Sanctuary


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Autore Messaggio
Negróre
dannatamente umano
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MessaggioInviato: Gio 18 Giu 2009 17:06 pm    Oggetto:   

Marina ha scritto:
Mamma mia, certo che il fandom fantasy italiano fa concorrenza, come paraocchi, a certi generi musicali di nicchia che non credevo avessero corrispettivi. C'è in giro gente davvero, davvero piccola... Rolling Eyes

Già, Marina, già...
Ho tagliato quello che avevo scritto, perché altrimenti divento più ripetitivo di un vecchio rimbambito. In ogni caso, se mai un giorno raccoglieranno, raccoglieranno ciò che stanno seminando. Magra consolazione, dato che di questo passo la nicchia resterà sempre la nicchia e puzzerà sempre di più.

Immagino tu stia parlando di Franz. (Tiro a indovinare, perché non seguo certi canali tematici. Wink )
Non importa: ha le spalle belle larghe il ragazzo, letteralmente! Laughing

Ooops. Letti gli interventi successivi. Parlavi forse di Altieri? Pazienza: a quanto ne so, lui ha le spalle ancora più larghe! Mr. Green

Per Jekyll & Hide: è proprio come dici tu. Nessuno ha visto cosa succede sul palco. E' tanto evidente agli occhi di chi ci è stato, sul palco (meritatamente o meno poco importa), che non si rendono conto di come appaiono.
Un sorriso, Andrea
Marina
Bracchetto del Cheshire
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MessaggioInviato: Gio 18 Giu 2009 20:11 pm    Oggetto:   

Non ha importanza chi sia l'interessato, tanto chi può capire capisce o ha già capito Wink, il mio discorso è cmq in generale, il particolare è solo lo spunto. E non solo riferito alle Cozze Supreme. E' l'intera Rete fantasy che è piena di veleni, piena di gente frustrata, per una ragione o per l'altra, che vomita ingiurie o irride dall'alto dell proprie 'acculturate' Rolling Eyes argomentazioni.
La solita tecnica psicologica dei mentecatti: siccome fai schifo e lo sai (ma non tanto come autore o lettore o cutore del genere, ma proprio come persona, cosa ben più grave e seria), allora in qualche modo devi mostrare che fanno schifo anche gli altri così tis enti un po' meno schifosoe un po' più intelligente, mentre inr ealtà riaffermi di più lo schifo che già sei...
Che tristestezza. (Scusa il parziale OT, Palin)


Ultima modifica di Marina il Gio 18 Giu 2009 20:43 pm, modificato 1 volta in totale
mikimago
Bombadil
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MessaggioInviato: Gio 18 Giu 2009 20:30 pm    Oggetto:   

Non ho letto il libro, ma ho una buona ragione per non farlo. Se andate su gamberi fantasy, la troverete anche voi. Un semplice avviso

C'erano un paio di racconti belli, devo ammetterlo. Ma il resto mi ha scoraggiata.

Ok. Per esempio, io ho letto alcuni estratti del racconto della Rizzo e non mi è parso affatto male.



Mariateresa, quoto tutti e tre i tuoi messaggi perché, per quanto li legga e rilegga, non riesco proprio a raccapezzarmici.

Esordisci dicendo di non avere letto il libro. Libera di farlo, ovviamente. Sarei stato più contento se ci avessi rinunciato, chessò, perché hai già affrontato le opere di uno o più autori impegnati nell’antologia e avessi trovato la loro scrittura non conosona ai tuoi gusti (magari sarà stato così e, in tal caso, cade tutto il resto del mio ragionamento). Ritenere però una “buona ragione per non farlo” l’opinione altrui (e, a scanso d’equivoci, per me di quale opinione si tratti non è affatto rilevante) mi sembra una motivazione poco solida.

Lo è ancora di meno se considero la tua seconda frase. Come fai a sostenere che c’erano un paio di racconti molto belli e che il resto ti ha scoraggiata, se non li hai letti? Nessuno sta negando il diritto alla critica ma mi pare che qui si sia arrivati al giudizio da riporto Shocked : siccome qualcuno ha detto che un paio di racconti sono buoni e gli altri no, faccio mia la sua opinione e me ne servo per esprimere un parere su una cosa che non ho letto.

