Il Cavaliere Oscuro


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Autore Messaggio
FantasyMagazine
Balrog
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MessaggioInviato: Ven 25 Lug 2008 9:14 am    Oggetto: Il Cavaliere Oscuro   

Il Cavaliere Oscuro



Leggi la recensione.
Melian
Ospite

MessaggioInviato: Ven 25 Lug 2008 9:14 am    Oggetto: Re: Il Cavaliere Oscuro   

Orpo 5 stelline!
Anche i cuginetti di Fantascienza ne hanno date 5 e non se ne vedono spesso.
La recensione la leggo però domani quando torno dal cinema. Very Happy
Coram85
Capitano di vascello
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MessaggioInviato: Ven 25 Lug 2008 11:23 am    Oggetto:   

Shocked Incredibile...

La leggo anch'io domani. Non vedo l'ora.
I wrote a paranormal story, including babes, alcohol and Battle Rock! Is called Dark Rock Chronicles!

Dark Rock Chronicles fan page
Darklight
Balrog
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Località: Gotham city
MessaggioInviato: Ven 25 Lug 2008 12:25 pm    Oggetto:   

Eccellente! Razz Sono ansioso di vederlo (domenica di sicuro). Leggo moltissimi pareri entusiasti in rete. Non voglio illudermi troppo per non rimanere deluso, ma ammetto di avere aspettative abbastanza alte, per via dei grandi nomi coinvolti, Nolan in primis. Cool
"Because he's the hero Gotham deserves, but not the one it needs right now...and so we'll hunt him, because he can take it. Because he's not a hero. He's a silent guardian, a watchful protector...a dark knight. "
Harlock
Pirata spaziale
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Località: FM
MessaggioInviato: Ven 25 Lug 2008 15:48 pm    Oggetto:   

...già mi intriga Batman, leggendo la recensione: l'attesa si fa più interessante...

Mi piace la frase finale, sa della vera essenza naturale che è batman...
Endless.... Un Viaggio... Il Ritorno di un Grande Eroe...
Jon Snow
Maia
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Località: Castello Nero
MessaggioInviato: Ven 25 Lug 2008 19:28 pm    Oggetto:   

Ciao a tutti. Sono io il recensore. Amo Batman da quando ero un bambino e, sinceramente, non ho mai visto un film così bello su di lui. Buona visione e, se volete, possiamo discutere qui di quello che ho scritto.
Io sono la spada nelle tenebre.
Rakanius
Drago
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Località: Milano
MessaggioInviato: Ven 25 Lug 2008 22:27 pm    Oggetto:   

Bella pellicola, superiore a quello che di solito ci dà un film di supereroi. Bravissimi attori, una storia che prende, che fa sperare che finisca meglio di come sappiamo finirà.
Concordo con Jon: Il Cavaliere Oscuro per me è una spanna al di sopra dei vecchi film di Batman.
(la mia rece è sul mio blog, vedi sotto...)
Bruno
--- partecipa al mio blog su:
http://www.mondifantastici.blogspot.com/
Melian
Ospite

MessaggioInviato: Ven 25 Lug 2008 22:46 pm    Oggetto:   

Jon Snow ha scritto:
Buona visione e, se volete, possiamo discutere qui di quello che ho scritto.

Altrochèsì! Tieniti pronto Wink
Anche la recensione di Rakanius la leggerò dopo la visione.
FrancescoFalconi
Gollum
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MessaggioInviato: Sab 26 Lug 2008 1:36 am    Oggetto:   

Visto questa sera. Un film davvero stupendo.

Ciao,
Francesco
Shauku de Belork
Balrog
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Località: Pozzolo Formigaro (AL)
MessaggioInviato: Sab 26 Lug 2008 11:39 am    Oggetto: Re: Il Cavaliere Oscuro   

Ottima recensione per un ottimo film.
Visto ieri sera, spettacolare a dir poco. Batman e Joker li ho sempre conosciuti tramite le trasposizioni animate, mai letto i comics che li coinvolgono (non sopporto l'idea che non abbiano una fine o un contesto più definito) per cui pur immaginando un Joker più folle e sadico mai avrei pensato a quello che si è visto nel film. Spettacolare l'interpretazione di Ledger, ma di tutto il cast a essere sincero, che ha creato un folle sadico che sembra reale.
Infatti al contrario di altri personaggi come lo stesso Batman o Duefacce, pur ottimamente interpretati e stranamente plausibili, il Joker sembra poter essere reale anche al di fuori del contesto Fantastico.
Non saprei se definirlo un capolavoro, ma di sicuro un'opera molto ben fata, lunga ma senza essere pesante, così pregna di tensione che se non fosse stato per il commento sarcastico del personaggio di Fox al contabile dell'azienda che l'ha allentata, avrebbe rischiato di generare un'angoscia che avrebbe potuto rovinare la visione generale del film.

