Allora, vorrei precisare prima: non ho mai scritto nulla, quando mi veniva in mente qualcosa, una storia, un abbozzo di trama, scoprivo che era un plagio o qualcosa di simile (Paolini docet)
Questa "cosa" (in realtà non saprei come definirla), mi è venuta in mente qualche giorno fa mentre stavo per addormentarmi e l'ho scritta. Se è una scopiazzatura (non voluta, credetemi), non esitate a dirmelo

Oltre la follia

Ansimava. Piccoli cristalli di sudore rigavano le sue gote scarne e sporche di liquido cremisi. Gli occhi sbarrati si posavano sul corpo esamine davanti a lui. Dalla bocca della ragazza scendeva lento un rivolo di sangue, raccogliendosi in una piega del suo vestito. Ne era convinto. Se le piccole parti, anche i più minuscoli insignificanti particolari facevano parte di un tutto, di un percorso comune ed indispensabile, di un destino universale guidato da chissà quale entità divina, se davvero era così, anche tutto ciò che aveva fatto era voluto da qualcun altro. Lui era solo uno dei tanti. Fedele a qualcosa di cui si sentiva parlare, ma di cui non si sapeva nulla. Tutto ciò che aveva fatto, che stava facendo e che avrebbe fatto era ragionevole. Giusto. Se poniamo come fine la riuscita di un progetto divino, il mezzo è più che giustificato. Ne era convinto. Non importava ciò che gli altri pensavano o dicevano. Aveva superato i confini delle capacità psichiche umane, entrando nel regno dell’ignoto. Alle sue spalle qualcosa si mosse. Sentì una voce. Si voltò. Era solo. Come sempre d’altronde. Ora la voce era più vicina. Più forte. Si destò. Il Dottore lo stava guardando e gli ripeteva “Va tutto bene, stai calmo”. La memoria poteva essere l’arma più dolorosa. Il ricordo di quella notte in cui si compì la più grande ingiustizia della storia dell’umanità. Più della crocifissione di Gesù Cristo, più dello sterminio degli Ebrei. Loro non avevano capito. E non capivano neanche ora. Lui era il braccio di Dio. La sua arma. Loki. Anche se dicevano che era solo un povero pazzo.

A voi

Un racconto secco come un'istantanea... Denso e ritmato. Però credo di non averlo compreso del tutto.

bel racconto, breve ma duro di sensazioni...bella l'immagina della ragazza dal sangue che dalla bocca cola sul vestito...anche io temo di non averlo capito abbastanza, resta comunque un insieme di pensieri amari e concisi...nice job!

La punteggiatura è volutamente estenuante

Ciao Vampire,

Molto particolare, bello!
Mi permetto di suggerire un paio di spunti a livello personale, quindi opinabili.
Non ho mai scritto un racconto, per cui non voglio sembrare ipercritico.
L'immagine iniziale è abbastanza forte, se fossi un regista cinematografico la immaginerei così:

Dissolvenza in apertura con Dettaglio su una parte di pelle pallida e lucida. Si sente ansimare. Il suono è ritmico e quasi riverberato.
Una stilla di sudore comincia formarsi e la camera allarga lentamente seguendone il percorso, rivelando le gote scarne mosse dal movimento respiratorio.
la goccia si perde nel liquido rosso che incontra nel suo cammino.
Il piano di ripresa intanto si sposta da primissimo a primo piano rivelando che il sangue si è raccolto in una piega del vestito.

Proprio perchè la sensazione che mi ha suscitato è quella descritta, eviterei "cristalli" in riferimento al sudore, così come al "liquido cremisi" darei il suo nome.
Mi suggerisce maggior immediatezza e impatto, l'effetto che alla fin fine vuoi ottenere, giusto?.
Cercherei magari dei termini che rendano meglio la dimensione onirica in cui gran parte del racconto si svolge; sembra un po' troppo definito per essere un sogno.

La lunghezza dei periodi, per quanto la tua intenzione sia quella di estenuare, trovo che spezzi un poco il ritmo.
Hai pensato, più che a quei pensieri "fuori campo", di introdurre una descrizione più dettagliata del corpo della ragazza, introducendo magari un particolare assurdo che riconduca all'apparente mancanza di logica dei sogni?

Rinnovo comunque i complimenti per l'immediatezza delle immagini che riesci a suggerire al lettore.
Potrebbe essere un ottimo inizio per un lavoro più complesso e articolato.

Ovviamente sono opinioni personali.

YO!

J

Bello! A me ha fatto pensare ad un serial killer in delirio mistico-religioso.
Concordo con Tigana per quanto riguarda la punteggiatura delle ultime righe, forse avrebbe reso meglio l'idea se fossi andato a capo.
Breve ma intenso, mi è piaciuto molto!

bello bello!!! anche se devo ammettere che non sono sicura di averlo appreso appieno.......

Grazie a tutti

@The Jackal: Per quanto riguarda i consigli cinematografici, che dire: si potrebbe provare, ma i mezzi sono quelli che mancano
Per quanto riguarda un eventuale continuazione dell'opera ci sto lavorando, ma non è semplice

Più che un racconto, lo trovo un'efficace istantanea. Lo stile è buono, specialmente nella scelta terminologica, puntuale e corretta. Anch'io però trovo che la punteggiatura vada migliorata. Un consiglio che nasce dalla mia lettura dei bellssimi racconti brevi di Federigo Tozzi. Non sempre il punto è il segno di punteggiatura migliore per creare una narrazione frammentaria. Spesso e volentieri il punto e virgola svolge tale compito in maniera migliore, in quanto sottolinea in maniera ancora più netta la spezzatura del discorso. E' un peccato che tale segno venga usato sempre di meno... Bom, adesso fondo la LDPV: Lega Difesa del Punto e Virgola XD

Bello. Secco e veloce, lascia il segno di una frustata. d'accordo forse sul fatto di sciogliere un po' la punteggiatura.