Ysabel


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Autore Messaggio
FantasyMagazine
«Balrog»
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MessaggioInviato: Mer 25 Feb 2009 14:08 pm    Oggetto: Ysabel   

Ysabel



Leggi la recensione.
Thal
«Hobbit»
Messaggi: 49
MessaggioInviato: Mer 25 Feb 2009 14:08 pm    Oggetto: Re: Ysabel   

Ottimo autore, se a qualcuno interessa una quindicina d'anni fa la sperling pubblicò una sua trilogia, quella di Fionovar se ben ricordo, interessantissima, anche e soprattutto in quanto vi compaiono alcuni elementi che poi, un tal R. Jordan, riprese quasi pari pari nella sua monumentale, e a mio avviso meravigliosa, Ruota.
Anonimo (DH)
«Ospite»

MessaggioInviato: Mer 25 Feb 2009 17:10 pm    Oggetto: Re: Ysabel   

Gran narratore, capace di trasmettere un senso di magia che pochi altri sanno dare, sa toccare le corde dell'animo con una melodia che risuona anche dopo che si è finito di leggere l'ultima pagina e si è chiuso il libro. Le casi editrici italiane lo rivalutino e pubblichino un autore che sa dare profondità all'ambientazione, alla storia e ai personaggi: non se ne pentiranno.
Intanto mi auguro che qualcuna delle sopra citate pubblichi questo suo ultimo romanzo, per poter apprezzare la bellezza insita nelle sue pagine.
Elyria
«Anjin»
Messaggi: 4837
Località: fra la terra e il mare
MessaggioInviato: Mer 25 Feb 2009 17:32 pm    Oggetto:   

Sembra molto interessante ^__^.
Una domanda: mi pare di aver capito che non si tratta di un fantasy classico (almeno per come intendiamo noi il termine), ma piuttosto di un mistery. E' così?
http://novatlantide.wordpress.com/

Caoticista nell'animo.
Anonimo (DH)
«Ospite»

MessaggioInviato: Mer 25 Feb 2009 20:00 pm    Oggetto:   

Non so darti risposta non avendolo letto, ma se è sul filone di Fionavar è un intreccio tra mondo moderno e mondo fantastico. Chi l'ha letto potrà sicuramente correggermi e dare un risposta più precisa. Così ne saprò un pò di più Very Happy
Martina
«Nazgul»
Messaggi: 400
MessaggioInviato: Gio 26 Feb 2009 17:00 pm    Oggetto:   

Ok, da buona fan di Kay faccio un riassunto della sua opera. So che ha lavorato anche per la televisione canadese, ma non mi sono interessata più di tanto a quest'aspetto della sua attività. Quanto al resto:

Fine anni '70. Collabora con Christopher Tolkien alla revisione del Silmarillion, e infatti Christoper lo ringrazia per il lavoro svolto. Si tratta di un'opera non sua, certo, ma questo lavoro gli ha dato la possibilità di vedere in prima persona cosa significa costruire un mondo verosimile e coerente.

