Licia Troisi


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Autore Messaggio
Leida80
«Stregona di Angmar»
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Località: Roma
MessaggioInviato: Mer 21 Mag 2008 18:18 pm    Oggetto:   

Castalia ha scritto:
Ciao Licia, ti parlo di una tua opera precisa.

ho appena letto "I dannati di Malva".
Parto con il farti i complimenti, mi è piaciuto molto. Mi ha letteralmente appassionata.
Ho una domanda:
Si intuisce il ricordo struggente dei Drow strappati alla propria terra, ma a volte ho sentito la mancanza di uno spazio più ampio dedicato alla descrizione di queste Foreste, del loro rapporto magico e intenso con i Drow, in contrapposizione con la freddezza asettica della città.
Non l'hai inserito di proposito o magari per esigenze di spazio? Ho pensato che magari avessi un limite massimo entro il quale muoverti...

Ciao e grazie in anticipo!
Gaia Wink


Avevo dei limiti di spazio ben precisi che mi hanno impedito di sviluppare tutti gli spunti. Ho cercato di lasciare tutto ciò che fosse solo strettamente funzionale al messaggio
Okamis
«Rufus in tabula»
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Località: Lago Maggiore; ma la sponda giusta, eh!
MessaggioInviato: Dom 25 Mag 2008 18:17 pm    Oggetto:   

Ehm, ho notato che il messaggio è stato posizionato alla pagina 2. Ho come l'impressione che sia passato inosservato... Crying or Very sad
Torque
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mer 04 Giu 2008 12:26 pm    Oggetto:   

Okamis ha scritto:
Ehm, ho notato che il messaggio è stato posizionato alla pagina 2. Ho come l'impressione che sia passato inosservato... Crying or Very sad

Interesserebbe anche a me una risposta...
Torque
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Gio 12 Giu 2008 15:53 pm    Oggetto:   

...ma credo non arriverà... Sad
Tukaram
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Ven 13 Giu 2008 8:38 am    Oggetto:   

Citazione:
Mi riferisco ad alcuni errori terminologici abbastanza pacchiani, come l'uso delle braccia per misurare le distanze (non per fare il professorino, ma sia sullo Zanichelli che su l'Enciclopedia Europea le braccia vengono indicate come unità di misura delle profondità marine, o al massimo della lunghezza delle stoffe), piuttosto che il nome dato alla nave su cui viaggia Sennar nel secondo libro (quale marinaio chiamerebbe una nave demone nero?).


Beh...guarda....non è vero che "braccia" si utilizza solo per misure marine e cmq le dimensioni del "braccio" variano a seconda dell'utilizzo. Un pò come per l'unità del "miglio". Le "miglia" marine non corrispondono a quelle terrestri, a esempio. E cmq l'unità di misura "braccio" era molto in voga durante il medioevo, anche qui da noi in Italia. Solo nel 1962, con l'introduzione del Sistema Internazionale (SI) l'unità "braccio" è stato inteso come unità di misura marina e addirittura solo negli anni '80 utilizzata a tal fine su scala mondiale. Prima del 1962, in vero, esisteva molta confusione sull'utilizzo delle unità di misura, figurarsi volerle inquadrare in ambito fatasy Smile . A me, non sembra tutta sta gran svista eh! Poi, riguardo il nome della nave, francamente, ho letto di molto molto peggio Razz
Okamis
«Rufus in tabula»
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Località: Lago Maggiore; ma la sponda giusta, eh!
MessaggioInviato: Ven 13 Giu 2008 10:26 am    Oggetto:   

La svista delle "braccia" era solo un esempio. L'ho scelta perchè è forse quella più numerosa. Comunque ti ribadisco che anche nel medioevo le braccia non erano una misura orizzontale. Le distanze erano infatti misurate in "piedi" o "gambe". E questo non lo dico io, ma lo dice qualsiasi dizionario o enciclopedia (anche storica) in circolazione. Comunque ammettiamo anche la distrazione. Ma tutti gli altri palesi errori? Nihal ad un certo punto comincia ad allenarsi con arco e frecce e dice che quell'arma le piaceva perchè non necessitava di troppa forza? Non necessita di troppa forza?!? Sfido la signora Troisi a tendere un arco. Non occorre forza... occore una forza pazzesca! Poi il blooper del folletto come lo giustifichiamo? I draghi che sono grandi "due braccia al garrese" (ovvero appena il doppio di un cavallo, poniamo anche di grosse dimensioni) come lo giustifichiamo? Non voglio essere polemico, è solo che mi spiace vedere una tale disattenzione ai dettagli. Fossero uno o due si potrebbe capire, ma i libri che ho letto della Troisi ne sono pieni. Allora torno alla domanda di partenza: c'è stata davvero una revisione SERIA del romanzo? A me non sembrerebbe...

