Il Ghigno di Arlecchino - Asengard Edizioni


Autore Messaggio
FantasyMagazine
«Balrog»
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MessaggioInviato: Lun 26 Lug 2010 9:29 am    Oggetto: Il Ghigno di Arlecchino - Asengard Edizioni   

Il Ghigno di Arlecchino - Asengard Edizioni

A novembre un nuovo romanzo per la collana Wyrd di Asengard

Leggi l'articolo.
M|c|o
«Eldar»
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MessaggioInviato: Lun 26 Lug 2010 9:29 am    Oggetto: Re: Il Ghigno di Arlecchino - Asengard Edizioni   

la copertina e la descrizione mi attraggono.
Lo tengo d'occhio Smile

Ciauzzzz
Meglio un giorno da gatti che una vita da leoni!

http://www.anobii.com/miciob/books
uljanka
«Sua Luminosa Oscurità»
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MessaggioInviato: Lun 26 Lug 2010 9:49 am    Oggetto:   

A me vengono in mente strane coincidenze. Herlequin, il re Herla è una sorta di versione femminile di Hel/Holda/Holle o come diavolo la volete chiamare. E' una delle figure a capo della caccia selvaggia.
Probabilmente l'Erlkönig di Goethe altro non è che lui. Altro che cattiva traduzione di "re degli elfi".

Qui su questo forum, nel nostro piccolo, io e i miei compagni serpeverde, senza nulla sapere, avevamo inventato una favoletta riguardo a Hel (nella sua identità "fatata" di Helwig) che viene importunata nel sonno da un mortale marpione (Yeldra) che la mette incinta... e poi succedono vari sfracelli.


Citazione:

Fu un tempo nota la fata Helwigdis signora delle genti silvane, donna di grande sapienza e di suprema bellezza e fu, nell’antico tempio di Cyr-Neijs sacerdotessa dei riti della fertilità inferiore solo a Freya.
Ebbe per sposo Veelklavjas figlio di Volkaj-Nees e generò da lui un figlio maschio, al quale fu dato nome di Volkneidas. Sarebbe ora dimenticata come lo sono suo marito e suo figlio, nonché il padre di suo marito e tutta la razza degli haldjas balto-finnici se non fosse stato scritto per lei un destino cupamente illustre.
La sventura la colpì il giorno di mezz’estate, quand’ella si preparava al sacro rito ricercando l’estasi necessaria. Sostava sola, in meditazione, sotto un cespuglio di sambuco. La giornata era tiepida, ed i fiori profumati ondeggiavano sopra la sua testa. Si lasciò vincere da quel dolce profumo e non s’immerse nella lucida trance nella quale operano le sacerdotesse ma, semplicemente, si addormentò.
Passava di lì un mortale, un giovane cacciatore di nome Yeldra che scorgendo quella splendida donna addormentata sotto un arbusto fiorito, s’infiammò di desidero e la possedette mentre lei dormiva e, soddisfatto della sua lussuria, se ne andò. Hellweg si risvegliò molte ore dopo, udendo i canti del corteo che procedeva vero il santuario. Vergognandosi del suo disordine e intuendo ciò che era accaduto si liberò delle proprie vesti stracciate e si gettò in un ruscello. Là la trovarono le sue ancelle, le fornirono abiti nuovi e l’accompagnarono al tempio.
Ben presto Hellweg si accorse di essere incinta. Nessuno sospettò dell’accaduto. Pensarono che il bimbo che aspettava fosse figlio del legittimo marito. Solo la futura madre era in preda ai dubbi e all’angoscia, e tutto provava tranne che la gioia serena dell’attesa.
Venne il giorno del parto e Hellweg volle essere condotta proprio all’albero sotto il quale si era addormentata nove mesi prima. Le levatrici dovettero operare nel bosco, in mezzo al gelo degli ultimi giorni d’inverno. Il fuoco costantemente acceso non scaldava loro le mani e la loro fatica non sembrava venire premiata. La partoriente perdeva vigore mentre il neonato scendeva nel canale del parto, e i muscoli del suo ventre non riuscivano ad imprimere la forza necessaria all’uscita del pargolo.
Mentre la testolina della creatura usciva la madre abbandonava la testa e veniva invasa da un sonno potente e quando la piccola emetteva il primo vagito la madre esalava l’ultimo respiro.
Nulla poté riportare in vita la splendida signora e grande scompiglio si diffuse in tutta la comunità a causa di quel fatto inaudito. Nessuna donna di stirpe fatata era mai morta di parto. Veelklavjas non volle riconoscere la bambina e lasciò che altri scegliessero un nome ed un destino per lei. Non volle cremare il corpo della moglie, come era uso tra la sua gente e rimase per tre giorni con l'amata spoglia nella foresta ancora innevata, sotto l’albero dove tutto s’era compiuto e la vegliò senza posa.
La notte tre il terzo e il quarto giorno il vedovo cedette alla stanchezza, si addormentò e vide la moglie in una mistica visione. Seppe che era divenuta sovrana tra i morti come lo era stata per la sua gente in vita... Quando si risvegliò il cadavere era scomparso. La neve s’era sciolta tutt’intorno ed il sambuco era miracolosamente fiorito.


Tutte scempiaggini di studentelli Hogwartsiani, ovvio, ma l'assonanza tra lo Yeldra inventato da noi e Herla-Herlequin è inquietante. Che certi nomi vaghino per il nostro inconscio a nostra insaputa?
E io, che sono Tenebra, altro non posso vedere se non la Luce, e perciò sono la Luce.

