Intervista a Valerio Evangelisti


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FantasyMagazine
Balrog
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MessaggioInviato: Gio 07 Gen 2010 10:25 am    Oggetto: Intervista a Valerio Evangelisti   

Intervista a Valerio Evangelisti

Il celebre “padre” di Eymerich ci parla dei suoi personaggi, di Veracruz e dei progetti futuri.

Leggi l'articolo.
Bran
servitore di due padroni
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MessaggioInviato: Gio 07 Gen 2010 10:25 am    Oggetto: Re: Intervista a Valerio Evangelisti   

Bellissima intervista, cmplimenti Smile

Mi fa piacere che la redazione di FM (che non ringrazieremo mai abbastanza per la sua dinamicità) si occupi di questo scrittore "non facile", ma, proprio per questo, ancora più interessante. Io quando sento parlare di Evangelisti non posso fare a meno di pensare anche ai Wu Ming, forse la differenza tra loro sta nel fatto che in molti romanzi di Evangelisti si ritrovano elementi fantastici (quindi più attinenti con FM) mentre quelli del collettivo bolognese sono puramente storici, ma credo comunque che molti lettori di FM che hanno trovato soddisfazione nei romanzi di uno la troverebbero uguale anche in quelli dell'altro. Sopratutto tenendo conto che l'ultimo lavoro dei Wu Ming, Altai, è sicuramente il più ricco di azione e aspetti avventurosi.

Tornando a VE non posso negare che l'annuncio della fine delle avventure dell'inquisitore mi dispiaccia non poco, ma mi consolo con il fatto che sono ancora ben lontano dall'aver letto tutto quello che VE ha pubblicato fin'ora (devo ancora cimentarmi con Nostradamus e Pantera, e non vedo l'ora di cominciare).

Spesso sulle pagine di questo forum ci siamo lamentati della mancanza di una fantasy made in Italy degna di un pubblico adulto e che possa piacere anche all'estero, che possa essere definita "adulta" e originale, con caratteri "mediterranei". Certamente i libri di Eymerich non sono il med-fantasy di cui abbiamo teorizzato, in essi troviamo un autore italiano che scrive romanzi fantastici con originalità, forza e attingendo a un patrimonio "nostrano"...insomma, un fantastico adulto e "a KM zero" Smile.

Insomma, Evangelisti risulta IMHO uno dei migliori autori del panorama italiano, in senso assoluto, grazie anche al fatto (raro in italia) di essersi dedicato alla "letteratura di genere". Assieme, ovviamente, ai già citati Wu Ming.
Nipote di Pick e di Julia ///
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Ultima modifica di Bran il Gio 07 Gen 2010 10:56 am, modificato 1 volta in totale
Stefanoventa
Maia
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MessaggioInviato: Gio 07 Gen 2010 10:55 am    Oggetto:   

Bella intervista davvero, brava Cristina. Non ho ancora letto i libri sui pirati ma il resto l'ho divorato pressoché tutto. Anche per me Evangelisti è uno dei migliori autori del panorama italiano, senza alcun dubbio.
un muspeling
apprendista incendiario
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MessaggioInviato: Gio 07 Gen 2010 10:57 am    Oggetto:   

Hai toccato proprio un punto dolente della questione Bran.
In Italia abbiamo dei Signori autori di Fantastico c'è una certa apertura al Fantastico a qualsiasi latitudine culturale nostrana, visto anche i nostri precedenti con Buzzati, Calvino e altri.
Il Fantastico in Italia viene considerato Letteratura (notare la L majuscola).

Il Fantasy no. Per il Fantasy si sollevano muri. Non si riesce, strapaesanamente, a vedere che questo genere (e i generi in toto, salvo contraddirsi con il "Giallo" che s'è "acclimatato" fra ulivi e limoni) è una camera di comunicazione fra culture varie, fra quella "alta" e quella "pop".

Si pensa, nel modo più deficiente e desolante che ci possa essere - ed è tutto frutto d'italico suolo - che se uno scrive Fantasy si macchia le mani, la fedina penale, o il grembiule o quel che è. Si pensa che il Fantasy sia solo robaccia, da ragazzini se va bene.

Indi, se nei paesi di lingua anglosassone (ma oramai anche al di fuori di quegli ambiti culturali) si sa e si produce Fantasy di buon livello, insieme alle robe più da ArdDiscount, qui questo non accade.