PS: La questione della Demone Nero non dipende dal fatto che il nome sia brutto, quanto dal fatto che i marinai sono tendenzialmente molto timorosi riguardo l'istigare il mare con i nomi delle proprie barche Wink
"Gli uomini veri non ballano. Stanno seduti, sudano e imprecano." (Bill Hicks)

Palin
«Re sotto la montagna»
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MessaggioInviato: Ven 13 Giu 2008 10:37 am    Oggetto:   

Okamis ha scritto:
I draghi che sono grandi "due braccia al garrese" (ovvero appena il doppio di un cavallo, poniamo anche di grosse dimensioni) come lo giustifichiamo?


Se il drago è ti tipo serpentino, è pure troppo grande (a meno che i drahi non siano del tipo "enorme" come i grandi dragoni di Dragonlance): un drago serpentino di quelle dimensioni è bel bestione... almeno 10-12 metri di lunghezza.

Ora non ricordo come sono descritti i draghi, ma non mi pare uno scandalo Very Happy
TK7 should, of course, be named Neville – Neville and Luna, a match made in heaven.
anto73
«Elfo»
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Località: Piacenza
MessaggioInviato: Ven 13 Giu 2008 12:13 pm    Oggetto:   

@Okamis: questo delle revisioni è un tema molto caldo e, per tutti gli autori, spinoso.
E' difficile arrivare a un testo perfetto sotto ogni punto di vista, anche studiando tutto lo scibile, anche rileggendo decine di volte.
Se un romanzo come il mio, pubblicato da un piccolo editore, enumera almeno 5 revisioni incrociate con un editor, penso che Mondadori abbia per lo meno fatto lo stesso, se non di più.
Eppure, gli errori scappano, anche quando si tratta di misure e dati tecnici.
Nei libri fantasy qualche inesattezza la si può anche tralasciare, se non compromette la godibilità del libro.
Mi posso porre qualche problema se i protagonisti allacciano una zip o aprono il portone col telecomando, ma sulle misure del drago lascio abbondante spazio alla mia fantasia, e pazienza se l'altezza scritta non è giusta.
A me viene sempre in mente la favola di Cenerentola, in cui la poverina danza tutta la notte con scarpette di cristallo: scientificamente impossibile.
Eppure nulla ci vieta di sognare lo stesso un principe azzurro.
Tukaram
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Ven 13 Giu 2008 13:36 pm    Oggetto:   

Okamis, francamente, tali critiche mi sembrano un pò il cercar il pelo nell'uovo. Tu hai mai visto un drago? Io no. Alla fine se la Troisi nella sua ambientazione vuole che i suoi draghi siano il doppio di un cavallo (che cmq non è essere piccoli) credo vi sia poco da obiettare. In quanto al discorso dell'arco, lei scrive che non ci vuole con quel tipo molta forza, no che non ce ne voglia. Gli archi vanno per capacità di forza (mi sembra in libbre ma potrei sbagliarmi) Ve ne sono di più tosti e di meno tosti. Non tutti sono difficilissimi da maneggiare. Anche su ciò, la tua mi pare una polemica inutile. E cmq...è un romanzo fantasy, non un saggio sul tiro dell'arco. Very Happy


Ultima modifica di Tukaram il Ven 13 Giu 2008 15:35 pm, modificato 3 volte in totale
Okamis
«Rufus in tabula»
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MessaggioInviato: Ven 13 Giu 2008 14:22 pm    Oggetto:   

Perdonate la franchezza, ma io le giustificazioni alla "ma tanto è Fantasy" non le accetto. Un libro, a prescindere dal genere, deve sempre mantenere un minimo di coerenza. Per fare l'ennesimo esempio, nel capitolo in cui Nihal e i suoi amici giocano alla guerra, un bambino cade per due piani di scale (parole della Troisi, mica mie), e quando si rialza ha solo un ginocchio sbucciato (piani che, sempre secondo le misurazioni dateci dallaTroisi, sono di dodici metri l'uno). Provaci tu a rotolare per due piani di scale e poi vediamo se hai solo un ginocchio sbucciato. Io non critico l'errore in sè (persino nel SDA ce ne sono alcuni a voler essere pignoli), quanto la quantità abnorme. E la mia critica, come si evince dal mio primo messaggio in questo topic, non è rivolta tanto alla Troisi, quanto alle sue due editor, che mi sembra abbiano battuto (e parecchio) la fiacca. Visto che la Mondadori, nel bene e nel male, rimane comunque la più grande casa editrice italiana, mi sembra più che legittimo chiedere un minimo di attenzione in ciò che mandano in stampa. E comunque, questo non è un topic per parlare tra noi, quanto per rivolgere delle domande agli autori. Pertanto mi piacerebbe sentire la risposta della signora Troisi, piuttosto che dei suoi fan.
"Gli uomini veri non ballano. Stanno seduti, sudano e imprecano." (Bill Hicks)