1984-86, The Fionavar Tapestry, tradotta in Italia fra il 1993 e il 1994 con i titoli La strada dei re, La via del fuoco, Il sentiero della notte. Quando scriviamo la Trilogia di Fionavar ci riferiamo a questi tre romanzi, che purtroppo sono fuori catalogo e quindi introvabili da molti anni.
Brevi indicazioni di trama, senza entrare troppo nel dettaglio per chi volesse cercarli in biblioteca e avesse la fortuna di riuscire a trovarli.
Cinque ragazzi canadesi dei nostri giorni vengono invitati da un mago a recarsi a Fionavar. Si tratta del primo di tutti i mondi, il primo creato, tutti gli altri sono, per quanto reali, semplici variazioni, più o meno grandi, dal mondo di Fionavar. Sono gli universi paralleli tanto cari a certa fantasy. Kay si è dichiarato debitore di Stephen Donaldson e del suo Covenant per quanto riguarda l'idea di qualcuno proveniente dal nostro mondo che va in un universo parallelo.
Qui i cinque si troveranno loro malgrado coinvolti nella guerra contro Rakoth Maugrim il Distruttore. è un dio, uno delle diverse divinità che, pur con i loro limiti, si vedranno all'opera nel corso della trilogia, ed è chiaramente ispirato a Saruman. Questo elemento di partenza è molto tolkieniano, e la cosa è intenzionale. Kay ha dichiarato di aver voluto usare gli elementi della fantasy classica per creare qualcora di nuovo, diverso dalle moltitudini di cloni di Tolkien che già allora proliferavano. Parte dalle stesse basi di Tolkien, ma se ne discorta completamente, e lo fa in modo straordinario, non solo a mio giudizio. La trilogia ha vinto diversi premi, e ho letto parecchi elogi da parte della critica.
La storia ha sviluppi decisamente imprevedibili, i personaggi sono veri, si soffre e si teme per loro (e Kay ne ammazza sempre qualcuno, quando ho iniziato a leggere Martin ero vaccinata alle morti peggiori proprio dai suoi romanzi), ma la cosa che spicca maggiormente, a mio giudizio, è lo stile. A tratti è poesia pura, e se viene inserita in un contesto epico l'effetto è sconvolgente. In alcuni punti, per quante volte io lo abbia letto, non posso fare a meno di piangere.
è l'opera più fantasy di Kay, e la sua unica trilogia.

1990, Tigana, tradotto in italiano come Il paese delle due lune perché all'epoca c'era un calciatore che si chiamava Tigana e l'editore non ha voluto usare quel nome. Fuori catalogo anche questo.
Una penisola, che richiama un po' l'Italia rinascimentale, viene invasa contemporaneamente da due maghi, che ne conquistano ciascuno 4 dei 9 stati. Anni dopo un gruppo decisamente eterogeneo agisce per spezzare il dominio dei maghi, e per eliminare l'incantesimo che uno di loro ha posto su una di queste terre.
Qui ci sono i classici compagnia e cerca, o missione da compiere, ma gli elementi classici sono usati in modo decisamente originale. La magia funziona, ma è l'ultima volta che avrà una funzione così importante in un romanzo di Kay.

1992, A song for Arbonne. Il mio terzo romanzo in inglese, il primo di Kay. Avendo studiato da autodidatta sui libri non potevo certo dire di conoscere bene la lingua. Due mesi di tempo per leggere le prime 200 pagine, con l'ausilio del vocabolario, poi... è successo qualcosa. Una freccia nella notte, e per leggere le altre 400 pagine ho impiegato solo 2 settimane. Dovevo assolutamente sapere come sarebbe andata a finire.
Non credevo fosse possibile, ma ho pianto pure leggendo in inglese. Le prime pagine sono le più dure, bisogna abituarsi allo stile dell'autore, vedere quali sono le parole che usa abitualmente, capire come è strutturato il mondo, poi la lettura procede, al punto che ho sentito, anche in questa lingua, la forza lirica del suo modo di scrivere. In un contesto a tratti fortemente drammatico, perché si tratta comunque di un fantasy con i suoi intrighi e la sua brava guerra.
L'ambientazione ricorda quella della Provenza trobadorica, e infatti uno dei personaggi è un trovatore. C'è una storia d'amore finita tragicamente, un odio che dura da decenni, l'ambizione di un uomo senza scrupoli, una guerra giustificata come guerra di religione ma in realtà molto legata alla sete di potere. Ci sono personaggi che toccano il cuore, anche se non sono i protagonisti, e un paio di duelli che lasciano con il fiato sospeso.
La magia è quasi assente, quello che cambia il mondo sono le persone e le loro decisioni. Ah, le donne non sono né indifese fanciulle che aspettano solo di essere salvate né tremende virago armate di spada. Agiscono a volte con più saggezza degli uomini, a volte in modo stolto, ma rivendicando sempre un loro spazio.