E Altieri non scriverebbe un Fantasy vero e proprio (ci mancherebbe, ha una reputazione da difendere egli!), non lo farebbe Evangelisti e non lo farebbero i Wu Ming e tutti gli altri che, più o meno, al Fantastico si sono aperti.

E ciò per un pregiudizio (o una serie di pregiudizi) di così di bassa, provinciale e piccina, lega che vvo sempre lì lì con la mia cittadinanza italiana in mano, pronto a strapparla e ad accenderci il fuoco (mica solo per questo però, eh!) Crying or Very sad
zephiross
Drago
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MessaggioInviato: Gio 07 Gen 2010 11:07 am    Oggetto:   

Mi hai rubato le parole di bocca, Musp... come non quotarti!
"Looking down from ethereal skies
Silent crystalline tears I cry
For all must say their last goodbye
To Paradise.... "


Uccidi scrivendo.
Bran
servitore di due padroni
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MessaggioInviato: Gio 07 Gen 2010 11:12 am    Oggetto:   

un muspeling ha scritto:

E Altieri non scriverebbe un Fantasy vero e proprio (ci mancherebbe, ha una reputazione da difendere egli!), non lo farebbe Evangelisti e non lo farebbero i Wu Ming e tutti gli altri che, più o meno, al Fantastico si sono aperti.


Evangelisti nell'intervista dice di non curarsi delle classificazioni di genere (99 autori su 100 risponderebbero la stessa cosa), però mi pare che in questa sua non curanza non ci sia un rifiuto a essere catalogato anche come Fantasy...in fin dei conti Eymerich quello è!
VE e Altieri si muovono sul filo del rasoio tra fantasy e romanzo storico, nessuno di loro ha scritto romanzi fantasy al 100%, ma forse è prorpio questo uno dei fantasy italiani possibili, sicuramente non l'unico, ma il solo che fin'ora ha trovato una dimensione degna.

Il problema è che se usciamo da ambienti un po' di nicchia, Evangelisti, Altieri, i Wu Ming ecc. ecc., non ricevono quel riconoscimento letterario che meritano, solo e unicamente perchè scrivono "letteratura di genere" (Storico o fantastorico che sia), e ne vanno fieri. Il mondo della "Letteratura italiana" sembra ancora non volerli riconoscere.

Forse i Wu Ming sono gli unici che sono riusciti a fare un passo in più, so di docenti di italiano dei licei e delle università che danno da leggere Q ai loro studenti. Forse, anche il fatto che il collettivo abbia deciso di non apparire mai a livello mediatico (concedono solo interviste radiofoniche o telefoniche) ostacola il loro rapporto con il grande pubblico. Capisco la loro voglia di non mettersi in mostra, lasciando che siano i libri a parlare per loro, ma mi dispiace perchè così alimentano la credenza che la "letteratura di genere" sia per gente un po' bizzarra...


EDIT: facciamo anche un po' di autocritica. Anche noi lettori di fantasy ogni tanto ci chiudiamo nel nostro genere, e se non ritroviamo quegli elementi che ci sono cari ci sentiamo fuori posto. I libri di VE, Altieri e anche i romanzi storici in generale, non sono sempre graditi da molti appassionati di fantasy, proprio per il loro carattere "ibrido". Se anche noi ci chiudiamo dall'altra parte della barricata allora non si combina nulla.
Ovviamente la mia è una generalizzazione, che non vale per tutti, ma vale quel che vale... Wink


EDIT2: nell'intervista avrei apprezzato una domanda su che cosa ne pensa VE del genere fantasy (vista la natura del "nostro" magazine). Sopratutto visto il fatto che lo scrittore stesso dichiara di voler, spinto dai suoi lettori, scrive qualcosa di puramente SF.
Perchè non anche qualcosa di puramente FY? Se lui è aperto alle richieste dei lettori...perchè non contribuire anche noi ad allungare la lista dei suoi lavori Wink
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un muspeling
apprendista incendiario
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MessaggioInviato: Gio 07 Gen 2010 12:27 pm    Oggetto:   

Bran ha scritto:

Evangelisti nell'intervista dice di non curarsi delle classificazioni di genere (99 autori su 100 risponderebbero la stessa cosa), però mi pare che in questa sua non curanza non ci sia un rifiuto a essere catalogato anche come Fantasy...in fin dei conti Eymerich quello è!
VE e Altieri si muovono sul filo del rasoio tra fantasy e romanzo storico, nessuno di loro ha scritto romanzi fantasy al 100%, ma forse è prorpio questo uno dei fantasy italiani possibili, sicuramente non l'unico, ma il solo che fin'ora ha trovato una dimensione degna.


