicles of Riddick; per altri versi l'ho accostato a John Coffey del film Il miglio verde, forse perché dopo un po' ho sospettato che questa volta non poteva trattarsi di un sicario malvagio fino al midollo ma che dietro l'aspetto imponente e tetro Mordha nascondeva una grande sensibilità); Vòrak non so come definirlo... mi ha colpito perchè non è il solito nano spaccone e alcolizzato (il suo prestar fede, fino alla fine, alla sua "Kuaad", la vendetta, gli conferisce molto spessore), ma ho iniziato ad averlo in antipatia da quando ho capito che avrebbe fatto fuori Thal Dom; Leshà mi ha dato un po' i nervi per il suo fare la parte della “piagnucolona che chiede protezione a chiunque” e credo che, insieme a un po' tutti i personaggi femminili, non sia stata approfondita adeguatamente (tuttavia il suo modo di essere viene giustificato abbastanza durante il romanzo, dunque non ho visto incoerenza e anche questo personaggio è molto umano e credibile); Dèwera è la nota frizzante in tanto spargimento di sangue; Darija l'ho trovata anonima e abbozzata (ma non fa molta differenza visto che sarebbe uscita fuori di scena ben presto); Muèlm, con tutte le sue debolezze, l'ho sentito vicino tanto quanto Thal Dom (poi io ho un debole per tutto ciò che riguarda il deserto, il vento, e comunque tutte le metafore della Libertà). Quanto ai potenti della Torre di Dothrom, ho persino compreso l'atteggiamento di Greon, ho capito quale peso gravasse su di lui e cosa significasse essere l'Arhà della Torre di Dothrom, covo di corrotti senza scrupoli (Greon è come il Principe ideale descritto da Machiavelli: quando mai il potere non ha avuto un prezzo? Quando mai potere non ha fatto rima con “scendere a compromessi” o, peggio, “corrompere ed essere corrotti”?).
Ultima menzione per coloro che forse sono stati i veri protagonisti – ignari – del romanzo: le mostruose – ancora “terribilmente umane” - creature che appestano la Rocca dei Silenzi. Sono le tante pecore Dolly, volendo riprendere la Nota finale, che mi hanno fatto rabbrividire a prima vista, come accade sempre quando siamo di fronte al “diverso”, ma che mi hanno fatto una grande tenerezza quando le pagine del romanzo mi hanno mostrato gli orrori cui erano destinate, per non parlare poi della parabola finale: vederle bruciare mentre si agitavano nelle gabbie è stato un po' come se fossi stata io stessa ad appiccare il fuoco.
Piccola menzione anche per le taccole: parentesi vivace e dettaglio che arricchisce l'atmosfera del romanzo.


FINE SPOILER



AMBIENTAZIONE: Poco da dire, in quanto in realtà si è visto ben poco. Scelta ragionata dell'autore, sulla quale non posso obiettare nulla. Infondo, a cosa sarebbero servite le descrizioni di luoghi lontani quando il fulcro della vicenda è la bipolarità costituita da Ammothad e dalla Torre di Dothrom?

STILE: Qualche altro appunto sulle scelte stilistiche.
Le parolacce, ad esempio: non le condanno. Anche se a volte mi è sembrato di ascoltare qualche battuta tratta da qualche film di Quentin Tarantino, non posso neanche affermare che le parolacce facciano crollare la coerenza dell'ambientazione. Anzi, le parolacce, oltre ad essere molto efficaci espressivamente, rendono maggiormente l'umanità dei personaggi. Certo, in un mondo fantasy, se proprio vogliamo essere pignoli, sembrano stonare (l'ideale sarebbe stato inventarne di nuove, adattandole alla cultura e le tradizioni del mondo creato, ma si tratta di un lavoro immane), tuttavia questa è stata la scelta dell'autore e come tale va rispettata. Poi mi è parsa una cosa molto originale.
Mi soffermo un attimo anche su un altro aspetto: le parentesi riguardanti i fugaci amplessi tra alcuni personaggi. Come le parolacce, ci stanno anche queste cose: immaginiamo un gruppo di persone, maschi e femmine, costretti a condividere gli stessi spazi per un certo tempo... non credete che prima o poi ci scappi qualche incontro? Basta pensare a cosa succede nei reality per capire che non stiamo parlando di nulla di assurdo. Quel che conta, comunque, è il fatto che nonostante parolacce e allusioni sessuali l'autore non sia mai scaduto nella volgarità fine a se stessa: io non sono in nessun caso rimasta disgustata (escludendo i passaggi splatter inerenti le battaglie, ma lì era doveroso che i fatti facessero inorridire!).