E ho riso per tutto il tragitto verso casa ripensando a quella battuta Razz
Noi siamo in Sempiterno Scorrere.

Melian
Ospite

MessaggioInviato: Sab 26 Lug 2008 19:14 pm    Oggetto:   

Appena ritornata dal cinema e letta la bella recensione di Andrea.

Questo Cavaliere Oscuro è uno di quei film che fa riconciliare con il cinema e sopratutto quello fantastico e super-eroistico.

Ottima la recitazione di tutto il cast; Heat Ledger sopra gli altri con un'intepretazione che mette davvero inquietudine, se lo candidassero a un oscar sarebbe solo meritato.
La regia di Nolan curata - angosciosa e inquietante - e con gli effetti speciali talmente a servizio della storia che quasi non ci si accorge che ci sono.
Sceneggiatura notevole che riesce a soprendere e conquistare anche quando già si conosce il destino di alcuni personaggi.

Ma soprattutto, quello che rende questo film anche superiore a Batman Begins, è il novevole approfondimento della psicologia dei personaggi, ciascuno teso verso la definizione della propria identità attraverso le azioni che compie.
Il Joker nella sua follia è una continua sfida psicologica, più che fisica, per Batman, Dent e Gordon: fino a dove un uomo civile e normale può arrivare prima di buttare alle ortiche i propri valori per salvare se stesso e i suoi cari?

Un film spettacolare e profondo insieme; caretteristiche che pochi registi, e Nolan è uno di questi, riescono mettere insieme.
Bartimeus88
Gollum
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MessaggioInviato: Sab 26 Lug 2008 19:25 pm    Oggetto:   

Dovrei andare a vederlo la settimana prossima se tutto va bene, per cui non mi azzardo a leggere la recensione, ma vorrei sapere se giunti i titoli di coda il film finisce come logica vuole o ci sono altre scene come si sono fissati a fare ultimamente (cosa che detesto).
Fatto non fui per dispensar aiuti, ma per sfruttar le altrui canoscenze.
My blog http://claudio88.wordpress.com/
Garrett
Alto inquisitore Alto inquisitore
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MessaggioInviato: Sab 26 Lug 2008 21:19 pm    Oggetto:   

Bella recensione di Elvezio Sciallis (ex collaboratore di HorrorMagazine) dal suo blog..




--L’azione congiunta di Batman, del tenente Gordon e del nuovo procuratore distrettuale Harvey Dent infligge colpi sempre più devastanti al crimine organizzato di Gotham che, piuttosto che soccombere per mano di un vigilante mascherato, preferisce affidarsi alla scheggia impazzita Joker.--

Ecco quindi che, entrata nell’equazione una variabile imprevedibile, la città cede a uno stato di caos difficilmente gestibile. Riuscirà il Cavaliere Oscuro a ripristinare una parvenza di ordine senza cedere però al suo lato più tenebroso?
È il film da vedere se vedrete un solo film di genere fantastico nel 2008.

Potrebbe bastare questo e qualche cazzatina copiata in giro per sbrigarmela in dieci minuti e passare ad altro, tanto quando un film vola così in alto qualsiasi discorso “sulla cosa” è condotto da persone per forza meno intelligenti, sensibili e geniali dell’autore, e si fa la figura degli gnomi anche solo a parlare del magma messo in scena.
Ma ci proverò lo stesso per quella decina di fedeli che mi segue e commenta di giorno in giorno.

È un buon anno, il 2008.
Sembra profilarsi come l’anno in cui alcune persone di genio e talento, dalla capacità visionaria e immaginativa oltre i normali livelli umani hanno riunito le forze per contrastare un immaginario insipido, una dittatura etico-estetica imposta da una hollycrazia sempre più slegata dal reale. Mentre invece, per costruire l’immaginario, bisognerebbe avere i piedi sempre ben piantati nel pantano della realtà.
E c’è bisogno di persone come Nolan o Del Toro e di qualsiasi aiutante alla Favreau o Reeves, perché, non dubitate, la Dittatura Grigia risponderà con una Controriforma dura, già esplicitata da un nano-burocrate della fantasia quale Snyder.
Guardatevi il trailer di Watchmen per capire come e quanto si può schiacciare una Visione sotto il tallone dell’ordinario-pubblicitario.