E questo non ti ricorda forse il memorandum NIE e le scempiaggini ivi connesse sulla "morte del genere"? Sul fatto che rimanendo ai bordi di diversi generi si faceva del Nuovo e del Letterario, mentre rimanere Nel genere è pseudoletteratura? Evil or Very Mad
A me pare che siamo ancora lì, certo, la dichiarazione di "noncuranza" verso un genere non è un attacco diretto come certi scalzacani del web amano fare, ma - imho - sempre lì siamo: costoro non credono che si possa fare Letteratura di genere, almeno, non Fantasy. Evidentemente non amano approfondire l'argomento... Confused visto che di esempi di buon Fantasy Letterario se ne trovano Rolling Eyes e che nulla vieta di fare un Fantasy nuovo e di buon livello ed è banale e mi irrita solo doverlo scrivere! Evil or Very Mad

Citazione:

Il problema è che se usciamo da ambienti un po' di nicchia, Evangelisti, Altieri, i Wu Ming ecc. ecc., non ricevono quel riconoscimento letterario che meritano, solo e unicamente perchè scrivono "letteratura di genere" (Storico o fantastorico che sia), e ne vanno fieri. Il mondo della "Letteratura italiana" sembra ancora non volerli riconoscere.


Beh, spero Vivamente che se ne sbattano altamente. Il seguito di pubblico ce l'hanno, quei criticastri contano quanto il due di briscole e, essendo persone d'intelletto, mai e poi mai vorrebbero mettersi a riprodurre l'eterno italico giochino del "loro schifano me, che stanno più in alto, io schifo voi che state più in basso, così non mi muovo, ma almeno so dove sto e mantengo la posizione"Twisted Evil

Citazione:

EDIT: facciamo anche un po' di autocritica. Anche noi lettori di fantasy ogni tanto ci chiudiamo nel nostro genere, e se non ritroviamo quegli elementi che ci sono cari ci sentiamo fuori posto. I libri di VE, Altieri e anche i romanzi storici in generale, non sono sempre graditi da molti appassionati di fantasy, proprio per il loro carattere "ibrido". Se anche noi ci chiudiamo dall'altra parte della barricata allora non si combina nulla.
Ovviamente la mia è una generalizzazione, che non vale per tutti, ma vale quel che vale... Wink


Bran, per la cronaca,
io non ho contezza di quel che generalmente leggono gli amanti del Fantasy oltre al Fantasy (non ho tempo per esplorare a fondo Anobii),
ma il sottoscritto ha letto Evangelisti e lo leggerebbe ancora. Leggerebbe Altieri e se trovasse un Wu-Ming che non dia l'impressione di fare lezioncina (cosa considerata esiziale nel Fantasy, Ukko Gratias) leggerebbe anche quello e ho letto Buzzati e Calvino e Quineau e vorrebbe fare conoscenza con Pennac, e Tabucchi e Camilleri e leggo di saggistica storica, antropologica e scientifica, per non parlare di libri d'argomento mitologico.
Il guaio è che, per come sto messo coi tempi, non posso leggere quasi nulla per mio piacere! Rolling Eyes
Ma per il resto, io, chiuso, non mi ci sento proprio.
Bran
servitore di due padroni
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MessaggioInviato: Gio 07 Gen 2010 12:45 pm    Oggetto:   

Prima di tutto risolviamo i malintesi: di certo non mi riferivo a te, Musp, quando parlavo di lettori di fantasy chiusi nel loro genere, speravo fosse chiaro visto che un po' ci conosciamo, comunque non ho problemi a esplicitarlo.

Per quanto riguarda il "loro" punto di vista sulla letteratura di genere è difficile parlarne tra di noi basandoci su quello che NON hanno detto e NON hanno scritto altri, l'unico dato che mi viene in mente è il fatto che Wu Ming 4 ha dedicato un libro a Tolkien e Lewis, è sicuramente un grande estimatore di TLOTR, quindi non direi che da parte loro c'è uno snobbismo verso il fantasy, anche quello buono...certo, rimane il fatto che nessuno di noi può parlare per "loro".

