Sanctuary


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Autore Messaggio
Rakanius
Drago
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Località: Milano
MessaggioInviato: Lun 22 Giu 2009 20:30 pm    Oggetto:   

Ohe! Very Happy

Grazie ai miei primi due commentatori, le vostre parole (sia pure non prive di critiche nei confronti del mio lavoro) sono in alcuni punti veramente assai lusinghiere!

Mi sembra di capire che la maniera in cui ho presentato il protagonista e l'angoscia che il dono ricevuto gli comporta siano il pezzo forte del racconto. La parte di azione molto meno efficace e il finale, che speravo avesse qualcosa di scioccante e inaspettato, non pare mantenere le mie aspettative. (La vampira meriterebbe più spazio e possibilità di esprimersi, tra l'altro, ma non è la sua scena...).

D'altra parte, se posso accennare a una difesa, ho cercato di dire molto con poche pagine a disposizione; in effetti questa parte meriterebbe uno svolgimento ben più lungo, e avrebbe senso più che come storia a sé stante, come introduzione a un romanzo (magari un giorno lo scriverò).
Bruno
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Anonimo (DH)
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MessaggioInviato: Lun 22 Giu 2009 21:24 pm    Oggetto:   

Figurati, non c'è di che Smile
Più che critica, ho esposto il mio punto di vista, cosa mi sarebbe piaciuto trovare nel racconto dato le buone premesse iniziali: è una questione più che altro soggettiva dello sviluppo.
Non importa fare difese, dato che secondo me qua si fa un confronto di idee, che possono essere utili per migliorare o fare solo due chiacchere. Smile
I racconti sono sempre difficili da affrontare, almeno dal mio punto di vista. Per questo, per una buona resa, occorre concentrarsi su pochi punti e svilupparli al massimo dello spazio consentito: col mettere troppa carne al fuoco si rischia di disperdere e non dire tuto quello che si vorrebbe.
Per quanto riguarda il finale, la frase "E non sono più stato solo" sta bene nel contesto: avrebbe reso ancora di più se si fosse approfondito il fatto che la capacità del protagonista avesse conseguenze profonde su di lui. Ad esempio che avendo modo di vedere la propria Ombra la vede come un prigioniero in una camera di tortura: straziata, piena di ferite. E da quel punto sviluppare il senso di diversità e di isolamento che gli provoca e lo fa sentire diverso dagli altri, come un recluso in isolamento. E che la morte del suo maestro fosse in realtà un sacrificio volontario per aiutare il discepolo preferito a non perdersi e a divenire un reietto o peggio: il dono più grande che una persona, o un Diverso, possa fare per un suo simile.
Rakanius
Drago
Messaggi: 540
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MessaggioInviato: Lun 22 Giu 2009 22:07 pm    Oggetto:   

Un sacco di idee, Ohdrein.
Vien voglia di rimetterci le mani....
Bruno
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Anonimo (DH)
Ospite

MessaggioInviato: Lun 22 Giu 2009 23:41 pm    Oggetto:   

é questo il bello della creatività Very Happy
Anonimo (DH)
Ospite

MessaggioInviato: Mar 23 Giu 2009 14:43 pm    Oggetto:   

Okamis, ho letto il tuo racconto. L'ho trovato ben strutturato e ben scritto, scorrevole e piacevole: un buon racconto. L'unico neo che ho riscontrato è che lo avvicino più alla fantascienza che al fantasy: usare razze come nani, elfi a mio avviso non basta per definire uno scritto appartenente alla categoria del fantasy.
Hai reso però abbastanza bene l'atmosfera urban ed è buona l'idea di far rimanere nell'ombra gli antagonisti dei Diversi: una presenza e una minaccia sempre presente, ma che mai si rivela.
Okamis
Rufus in tabula
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Località: Lago Maggiore; ma la sponda giusta, eh!
MessaggioInviato: Mar 23 Giu 2009 18:11 pm    Oggetto:   

Grazie mille Ohdrein. Tuttavia reputo che "Identità" necessiti di parecchio lavoro. A distanza di alcuni mesi dalla sua scrittura, a mente per così dire lucida, mi sono accorto di parecchi difetti, soprattutto a livello stilistico (oltre ad alcune sviste inerenti l'uniformazione del testo, dovute al cambio di grafica attuato un mesetto fa).
Riguardo l'ambientazione più fantascientifica che fantasy, mi trovi d'accordo, tanto che lo indicai tri i difetti in un vecchio articolo sul mio sito (difetto almeno in riferimento allo spirito di Sanctuary). Il problema principale risiede però nella storia, priva del cosidetto "sense of wonder". Ciò è dipeso da due ragioni: la prima è che "Identità" vorrebbe essere una parte (un flashback per la precisione) di un romanzo in cantiere; la seconda (sempre espressa nell'articolo sopra citato) è che la storia, fatti i dovuti cambiamenti, potrebbe benissimo essere ambientata durante il periodo della persecuzione nazista. Non è un caso che tali difetti, ammessi mesi addietro, siano, seppur con sfumature diverse, gli stessi che ho trovato nel racconto di Clun (giusto per chiarire che quel mio giudizio non nasceva da nessun preconcetto).
Comunque, grazie ancora per la lettura ^_^
"Gli uomini veri non ballano. Stanno seduti, sudano e imprecano." (Bill Hicks)

