Realismo e onirismo nel fantasy


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Autore Messaggio
Storm
«Thor»
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Località: Torino
MessaggioInviato: Mer 15 Set 2004 10:14 am    Oggetto:   

Messer Forestiero, hai descritto perfettamente la differenza di stile riguardo alla Magia tra Tolkien e tutti gli altri. Io l'ho sempre trovata celestiale, non pacchiana e stereotipata.
Schiacciare il Nemico, inseguirlo mentre fugge e sentire il lamento delle [loro] femmine.

Negróre
«dannatamente umano»
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MessaggioInviato: Mer 15 Set 2004 11:07 am    Oggetto:   

melusina ha scritto:
Non é assolutamente necessario avere in testa tutti gli avvenimenti e i particolari, la storia puó venire anche da se. Fermo restando che non tutti ne sono capaci.

Secondo me qui commetti un peccato d'ingenuità, Melusina.

Credi davvero che Asimov abbia scritto una storia perfetta nei dettagli come Fondazione senza pianificarla prima o, in alternativa, senza rivederla e sistemarla poi?
Esistono esperimenti e giochi che si possono fare per sfidare la fantasia altrui e per sfidare se stessi, ma questi sono soltanto giochi. Che poi diano risultati soddisfacenti perché vi partecipa un certo Asimov, be'... mi sembra evidente che non sempre ci siano simili talenti in gioco! Wink

Voglio dire, Melusina, che sia chi pianifica sia chi non pianifica usa la creatività allo stesso modo.
Alcune delle idee migliori che mi sono venute sono partite, per l'appunto, da una parola scorta per caso sul vocabolario. Alcune delle ambientazioni che più amo sono partite da cose in apparenza insignificanti (una pozzanghera, un sasso sull'asfalto, eccetera).
Partire di getto da uno spunto insignificante e scrivere la prima stesura o buttarsi a capofitto negli appunti partendo da quello stesso spunto insignificante non è tanto diverso. Starei attento a dire che è più creativo quello che scrive di getto la prima stesura, rispetto a quello che prima preferisce pianificare.
Cambia il modo di lavorare, ma la fantasia ha diverse strade per manifestarsi.
Sarebbe come dire che è più atleta chi corre i 100metri rispetto a chi fa la maratona... Smile A me sembrano atleti entrambi.

Scusa la precisazione, altrimenti sembra quasi ch'io abbia scritto l'intero "Un nuovo mondo" per creare un alibi ai poco fantasiosi.
Personalmente non so cosa sia la sindrome da foglio bianco (per mia fortuna!), non c'è momento in cui se mi dai uno spunto non ne tiro fuori qualche "visione", eccetera. Ciò nonostante, preferisco pianificare.
Pianificare o non pianificare sono meri approcci alla scrittura. La scrittura è molto più di un metodo o di un non-metodo (convinzione che credo d'aver almeno in parte esplicitato nei capitoli conclusivi della prima parte della mia rubrica).
Se una persona non è incline alla scrittura, non è pianificando un romanzo che riuscirà a scriverlo o a scrivere qualcosa di buono.

Grazie per lo spunto, Melusina: ho potuto sproloquiare una volta di più! Mr. Green
Un sorriso, Andrea


Ultima modifica di Negróre il Mer 15 Set 2004 11:10 am, modificato 1 volta in totale
Perrin Aybara
«Fratello dei Lupi»
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MessaggioInviato: Mer 15 Set 2004 11:28 am    Oggetto:   

PatoGK ha scritto:
...In generale preferisco quello che definisci realismo (un film senza realismo per me perde molti punti), ma sulla fantasy riesco ad "accetare" anche un pizzico di magia e di bestiacce come coboldi, goblin e draghi qui e là Very Happy

Ehm...domanda da ignorante: che l'è un coboldo? Un bestiaccio programmatore? Shocked
Qualcuno m'illumini, plissss...
[connessione persa...]
Storm
«Thor»
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Località: Torino
MessaggioInviato: Mer 15 Set 2004 11:47 am    Oggetto:   

Perrin Aybara ha scritto:
Ehm...domanda da ignorante: che l'è un coboldo? Un bestiaccio programmatore? Shocked
Qualcuno m'illumini, plissss...