In conclusione il mio punto di vista è che in Italia ci sono anche ora buoni autori di fantastico, mancano ancora quelli di fantasy "puro". Ma se siamo noi (per evitare altri malintesi preciso che "noi" non siamo io e Musp, ma i lettori di fantasy in genrale, non tutti ovviamente, ma alcuni...bla bla bla) i primi a barricarci dentro i generi, questo non aiuta di certo la crescida della letteratura fantastica nello stivale Wink

Mi piacerebbe conoscere il punto di vista degli autori citati su questo argomento, ma non posso far altro che limitarmi ad aspettare che un futuro intervistatore ponga la domanda Wink

Edit: per quanto riguarda il memorandum, ricordo la parte a cui fai riferimento qui:

un muspeling ha scritto:

Sul fatto che rimanendo ai bordi di diversi generi si faceva del Nuovo e del Letterario


Mentre non ricordo (ma sarà un errore mio) questa parte:

un muspeling ha scritto:
mentre rimanere Nel genere è pseudoletteratura?


Anzi, quando parlano di "sguardo obliquo", mi sembra che si voglia esprimere proprio il contrario.
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Ultima modifica di Bran il Gio 07 Gen 2010 12:55 pm, modificato 1 volta in totale
un muspeling
apprendista incendiario
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MessaggioInviato: Gio 07 Gen 2010 12:53 pm    Oggetto:   

Bran ha scritto:

Mi piacerebbe conoscere il punto di vista degli autori citati su questo argomento, ma non posso far altro che limitarmi ad aspettare che un futuro intervistatore porga la domanda Wink


Beh, scusa Bran, è che stamani mi sono svegliato come da avathar Laughing
La mia precisazione sulle mie letture voleva (anche) specificare che non ritengo si possa sapere (salvo seri studi statistici) cosa legge in genere il "popolo" Fantasy o anche solo coloro che frequentano questo sito qui.

Sulla "loro" versione dei fatti. Certo, oltre a quel memorandum nulla so. Più che altro c'è uno gran, stolido, vociare per la rete con rimescolanza rigurgitata dei pregiudizi presenti (questo sì) nel memorandum.
Da questo punto di vista non è possibile neanche definire chi è "loro", oltre a Wu-Miing 4 che redasse il famigerato documento.

Ma visto che l'umore mattutino non si è dileguato ancora, ti dirò:
Apprezzare Tolkien e LotR, purtroppo, non è equivalente di apprezzamento per il genere Fantasy. Non so se lo sai, ma c'è gente da noi, capace di un tale equilibrismo per cui: "Tolkien non è Fantasy, non lo sarà Lewis, non lo è Miéville e altri, quelli buoni, il Fantasy è quella roba gdr-like con elfi, nani e sgorbit vari, signore oscuro e cose così". Non conoscendo esternazioni sul genere di costoro, quindi, ti devo ricordare che una rondina non fa primavera... Rolling Eyes

Quanto al voler sentire cosa ne pensano gli autori citati, ah! A chi lo dici! Piacerebbe molto pure a me! Very Happy
un muspeling
apprendista incendiario
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MessaggioInviato: Gio 07 Gen 2010 12:58 pm    Oggetto:   

Bran ha scritto:

Mentre non ricordo (ma sarà un errore mio) questa parte:

un muspeling ha scritto:
mentre rimanere Nel genere è pseudoletteratura?


Anzi, quando parlano di "sguardo obliquo", mi sembra che si voglia esprimere proprio il contrario.


Era in un articolo a cui rimandava un certo link a un sito ove si somministravano varie diottire di miopia sulla "morte del genere".

E lo "sguardo obliquo", lì non ricordo io, ma non è che, forse forse, stava a ribadire il concetto di non rimanere fissi in un genere, ma mescolare (e quindi daccapo col discorso di cosa è Letteratura e cosa pseudoletteratura)?
Bran
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MessaggioInviato: Gio 07 Gen 2010 13:05 pm    Oggetto:   

un muspeling ha scritto:
il Fantasy è quella (ometto un punto) con elfi, nani e sgorbit vari, signore oscuro e cose così".


Questo è LoTR Smile

Scherzi a parte, io sono contrario alle classificazioni di genere troppo spinte, molto spesso mi limito a parlare di "fantastico" e stop.

Evangelisti è l'unico attuale autore di fantastico italiano degno di nota (IMHO), e forse il motivo è che è riuscito a portare in tavola qualcosa di diverso da quello che ci potevano offire altri autori anglosassoni. Quindi, se un mangia-pasta vuole scrivere fantasy, è questa secondo me la linea da seguire...e su questo so di trovarti d'accordo Wink.