Anonimo (DH)
Ospite

MessaggioInviato: Mar 23 Giu 2009 23:09 pm    Oggetto:   

A mente fredda si riesce a essere più distaccati e a riconoscere meglio le parti che possono essere migliorate: si riesce a essere più critici e curare maggiormente l'idea che si ha. E visto che si è tanto parlato di cucina in questo topic, l'idea di una storia è come certi vini: più passa il tempo, più migliora Cool
Non vorrei dire una sciocchezza, il tuo racconto possiede uno spirito verista, mostrare le cose senza abbellimenti, come la linea di pensiero che quel periodo ricercava; forse è per questo che viene a mancare il sense of wonder. Che a mio avviso è una cosa difficilissima da trovare o creare: alle volte non basta lo stile o l'idea, ma è quel qualcosa in più che non si riesce a definire. Non so dire se dipende da una dote innata o se basta saper cogliere il momento giusto e non lasciarlo sfuggire imprimendolo su carta, ma è merce molto rara.
spacechili
Nano
Messaggi: 191
MessaggioInviato: Mer 24 Giu 2009 18:29 pm    Oggetto:   

Leggendo un po' dei vostri commenti, mi sono preoccupato e non poco. Mi è sembrato giusto affrontare la questione una volta per tutte.

Ho preso il coraggio a due mani e sono andato a parlare col mio racconto.

Mi premeva sapere se davvero stesse soffrendo così tanto per "lo spazio ridotto in cui è stato incastrato". L'ho trovato disteso sulle pagine, mentre faceva due chiacchiere con Roxanne e Marcus Kaivern.
"Guarda" mi fa "io sono tranquillo. Dove mi metti, sto."
"Ma ti scambiano per una sceneggiatura!"
"Mannò, è che noi musicisti maledetti ci somigliamo un po' tutti. Stai sereno."

Ecco, solo per specificare che nessun racconto è stato maltrattato durante la lavorazione di Sanctuary, etc. etc. Per quelli che, come me, sono un po' ansiosi e tendono a preoccuparsi, sappiate che non ce n'è bisogno Wink


Parlando seriamente, maggiori specifiche sui perchè e percome di "Mirror Blues" dovrebbero uscire presto in un'intervista fatta agli autori di Sanctuary e successivamente sul mio blog. Sto aspettando a parlarne per rispettare le tempistiche di chi sta curando la cosa, ma ci vorrà poco.

B.J., il mio protagonista, è ispirato ad un personaggio che è il vero e proprio "archetipo moderno" del musicista maledetto. Non era propriamente un fine, quanto più un mezzo all'interno della storia. Per questo ha avuto una caratterizzazione tagliata col coltello e per questo l'idea del patto col diavolo non è mai nominata in modo esplicito.

So di non essere stato esaustivo, sorry.
Per maggiori informazioni, aspettate l'uscita dell'articolo o chiamate il numero verde.

Buon S. Giovanni a tutti i Torinesi! Razz Cool
www.spacechili.blogspot.com

"Ha ragione Spacechili" - Marina
"Condivido il tuo pensiero Spacechili" - Okamis
"Concordo con te, Spacecili" - Ohdrein
Ali
Hobbit
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MessaggioInviato: Mer 24 Giu 2009 18:50 pm    Oggetto:   

[quote="Rakanius"]Per chi ha voglia di leggere uno di quelli che non ce l'hanno fatta:

http://sites.google.com/site/mondimmaginari/Home

Rakanius, ho letto il tuo racconto con piacere. È agile e si arriva velocemente in fondo, e mi piace l’idea dell’ “eroe azzoppato dal suo stesso dono”.
Anche secondo me la prima parte è migliore. È scritta bene, con bei dialoghi serrati e momenti di riflessione nei punti giusti (bella l’immagine dell’umanità come un cane rabbioso che fa pena e paura al tempo stesso, bella la descrizione dell’angoscia di Ivan). In questa parte l’uso della prima persona è adeguato ed efficace.
Nella seconda parte, più o meno dall’entrata in scena di Sara, il tono cambia, si fa a mio parere più freddo, più razionale, un po’ come se Ivan guardasse se stesso dall’esterno. Non so se la cosa era voluta, ma Ivan di continuo verbalizza i propri pensieri e le proprie intenzioni, e questo mi sembra che tolga ritmo e freschezza. Manca un po’ l’emozione, secondo il mio gusto di lettrice. Anche le scene di azione sembrano viste dall’esterno: in momenti drammatici e concitati, Ivan descrive passo passo gesti e luoghi quasi fosse uno spettatore, e l’uso della prima persona non fa che aumentare quest'effetto. Per esempio, quando Ivan arriva al magazzino dove c’è il povero Maestro alle prese con le bestiacce, Ivan nota per prima cosa… l’arredamento. La scena finale, dal momento in cui arriva Anita in poi, sarebbe forse più efficace se fosse più veloce e concitata, affidata a dialoghi più secchi, a immagini, a sensazioni fisiche.
La trovata dell’ “accogliere l’Ombra” mi piace, per me è stata una sorpresa! Anche il finale mi piace. Scusa la pignoleria, in realtà è un bel racconto, l’ho letto volentieri. Ma le scene d’azione sono delle brutte bestie, lo so per esperienza! Grazie per aver condiviso con noi il tuo "Khaibit", Rakanius! Smile

Okamis, ho letto anche il tuo “Identità”: bello, complimenti! (un po’ angosciante, però). Mi piace molto il tuo modo di scrivere. A quando l’intero romanzo?

Ho partecipato anch’io al concorso per Sanctuary, e mi piacerebbe se qualcuno leggesse il mio racconto, solo che non so dove postarlo… Qualcuno ha suggerimenti? Grazie.
Anonimo (DH)
Ospite

MessaggioInviato: Mer 24 Giu 2009 23:25 pm    Oggetto:   

Come hanno detto altri c'è la sezione Racconti del forum, ma data la lunghezza dei racconti non so se è possibile sfruttarla.
Barbagianni
Balrog
Messaggi: 1005
MessaggioInviato: Gio 25 Giu 2009 11:29 am    Oggetto:   

Dopo lunga e accalorata discussione (avvenuta 'in tempi non sospetti') si era convenuti a mantenere il limite delle 10000 battute anche per le iniziative interne di scrittura a tema.
Quando qualcuno dice 'io non credo nelle fate' da qualche parte una fata si segna nome, cognome e indirizzo.

Trolls? Io odio i trolls! - Willow
Rakanius
Drago
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Località: Milano
MessaggioInviato: Gio 25 Giu 2009 19:59 pm    Oggetto:   

Ali ha scritto:

Rakanius, ho letto il tuo racconto con piacere. È agile e si arriva velocemente in fondo, e mi piace l’idea dell’ “eroe azzoppato dal suo stesso dono”.
Anche secondo me la prima parte è migliore. ......


Grazie Ali per il tuo commento, che è un'ulteriore conferma della migliore riuscita di una parte del mio racconto, ovvero la premessa iniziale e l'introduzione del protagonista. La scena d'azione, che doveva essere pezzo forte, probabilmente è rimasta un po' fregata dal fatto che queste sono abituato a descriverle in terza persona... e insomma non è così semplice rendere ciò che passa nella testa di un uomo mentre è in circostanze drammatiche (se non parliamo di grandi eroi senza paura, ovviamente).
Sono contento che almeno a te sia piaciuto il finale.
Se vuoi uno spazio per il tuo racconto te lo offro volentieri su Mondi Immaginari (mandami il racconto possibilmente in PDF e ti rimanderò il link per poterlo annunciare).
Bruno
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Olorin
Ultimo Elfo Inguardabile
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Località: dove osano le anatre
MessaggioInviato: Ven 26 Giu 2009 12:16 pm    Oggetto:   

@Rakanius

ho letto il tuo racconto e l'ho trovato coinvolgente per i suoi tre quarti - la parte conclusiva non è assolutamente all'altezza di quel che la precede.
Si sprecano sicuramente i déjà vu in chi ha attinto per anni alle serie giapponesi di tutti i generi, però la faccenda è sopportabile.

In ogni caso, con lo scenario di Sanctuary non centra una beata c@§§a e la sensazione che si avverte da un miglio di distanza, è che si tratti probabilmente di un riadattamento di qualcosa di già esistente, addirittura forse di un brano stralciato da un romanzo... parere assolutamente personale, comunque. Wink
Gli ideali sono pericolosi. La realtà è preferibile: è spietata ma preferibile.

Una scrivania ordinata è sintomo di una mente malata
busto
Hobbit
Messaggi: 97
MessaggioInviato: Ven 26 Giu 2009 16:43 pm    Oggetto:   

Finalmente ho Sanctuary tra le mani...