Tukaram
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Ven 13 Giu 2008 14:41 pm    Oggetto:   

Okamis, ti rispondo ora e poi mi ritiro da questo topic, anche perchè come hai detto sarebbe giusto intervenisse l'autrice. Volevo solo puntualizzare che non sono un fan della Troisi, in quanto anch'io scrivo ma semplicemente cerco di dire che spesso si fanno polemiche fine a se stesse. Io non ho letto per intero la saga e quindi non ne entro in merito, però come hai giustamente detto tu, anche a Tolkien, con tale metro, si possono imputare alcune boiate. La realtà è che in un romanzo, in particolare se di dimensioni estese, non sempre è semplice trovare gli errori. Concordo che, essendo la mondadori la casa editrice, ci si deve attendere di più, ma credo che anche gli editor hanno comunque i loro limiti. Inoltre, gli editor devono anche rispettare lo stile dell'autore e limitarsi a errori vistosi e a sviste grammaticali. Come dettoti, le tue annotazioni a mio parere non sono assimilabili a errori, come per l'unità di misura, per la durezza dell'arco o per il nome della nave. Tali critiche mi sembrano, senza alcuna polemica, fini a se stesse e dettate più da gusti personali che altro. Vorrei sbagliarmi, ma credo che tu abbia criticato la Troisi anche su un giudizio dato su IBS. Francamente se così fosse, a me parrebbe più un voler far critica a oltranza. In altro ambito, non letterario, ho vissuto sulla mia pelle critiche mosse solo col fine di penalizzare. Spero non sia questo il caso o sarebbe davvero triste. Detto ciò e non volendo fare il paladino, esco dal topic e spero che la Troisi ti dia le risposte che cerchi.
Ciao
Okamis
«Rufus in tabula»
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Località: Lago Maggiore; ma la sponda giusta, eh!
MessaggioInviato: Ven 13 Giu 2008 21:23 pm    Oggetto:   

Subito una precisazione riguardo IBS. Non tutte le recensioni che compaiono con il mio nome e la mia mail sono effettivamente mie. Le mie sono quelle riguardano i tre libri delle Cronache. Purtroppo qualcuno si è divertite a firmare con i miei dati anche le recensioni sul volume unico delle Cronache e sull'ultimo volume delle Guerre. Purtroppo di gente che sfrutta i dati altrui per aumentare (virtualmente) le file dei detrattori e dei sostenitori di un qualsiasi autore ce n'è, per quanto non sia un comportamento corretto.

Tornando alla mia domanda, quello che mi ha portato a scrivere su questo topic non è assolutamente il desiderio di montare una polemica sterile e fine a se stessa. Perchè mai se un lettore fa una domanda per così dire "scomoda" deve essere subito additato come un sobillatore? La mia domanda nasce da una genuina curiosità, la quale non dipende assolutamente dal mio giudizio sull'opera della Troisi, quanto dal modo in cui essa si presenta al lettore. Nel romanzo è indubbio e incontestabile che siano presenti molti errori: errori terminologici (ma se volete quelli non li contiamo, per quanto numerosi e non limitati al solo esempio delle "braccia"), errori nella descrizione delle scene (il ragazzo che cade per due piani di scale e che si sbuccia solo un ginocchio, il folletto seduto sul ginocchio di Nihal quando lei in verità è in piedi, Dubhe che si deterge la fronte pur avendo le mani legate dietro la schiena; e questi non sono a mio avviso giusitficabili, in quanto la loro correzione non va a snaturare l'opera, quanto ad elevarla), errori nell'intreccio generale (possibile che nessuno si sia mai accorto che Nihal era un mezzelfo con il look che si ritrovava? eppure i mezzelfi, secondo la Troisi, si erano "estinti" solo quarant'anni prima). Fossero pochi questi errori, direi "vabbè, possono capitare", ma invece sono numerosissimi, e chi si ostina a non volerli vedere vuol dire che ha la proverbiali fette di salame sugli occhi (e so già che a causa di questa frase verrò ricoperto di accuse). Pertanto ripeto alla signora Troisi la mia domanda, cercando di specificarla meglio per evitare incomprensioni: a fronte di una tale quantità e qualità di errori, in cosa è consistito il lavoro di editing? In cosa è davvero cambiata l'opera finale rispetto a quella originale?
"Gli uomini veri non ballano. Stanno seduti, sudano e imprecano." (Bill Hicks)

Torque
«Hobbit»
Messaggi: 36
MessaggioInviato: Gio 03 Lug 2008 12:29 pm    Oggetto:   

Okamis ha scritto:
Subito una precisazione riguardo IBS. Non tutte le recensioni che compaiono con il mio nome e la mia mail sono effettivamente mie. Le mie sono quelle riguardano i tre libri delle Cronache. Purtroppo qualcuno si è divertite a firmare con i miei dati anche le recensioni sul volume unico delle Cronache e sull'ultimo volume delle Guerre. Purtroppo di gente che sfrutta i dati altrui per aumentare (virtualmente) le file dei detrattori e dei sostenitori di un qualsiasi autore ce n'è, per quanto non sia un comportamento corretto.