Ho coinvolto nel discorso i Wu Ming per la loro vicinanza (più personale che letteraria) a Evangelisti, e perchè ritengo che a molti amanti di un certo FY possano piacere i loro romanzi storici. Nei loro libri che ho letto non c'è nulla di fantastico, quindi credo che loro non siano interessati al genere. Come già detto, il modo il modo in cui valutano il genere FY, è serbato nel segreto dei loro cuori..fino a prova contraria.
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Bran
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MessaggioInviato: Gio 07 Gen 2010 13:10 pm    Oggetto:   

un muspeling ha scritto:

E lo "sguardo obliquo", lì non ricordo io, ma non è che, forse forse, stava a ribadire il concetto di non rimanere fissi in un genere, ma mescolare (e quindi daccapo col discorso di cosa è Letteratura e cosa pseudoletteratura)?


Se non ricordo male (sembriamo due anziani che rivangano aneddoti degli anni passati Smile), per sguardo obliquo si intendeva il far filtrare il proprio punto di vista sul mondo e la società attuali tramite mondi e società "altre" siano esse fantastiche o storiche.
Sul fatto di "ibridare" i generi non ci trovo nulla dimale, sul fatto di scrivere aderendo a un genere...neppure...l'importante è il risultato Wink

Perdonatemi per tutti questi EDIT:
Per quanto riguarda il discorso "cosa leggano i lettori di fantasy in Italia", io credo che gli insiemi lettori di fantasy e lettori di V. Evangelisti si sormontino solo in (minima) parte. Ovvero VE ha un nutrito gruppo di lettori che non leggono fantasy, mentre moltissimi amanti del fantasy non apprezzano, proprio come genere, le opere di VE.
Ammesso che questo mio ragionamento sia vero (ovviamente io non sono l'ISTAT e nemmeno Pagnoncelli IPSOS), la domanda è: Perchè?
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Lord Carnavon & H. Carter, 26 novembre 1922
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MessaggioInviato: Gio 07 Gen 2010 14:56 pm    Oggetto:   

Comincio a rispondere a qualcosa, visto che sono una fan di Evangelisti (ma non solo di lui).

@ Bran: la domanda sul Fantasy è una buona domanda.Purtroppo, dovendomi limitare a dieci ho fatto una scelta (se vuoi arbitraria) per dare una panoramica vasta sull'Evangelisti- pensiero. Comunque, la mia domanda sarebbe stata: "Cosa ne pensa del fantasy italiano (ovvero il fantasy pubblicato in italia da autori italiani, tanto per evitare reazioni da cane a cui pesto la coda). Sul Fantasy in generale, ho idea che la risposta sarebbe stata più o meno questa: "why not, se l'autore ha quello nelle sue corde? Quello che importa è il prodotto finale".

Comunque, se avrò occasione di altre interviste, sezionerò a dovere questo argomento, perchè una domanda sola non mi basterebbe di certo. Wink


@ musp: sto ancora cercando di capire perchè ti infastidisce il NIE. Da quello che ho capito io, è stato solo preso nota di un'evoluzione: il fantastico italiano tende, in certi autori, a ibridarsi. Dove è stato detto che chi non lo fa è fuffa?
Comunque (ovviamente io non ho letto tutti gli autori italiani di fantasy/fantastico in circolazione)... al momento imo i migliori esempi si hanno con coloro che hanno fatto questo salto.

Se ibridare vuol dire rinnovare, dal profondo, senza progetti a tavolino e seguendo quella spinta emotiva che ha fatto a suo tempo spuntar fuori il fantasy stesso, allora Ben Venga.

P.S. Grazie a chi ha gradito l'intervista ^__^
http://novatlantide.wordpress.com/

Caoticista nell'animo.
Bran
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MessaggioInviato: Gio 07 Gen 2010 15:49 pm    Oggetto:   

Kinzica ha scritto:

@ Bran: [...]


Non ti preoccupare, non ti devi giustificare, sono consapevole delle necessità a cui hai dovuto attenerti Wink (per curiosità: com'è avvenuta l'intervista? che impressioni ti ha fatto oltre alle risposte che ha dato? Lo so che magari è poco professionale per un intervistatore dare il suo punto di vista sulle risposte e sulle impressioni che ha avuto...ma dai...ora siamo tra noi.. Wink)