Alla fine, però – e veniamo al terzo post – affermi di avere letto alcuni brani di un racconto e il tuo giudizio al riguardo pare discostarsi da quello che ti aveva dato “una buona ragione” per non cimentarti con la raccolta.

Non ti sovviene il dubbio che magari è il tuo l’unico metro di riferimento a cui dovresti fare appello per stabilire se un’opera ti piace o meno? E che trinicare un giudizio senza averla nemmeno letta è poco costruttivo sia per te che per l’autore della stessa?

Non considerarlo un attacco, Mariateresa (chi frequenta questo forum sa che non sono uso alle polemiche e che sono sempre disponibile al confronto purché da parte delll’interlocutore ci sia onestà nei miei riguardi). Credo di parlare a nome di tutti gli autori impegnati in “Sanctuary” se affermo che non ci tireremmo indietro di fronte a una critica o a un giudizio negativo purché supportato da motivazioni soggettive e non da – ripeto – “giudizio da riporto”.

E qui la chiudo, facendo mio l’appello di Giuseppe a discutere della raccolta e dei racconti. Per chi avesse domande o questioni da porre, io sono disponibile.
Segui la strada per tornare a Krune:


http://www.darioflaccovio.it/scheda/?codice=DF8722
FrancescoFalconi
Gollum
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Località: Roma
MessaggioInviato: Gio 18 Giu 2009 20:41 pm    Oggetto:   

Lato mio, felice di dialogare e discutere, come sempre. Ma con qualcuno che abbia letto l'antologia.

Altrimenti è solo fuffa.
E la fuffa fa aumentare il caldo.


Francesco
Marina
Bracchetto del Cheshire
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MessaggioInviato: Gio 18 Giu 2009 20:47 pm    Oggetto:   

mikimago ha scritto:
Non ho letto il libro, ma ho una buona ragione per non farlo. Se andate su gamberi fantasy, la troverete anche voi. Un semplice avviso

C'erano un paio di racconti belli, devo ammetterlo. Ma il resto mi ha scoraggiata.

Ok. Per esempio, io ho letto alcuni estratti del racconto della Rizzo e non mi è parso affatto male.



Mariateresa, quoto tutti e tre i tuoi messaggi perché, per quanto li legga e rilegga, non riesco proprio a raccapezzarmici.


io sì Laughing mi sembra il tipico commento del frequentatore di Cozze, che si lascia irretire dalle argomentazioni evanescenti di gente che non sa neppure la differenza fra recensione e dissezione anatomica di un testo con il preciso intento di irriderlo.
Io una recensione della Cozza devo ancora leggerla, quello che fa là non sono recensioni, come ha detto giustamente Jaeckyll & Hyde è un circo equestre. Puro cabaret, senza accorgersi che chi fa ridere non è chi è preso di mira, ahimé...
Elyria
Anjin
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MessaggioInviato: Gio 18 Giu 2009 20:53 pm    Oggetto:   

G.C. ha scritto:

Solo questa chiusura dimostra la neutralità del recensore, ha ragione.
Come al solito bravissima Cristina. Applausi


Grazie G.C. a te, e a tutti quelli che hanno letto la mia recensione. ^__^

Mariateresa Cermola (ovvero Meloth) perchè hai postato come ospite, visto che sei iscritta a questo forum? Shocked

Non mangiamo mica i bambini.
http://novatlantide.wordpress.com/

Caoticista nell'animo.
meloth
Eldar
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MessaggioInviato: Gio 18 Giu 2009 21:50 pm    Oggetto:   

Lo so che non mi mangiate...sono io che mangio voi, no? Twisted Evil Wink
Scherzi a parte, ritengo le argomentazioni di quel blog sufficienti per distogliermi dalla lettura di Sanctuary. Non illudetevi, io sono San Tommaso, non credo se non ci ficco il naso...ma gf ha mostrato delle argomentazioni che io ho ritenuto opportuno seguire. Del resto le recensioni servono a questo, no? A darci un parere dei libri e a farci decidere sull'acquisto.
Marina
Bracchetto del Cheshire
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MessaggioInviato: Gio 18 Giu 2009 22:01 pm    Oggetto:   

