I CONTORNI DEL FANTASY


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Autore Messaggio
Fabio Lastrucci 2
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Lun 06 Lug 2009 15:53 pm    Oggetto: I CONTORNI DEL FANTASY   

Ragazzi, datemi una mano a capire meglio. Vi pongo un quesito forse stupido da inesperto di fantasy che vuole chiarirsi le idee:
Cosa rende definibile "fantasy" una storia? E' Fantasy solo quello di ambientazione celtica/tolkieniana, o vi rientra di diritto qualunque vicenda di sapore fantastico?
Le mie letture si sono concentrate soprattutto su Howard, Sprague de Camp e Leiber, ma sono abbastanza fuori dal filone madre.
Cosa vi aspettate voi da questo tipo di narrativa?
Grazie!

Fà
Asher_85
«Hidden Persuader»
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MessaggioInviato: Lun 06 Lug 2009 15:55 pm    Oggetto:   

Credo sia meglio spostare la discussione in leggere fantasy...
Okamis
«Rufus in tabula»
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Località: Lago Maggiore; ma la sponda giusta, eh!
MessaggioInviato: Lun 06 Lug 2009 16:58 pm    Oggetto:   

La questione è più complessa di quello che sembri, soprattutto per via delle non sempre perfette traduzioni da una lingua all'altra.
Generalmente con Fantasy, inteso come macrogenere, ovvero comprensivo dei vari sottogeneri come l'Epic Fantasy, lo Steam Fantasy, il New Weird ecc., s'intende un particolare ramo della narrativa fantastica dove si descrivono eventi ambientati in una realtà indipendente dalla nostra e dove al loro interno sono presenti elementi impossibili nella nostra realtà (esistenza della magia, presenza di creatura fantastiche ecc.).
Il Fantasy (sempre inteso come macrogenere) è quindi diverso dal Fantastico, genere dove invece l'elemento sovrannaturale influenza in maniera più o meno marcata la nostra realtà.
Da questo punto di vista, quindi, romanzi come Harry Potter o Narnia appartengono al Fantastico e non al Fantasy, proprio per via dell'influenza tra le due realtà descritte. Sono Fantasy invece ISDA, Terramare e così via.
Tuttavia, spesso e volentieri si tende a usare il termine Fantasy in maniera generica, andando così a comprendere anche il Fantastico, sebbene (IMO) sarebbe più corretto parlare di narrativa fantastica, andando poi a distinguere i vari macrogeneri che la compongono.
"Gli uomini veri non ballano. Stanno seduti, sudano e imprecano." (Bill Hicks)

un muspeling
«apprendista incendiario»
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MessaggioInviato: Lun 06 Lug 2009 16:59 pm    Oggetto:   

Ciao Fabio! Very Happy
A parte il piccolo particolare che, semmai, la matrice mitologica di Tolkien è più Norrena (scandinava se preferisci) che "celtica", mischiato a un bel po' di mito cattolico, il Fantasy ha confini che vengono sempre superati e contraddetti.
L'ambientazione conta, ma un Fantasy si può ambientare anche nel nostro mondo (come ha fatto Brooks nel suo ciclo del Cavaliere del Verbo) e probabilmente altri. Fantasy contemporanei, come NessunDove e Perdido Street Station, sono ambientati in città (o parti di città) più o meno fantastiche o reali.
La magia è un elemento più indispensabile probabilmente.
Conterebbero anche i mostri, ma su quelli è in atto un certo lavorio di riformulazione, dopotutto, nella vita di tutti i giorni, i mostri-umani non mancano... Rolling Eyes
nisana
«Tai'shar Malkier»
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Località: Cosmere
MessaggioInviato: Lun 06 Lug 2009 17:27 pm    Oggetto:   

Okamis ha scritto:
Generalmente con Fantasy [...] s'intende un particolare ramo della narrativa fantastica dove si descrivono eventi ambientati in una realtà indipendente dalla nostra e dove al loro interno sono presenti elementi impossibili nella nostra realtà (esistenza della magia, presenza di creatura fantastiche ecc.).
Il Fantasy (sempre inteso come macrogenere) è quindi diverso dal Fantastico, genere dove invece l'elemento sovrannaturale influenza in maniera più o meno marcata la nostra realtà.
Da questo punto di vista, quindi, romanzi come Harry Potter o Narnia appartengono al Fantastico e non al Fantasy, proprio per via dell'influenza tra le due realtà descritte. Sono Fantasy invece ISDA, Terramare e così via.
Tuttavia, spesso e volentieri si tende a usare il termine Fantasy in maniera generica, andando così a comprendere anche il Fantastico, sebbene (IMO) sarebbe più corretto parlare di narrativa fantastica, andando poi a distinguere i vari macrogeneri che la compongono.