1995, The Lions of Al-Rassan. Forse il libro che mi è piaciuto di più. Ambientato in una terra che somiglia alla Spagna della fine del 1° millennio d.C., all'epoca della cacciata dei Mori. Un personaggio è ispirato al Cid, ma, essendo un fantasy, le cose non vanno esattamente come sono andate nella Storia che noi conosciamo. Al di là della geografia e della storia diverse dalla nostra, l'unico elemento spiccatamente fantasy è un personaggio dotato, in minima misura, della seconda vista. Per il resto ci sono solo azioni e sentimenti umani, con tradimenti, amore e guerra. Elementi comuni? Certo, ma usati in modo tutt'altro che comune. Semplicemente straordinario. Quasi quasi lo rileggo per recensirvelo.

1998-2000: The Sarantine Mosaic, composto da Sailing to Sarantium e Lord of Emperors. Ambientato nello stesso mondo del precedente, ma solo per questioni di comodità. La geografia è più o meno la stessa, le tre religioni pure, ma il periodo e i personaggi cambiano completamente.
Qui siamo in qualcosa che richiama molto l'impero di Bisanzio all'epoca di Giustiniano e Teodora, con i suoi mosaici (e infatti il protagonista principale è un mosaicista), le sue corse di carri, le sue ballerine. E gli intrighi politici e i fermenti religiosi, che rendono la vita decisamente complicata.
C'è qualche elemento magico in più rispetto al precedente, ma ciò che interessa davvero a Kay sono personaggi e ambientazione. E stile, non mi stancherò mai di scriverlo.

2003, Beyond this Dark House. Raccolta di poesie, al momento è l'unica cosa sua che non ho letto. Quando scrivevo che il suo linguaggio è poetico non esageravo, la prova ne è questa antologia, che in Canada ha raccolto significativi consensi.

2004, The Last Light of the Sun. Ambientato nello stesso mondo dei romanzi precedenti, ma stavolta siamo fra i vikinghi, con le loro usanze "barbariche" e il loro modo di agire diretto. Protagonisti su entrambi i fronti che alla fine si vedranno contrapposti, rispetto agli altri è quello che somiglia maggiormante a un romanzo d'avventura . Sempre con un sottofondo di malinconia che Kay infonde in tutte le sue opere, perché ogni crescita e ogni cambiamento comporta sempre qualche perdita.
Pochi gli elementi magici presenti.

2007, Ysabel. Nella prima parte seguiamo le peregrinazioni di Ned in vari luoghi della Provenza, ricostruendo qualche frammento della storia di quei luoghi. E scopriamo che c'è qualcosa che non è esattamente come appare. L'uomo armato di coltello incontrato già nel primo capitolo e rivisto in seguito, e altre presenze che non sono spiegabili nella realtà che conosciamo. Inizia a comparire uno dei personaggi della trilogia di Fionavar, per ora solo in modo marginale.
E poi, verso metà, la svolta. Ciò che accade è decisamente fantasy, ma per svelare (quasi) completamente il mistero bisogna arrivare alle ultime pagine. A questo punto c'è un elemento, quello della ricerca e della corsa contro il tempo, che potrebbe quasi essere da giallo, ma la posta in gioco è decisamente fantasy. E si giustifica anche il ritorno di Kim e Dave. Non viene spiegato cosa sia accaduto a Fionavar, non è necessario per la comprensione, importa solo che sia accaduto. Però per me che ho letto quei romanzi risuonavano in testa le note di quella melodia citata Ohdrein.
Sono stata molto indecisa se assegnare 4 o 5 stelle, ho optato per le 4 perché la prima parte, per quanto interessante e scritta benissimo, sembra un po' troppo propedeutica alla seconda. è lì che accadono le cose, e mezzo romanzo come preparazione per l'altra metà mi sembra un po' troppo.
Anonimo (DH)
«Ospite»

MessaggioInviato: Gio 26 Feb 2009 21:23 pm    Oggetto:   