Ma per ora festeggiamo e godiamoci un’annata splendida.

Qualche giorno fa avevo espresso i miei dubbi nei confronti dell’esagerato uso di termini come epica e mitopoiesi nei confronti di un prodotto modesto come il primo lungometraggio (di 5) di Ken il Guerriero.
E uscendo dalla sala, con gli occhi ancora inondati del sogno nolaniano non posso far altro che confermare.
Perché se di epica e di mitopoiesi si deve parlare allora è meglio farlo nei confronti di questa “devastante” pietra miliare del fantastico che pare in grado di fissare nuovi standard estetico-contenutistici per i film a venire. Proprio come Blade Runner, Alien, Se7en, Matrix e pochi altri.

Nolan riesce nell’impresa inconcepibile di affermare la propria epica SOPRA quella di decenni di fumetti e film di uomini pipistrelli e a fine visione si ha la sensazione che questo sia il vero e unico Batman, il solo Cavaliere Oscuro mai esistito, l’unico davvero possibile.
E lo fa immergendo, appunto, Bruce Wayne nel contemporaneo. Iniettando del sano Killing Joke nel cupo Dark Knight.
Cancellando la BatCava così pop e affollata di icone warholiane per sostituirla con un deserto supersaturo di neon e tecnologia.
Cancellando il perfetto trucco e i trucchi perfetti del Joker per sostituirli con un cerone messo da un cieco con problemi di delirium tremens, che ricorda più la lebbra che il volto di un clown.
E al posto del paraphernalia pittoresco del Joker spuntano benzina, dinamite e molotov, l’urlo illogico e spropositato di un Ravachol piuttosto che l’insegnamento di uno Stirner, insomma.

E Gotham diventa sorella di Hong Kong.
Via i cascami barocco dark di Burton, belli quanto volete ma in-credibili, e spazio al Futurismo, alla locomotiva lanciata, al vetro e acciaio, spazio ai Nuovi Monoliti per le masse di Nuovi Primitivi.

E il processo di riscrittura diventa davvero mitopoiesi in grado di annullare le precedenti versioni in favore della versione attuale, con buona pace di Jack Nicholson che si consolerà con qualche ninfetta, con buona pace di chiunque (non ricordo già i nomi, mi spiace) abbia vestito prima i panni del chirottero umanoide.
Panni che ora da stoffa sono ormai kevlar, titanio e altro ancora.
Batman Begins (e a ripensarci ora, quanta lungimiranza di scrittura nei fratellini Nolan, dio mio) era solo l’header del virus che qui esplode con un crescendo tragico che non mi pare avere rivali nel panorama contemporaneo.

Se nella terra dei ciechi l’uomo con un occhio solo è re, figuratevi che razza di imperatore diventa Nolan che di occhi ne ha quanti Argo.
Più o meno trenta milioni, quanti sono i segnali inviati dai cellulari che conferiscono al Cavaliere Oscuro l’agognato sonar che lo lega per sempre alla figura del pipistrello per via di nanotecnologia invece che per residui di traumi.
La camera di Nolan non conosce un secondo di sosta, non possono esistere inquadrature fisse quando tutto cambia alla velocità dell’anarchia nichilista; e che la mdp vortichi vertiginosamente intorno ai personaggi durante i dialoghi, che carrelli lenta in cerca di prede e interessi durante feste e ricevimenti o che schizzi impazzita fra tunnel e strade per tentare di seguire il razzo dell’immaginazione del filmaker, tutta l’opera è concepita sotto il segno del Movimento.

Crescendo e Movimento, dunque.
Ogni istante, ogni volta che si pensa di essere arrivati al culmine dell’epos e della tragedia, oltre il quale potremo gustarci il riposo del guerriero o sedere su rovine fumanti, arriva un innalzamento di toni e di ritmo che ci fa capire che prima si era solo scherzato e seminato. Tutti, tutti sono asserviti a questi segni e ognuno apporta ogni fibra del proprio essere, ogni grammo di professionismo per la riuscita.