Eccolo qua un coboldo:


Una bestia inutile e facilmente sterminabile, non fosse per il fatto che gira sempre con una miriade di amici suoi Wink
Schiacciare il Nemico, inseguirlo mentre fugge e sentire il lamento delle [loro] femmine.

melusina
«Sorella Bene Gesserit»
Messaggi: 1528
Località: Amburgo
MessaggioInviato: Mer 15 Set 2004 18:01 pm    Oggetto:   

Negróre ha scritto:
Secondo me qui commetti un peccato d'ingenuità, Melusina.

Forse é per questo che sono una scrittrice della domenica Wink
Scherzi a parte, non ho quotato tutto il tuo intervento, ma rispondo cmq a tutto.
No, non credo che Asimov abbia scritto uno dei romanzi della Fondazione di getto, partendo semplicemente da un'idea iniziale e sviluppando sul momento tutto il resto. Tuttavia sono propensa a credere che in alcuni casi, subendo la crisi di mancata programmazione per un passo, un avvenimento, un collegamento, una spiegazione che risultavano necessari per continuare la storia senza doverla riscrivere daccapo, Asimov, come altri, sia ricorso ad ispirazione momentanea eventualmente rivista e corretta in un momento successivo.
Se devo essere sincera, qualche volta ho provato a pianificare la storia in un semplice schema del tipo: inizio/elemento scatenante della storia/successione degli avvenimenti con le riflessioni salienti/fine della storia, ma il risultato é stato rigido e statico, senza quel qualcosa in piú che lo avrebbe reso uno scritto originale e vivo. Insomma, a detta mia e dei miei pochi lettori (di parte), i brani migliori che sono riuscita a partorire erano dovuti a momenti fuggevoli di ispirazione, durati giusto il tempo di prendere in mano una matita e scrivere qualcosa. Questo non toglie sicuramente che sia riuscita a migliorare il prodotto con una rilettura a valle.
E poi, sono sincera fino in fondo, per me la scrittura é arte, pianificarla come farebbe un ingegnere con un'analisi (e lo so visto che questo é il mio lavoro) mi fa rizzare tutti i peli.
Forse non saró mai una scrittrice di professione (anche perché lavoro troppo! Shocked ), ma questo é il mio modo di fare la cosa e sono consapevole che si tratta molto probabilmente di un limite.
Negróre ha scritto:
Grazie per lo spunto, Melusina: ho potuto sproloquiare una volta di più! Mr. Green

Grazie a te per aver dato retta agli sproloqui di una donna molto stressata! Very Happy
Melusina
Che nessuno mi guardi quando nel buio della mia dimora dismetterò le vesti e parlerò coi pesci e coi serpenti. [by Anna Maria Bonfiglio]
metalupo
«Ospite»

MessaggioInviato: Mer 15 Set 2004 18:09 pm    Oggetto:   

melusina ha scritto:

No, non credo che Asimov abbia scritto uno dei romanzi della Fondazione di getto, partendo semplicemente da un'idea iniziale e sviluppando sul momento tutto il resto.


Negròre, melusina... secondo quanto racconta Asimov invece è successo proprio il contrario! Fondazione è nato come una serie di racconti indipendenti. Il primo dei quali (in versione originale - differente da quello nel romanzo - leggibile su 'Le grandi Storie della Fantascienza, Bompiani, n.4) mostra chiaramente che l'idea globale mancava ancora.

Asimov racconta che lui e Campbell (direttore di Austoding Science Fiction Stories), su pressioni dello stesso Campbell, discutevano idee man mano finendo per dare corpo a racconti, pubblicati via via che venivano scritti, che - dopo i primi - cominciarono a mostrare lo scheletro di qualcosa di più vasto.
melusina
«Sorella Bene Gesserit»
Messaggi: 1528
Località: Amburgo
MessaggioInviato: Mer 15 Set 2004 18:15 pm    Oggetto:   

metalupo ha scritto:
Negròre, melusina... secondo quanto racconta Asimov invece è successo proprio il contrario! Fondazione è nato come una serie di racconti indipendenti. Il primo dei quali (in versione originale - differente da quello nel romanzo - leggibile su 'Le grandi Storie della Fantascienza, Bompiani, n.4) mostra chiaramente che l'idea globale mancava ancora.