Martina hai fatto un ottimo lavoro nel parlare di tutte le opere di Kay; molto esaustivo.
Non sapevo che Kay si fosse in qualche modo ispirato all'opera di Donaldson: mi sorprende, ma mi fa anche un pò piacere dato che anche questo scrittore mi ha colpito, anche se in maniera diversa. Kay è magico, Donaldson è viscerale; almeno così è stato per me. Due scritture e modi di vedere differenti, ma una cosa l'hanno in comune: entrambi gli scrittori in Italia hanno subito la stessa sorte per quanto riguarda l'attenzione delle case editrici. Crying or Very sad Evil or Very Mad
E' vero: per Kay i personaggi, oltre allo stile, sono la parte principale delle sue opere. Questo non intacca il fluire della vicenda, ma la rende più viva, va in profondità, scava dentro di essi fino ad arrivare al lettore e a toccarlo come se fosse cosa propria.
Tigana è una lettura gradevolissima, ben delineata e anche originale: non sono molti gli autori che hanno scritto un fantasy prendendo spunto dalla nostra penisola. Buoni personaggi che guidano la loro storia e influenzano il mondo attorno con le loro scelte e la loro volontà, come hai già detto per un suo libro successivo.
Ma l'apice del lirismo di Kay, per quanto letto, è raggiunto nel ciclo di Fionavar. Nell'ultimo libro, il Sentiero della Notte, quando ci si avvia verso il finale, il duello che si svolge tra due contendenti dei due schieramenti, specie quando la sfida viene accettata, fa venire la pelle d'oca. Letteralmente. O come si risolve la questione Maugrin.
Sono solo alcuni esempi perchè in tutta l'opera ce ne sono tantissimi (bellissimo e struggente lo svelamento del comportamento da morte psichica di Paul).
Un autore, come ho già detto, che nel nostro paese meriterebbe più spazio e che troverebbe un ampio consenso tra i lettori che avrebbero la fortuna di avere tra le mani i suoi scritti.
Elyria
«Anjin»
Messaggi: 4837
Località: fra la terra e il mare
MessaggioInviato: Gio 26 Feb 2009 22:26 pm    Oggetto:   

Grazie Martina, molto esauriente! ^_____^
http://novatlantide.wordpress.com/

Caoticista nell'animo.
Martina
«Nazgul»
Messaggi: 400
MessaggioInviato: Ven 27 Feb 2009 11:26 am    Oggetto:   

Citazione:
Martina hai fatto un ottimo lavoro nel parlare di tutte le opere di Kay; molto esaustivo

Grazie.

Citazione:
Donaldson è viscerale; almeno così è stato per me. Due scritture e modi di vedere differenti, ma una cosa l'hanno in comune: entrambi gli scrittori in Italia hanno subito la stessa sorte per quanto riguarda l'attenzione delle case editrici.

Di Donaldson Fanucci ha appena ripubblicato il terzo volume delle cronache di Covenant. Peccato che il primo, nella stessa collana, sia andato fuori catalogo.
Qui la colpa è dei lettori: Fanucci voleva ripubblicare tutti e sei i romanzi vecchi, più una nuova serie inedita in Italia, ma i libri hanno venduto pochissimo e Sergio si è fermato.
Io ho letto con molta fatica il primo volume, e non intendo andare avanti: il protagoista mi sta antipatico, e quando questo mi succede non riesco a mandare giù il libro. Invece mi sono piaciuti molto i due dedicati ai Cavalieri dello specchio, purtroppo anche loro fuori catalogo.

Citazione:
non sono molti gli autori che hanno scritto un fantasy prendendo spunto dalla nostra penisola

Una delle abitudini di Kay è soggiornare nella regione che intende descrivere. Per l'occasione ha vissuto qualche mese a Certaldo, e l'immagine di Avalle delle torri gli è stata ispirata da quella di San Gimignano che aveva uscendo dall'albergo.
E la penisola con tanti piccoli stati in lotta fra loro siamo noi, incapaci di far fronte comune quando il re di Francia e Carlo V di Spagna hanno deciso di usare l'Italia come campo di battaglia.
Poi c'è anche la riselka, certo. Poteva scrivere un finale che non lawsciasse almeno un po' di tristezza? Sorvolando su quello che accade sulla collina di Brandin al termine della battaglia...