Mi interessa molto questa differenziazione tra fantasy e fantastico, perché onestamente io faccio fatica a tracciare una netta linea di demarcazione tra i due "generi".
Un Muspeling parla del Ciclo del Cavaliere del Verbo, che quindi per Okamis sarebbe fantasico, ma ne I Figli di Armageddon Brooks si unisce al ciclo di Shannara. Quindi questo nuovo ciclo di Brooks cosa sarebbe? Fantasy o Fantastico?
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano in America o in Inghilterra, se anche lì esistono due categorie differenti per i due ambiti.
Comunque, se Narnia non è fantasy, allora devo scremare un po' di libri tra quelli che io ritenevo tali, come Donaldson (Covenant e lo specchio dei sogni), Weis-Hickman (alcune parti del ciclo di darksword sono ambientati nel nostro mondo), il ciclo dei Deriny (si scrive così?) della Kurtz...
Vita prima della morte. Forza prima della debolezza. Viaggio prima della destinazione.
Okamis
«Rufus in tabula»
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Località: Lago Maggiore; ma la sponda giusta, eh!
MessaggioInviato: Lun 06 Lug 2009 17:42 pm    Oggetto:   

Quanto da te scritto, Nisana, è un'ottima nota, la quale sottolinea proprio quello che dicevo all'inizio: una differenziazione netta è difficile, in quanto le eccezioni sono sempre dietro l'angolo. La chiave di volta è però da cercarsi nell'influenza che il mondo descritto esercita nella nostra realtà.

Faccio degli esempi per spiegarmi meglio e riprendo proprio Brooks.

La trilogia originaria del Verbo e il Vuoto mostra l'influenza che l'elemento magico avrebbe all'interno di una realtà "realistica", se mi passi il termine. In questo senso è Fantastico (così come lo sono i vari Guardiani della notte, del mattino, dello spuntino di mezzanotte ecc. ^_^).
Ma in Shannara, tranne alcuni velati riferimenti alla nostra attuale realtà, non è presente minimamente l'influenza di un mondo sull'altro.

Faccio un altro esempio: in Arthur e lo stregone nero di Claudio Tassitano è presente più o meno la stessa idea di Brooks, anche se in maniera ancora più marcata: un futuro post apocalittico tornato a uno stato medievale. E' fantastico? No, perché le due realtà non si influenzano reciprocamente nel medesimo istante.

Al di là dei termini, che come dicevo prima non sono felicissimi in quanto facilmente intescambiabili, cambia (e di molto) l'intenzione dell'autore tra Fantasy e Fantastico: se vuoi chiederti "cosa accadrebbe se un domani si aprisse un varco che collega il nostro mondo a un altro popolato da folletti e draghi?" allora ti muoverai nel campo del Fantastico; se invece ti chiederai "cosa accadrebbe se esistesse un mondo dove un giovane mugnaio scopre di essere la reincarnazione di Strafig, il dio dalla chioma fluente, e comincia un viaggio alla ricerca di una spada magica?" allora ti muoverai invece nel campo del Fantasy.
Sembrano differenze da poco, ma in verità l'approccio verso questi due macrogeneri è completamente diverso.
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un muspeling
«apprendista incendiario»
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MessaggioInviato: Lun 06 Lug 2009 17:42 pm    Oggetto:   

Beh, come Fantastico puro, io intendo i lavori di Ende, Buzzati (Il deserto dei Tartari), Sepùlveda (La lampada di Aladino e altri racconti per vincere l'oblio, e altro), Borgès.
nisana
«Tai'shar Malkier»
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Località: Cosmere
MessaggioInviato: Lun 06 Lug 2009 18:45 pm    Oggetto:   