Comunque hai ragione, una sola domanda sul fantasy non basterebbe, ma a dire il vero temo che anche alla domanda sul fantasy nostrano avrebbe risposto in modo vago, magari trincerandosi dietro al fatto di non aver letto abbastanza (magari nulla).
Più che altro mi piacerebbe sapere se legge il genere, quali autori, se si ispira ad alcuni di essi e se ha mai pensato di scrivere qualcosa di fantasy al 100%.
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Lord Carnavon & H. Carter, 26 novembre 1922
un muspeling
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MessaggioInviato: Gio 07 Gen 2010 19:00 pm    Oggetto:   

Kinzica ha scritto:

@ musp: sto ancora cercando di capire perchè ti infastidisce il NIE. Da quello che ho capito io, è stato solo preso nota di un'evoluzione: il fantastico italiano tende, in certi autori, a ibridarsi. Dove è stato detto che chi non lo fa è fuffa?
Comunque (ovviamente io non ho letto tutti gli autori italiani di fantasy/fantastico in circolazione)... al momento imo i migliori esempi si hanno con coloro che hanno fatto questo salto.

Se ibridare vuol dire rinnovare, dal profondo, senza progetti a tavolino e seguendo quella spinta emotiva che ha fatto a suo tempo spuntar fuori il fantasy stesso, allora Ben Venga.

P.S. Grazie a chi ha gradito l'intervista ^__^


Avrei altro da fare a dirla tutta,
ma mi metto a cercare i riferimenti precisi (almeno qualcuno).

Ok, prima evidenza scovata:
Memorandum NIE 2.0 (più volte definito "provvisorio"), pagina 12, riporto uno stralcio cominciando dalle ultime righe della 11:

"Così, mentre l'intellighenzia del resto del mondo discuteva della boutade di Fukuyama che voleva la storia umana giunta al termine, e mentre il
postmodernismo si riduceva a maniera e si avviava all'implosione, da noi si
liberavano energie . Anche in letteratura. Non a caso tutte le opere che hanno preannunciato, anticipato e delineato il New Italian Epic sono posteriori al 1993. [12] In un primo momento, le energie si espressero in un ritorno ai generi "paraletterari": principalmente giallo e noir, ma anche fantastico e horror."

Seconda evidenza, sempre a pagina 12, nota XI "Termidoro:

"Nel 2005 i giochi erano fatti: con poche eccezioni, noir e "giallo" nostrani avevano esaurito la spinta propulsiva, cani mezzi morti accasciati in autostrada. Dal pozzo del "genere" esalava narrativa fintoimpegnata
e contestataria, in realtà legalitaria e conservatrice.
Alla fine di quell'anno Tommaso De Lorenzis pubblicò su Carmilla on line un memoriale-invettiva intitolato "Termidoro: note sullo stato della
letteratura di genere", http://www.carmillaonline.com/archives/2005/12/001608.html testo ancora oggi prezioso. L'ultimo paragrafo, intitolato "Il resto", era già un preludio a questo memorandum e alle riflessioni sul NIE. De Lorenzis vi ragionava per opere anziché per autori, e ad alcune opere affidava la salvezza, la lotta contro la restaurazione giallistica,"

E qui mi fermo.
E' possibile che da altre parti, nelle 33 pagine 33, di documento, s'inciampi nel "paraletteratura" affibbiato ai generi, ma avrei una tesi di cui occuparmi.
L'articolo in link è davvero istruttivo su quel loro punto di vista.

Per quanto mi riguarda,
io credo di vivere nel paese chiamato Italia, quello prefigurato da Esiodo sotto diversi aspetti nella favola del Re Travicello. Io credo che negli acquitrini si legga troppo poco e che siamo il fanalino di coda d'Europa da questo punto di vista.
Io credo che ciò accada per tutta una serie di motivazioni storiche e di continuità in una nazione che s'ostina ad assomigliare all'ambientazione del mio argomento di tesi (Valentiniano III e gli Unni). Almeno, questo nostro portato storico nostrano m'indispone grandemente.
Io credo che di tutto vi sia bisogno in questo contesto illetterato che mettersi a fare - di nuovo e ancora, già come Claudiano o Merobaude - gli snob culturali.
Io credo che "Cultura=Difficile", "Cultura=Impegnato", e via discorrendo siano la morte, non dell'arte, ma delle speranze di migliorare una nazione ancora tutta da illuminare.

E credo anche che non avrei alcun problema con gli Oggetti Editoriali non-identificati, se loro non avessero la puzza sotto il naso e per preconcetto denigrassero qualsiasi cosa sia genere. Rolling Eyes


Ultima modifica di un muspeling il Gio 07 Gen 2010 20:29 pm, modificato 1 volta in totale
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