Ah! Cool
Melusina
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Leida80
«Stregona di Angmar»
Messaggi: 4986
Località: Roma
MessaggioInviato: Mer 15 Set 2004 18:56 pm    Oggetto:   

ok, è il momento di spiattellare l'aneddoto di vita vissuta.
Quando ho cominciato a scrivere avevo, appunto, molta voglia di scrivere e poca voglia di pianificare. Così ho buttato giù tre idee per il mondo, e dopo due mesi di "pianificazione" ho iniziato a scrivere.
Il risultato di questo mio modo di procedere è che adesso le incongruenze vengono fuori dalle pagine del mio libro a mazzi, e correggerle tutte è un lavoro improbo. Quanto mi sono pentita di non aver dedicato più tempo alla costruzione non lo potete neanche immaginare.
Fine dell'episodio di vita vissuta, inizio della mia personale filippica sull'argomento.
Secondo me occorre pianificare. Non sto dicendo che per 8 ore al giorno mi siedo alla scrivania e mi metto a fare diagrammi di flusso per sapere cosa scriverò. Però bisogna conoscere l'intelaiatura della storia, la geografia, la politica, la religione del mondo che si crea. Lo scrittore accompagna il lettore in un viaggio; se manco lui sa dove andare, finisce che si perdono entrambi, e il lettore si scoccia.
Anche quest'idea che porre dei vincoli inziali significhi frenare la fantasia non la condivido. E' come stare nello spazio; senza sopra e senza sotto è difficile orientarsi. Identica cosa scrivere senza vincolo alcuno; vai alla deriva. A me, almeno, capita così.
Poi, non è che se mentre scrivo mi viene in mente un episodio nuovo, un nuovo personaggio, lo casso perchè non sta nello schemino iniziale. Tutt'altro. Però l'intelaiatura iniziale la voglio, altrimenti non so su cosa tessere la storia. Non so se mi sono spiegata...io vedo un libro come un corpus unico, una strada che tende ad un obiettivo, una marea di ruscelletti che confluiscono in un fiume. Per questo devo sapere dove vado. Se non conosco bene la mia storia e il mio messaggio il lettore avrà quella fastidiosa sensazione di un romanzo che gira a vuoto ("ma 'sto qui dove vuole andare a parfare?").
mikimago
«Bombadil»
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Località: Pozzallo (RG)
MessaggioInviato: Gio 16 Set 2004 9:16 am    Oggetto:   

L'avevo già detto in un altro post e lo ribadisco qui: anch'io sono per la pianificazione.
Che, si badi bene, non vuol dire castrare l'ispirazione del momento, ma solo incanalare quest’ultima all’interno di una struttura unitaria e coerente (tanto per restare legati al tema del canale) che impedisca di disperderne il filo.
Tradotto: io devo sapere da dove la storia parte, dove arriva e quali sono le tappe intermedie (per usare un’espressione di Negròre). Se poi, strada facendo, vedo che il percorso che stanno compiendo i miei personaggi non convince né me né loro, nulla mi vieta di cambiare rotta (anche se di solito, si tratta di una leggera deviazione e mai di un’inversione a 360°). E questo, a mio modo di vedere, è uno dei vantaggi maggiori della pianificazione: la storia non ti sfugge mai di mano – almeno non del tutto.

PS: non è che stiamo andando OT? Confused
Segui la strada per tornare a Krune:


http://www.darioflaccovio.it/scheda/?codice=DF8722
Negróre
«dannatamente umano»
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MessaggioInviato: Gio 16 Set 2004 10:25 am    Oggetto:   

metalupo ha scritto:
Negròre, melusina... secondo quanto racconta Asimov invece è successo proprio il contrario! Fondazione è nato come una serie di racconti indipendenti.


Il contrario di cosa? Personalmente ho indicato due strade, non una sola. Wink
Cito me stesso, affinché sia chiaro quanto voglio dire: "Credi davvero che Asimov abbia scritto una storia perfetta nei dettagli come Fondazione senza pianificarla prima o, in alternativa, senza rivederla e sistemarla poi?"

Questo significa, in soldoni, che se non vi ha lavorato prima, all'idea, vi ha lavorato dopo. Confutavo il fatto che si potesse scrivere qualcosa di memorabile di getto e poi darlo alle stampe.
Se mi si vuol far credere che Asimov ha scritto quei racconti separatamente e poi, venutagli l'idea in seguito, non abbia dovuto modificare nulla e lavorarci per rendere il tutto coerente... be', mi si prende per allocco.
Magari è andata proprio così, ma, perdonami, non ci credo.

Una cosa è riconoscere la grandezza di certi autori, una cosa mitizzarli.
Un sorriso, Andrea
Negróre
«dannatamente umano»
Messaggi: 2562
MessaggioInviato: Gio 16 Set 2004 10:28 am    Oggetto:   

Leida80 ha scritto:
E' come stare nello spazio; senza sopra e senza sotto è difficile orientarsi. Identica cosa scrivere senza vincolo alcuno; vai alla deriva.