Concludo con una piccola nota dolente: in alcuni passaggi (mi riferisco alle scene d'azione) mi sono ritrovata un po' disorientata, non riuscendo a capire chi stesse facendo cosa... non capisco però a cosa sia dovuto e non saprei direi come D'Angelo avrebbe potuto descrivere quelle scene diversamente...
Anche i dialoghi a volte mi hanno spiazzata... forse qualche frase retorica di troppo o giri di allusioni troppo intricati... ma si tratta di rare eccezioni.

Mi fermo qui per ora (chissà mi venisse in mente qualche altra riflessione la posterò in seguito), affermando che gli euro spesi per la Rocca dei Silenzi sono valsi il piacere di leggere il romanzo.

Complimenti ad Andrea D'Angelo.


PS: lascio per ultimo qualche piccolo dubbio che rivolgo all'autore.

SPOILER!

1)Nella scena in cui si scopre la stanza che cela gli esperimenti orribili fatti sulle cavie, quando viene descritto il cilindro contenente il neonato si parla delle misure dell'oggetto usando i centimetri: visto che per parlare di altre distanze si è usato il passo o il “tiro d'arco lungo”, in questo caso si tratta di un'incoerenza? Forse avresti dovuto usare i pollici (in realtà non sono molto esperta in questo campo...)?

2)Rimane non chiarificato perchè Thal Dom, a suo tempo, sia andato ad Ammothad (mi riferisco alla sua prima volta alla Rocca, quando poi si salva fuggendo insieme agli altri pochi superstiti): un particolare volutamente trascurato?
http://lestorieinfinite.altervista.org
Puntò la lama contro di sè, poi, per rubare la magia della vita.
(Steven Erikson, I giardini della luna)


Ultima modifica di Nutza il Mar 22 Gen 2008 16:11 pm, modificato 3 volte in totale
by Ax
Maia
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MessaggioInviato: Lun 21 Gen 2008 15:28 pm    Oggetto: La Rocca dei Silenzi   

Complimenti a Nutza per il commento; ho saltato gli spoiler perché sono solamente a pagina 70.
Le mie prime impressioni:


******* ATTENZIONE SPOILER *******************

Fino a questa pagina l’atmosfera è intrigante, rafforzata da un’ambientazione scarna, ma efficace, e dal mistero che aleggia; apprezzo anch’io l’utilizzo di frammenti di eventi per creare scorci di trama nei capitoli, indipendentemente dalla volontà o meno di voler creare tensione. Questo tipo di effetto mi è sempre piaciuto.
I personaggi, per il momento, sono comparsi a farsi conoscere più come presenze fisiche che come caratterizzazione vera e propria: la mia attenzione è stata catturata dal sicario, essenziale e taciturno.

Nessun particolare prurito per quanto riguarda l’utilizzo parolacce: ci ho fatto caso perché l’avevo letto nel corso di questa discussione. Il contesto - una taverna con i suoi particolari avventori – mi è parso ideale per questo tipo di espressione.