Certo, se fossero recensioni Rolling Eyes
Cmq io non mangio i bambini, come giustamente ha detto Cris, quindi avendo appena appurato la tua età non infierisco oltre... E' giusto che i ragazzini facciano le loro esperienze da soli.
Sono i lettori grandi che mi preoccupano... Twisted Evil
G.C.
Apprendista Mago
Messaggi: 3692
Località: Rivendell
MessaggioInviato: Gio 18 Giu 2009 23:22 pm    Oggetto:   

Bolak ha scritto:
Lato mio, felice di dialogare e discutere, come sempre. Ma con qualcuno che abbia letto l'antologia.

Altrimenti è solo fuffa.
E la fuffa fa aumentare il caldo.


Francesco


Letta, o almeno sono a metà circa.
Spero di trovare anche nei racconti dell'ultima metà motivo di soddisfazione.
Francesco, il tuo mi ha lasciato con una smorfia.

SPOILER












Isaac si libera molto velocemente dell'Anobium, capisco che è un esperto massimo della punizione. Lasciami dire però che stride con i 300 anni che la povera Roxanne impiega. Mi lascia anche perplesso il fatto che il gesto di Roxanne è visto, secondo la legge dell'Anobium, come un gesto di generosità. L'atto compiuto dalla strega non è dettato forse dalla bramosia di nuove vittime per il giorno seguente?

FINE SPOILER




Chi si preoccupa delle spalle di Franz stia tranquillo Very Happy
Digerisce bene i gamberi, meno bene i Giano bifronte.

Confused
Olorin
Ultimo Elfo Inguardabile
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Località: dove osano le anatre
MessaggioInviato: Ven 19 Giu 2009 0:00 am    Oggetto:   

Me lo sto leggendo a sbafo e devo dire che i primi racconti sono come l'Amerio e il Silvestroni... Wink
Gli ideali sono pericolosi. La realtà è preferibile: è spietata ma preferibile.

Una scrivania ordinata è sintomo di una mente malata
FrancescoFalconi
Gollum
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Località: Roma
MessaggioInviato: Ven 19 Giu 2009 0:28 am    Oggetto:   

SPOILER














G.C. ha scritto:

Isaac si libera molto velocemente dell'Anobium, capisco che è un esperto massimo della punizione. Lasciami dire però che stride con i 300 anni che la povera Roxanne impiega.


Semplicemente perché, come viene spiegato, Roxanne resta nella periferia di Sanctuary, in seguito alle vicissitudini "politiche" che si sono susseguite (anche questo pezzo, spiegato).
Come evidenzio all'inizio, la periferia è abitata da gente povera, che a stento riesce a campare. Ergo, ciò che riusciva a ottenere bastava solo per distendere poche rughe... non per annullare la maledizione Wink

G.C. ha scritto:


Mi lascia anche perplesso il fatto che il gesto di Roxanne è visto, secondo la legge dell'Anobium, come un gesto di generosità. L'atto compiuto dalla strega non è dettato forse dalla bramosia di nuove vittime per il giorno seguente?


Beh, neppure il modo con cui Roxanne si libera dall'Anobium, visto che non le viene regalato il borsello colmo di denaro per generosità, ma con una chiara minaccia.
Idem quindi nel finale, con i ruoli dei protagonisti ribaltati, dato che il racconto è stato concepito con trame "concentriche".
Nell'intermezzo viene espressamente dichiarato come sia impossibile sfuggire ad Anobium, tanto meno annullare la sua maledizione.
E così è stato, Roxanne non ci è riuscita per 300 anni. Anche se si fosse avvicinata all'Acropoli, di certo non avrebbe trovato spiriti caritatevoli.
Fino a quando, per puro caso, Roxanne comprende che anche Anobium può essere raggirato. E Isaac ha seguito le sue orme, tendendole una trappola.
Ogni legge di questo mondo, del resto, è concepita per essere raggirata Wink
questa era la giusta interpretazione.