Dalle scenografie esterne (Londra e Chicago che si fondono in una Gotham da urlo, Hong Kong che subito risponde alzando la sfida e portandola dieci anni più avanti) a quelle interne con i vari nemici/amici che si fronteggiano dalle loro personali torri tolkeniane, si è letteralmente storditi dall’aggressione di segni moltiplicati da superfici riflettenti e amplificati dalla luce.
Luce che, grazie a un Wally Pfister che ormai lavora di telepatia con Nolan, diventa giustamente la vera protagonista e strappa alle tenebre il controllo a centrocampo. Ma è un controllo fasullo, che non porta a vincere la partita e anzi fa il gioco dell’oscurità, rafforzandone segno e valore nei momenti in cui al Cavaliere serve il suo ambiente liquido preferito, per emergere o impastarsi sullo sfondo.

E Zimmer e Newton Howard annusano il sangue pre-ventennio, scrollano la ruggine di un sonno appannato che aveva infettato alcuni loro precedenti lavori e sfornano la sinfonia perfetta, la loro prova migliore da tempo e una delle colonne sonore più emozionanti degli ultimi decenni, avvisate il mulo e provate a orecchiare.
A miscelare il tutto ci pensa il montaggio di Lee Smith che se la prende comoda e mima in dolcezza i movimenti di camera di Nolan, evitando di aggiungere un caos fasullo al caos vero portato in scena.

Chiaramente è impossibile parlare in modo completo di questa sinfonia al maschile e maschilista (le poche donne fanno le infermiere, aspettano brave a casa, sculettano obbedienti e dicono sì al futuro marito oppure, se di nerbo, allora sono sporche messicane traditrici) senza nominare il cast.

Il puro star power da solo basterebbe a produrre per combustione spontanea un film importante, figuratevi se il cast diventa “solo” uno dei tanti elementi perfetti in una arancia a orologeria digitale come questa.

Togliamoci subito dalle spalle il fardello più grosso. Lascio ad altri le facili odi al fragile Ledger, ci sarà una fioritura in rete nei prossimi giorni e potrete raccogliere mazzi di peonie-peana da poggiare sulla sua tomba virtuale, è pratica poco interessante e molto indiepocrita.
Ledger ha il ruolo più facile di tutto il film ma lavora in modo straordinario nonostante questo, senza approfittare più di tanto e crea un Joker che impedirà a lungo a qualunque altro attore di confrontarsi sereneamente con questa figura.
Graziato da linee di dialogo acute e lasciato libero di inondare lo schermo di tic drogati e movimenti da ballerina meccanica, Ledger impressiona per il suo potenziale. Una grande prova per un attore che non sapremo mai se era davvero grande.

Chi grande invece è e lo ha dimostrato ormai da tempo e ne offre riprova anche in questo caso è Gary Transformer Oldman che gioca di rimessa, muove poco corpo e volto, fa brillare gli occhi dietro le lenti e approfitta delle giuste pause dei compagni per inserirsi con tutto il mestiere possibile. Un’ala sinistra brasiliana condannata a lavorare da mediano che manda in castigo molti mediani di professione.
E di mediano ne abbiamo un altro in formazione, sempre prestato al lavoro oscuro, in questo caso un’ala destra britannica tutta cross, sorrisi e innuendo, un Michael Caine che sembra davvero fare poca fatica per un ruolo cui sembra destinato da sempre.

Aaron Eckhart tira fuori los cojones dove quasi tutti sarebbero stati stritolati dall’egotismo degli altri attori e regge la pressione fino a tre quarti della partita. Poi il trucco lo affatica e lo handicappa e cade nello stereotipo. Ma Nolan è saggio e sa bene cosa fare con i cavalli zoppi che potrebbero ostacolargli il prossimo episodio.
Persino un noiosone come Morgan Freeman si scuote un po’ e lavora di farfallino e sorrisetti in modo più convincente rispetto alla sua media.

Ma, naturalmente, il film si chiama Il Cavaliere Oscuro.
E there can be only one.
Christian Bale è con ogni probabilità l’attore migliore della sua leva e il lavoro compiuto in un film come questo dovrebbe consacrarlo ai giusti livelli e invece si troverà sorpassato dal più modesto Ledger in quanto a premi raccolti.
Questo accadrà perché i selvaggi li si conquista a botte di perline e specchietti, e di quelli ne ha sicuramente di più il pur bravo Ledger.

Bale è capace di lavorare coscientemente alterando la postura delle labbra e l’apertura della bocca a seconda se sia Wayne o Batman, riesce a comunicare la tensione drammatica semplicemente con alcuni muscoli della schiena, e questo quando lavora con il motore al minimo.
Se innesta poi le varie marce del suo corpo-lamborghini allora non c’è più spazio per altro e la sua capacità di passare da calma a furia controllata in pochi microsecondi è inarrivabile oltre che straniante.