******* FINE SPOILER *******************

Insomma… la voglia di continuare è alta.
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
CB


Ultima modifica di by Ax il Mar 22 Gen 2008 20:47 pm, modificato 1 volta in totale
Ipanema
Nazgul
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MessaggioInviato: Lun 21 Gen 2008 20:21 pm    Oggetto:   

Chiudo gli occhi e la mente, e resisto alla tentazione di leggere gli spoiler (che per me sono come miele per un'ape, difficilmente resisto!) solo per dire che mi sta piacendo moltissimo. Punto.
A' la prochaine... Wink
il mondo ha bisogno di fantasia

F.I.A.E. forum
by Ax
Maia
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MessaggioInviato: Lun 21 Gen 2008 20:39 pm    Oggetto:   

Ipanema ha scritto:
Chiudo gli occhi e la mente, e resisto alla tentazione di leggere gli spoiler (che per me sono come miele per un'ape, difficilmente resisto!) solo per dire che mi sta piacendo moltissimo. Punto.
A' la prochaine... Wink

Prima dell'acquisto mi sono letto tutta la discussione per creare la giusta atmosfera e, ahimé, ho lasciato cascare l'occhio su qualche spoiler... Sad
Ti invidio, se sei riuscito a resistere.
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
CB
Nutza
Hobbit
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MessaggioInviato: Mar 22 Gen 2008 16:16 pm    Oggetto:   

Grazie, by_Ax.
So bene quanto gli spoiler possano essere tentatori... per questo ho modificato il messaggio e li ho messi in bianco, così si evita che l'occhio vi cada innocentemente... Rolling Eyes

Intanto attendo una risposta dell'autore ai miei dubbi finali... (la curiosità è donna!).
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(Steven Erikson, I giardini della luna)
by Ax
Maia
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MessaggioInviato: Mer 23 Gen 2008 13:10 pm    Oggetto:   

Nutza ha scritto:
Intanto attendo una risposta dell'autore ai miei dubbi finali... (la curiosità è donna!).

Credo che momentaneamente - come anticipato nel suo blog - abbia saggiamente scelto un percorso alla Thoreau:

"Andai nei boschi perché volevo vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita... per non scoprire in punto di morte di non aver mai vissuto ".

Nel mentre... procedo con la lettura. Wink
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
CB
by Ax
Maia
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MessaggioInviato: Gio 31 Gen 2008 19:01 pm    Oggetto: La Rocca dei Silenzi   

Andrea, ho finito il romanzo. Per non ripetere impressioni espresse da molti intervenuti in questo thread sarò abbastanza zippato e aggiungo qualcosa a quello scritto poco sopra, che resta valido.

Come l’evocativa copertina lascia intuire, questo è un romanzo scuro e a tinte forti: nell’atmosfera, nei colori, nel linguaggio, nell’evoluzione dei personaggi e nel tema portante.

La lettura è coinvolgente, le pagine si girano con il desiderio di saperne di più, e la consapevolezza che dietro gli angoli si annidino intrighi è forte.



********************** ATTENZIONE SPOILER ********
.
..
...
....
.....

Devo però essere sincero e ammettere di non essermi affezionato a nessuno dei personaggi, è mancato un po’ di pathos tra me e loro. L’unico che ho veramente stimato è stato Mordha e i suoi silenzi.
La motivazione principale la attribuisco alla prima parte del romanzo: spero di riuscire a centrare il punto senza rischiare scivoloni inadeguati.
I protagonisti della storia li ho sentiti abbastanza invasivi e cioè mi sono ritrovato a seguire la situazione attraverso i molti ragionamenti dei singoli - fatti di botta e risposta -, quasi preso per mano e condotto in una certa direzione, piuttosto che lasciato libero di sfruttare l’intuitività; una forma d’approccio passivo, da lettore, al districarsi degli avvicendamenti. Mordha non è un caso, ai miei occhi: di questi interventi interiori ne ha avuti pochi e mirati.
Non sto parlando di caratterizzazione dei personaggi - quella mi è sembrata ben espressa -, ma di una specie di presenza tra me e le pagine che mi prendeva a braccetto e mi sussurrava la trama.