Grazie mille delle tue osservazioni. Wink

Francesco


Ultima modifica di FrancescoFalconi il Ven 19 Giu 2009 0:31 am, modificato 1 volta in totale
Okamis
Rufus in tabula
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MessaggioInviato: Ven 19 Giu 2009 0:29 am    Oggetto:   

Olorin ha scritto:
Me lo sto leggendo a sbafo e devo dire che i primi racconti sono come l'Amerio e il Silvestroni... Wink


Ehm, non l'ho capita... O_o

Comunque sono a un racconto dalla fine. Domani posterò il mio lunghissimo commento al riguardo ^_^
"Gli uomini veri non ballano. Stanno seduti, sudano e imprecano." (Bill Hicks)

Okamis
Rufus in tabula
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Località: Lago Maggiore; ma la sponda giusta, eh!
MessaggioInviato: Ven 19 Giu 2009 10:49 am    Oggetto:   

Ho da poco concluso la lettura dell’ultimo brano di Sanctuary e quindi concludo il mio pensiero al riguardo cominciato nella sezione delle notizie. Mi premono tre argomenti in particolare, e per tale ragione procedo per punti. Chiedo anticipatamente scusa per la lunghezza del post.

1) Parto dalla recensione, come è giusto che sia. Al di fuori di un discorso di giudizio sull’opera in esame, l’ho trovata fatta molto male. Il difetto è molto semplice: non dice assolutamente niente della raccolta che non sia già espresso nella quarta di copertina. In questo senso, non svolge minimamente il ruolo che dovrebbe avere una recensione, ovvero esporre i pro e i contro di una determinata opera. E avendo letto in passato altre recensioni di Kinzica, decisamente migliori nei contenuti, spero che tale caduta rappresenti un’eccezione.

2) Voglio la testa del correttore di bozze o di chiunque si sia occupato della trascrizione dei brani! No, seriamente, fosse per me uno così lo licenzierei in tronco. L’opera è infatti infarcita di errori di battitura a non finire (non siamo ai livelli di Fanucci, ma poco ci manca). Tra questi, ce n’è uno che nasce palesemente da un’ignoranza di fondo del correttore. Signor correttore, la E accentata maiuscola si scrive È, non E’. E non mi dica che si tratta di una svista, perché l’errore è ripetuto a ogni occasione (solo a pagina 261, per chissà quale miracolo è presente una E accentata in maniera corretta). Ribadisco: uno così sarebbe da licenziare all’istante (scusate, ma quando vedo queste cose divento una iena).

3) E passiamo infine ai singoli racconti. Non sono solito dare voti, anzi nelle mie recensioni non li ho mai adottati, ma in questo caso, vista l’eterogeneità dei brani, credo possano risultare utili. E visto che siamo in periodo di pagelle, ne userò una da 1 a 10. Faccio una precisazione preliminare: buona parte degli autori hanno violato le regole date a suo tempo da Luca. Nei miei giudizi sorvolerò su tale aspetto, soffermandomi invece sui testi per come si presentano. ATTENZIONE: RISCHIO SPOILER!

L’inizio di ogni fine/La fine di ogni inizio
di Luca Azzolini

Ripeto quanto ho già avuto modo di scrivere riguardo a un racconto di Luca (concetto espresso anche da Lab in merito al romanzo d’esordio di Luca): la scrittura è fluida e pulita, ma incapace di emozionarmi. In una parola: scolastica. Ciononostante, tale stile ha il pregio della facilità di lettura, il che è senz’altro un lato positivo. I due brani riescono inoltre a mettere ordine dove serve, soprattutto considerando che alla fine il compito di Luca era anche quello più arduo.
VOTO: 6,5

La casa dei millepiedi
di Pierdomenico Baccalario

Nonostante l’idea di fondo non sia originalissima (Big Brother docet), il brano mi piaciuto, e parecchio. Leggero calo nel finale, un po’ prevedibile oltre che leggermente forzato nella sua connotazione Fantasy; tuttavia si tratta di un signor racconto a mio avviso, merito soprattutto dello stile, capace di tenermi incollato dall’inizio alla fine senza pausa.
VOTO: 8