Citazione:
il duello che si svolge tra due contendenti dei due schieramenti

Triste Triste Triste Triste Triste
Capisco le esigenze di trama, ma sai cosa ha rappresentato per me quel duello?
Credo sia una delle scelte più coraggiose della fantasy. è stato soprattutto pensando a quelle emozioni che mi sono decisa a prendere i libri in inglese, e sono davvero contenta di averlo fatto.
Comunque da questo punto di vista Lions è peggio, nel senso che mi fa piangere di più.


Citazione:
Un autore, come ho già detto, che nel nostro paese meriterebbe più spazio

Sì, ogni tanto provo a buttarla lì quando parlo con qualcuno in qualche modo legato a una casa editrice, ma fino ad ora nessuno mi ha dato retta. Per questo spero che realizzino i film tratti dai suoi libri. Non m'importa se saranno belli o no, l'importante è che abbiano successo. In questo modo gli editori fiuteranno l'affare e ci si butteranno sopra.
Anonimo (DH)
«Ospite»

MessaggioInviato: Ven 27 Feb 2009 14:01 pm    Oggetto:   

Citazione:
Di Donaldson Fanucci ha appena ripubblicato il terzo volume delle cronache di Covenant. Peccato che il primo, nella stessa collana, sia andato fuori catalogo.
Qui la colpa è dei lettori: Fanucci voleva ripubblicare tutti e sei i romanzi vecchi, più una nuova serie inedita in Italia, ma i libri hanno venduto pochissimo e Sergio si è fermato

Purtroppo il mercato è così: se un prodotto non va,viene messo da parte. Sono riuscito ad avere (ricercando per anni) i primi tre libri di Thomas Covenant: il primo è stato per me un punto di rottura con un certo tipologia di letteratura e mi ha lasciato frastornato, però mi ha lasciato molto; le gesta e le scelte dei personaggi mi hanno colpito. Il secondo, anche se c'è molta disperazione e ineluttabilità di fronte a certe tragedie, è molto più epico del primo. Il terzo invece ha un gran senso di perdita, anche se alla fine uno spiraglio di speranza si vede. Niente di banale comunque.

Citazione:
Invece mi sono piaciuti molto i due dedicati ai Cavalieri dello specchio, purtroppo anche loro fuori catalogo


Ecco, questi mi spiace di essermeli persi Sad

Citazione:
Una delle abitudini di Kay è soggiornare nella regione che intende descrivere.


Quando si dice sapere di quello che si scrive Smile


Citazione:
Poteva scrivere un finale che non lasciasse almeno un po' di tristezza? Sorvolando su quello che accade sulla collina di Brandin al termine della battaglia...


Scelte dello scrittore; credo però che molto del fascino dello scrittore sia proprio nel realismo che mette nelle sue storie. Non sempre le cose vanno come si vuole e non c'è un lieto fine: solo il dolceamaro di aver raggiunto l'obiettivo, ma di aver perso anche qualcosa di prezioso.

Citazione:
Citazione:
il duello che si svolge tra due contendenti dei due schieramenti

Capisco le esigenze di trama, ma sai cosa ha rappresentato per me quel duello?
Credo sia una delle scelte più coraggiose della fantasy


Comprendo quello che hai provato. Ma lo ritengo davvero magnifico, immenso; è qualcosa di grandioso.
La stessa cosa mi è successa con I draghi della Notte d'inverno quando Sturm Brightblade (il personaggio preferito della serie Dragonlance) sceglie il suo destino: mi è dispiaciuto molto, ma sentivo che era la scelta giusta. Sono quei personaggi che considero davvero vivi, unici.