Mah, anche io come fantastico intendevo Borgès o Calvino, più che altro per motivi accademici, così sta scritto sulle antologie e non mi ero posta più di tanto il problema. Però, considerare Brooks fantastico, non so, non mi era mai passato per la mente.
Capisco che una differenza macroscopica possa stare nel distinguere, in linea molto generale, i due generi in base all'ambientazione. Molto del fantasy che io conosco è ambientato in una realtà altra, ma credo che questa categoria sia semplicistica. Quanto al modo in cui la realtà viene vista, sono un po' perplessa, perché per me la realtà "realistica" di cui tu parli è un prodotto della cultura occidentale limitato ad alcuni periodi storici, non è qualcosa di assoluto.
Sono molto dubbiosa sulle modalità di distinzione. La magia? Sì, forse non esiste fantasy senza magia (dico forse perché non conosco tutto lo scibile sulla letteratura fantasy), ma allora tutti i libri in cui è presente la magia sono fantasy? No, perché molti sono fantastici (Narnia, il Verbo, ...).
Forse, più che diverso approccio, è diverso il fine, ma è un mio personalissimo punto di vista che viene smentito da molte insulse produzioni moderne.
Vita prima della morte. Forza prima della debolezza. Viaggio prima della destinazione.
Fabio Lastrucci 2
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Lun 06 Lug 2009 22:02 pm    Oggetto:   

Very Happy
Wow, che discussione! Grazie a tutti per i vostri colti commenti. E' interessante cercare di analizzare lo spirito che anima le varie ispirazioni del fantastico e le loro commistioni di difficile catalogazione.
In effetti non volevo contare le piume degli angeli (ma che accidenti sto dicendo?) , di certo avere un'idea più definita dei pilastri portanti del genere e in questo mi sento puttosto soddisfatto. Wink
Albacube
«Balrog»
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Località: paesello in provincia di Padova
MessaggioInviato: Lun 06 Lug 2009 23:05 pm    Oggetto: Re: I CONTORNI DEL FANTASY   

Fabio Lastrucci 2 ha scritto:
... Le mie letture si sono concentrate soprattutto su Howard, Sprague de Camp e Leiber...
Fà

Azz. un buon inizio...
Ci oscureremo in un mondo di luce.
Olorin
«Ultimo Elfo Inguardabile»
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Località: dove osano le anatre
MessaggioInviato: Mar 07 Lug 2009 17:07 pm    Oggetto:   

un muspeling ha scritto:
... mito cattolico...


???? Shocked

cos'é?
Gli ideali sono pericolosi. La realtà è preferibile: è spietata ma preferibile.

Una scrivania ordinata è sintomo di una mente malata
nisana
«Tai'shar Malkier»
Messaggi: 2264
Località: Cosmere
MessaggioInviato: Mar 07 Lug 2009 17:40 pm    Oggetto:   

Olorin ha scritto:
un muspeling ha scritto:
... mito cattolico...


???? Shocked

cos'é?


Credo che intenda (spero di non sbagliare) alcune parti del Silmarillion (la Creazione, la Caduta?). Io normalmente li chiamo miti ebraici, perché esiste un libro di un autore di storia della mitologia, Robert Graves, che ha intitolato così un suo saggio molto bello.
Vita prima della morte. Forza prima della debolezza. Viaggio prima della destinazione.
un muspeling
«apprendista incendiario»
Messaggi: 5312
MessaggioInviato: Mar 07 Lug 2009 17:40 pm    Oggetto:   

Olorin ha scritto:
un muspeling ha scritto:
... mito cattolico...


???? Shocked

cos'é?


Come cos'è?
La doctrina agostiniana (soprattutto a quella corrente si rifaceva JRRT), la provvidenza, quelle favole lì insomma.
un muspeling
«apprendista incendiario»
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MessaggioInviato: Mar 07 Lug 2009 17:41 pm    Oggetto:   

Sì, Nisana, c'è anche quello. Very Happy
Olorin
«Ultimo Elfo Inguardabile»
Messaggi: 1698
Località: dove osano le anatre
MessaggioInviato: Mar 07 Lug 2009 18:24 pm    Oggetto:   

un muspeling ha scritto:
quelle favole lì insomma


aaah, ecco! Era una mescolanza di nozione e tuo sindacabile giudizio.
Quasi quasi ci stavo pure cascando! Wink
Gli ideali sono pericolosi. La realtà è preferibile: è spietata ma preferibile.

Una scrivania ordinata è sintomo di una mente malata
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