La fabbrica delle leghe perfette
di Solomon Troy Cassini

Se Baccalario ha scritto uno dei migliori racconti di Sanctuary, Cassini ha scritto uno dei peggiori. Pieno di infodump, banale all’inverosimile e soprattutto con il finale più prevedibile della storia (fate conto che ci sono due personaggi, di cui uno, ci viene detto apertamente quasi all’inizio, è destinato a morire; secondo voi chi lo ucciderà?). Un brano davvero poco ispirato.
VOTO: 4

Le colpe dei padri
di Franco Clun

Qua il giudizio è più complesso. Il brano è scritto bene, con mestiere; tuttavia il racconto è un po’ bruttino. L’idea di parlare di campi di concentramento in salsa Fantasy ha due problemi: visto il tema della persecuzione che rappresenta uno dei piloni su cui si regge Sanctuary, l’idea risulta subito banale; ma il problema maggiore risiede nell’eredità con cui un racconto di questo tipo deve fare i conti. Perché i testi di Levi, Frank, Wiesel, Uhlman, Silone ecc. sulla tragedia nazi-fascista sono opere eccezionali? Non solo per la testimonianza che rappresentano, ma anche perché, da un punto di vista letterario, rappresentavano una novità tematica. Descrivevano, insomma, una realtà sconosciuta ai più e, come tale, capace di appassionare il lettore. Limitarsi a proporre la descrizione di un campo di concentramento, sostituendo ebrei, zingari e omosessuali con elfi, nani e angeli vuol dire non essersi nemmeno sforzati di creare un testo un minimo originale (tra l’altro, l’idea che sta alla base del protagonista è presa di peso da Fahrenheit 451). Infine, l’assenza di una vera e propria storia da affiancare a tale racconto-descrizione ne abbassa ulteriormente il livello d’interesse, salvandone solo il lato stilistico.
VOTO: 6,5

Le storie che nascono in questa città
di Francesco Dimitri

Sarò sincero: il brano di Dimitri è quello verso cui sin dall’inizio avevo le maggiori aspettative... e paure; sentimenti leciti dopo la bellissima esperienza avuta con Pan. E devo dire di non essere stato deluso. Pur senza perdersi in una di quelle storie capaci di cambiare la vita di chi le legge, Dimitri ha saputo costruire un gran bel giocattolone (nel senso buono del termine). Il ritmo è veloce ma non frenetico, lo stile misurato ma non banale, la storia semplice ma appassionante. In poche parole: un Dimitri in gran forma, che pur senza abbandonarsi a chissà quali fantasie sfrenate, riesce a dar vita a uno dei brani migliori di Sanctuary (quello che forse rende meglio l’idea di città multiforme). L’ho già detto altre volte ma lo ripeto: questo ragazzo meriterebbe maggiore attenzione di quanta ne riceva, e non solo quando si parla di Fantasy.
VOTO: 8,5

Anobium
di Francesco Falconi

(IL COMMENTO A QUESTO RACCONTO E' STATO MODIFICATO IN SEGUITO ALLA SPIEGAZIONE DELL'AUTORE A PAGINA 5 DEL TOPIC)
La maledizione Anobium ha fregato pure me. A una prima lettura avevo inteso una presunta forzatura del finale in maniera errata, tanto che il brano non mi aveva convinto del tutto. Poi l'autore mi ha fatto notare il mio errore d'interpretazione e la sensazione post lettura è decisamente migliorata (certo che lasciare però una sola frase d'indizio in un racconto di più di venti pagine è veramente malvagio ^_^). Piccolo neo del brano è la parte centrale, dove i "cattivi" (non che la protagonista sia uno stinco di santo ^_^) spiegano per filo e per segno come liberarsi dalla maledizione. Questa rimane a mio avviso una forzatura alla trama. Alla fine della fiera, Anobium si rivela comunque un racconto divertente grazie al buon uso della prima persona (la protagonista mi è stata simpatica sin dall’inizio) e dalla costruzione che, con qualche piccola correzione qua e là, potrebbe dar vita a un ottimo brano.
VOTO: 7