Quando qualcuno dice 'io non credo nelle fate' da qualche parte una fata ride e prepara il suo fucile.
AnnaMaria DeCurtis
«Hobbit»
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Località: Milano
MessaggioInviato: Lun 26 Lug 2010 11:07 am    Oggetto:   

Mooolto interessante Smile Dopo quello di Tarenzi, che mi è piaciuto molto, leggerò anche questo.

@Uljanka: che paura... Shocked
Io ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi
… tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
Anonimo (DH)
«Ospite»

MessaggioInviato: Lun 26 Lug 2010 13:28 pm    Oggetto:   

Noto che stanno prendendo sempre più piede romanzi ispirati a favole e miti.
Forse è perché le mie conoscenze non sono approfondite, ma non vedo molto l'accostamento Loki-Trickster. Entrambi rappresentanti del caos, della follia, anche se Loki è più propenso a fare il cosidetto male e a saperlo discernere; il Trickster, pur compiendo azioni simili, non ha tale consapevolezza. Più che Ingannatore è Creatore/Distruttore senza possibilità di discernere la sua natura. Questo non è tanto rivolto al libro in questione, quanto proprio all'accostamento fatto in generale; così come alcuni identificano nella mitologia greca Prometeo come Trickster, quando sinceramente non trovo punti in comune.
Chissà se nel romanzo è stata affrontata la personalità lussuriosa di questo essere Cool
Elyria
«Anjin»
Messaggi: 4837
Località: fra la terra e il mare
MessaggioInviato: Lun 26 Lug 2010 18:37 pm    Oggetto:   

Imho, considerando anche cosa significa il nome, trickster indica "colui che fa trucchi, imbroglia e sovverte le regole", e questo ha tantissime sfumature, nel bene e nel male (più nel male, ho idea ^__^) e indica un certo grado di consapevolezza Confused

Sono curiosa di leggere questo libro.
http://novatlantide.wordpress.com/

Caoticista nell'animo.
:A:
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mar 27 Lug 2010 11:29 am    Oggetto: Re: Il Ghigno di Arlecchino - Asengard Edizioni   

Uljanka e Ohdrein hanno toccato diversi argomenti che vengono presi in considerazione nel romanzo (non dico quali, of course).
Ad Odhrein in particolare: il momento del "furto del fuoco" è tipico della figura del trickster in diverse mitologie.
uljanka
«Sua Luminosa Oscurità»
Messaggi: 5714
MessaggioInviato: Mar 27 Lug 2010 11:41 am    Oggetto: Re: Il Ghigno di Arlecchino - Asengard Edizioni   

( :A: ) ha scritto:
Uljanka e Ohdrein hanno toccato diversi argomenti che vengono presi in considerazione nel romanzo (non dico quali, of course).


Buongiorno, messer Arlecchino! Wink
Le tematiche legate al personaggio sono molteplici, e di certo non si possono esaurire in un solo romanzo.

Certo che questo libro solletica la mia immaginazione come ben pochi, sior Baron(e).
E io, che sono Tenebra, altro non posso vedere se non la Luce, e perciò sono la Luce.

Quando qualcuno dice 'io non credo nelle fate' da qualche parte una fata ride e prepara il suo fucile.
:A:
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mar 27 Lug 2010 12:00 pm    Oggetto: Re: Il Ghigno di Arlecchino - Asengard Edizioni   

@uljanka: sì, esaurire tutte le tematiche è impossibile, e dato che comunque è un romanzo e non un saggio di mitologia comparata, mi sono preso diverse libertà "interpretative". La cosa più bizzarra del maneggiare gli archetipi è che alcuni plot point credi siano tue idee originali, poi ti documenti maggiormente e scopri che almeno in una versione del mito quello che pensavi di avere "inventato" era già stato raccontato prima. Bizzarro.
Anonimo (DH)
«Ospite»

MessaggioInviato: Mar 27 Lug 2010 12:12 pm    Oggetto: Re: Il Ghigno di Arlecchino - Asengard Edizioni   

(:ASmile ha scritto:
Uljanka e Ohdrein hanno toccato diversi argomenti che vengono presi in considerazione nel romanzo (non dico quali, of course).
Ad Odhrein in particolare: il momento del "furto del fuoco" è tipico della figura del trickster in diverse mitologie.


Quanto dici è vero, tuttavia faccio fatica ad associare la figura di Prometeo al trickster. Impressione mia, Prometeo lo vedo più come una sorta di salvatore mosso a compassione per l'umanità, che come essere somigliante al trickster.
Interessante discussione, ma temo di andare OT Razz : qui si deve parlare del libro. E devo dire che alla prima impressione, il soggetto appare accattivante Smile
Palin
«Re sotto la montagna»
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MessaggioInviato: Mar 27 Lug 2010 13:47 pm    Oggetto: Re: Il Ghigno di Arlecchino - Asengard Edizioni   

Ohdrein ha scritto:
Quanto dici è vero, tuttavia faccio fatica ad associare la figura di Prometeo al trickster. Impressione mia, Prometeo lo vedo più come una sorta di salvatore mosso a compassione per l'umanità, che come essere somigliante al trickster.


Io mi immagino una figura come Q in Star Trek... se non è un trickster lui, eppure per scherzo o per forza, qualcosa ha combinato... Mr. Green
TK7 should, of course, be named Neville – Neville and Luna, a match made in heaven.
:A:
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mer 28 Lug 2010 9:35 am    Oggetto: Re: Il Ghigno di Arlecchino - Asengard Edizioni   

Ohdrein: se parliamo di trickster non credo si sia granchè OT. Comunque capisco cosa intendi su Prometeo, è vero, ma del resto non sappiamo se Prometeo fosse un ridanciano briccone nel tempo libero, ci hanno sempre e solo raccontato un pezzo del film.

Palin: Q è un trickster a tutti gli effetti.
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