Tornando alla mia domanda, quello che mi ha portato a scrivere su questo topic non è assolutamente il desiderio di montare una polemica sterile e fine a se stessa. Perchè mai se un lettore fa una domanda per così dire "scomoda" deve essere subito additato come un sobillatore? La mia domanda nasce da una genuina curiosità, la quale non dipende assolutamente dal mio giudizio sull'opera della Troisi, quanto dal modo in cui essa si presenta al lettore. Nel romanzo è indubbio e incontestabile che siano presenti molti errori: errori terminologici (ma se volete quelli non li contiamo, per quanto numerosi e non limitati al solo esempio delle "braccia"), errori nella descrizione delle scene (il ragazzo che cade per due piani di scale e che si sbuccia solo un ginocchio, il folletto seduto sul ginocchio di Nihal quando lei in verità è in piedi, Dubhe che si deterge la fronte pur avendo le mani legate dietro la schiena; e questi non sono a mio avviso giusitficabili, in quanto la loro correzione non va a snaturare l'opera, quanto ad elevarla), errori nell'intreccio generale (possibile che nessuno si sia mai accorto che Nihal era un mezzelfo con il look che si ritrovava? eppure i mezzelfi, secondo la Troisi, si erano "estinti" solo quarant'anni prima). Fossero pochi questi errori, direi "vabbè, possono capitare", ma invece sono numerosissimi, e chi si ostina a non volerli vedere vuol dire che ha la proverbiali fette di salame sugli occhi (e so già che a causa di questa frase verrò ricoperto di accuse). Pertanto ripeto alla signora Troisi la mia domanda, cercando di specificarla meglio per evitare incomprensioni: a fronte di una tale quantità e qualità di errori, in cosa è consistito il lavoro di editing? In cosa è davvero cambiata l'opera finale rispetto a quella originale?

Quote,anche se la risposta non arriverà,credo.
Negróre
«dannatamente umano»
Messaggi: 2562
MessaggioInviato: Gio 03 Lug 2008 14:32 pm    Oggetto:   

Okamis ha scritto:
Perdonate la franchezza, ma io le giustificazioni alla "ma tanto è Fantasy" non le accetto. Un libro, a prescindere dal genere, deve sempre mantenere un minimo di coerenza.

Direi di più: soprattutto quando è Fantasy la coerenza interna dev'essere il più vicino possibile all'assoluto, altrimenti il castello di carta crolla su se stesso.

Il "ma tanto è Fantasy" può essere utilizzato quando qualche lettore avanza critiche che vanno contro i principi stessi del Fantasy.
Se un lettore mi dicesse: "Ma i tuoi Uomini volano! E' assurdo!"
Se i miei Uomini lo fanno coerentemente all'interno del romanzo e la soluzione "volo" non è stata introdotta di punto in bianco e/o soltanto per togliermi dall'impaccio di una situazione apparentemente irrisolvibile, posso rispondere: "ma tanto è Fantasy e la coerenza c'è". La coerenza interna delle soluzioni le rende valide e inconfutabili, perché non è camuffabile. Nessun autore è in grado di dimostrare che qualcosa rientra nella coerenza interna dell'opera - cioè della ponderazione creativa dell'autore stesso - se il particolare criticato non è stato effettivamente introdotto ponderando. Si capisce quando qualcosa non è ponderato, lo si capisce molto bene.
Un sorriso, Andrea
Nutza
«Hobbit»
Messaggi: 82
Località: Sicilia
MessaggioInviato: Dom 06 Lug 2008 12:21 pm    Oggetto:   

Citazione:
Direi di più: soprattutto quando è Fantasy la coerenza interna dev'essere il più vicino possibile all'assoluto, altrimenti il castello di carta crolla su se stesso.


Concordo in pieno. E so anche quanto sia difficile far combaciare tutti i pezzi dell'enorme puzzle che è un romanzo. Ma è il minimo da fare nei confronti del lettore intelligente, quello che esige onestà intellettuale.

Da solita ottimista, confido in una risposta dell'autrice.
http://lestorieinfinite.altervista.org
Puntò la lama contro di sè, poi, per rubare la magia della vita.
(Steven Erikson, I giardini della luna)
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