Grande Licia!
Hai concentrato tutto "Un nuovo mondo" in una frase! Mr. Green
Che io non abbia il dono della sintesi purtroppo è lampante... Confused
Un sorriso, Andrea
metalupo
«Ospite»

MessaggioInviato: Gio 16 Set 2004 10:47 am    Oggetto:   

Leida80 ha scritto:
Identica cosa scrivere senza vincolo alcuno; vai alla deriva.


Questa è l'unica sensazione da voi (voi che scrivete con una certa regolarità, intendo, e con buoni risultati) che mi riesce di afferrare facilmente! Infatti, le poche volte che ci ho provato, effettivamente la sensazione principe provata è: il panico da deriva!
E quando il panico diventa insopportabile uno si chiede: Chi me la fa fare di autoinfliggermelo? E molla!

Ah! Con la differenza che il mio approccio istintivo è quello di pianificare con tanta maniacalità da finire per appassionarmi alla lettura della saggistica che raccolgo per 'documentarmi'... e mi dimentico/scoccio della pianificazione, non ne parliamo poi di passare a prosare qualcosa.


Ultima modifica di metalupo il Gio 16 Set 2004 11:35 am, modificato 1 volta in totale
melusina
«Sorella Bene Gesserit»
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Località: Amburgo
MessaggioInviato: Gio 16 Set 2004 11:15 am    Oggetto:   

mikimago ha scritto:
PS: non è che stiamo andando OT? Confused

Credo proprio di sí... forse ci penserá franz, prima o poi, ma non vorrei finirla finché non è ora. Mi piace e imparo tante cose. Wink

Io cmq mi rimetto all'esperienza sul campo dei nostri scrittori. Se Licia dice di stare pagando le conseguenze di una non adeguata pianificazione ci credo, ci mancherebbe.
Peró quello che non vorrei proprio sentire è la storia dello scrittore che si siede a tavolino dopo colazione, sfoglia i suoi corposi ma ordinati appunti e dice "Vediamo, vediamo, oggi cosa scriviamo? Ah, sí la scena B/11-bis!! Quella che inizia cosí e finisce cosá."
Ecco, questo proprio no. Preferisco pensare che sotto ispirazione si scriva un paragrafo, un capitolo, che rientra nella pianificazione, ma ha uno sviluppo dettato dal momento (se lo scrivi il giorno dopo è diverso, ad esempio) e forse porta a riflessioni e spetti nuovi della storia.
Insomma, questo mi serve a considerare gli scrittori artisti, ma sí... anche ad ammirarli. Wink
Melusina
Che nessuno mi guardi quando nel buio della mia dimora dismetterò le vesti e parlerò coi pesci e coi serpenti. [by Anna Maria Bonfiglio]
metalupo
«Ospite»

MessaggioInviato: Gio 16 Set 2004 11:20 am    Oggetto:   

Negróre ha scritto:
"Credi davvero che Asimov abbia scritto una storia perfetta nei dettagli come Fondazione senza pianificarla prima o, in alternativa, senza rivederla e sistemarla poi?"


Letto maledettamente in fretta e intervenuto a sproposito (come faccio nel 75 % dei casi, ad essere buoni). Okay.
Il mio discorso su asimov è irrilevante!
L'unica informazione che contiene è che prima c'erano dei racconti e poi una trilogia di romanzi! Embarassed
Gilgames
«Elfo»
Messaggi: 201
Località: Terni
MessaggioInviato: Gio 16 Set 2004 12:01 pm    Oggetto:   

Citazione:
E poi, sono sincera fino in fondo, per me la scrittura é arte, pianificarla come farebbe un ingegnere con un'analisi (e lo so visto che questo é il mio lavoro) mi fa rizzare tutti i peli.


L'arte è solo spontaneità? o serissimi dubbi, sia per quanto riguarda la letteratura che tutte le forme creative.

Continuando ad andare OT cito Poe. La sua figura maledetta è da sempre sinonimo di genialità unita a follia, eppure i suoi racconti sono un miracolo di pianificazione. Le idee, gli spunti saranno pure frutto dell'intuizione momentanea, ma il suo talento principale consiste nell'incastrare anche i più insignificanti (apparentemente) dettagli in un pereftto meccanismo ad orologeria, dove ogni ingranaggio ha la sua funzione specifica.
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