Citazione:
Sì, ogni tanto provo a buttarla lì quando parlo con qualcuno in qualche modo legato a una casa editrice, ma fino ad ora nessuno mi ha dato retta. Per questo spero che realizzino i film tratti dai suoi libri. Non m'importa se saranno belli o no, l'importante è che abbiano successo. In questo modo gli editori fiuteranno l'affare e ci si butteranno sopra.


Lo spero anch'io. Provare a fare una raccolta di firme? Wink

P.s.: anche secondo te, per quanto riguarda l'ultimo incontro con la riselka, il fato di morte riguarda Sandre? So che può avere diverse interpretazioni, ma queste era la più "ottimista": la fine più ovvia, se si va in ordine d'età.
Thal
«Hobbit»
Messaggi: 49
MessaggioInviato: Ven 27 Feb 2009 22:41 pm    Oggetto: Re: Ysabel   

Non credo che la colpa sia da attribuiere esclusivamnete ai lettori come ha scritto qualcuno. La traduzione dei primi due libri della saga di donaldson proposta da Fanucci è letteralmente indecente. Ed è un enorme peccato perchè la prima trilogia è un capolavoro assoluto
Martina
«Nazgul»
Messaggi: 400
MessaggioInviato: Mar 03 Mar 2009 11:01 am    Oggetto:   

Citazione:
Citazione:
Citazione:
Invece mi sono piaciuti molto i due dedicati ai Cavalieri dello specchio, purtroppo anche loro fuori catalogo


Ecco, questi mi spiace di essermeli persi


Si tratta di "Lo specchio dei sogni" e "I cavalieri dello specchio". Mi è piaciuto molto anche il racconto "Crisalide" contenuto ne "I tesori della fantasy", anche questo fuori catalogo.



Citazione:
Non credo che la colpa sia da attribuiere esclusivamnete ai lettori come ha scritto qualcuno. La traduzione dei primi due libri della saga di donaldson proposta da Fanucci è letteralmente indecente. Ed è un enorme peccato perchè la prima trilogia è un capolavoro assoluto


Ah, ma il livello della traduzione lo vedi solo dopo che hai comprato il primo libro. Se non compri neanche quello non puoi sapere com'è. Semmai puoi dire che quella copertina azzurra, totalmente priva di disegni, non attirava i potenziali lettori.
Io ho letto l'intera saga di Jordan tradotta in italiano, e lì sì che in alcuni volumi la traduzione faceva schifo. Questo non mi ha impedito di amare i romanzi e di voler leggere i seguiti.
Quanto a "La conquista dello scettro", all'inizio degli anni '90 lo avevo preso in biblioteca (quindi edizione Mondadori) e dopo un po' ho scoperto che mi annoiavo, e lo avevo restituito senza finirlo.
Quando è uscita l'edizione Fanucci un amico me l'ha regalata. Ho letto tutto il libro con enorme fatica, non intendo proseguire.
E so che la ristampa della saga ha venduto davvero poco, al punto che mi ha stupito veder arrivare nelle librerie il terzo volume non troppo tempo fa.
Quando una saga a tuo giudizio merita devi provare a convincere gli amici a comprare il primo volume. Se lo fanno, e gli piace, compreranno anche i seguiti, l'editore avrà un riscontro economico e continuerà a pubblicare quell'autore. Io ho visto diverse saghe che ho amato sparire nel nulla proprio per le scarse vendite. Ora, se mi interessano davvero, rimedio leggendo in inglese, ma impiego molto più tempo a farlo.
Certo, nel caso di Kay non mi sono mai pentita del tempo e della fatica impiegati. I suoi romanzi sono fra i più belli che abbia mai letto.

Citazione:
Citazione:
Citazione:

il duello che si svolge tra due contendenti dei due schieramenti

Capisco le esigenze di trama, ma sai cosa ha rappresentato per me quel duello?
Credo sia una delle scelte più coraggiose della fantasy


Comprendo quello che hai provato. Ma lo ritengo davvero magnifico, immenso; è qualcosa di grandioso.