Nella seconda parte – a partire dalla seconda spedizione verso la Rocca, per capirci - questa sorta di pressione l’ho avvertita meno, più leggera, quasi diluita. Mi sono chiesto se per assuefazione o se per una reale diminuzione del tocco di questa presenza – non imputabile alla comparsa della vera azione da parte dei protagonisti, dagli scontri alle fughe -, ma non ho trovato risposta. Sta di fatto che mi sono sentito più rilassato e mi sono goduto meglio gli eventi, vi ho preso più parte. Ho apprezzato meglio anche gli attori in campo, sentendoli più vivi – proprio adesso che andavano incontro alla morte – e vicini. Il cambiamento di Muelm è stato quello che più ho sentito, dalla miopia iniziale alla consapevolezza finale di fronte all’orrore dei meccanismi nascosti della Rocca. Una lotta con se stesso, alla fine vinta, per trovare un coraggio dimenticato e sopito.
Thal Dhom non mi ha mai realmente affascinato – inteso come parte, non il tuo modo di descriverlo -, l’unico grande merito a suo favore è stato la perseveranza nel voler sviscerare i segreti nascosti, spingendosi oltre e snidando le estreme conseguenze di una Magia usata contro la Natura, tutta. Mica poco.
Vòrak l'ho trovato simpatico all'inzio, ma piano piano mi è diventato antipatico, troppa rabbia e pochi sentimenti. Magari è tipico della razza nanica e, avendo letto pochi libri con loro come protagonisti, la mia sensazione è data dalla mancanza di cognizione di causa.

I nomi che hai scelto per tutti i personaggi li ho trovati belli, molto: Mordha mi ricorda un incrocio tra Morte e Murder e gli altri mi sono sembrati solidi.

Il tema portante è riflessivo e ad ognuno le proprie considerazioni. Gli spunti ci sono e personalmente non riesco a schierarmi, non del tutto almeno, anche se il legame con la Natura mi richiama a lei. Sempre, la disumanizzazione dei rapporti umani e delle azioni – radicata a fondo - mi rende triste. Se portata ad estreme conseguenze, poi, mi toglie il rispetto verso la presunta intelligenza dell’Uomo e della sua esistenza. Gli strumenti ci sono e sappiamo usarli nella speranza di non abusarne, ma il limite qual’è?





********************** FINE SPOILER *******************





Confesso che scrivendo il commento - oltre a quelli omessi perché già espressi da altri - sono emersi pensieri che non mi erano sorti prima di iniziarlo. Questo è indice che il libro ha lasciato il segno e che, magari, ci ho messo un pò a capirlo. Però mi sa che lo zip si è inceppato. Smile

P.S. Una pausa di qualche libro e poi leggerò la trilogia delle Sette Gemme.

Ciao,
Alex.
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
CB
pep
Animula vagula, blandula Animula vagula, blandula
Messaggi: 6879
Località: Parthenope
MessaggioInviato: Mar 01 Apr 2008 0:57 am    Oggetto:   

Oggi è il primo aprile.
Curioso.
Nel senso che ricompaio qui dopo otto mesi, il primo aprile.
Perchè proprio qui? Forse perchè stai leggendo questo libro...
Bravo, fratello, sei intelligente. Mr. Green
Erano... 11 mesi che non leggevo una riga.
Il sottoscritto è un tipo strano, e la sua testa andrebbe spaccata, e il contenuto sparso sul pavimento.
Ma questo non risolverebbe comunque il problema. Vabbè, lasciamo stare la mia vita complicata (da me stesso), sebbene forse questo sia stato uno dei motivi che mi hanno spinto a prendere in mano il libro.
Fra un centinaio di pagine lo finirò, forse meno, dipende da quando decido di andare a dormire stanotte.
Poi dirò qualcosa, perchè l'argomento mi smuove.
L'unica cosa che mi ha smosso, in 11 mesi, è la salsa, 3-4 mesi fa. Sto diventando bravino. Non lo avrei mai immaginato.
E' una danza di vita.
Cosa c'entra con tutto questo? Dopo 377 pagine so che c'entra.

Saluti a tutti, gente, fra un po' ci si rivede. Mr. Green
*The User Formerly Known As Caesar
Rita
Ritatouille Ritatouille
Messaggi: 4837
MessaggioInviato: Mar 01 Apr 2008 9:40 am    Oggetto:   

Shocked Toh, chi si rilegge! Very Happy

Welcome back, Caesar!
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