Mirror Blues
di Fabrizio Furchì

Ne parlavo pochi giorni fa con la mia ragazza e, sorprendentemente, abbiamo definito il racconto con il medesimo termine: sceneggiatura. Si tratta infatti di un brano che soffre tantissimo dello spazio ridotto entro cui è stato incastrato, finendo per presentare un gran numero di situazione alle quali è però dedicato pochissimo spazio, tanto che alcune sfociano quasi nel ridicolo (come il rapidissimo scontro con i Pelle-Rana). Stilisticamente ha un’impronta molto marcata (e che mi è piaciuta alquanto), ma sotto altri aspetti non brilla per originalità, come la trama, la quale si muove sull’ormai trito e ritrito tema del musicista che ha venduto l’anima al diavolo per poter vivere in eterno (in questo caso, poi, ci troviamo in una versione Fantasy della New Orleans post allagamento). A essere sincero, dopo aver letto i brani di altri partecipanti a Sanctuary (circa una ventina) sono un po’ sorpreso da tale vittoria. Ho letto brani decisamente migliori.
VOTO: 6

Il ditirambo di Samarat
di Michele Giannone

Parto da un consiglio: Michele, leggiti assolutamente la Evil Overlord List di Peter Anspach, perché, mi spiace dirlo, hai creato dei personaggi che più cretini non potrebbero essere. Insomma, un super demone ultra cazzuto sta per risvegliarsi e tu chi gli mandi contro? Un solo uomo armato di coltelli? Ma uno così merita solo la sconfitta! Senza contare che gli altri personaggi sono quanto di più stereotipato si possa chiedere: prima l’hacker genio dell’informatica, poi la ex che si è fatta fregare dalla solita setta di sciroppati e infine pure il poliziotto a due passi dalla pensione. Originalità a palate, eh? Senza contare che nel finale ti sei scordato di dirci cosa accade all’hacker e alla sua ex, facendolo a malapena intuire. Spiacente, ma la delusione è cocente.
VOTO: 5

Angeli e uomini
di Cecilia Randall

Dopo una serie di brani mediocri, la media torna ad alzarsi. Un po’ come nel racconto di Dimitri, ci troviamo di fronte a un racconto tutto azione e poca riflessione (e in questo caso non lo trovo un aspetto negativo, sia chiaro). Forse, rispetto all’autore di Pan manca un po’ il tocco del maestro, il quid capace di distinguere un buon racconto da un ottimo racconto. Il problema verte soprattutto in due punti. Il primo è lo stile, il quale non mi ha particolarmente colpito, soprattutto per l’assenza di una vera e propria descrizione durante lo scontro finale, eccessivamente raccontato e poco mostrato per i miei gusti; il che è un vero peccato, visto che il ritmo era veramente ottimo. Il secondo è invece il finale. Premesso che non mi è dispiaciuto, l’ho trovato tuttavia un po’ forzato. Possibile che non sia presente nemmeno una telecamera nel palazzo? Insomma, la vedo un po’ dura che la protagonista possa davvero farla franca con tanta facilità. Angeli e uomini resta comunque una piacevole lettura.
VOTO: 7

I passi della sera
di Fabiana Redivo

Sembrava difficile, ma la Redivo ci è riuscita: scrivere un racconto peggiore di quello di Cassini. I difetti sono numerosi: la punteggiatura sbarazzina (basta con questa moda di mettere tre punti esclamativi a fine frase; uno basta e avanza!), l’assenza di linee divisorie tra le diverse scene (ma perché scrivere trenta pagine sotto forma di unico paragrafo?), i POV (Point Of View, punto di vista) che cambia così, quando garba all’autrice, la storia a dir poco ridicola (forse l’autrice voleva creare un brano simil demenziale, ma per quanto mi riguarda non ho riso nemmeno una volta; sembra di guardare una puntata di Scoobie Doo, ma priva di senso), l’orgia di personaggi (vampiri, uomini lupo, streghe, troll, elfi oscuri e chi più ne ha più ne metta) tutti profondi come una pozzanghera... Insomma, un brano a dir poco dilettantesco. E dire che Altieri la definisce una “eccellente autrice”. Ma eccellente dove?
VOTO: 3