Certo che è grandioso, ma mi spezza il cuore. Piango ogni volta. Ha fatto bene, quella scena ha un impatto emotivo grandissimo, sia per quello che accade sia per come l'ha descritta. Però... Triste Triste Triste Triste Triste

Citazione:
Provare a fare una raccolta di firme?


Sì, ma quanti conoscono Kay e firmerebbero una simile richiesta?

Citazione:
anche secondo te, per quanto riguarda l'ultimo incontro con la riselka, il fato di morte riguarda Sandre? So che può avere diverse interpretazioni, ma queste era la più "ottimista": la fine più ovvia, se si va in ordine d'età.


è stata la mia stessa interpretazione, anche se con Kay le interpretazioni più ovvie sono generalmente sbagliate. Però qui ha lasciato a noi la scelta, il libro continua a vivere nelle nostre menti.
E sembra abbastanza ovvio chi sia il personaggio la cui vita è a un bivio, vero?
Laeryn
«Nano»
Messaggi: 108
MessaggioInviato: Mar 03 Mar 2009 19:33 pm    Oggetto: Re: Ysabel   

Grazie Martina per aver presentato un autore di cui non sapevo nulla e che certamente leggerò. Consentimi solo di osservare che ho trovato la recensione non proprio chiarissima. Non ho capito bene quale è la trama del libro, se non che riguarda due ragazzi che si incontrano in Provenza, e un uomo sfregiato. Il resto dell'articolo dà forse per scontato che si conosca bene l'autore, e infatti mi è diventato più chiaro solo dopo aver letto il tuo successivo intervento in cui spieghi chi è e cosa ha scritto Kay.
Anonimo (DH)
«Ospite»

MessaggioInviato: Mar 03 Mar 2009 23:43 pm    Oggetto:   

Citazione:
Citazione:

il duello che si svolge tra due contendenti dei due schieramenti

Capisco le esigenze di trama, ma sai cosa ha rappresentato per me quel duello?
Credo sia una delle scelte più coraggiose della fantasy



Comprendo quello che hai provato. Ma lo ritengo davvero magnifico, immenso; è qualcosa di grandioso.



Certo che è grandioso, ma mi spezza il cuore. Piango ogni volta. Ha fatto bene, quella scena ha un impatto emotivo grandissimo, sia per quello che accade sia per come l'ha descritta. Però...


A me viene sempre la pelle d'oca e m'infiamma l'animo di epicità. Questo è lo spessore di un personaggio. Questo non toglie il dispiacere di perdere qualcuno che ti ha accompagnato fin dall'inizio in questo cammino fantastico.
Sempre parlando di questa serie, è ammirevole l'intreccio che ha creato prendendo spunti da così tanti miti di origini differenti.


Citazione:
Sì, ma quanti conoscono Kay e firmerebbero una simile richiesta?

Per farlo conoscere si può usare il passaparola, ad esempio come si sta facendo su questo forum Wink


Citazione:
E sembra abbastanza ovvio chi sia il personaggio la cui vita è a un bivio, vero?

Mi viene in mente un certo giovane cantore Cool sempre seguendo la strada dell'ovvietà, s'intende Wink
Anonimo (DH)
«Ospite»

MessaggioInviato: Mar 03 Mar 2009 23:49 pm    Oggetto: Re: Ysabel   

(Laeryn) ha scritto:
Consentimi solo di osservare che ho trovato la recensione non proprio chiarissima. Non ho capito bene quale è la trama del libro, se non che riguarda due ragazzi che si incontrano in Provenza, e un uomo sfregiato.

La recensione di un libro, a mio avviso, deve invogliare la lettura, non svelare tutto lo svolgersi della vicenda. Secondo me l'obbiettivo è stato raggiunto, ma il mio parere potrebbe essere di parte, influenzato dalla conoscenza di questo scrittore.
E visto quello che ho appena scritto, preso dalla voglia di leggerlo, comincio a tempestare le case editrici perchè lo pubblichino in italiano Cool Laughing
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