Ovviamente sono subito andato a leggere il racconto di Furchì, mi perdonino gli altri, ma la curiosità era troppa, anche alla luce di qualche commento non proprio lusinghiero.

Ebbene, a caldo, posso dire che il pezzo fila veloce, con alcuni difetti anche pesanti, ma fila.
L'autore ha stoffa secondo me, almeno dal punto di vista delle idee e dell'impatto, e non è roba da poco ai nostri giorni.
Sullo stile e sulla tecnica potrà lavorarci( il difetto di apparire simile ad una sceneggiatura l'ho avvertito anche io, in alcuni punti pare di stare a sentire una di quelle descrizioni che mandano in radio per le fiction tv), e se lo farà con diligenza avrà un futuro assicurato.

Questa cmq è solo una prima valutazione, figlia dell'emozione e del cuore.
Magari poi correggerò con la fredda razionalità, anche se spesso, tale prima impressione si è rivelata la migliore.

Complimenti a Fabrizio.
Rakanius
Drago
Messaggi: 540
Località: Milano
MessaggioInviato: Ven 26 Giu 2009 19:38 pm    Oggetto:   

Olorin ha scritto:
@Rakanius

ho letto il tuo racconto e l'ho trovato coinvolgente per i suoi tre quarti - la parte conclusiva non è assolutamente all'altezza di quel che la precede.
Si sprecano sicuramente i déjà vu in chi ha attinto per anni alle serie giapponesi di tutti i generi, però la faccenda è sopportabile.

In ogni caso, con lo scenario di Sanctuary non centra una beata c@§§a e la sensazione che si avverte da un miglio di distanza, è che si tratti probabilmente di un riadattamento di qualcosa di già esistente, addirittura forse di un brano stralciato da un romanzo... parere assolutamente personale, comunque. Wink


Ti ringrazio Olorin per le tue impressioni ma devo precisare che il mio racconto rientra perfettamente nei limiti (peraltro molto ampi) del bando, ed è stato scritto per Sanctuary: l'idea di farne un romanzo l'ho avuta, ma il romanzo non esiste ancora (e non esisterà per un pezzo perché ora ho altri impegni).

Forse faccio cosa utile rinfrescando la memoria sul bando di Sanctuary:
Citazione:

Vista la natura urban-fantasy i racconti possono spaziare senza problemi grazie a una varietà impressionante di personaggi: dalle creature classiche del fantasy (streghe, elfi, nani, ecc.) a protagonisti di stampo più moderno e insolito (quasi cinematografici, per intenderci, alla X-MEN). Personaggi diversi, in un contesto che non è il loro, e che si trovano a dover convivere con la loro diversità.

Racconti che possono o meno, a discrezione dell’Autore, contenere un messaggio o scegliere una via narrativa di pura azione.

SANCTUARY ha tuttavia alcuni punti fissi, che gli Autori che necessitassero di basi su cui lavorare le loro idee potrebbero sfruttare a loro piacimento. La società di questo mondo urban-fantasy è composta da esseri umani come tanti, fra i quali però emergono elementi singolari, diversi, non accettati dalle consuetudini della vita, che si scontrano con una realtà spesso avversa. Le tematiche da sviluppare possono essere le più svariate, sempre e solo a discrezione degli Autori interessati al progetto.

A titolo di esempio: streghe metropolitane che svolgono i loro sabba all’ombra di uno skyline di vetro e cemento, mutantropi in fuga tra i bassifondi cittadini; Dèi in terra mischiati agli uomini e in cerca delle loro antiche origini, fra elfi e nani, goblin e orchi, demoni e angeli, ecc.

Altro elemento destabilizzante, da usare se l’Autore lo ritenesse necessario ai fini narrativi, è la presenza di una setta, La Loggia, formata da uomini e donne “normali” che danno la caccia a questi personaggi considerati, sentiti e vissuti come aberrazioni della natura. Una setta che gli Autori potranno adoperare in caso i fini narrativi richiedessero un elemento destabilizzante di qualche genere. Tutti punti, questi, necessari a smorzare la relativa freddezza di una antologia tradizionale e rendere il progetto molto più appetibile a un vasto pubblico di lettori.



Per concludere sulle impressioni di Olorin: roba giapponese ne vedo davvero pochina quindi non saprei da cosa avrei copiato, sinceramente, anche se le assonanze con qualcosa di già scritto e già visto sono non solo possibili, ma spesso difficilmente evitabili quando si scrive qualsiasi cosa (non posso aver visto tutto quello che c'è in giro). Ovviamente che battaglie con licantropi, vampiri ecc... siano già comparse in altre opere è un'ovvietà (basta aver visto Underworld, o letto un libro di Luk'janenko, ecc...) e non era certo lì che mi aspettavo di essere originale.
Bruno
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