Molti possono fare il botto con qualche episodio nella loro vita, ma reggere la pressione e costruirsi una carriera è tutta altra cosa, riservata ai veri talenti, a fottersi le meteore. I Syd Barrett vanno a piangere da mamma o afferrano lametta e fucile, mentre i Roger Waters tirano avanti e fanno quel che bisogna fare.
E Bale tirerà avanti a lungo e ci regalerà tante altre prove straordinarie, il corpo al suo servizio tanto quanto il volto, entrambi plasmabili dalla pura volontà di un attore che ancora giovane (34 anni!) è riuscito con vari trucchi da Prestigiatore a dimagrire o metter su massa muscolare senza mai permettere che questo dato definisse in maniera univoca le sue capacità.
Si veda la grande prova in Harsh Times, si ripassi il suo trasformismo in Io non sono qui.
Quello che per me rimarrà sempre Patrick Bateman è cresciuto a dismisura e domina un film pieno di squali pronti a sbranarlo con indifferenza.
Il cielo è il limite, Patrick.

E quindi, dai, sforziamoci a trovare il difetto del film.
Al massimo se non c’è possiamo sempre tirargli una martellata sul suo ginocchio di celluloide.
Ma difetti per fortuna ce ne sono.
Alcuni dialoghi sbavano infodump, in particolare una superflua spiegazione da parte del Giuda di turno.
Alcuni passaggi fanno innervosire per mancanza di logica.

E Maggie Gyllenhaal è brutta e incapace. Come si fa, con un cast così perfetto, a inserire una gattamorta come questa tizia, che caracolla in giro e per di più cerca anche di fare la figa, finendo solo per sembrare una pubblicità del Buscofen?
Inguardabile, fa rimpiangere un robot come Katie Holmes che proprio in Batman Begins aveva sfornato la sua prova migliore, ‘nuff said.

Ma il vero, insopportabile difetto di questo film non è da cercarsi nell’opera originale.
Mi sono rassegnato da tempo al fatto che in Italia siamo troppo ignoranti e pigri e abbiamo bisogno del doppiaggio. Non sollevo quasi mai la questione perché a sentire le motivazioni di quelli pro-doppiaggio dovrei poi chiedere io del Buscofen in prestito a Maggie Bassethound.

Ma in questo caso si è passato il segno.
Claudio Santamaria è indecente nel doppiare Bale e causa uno degli scempi più gravi dai tempi di Alberto Sordi ne La scala a chiocciola. Una vera tortura sonora. E gli altri poco meglio, poco meglio.
Certo, c’è il dvd con la versione originale e sottotitoli e bla bla bla e certo, vi stanno di nuovo fottendo i soldi con questa ulteriore scusante. Io avrei voluto ascoltare la voce di Bale al cinema e non dei latrati assortiti, ma vox populi…

Il Cavaliere Oscuro è il tunnel di tenebra dove nessuno vince mai e dove i pochi momenti di fiducia nell’esser umano suonano forzosi e appiccicaticci, quasi inseriti come ripensamento per alleggerire il peso di una condizione di lupi in lotta, dominati dalle leggi del caos e del caso, e vi è ben più di un semplice spostamento di lettera fra i due poli.
È l’inno al bombarolo con la mantellina nera contrapposto al gendarme che ha barattato da tempo le magnifiche sorti e progressive in cambio di un bat-manganello che, per ora, si rifiuta di spaccare definitivamente il cranio del manifestante di turno, rifiutando quindi la corona di Cesare di cui discutono al ristorante le due coppie…

Da vedere ora e poi rivedere fra un due settimane, a sale vuote, con meno "caos".
Jon Snow
Maia
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MessaggioInviato: Sab 26 Lug 2008 21:54 pm    Oggetto:   

Bartimeus88 ha scritto:
ma vorrei sapere se giunti i titoli di coda il film finisce come logica vuole o ci sono altre scene come si sono fissati a fare ultimamente (cosa che detesto).


Puoi stare tranquillo.
Io sono la spada nelle tenebre.
Rakanius
Drago
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MessaggioInviato: Sab 26 Lug 2008 21:55 pm    Oggetto:   

Garrett ha scritto:
Bella recensione di Elvezio Sciallis......


Un po' abbondante e barocca questa recensione, ma condivisibile. Tranne quando critica così lapidariamente e a senso unico Maggie Gyllenhaal, che a me è piaciuta molto.
Bruno
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