Foresta perduta
di Egle Rizzo

Se siete degli amanti di Twilight allora il racconto potrebbe piacervi, visto che sembra quasi un riassunto del romanzo della Meyer con poche modifiche qua e là. Abbiamo infatti una “ragazza di 37 anni” (parole dell’autrice) che s’innamora del suo psicanalista, quintessenza del bel tenebroso e che ovviamente nasconde un segreto. No, non è un vampiro, ma ha comunque i superpoteri. Aggiungete il fatto che il racconto è infarcito di D eufoniche (editor, se ci sei batti un colpo) e il quadro è completo. Ah, quasi dimenticavo l’assurdità della scena del tentato stupro, priva di qualsiasi logica.
VOTO: 4,5

Redenzione (Serra Madre)
di Antonia Romagnoli

Il brano della Romagnoli è quello che mi ha annoiato maggiormente. La prima metà è tutta raccontata, oltre che incapace di emozionarmi minimamente. Quando arriva finalmente un po’ di azione la situazione però non migliora. La storia infatti non si regge nemmeno a sforzarsi. Perché il protagonista viene scelto? Perché la moglie, prima tanto attenta nei suoi confronti, lo lascia uscire di casa senza battere ciglio nonostante la cecità che lo affligge? Tante belle domande, ma nessuna risposta.
VOTO: 4

Saint Vicious
di Luca Terenzi

Dopo questa lunga serie di racconti mediocri, l’arrivo di Terenzi è una boccata d’aria fresca. Assieme a quello di Dimitri, il suo è infatti il brano migliore dell’intera antologia. L’idea di base è tanto assurda da risultare accattivante: cosa succederebbe se un angelo chiamato in terra per combattere il Male decidesse invece di dedicarsi alla musica Punk? Il brano è scritto ottimamente, e i due protagonisti sono i personaggi meglio caratterizzati di Sanctuary (e questo nonostante il racconto sia uno dei più brevi). Unica nota dolente e che non mi porta a dargli il massimo dei voti è la parte centrale, un po’ troppo “infodumpata”. Ma per il resto, ragazzi che racconto...
VOTO: 8,5

MEDIA DEI VOTI: 6

CONCLUSIONE: La media parla chiaro, almeno per me. Sanctuary è una mezza delusione. Alla fine soltanto 5 brani su 13 possono davvero considerarsi buoni. Tutti gli altri si muovono tra la sufficienza e il disastro più completo. Non ho poi molto apprezzato l’idea di presentare i racconti in ordine alfabetico per autore. Una struttura come quella di Sanctuary, a mio avviso, avrebbe giovato di un ordine più orientato alle tematiche se non alla creazione di un fittizio ordine degli eventi. Resta il piacere di sapere che il ricavato andrà in beneficenza (a proposito, a chi?), ben magra consolazione a mio avviso.
"Gli uomini veri non ballano. Stanno seduti, sudano e imprecano." (Bill Hicks)



Ultima modifica di Okamis il Sab 20 Giu 2009 11:40 am, modificato 2 volte in totale
S*
Stregone
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Località: Milano
MessaggioInviato: Ven 19 Giu 2009 12:44 pm    Oggetto:   

Faccio presente al signor espertone, qui, che l'uso dell'apostrofo al posto dell'accento sulle maiuscole è perfettamente lecito, anche se ormai abbastanza in disuso, ed è in genere soggetto alle norme editoriali dell'editore.
S*
Okamis
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Località: Lago Maggiore; ma la sponda giusta, eh!
MessaggioInviato: Ven 19 Giu 2009 13:38 pm    Oggetto:   

Silvio, non mi presento come espertone. Ma se leggi bene ho scritto che all'interno della raccolta si passa, anche all'interno del medesimo racconto, dalla E' alla È. Anche questo è corretto? E comunque non ho mai letto in nessuna guida al corretto scrivere, neppure in quella pubblicata da Franco Forte pubblicata proprio dalla Delos, che l'uso della E maiuscola apostrofata sia corretta. Lo stesso Forte definisce, in maniera corretta, l'apostrofo come "una virgola alta che consente di troncare parole in coincidenza di vocali, qualora non vi sia un troncamento della parola stessa". Non mi pare proprio che sia il caso delle parole accentate.
"Gli uomini veri non ballano. Stanno seduti, sudano e imprecano." (Bill Hicks)

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