"Saghe infinite": ma ci servono davvero?


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Thersicore
«Nano»
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MessaggioInviato: Sab 18 Dic 2010 21:15 pm    Oggetto: "Saghe infinite": ma ci servono davvero?   

Titolo un po provocatorio per un post che vuole provocare (insulti, dibattiti, commenti, riflessioni).

Premetto che sono un amante delle saghe, sia Fantasy che di Fantascienza.

La bellezza di ritrovare dei personaggi in diverse situazioni, che per sua natura un libro solo non può dare (o dare limitatamente), e vedere evolversi un personaggio, o una trama in maniera molto più ampia che in un singolo volume (dove magari la "concentrazione si disperde" a seguire vari personaggi) per me non ha paragoni.

Il problema principale è però il fattore tempo, in tutte le sue problematiche...

Prendiamo per esempio una saga che iniziamo a leggere appena esce il primo volume. Mediamente da un volume al successivo passa un anno, o giù di lì, tempo sufficiente per non avere più la "memoria fresca" riguardo gli eventi accaduti nel libro precedente, col rischio di perdersi sviluppi, svolte, accenni o rivelazioni.

Secondo esempio: cominciare a leggere una saga che già da qualche anno esce puntualmente in libreria. Anche se siamo fortunati e riusciamo a trovare tutti i volumi già pubblicati, non sembra un delitto dover rendere la lettura "esclusiva" non leggendo altro (magari per mesi) per non incorrere nel primo problema proposto? (che si ripresenterà comunque, nel caso la pubblicazione della saga sia comunque ancora in corso?).

Dunque da qui, nasce la domanda: ma davvero è così necessario che una storia debba essere scritta per migliaia di pagine? E' necessario che gli autori, sfruttino una sola idea di base per poi "accontentarsi" di svilupparla per diversi anni?

In un altro post dichiaravo che scrivere un libro da 1000 pagine non è difficile; basta inserire decine di personaggi e dare ad ognuno una piccola fetta del libro... più personaggi ci sono e più il libro sarà "spesso"... lo stesso vale con le saghe a mio parere.

Io amo le saghe e ne ho iniziate tantissime... che sto portando (o ho già portato) a termine sono pochissime...
Crom
«Eldar»
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MessaggioInviato: Dom 19 Dic 2010 13:11 pm    Oggetto:   

Finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di mettere in dubbio l’utilità delle saghe, serie o cicli che dir si voglia.
Io preferisco un volume singolo non eccessivamente biblico o al massimo una trilogia ad una serie di una decina di tomacchioni.
Riguardo il problema di iniziare una saga che viene portata avanti per anni perché la frequenza delle pubblicazioni è di due volumi al massimo per anno son convinto che dipenda esclusivamente dalla lentezza dell’editoria di casa nostra. Son sicuro che negli altri paesi europei quando si pubblica una serie di una lingua diversa lo si fa in breve tempo proprio per permettere ai lettori di godersela in una manciata di mesi. A questo proposito ti faccio un esempio che mi rode parecchio, essendo un appassionato di Howard. Nello stesso decennio in cui da noi venne pubblicata la serie di Conan e qualche altro volume di Howard in Francia la Neo pubblicò quasi tutta la bibliografia di questo autore compreso il suo romanzo autobiografico (facendo delle splendide edizioni).
Invece per rimediare all’altro problema che hai messo in luce, ovvero quello di leggere di fila una saga mettendo da parte qualsiasi altra cosa io consiglio di far passare qualche tempo e mettere qualche libro autoconclusivo, magari un’antologia, tra un volume e l’altro.
Fino a qualche tempo fa leggevo i cicli dal primo all’ultimo libro, ma poi ho iniziato a rompermi le maracas e così ho deciso di adottare questa tecnica, che magari mi fa allungare ancora di più i tempi di lettura ma almeno mi permette di non renderla troppo impegnativa o addirittura noiosa.

Citazione:
ma davvero è così necessario che una storia debba essere scritta per migliaia di pagine? E' necessario che gli autori, sfruttino una sola idea di base per poi "accontentarsi" di svilupparla per diversi anni?


Gli autori sono liberi di sfruttare tutte le loro idee per un unico progetto e lo fanno per due motivi: uno idealistico riguardante l’affetto verso ciò che stanno scrivendo e/o verso i loro fan (dubbio) e l’altro per guadagno. In tal caso possono essere anche costretti per contratto.
Noi lettori ne ricaviamo ben poco a meno che non ci interessi davvero ciò che stiamo leggendo. Ma se iniziamo a stufarci della saga siamo liberi di abbandonarla senza rimpianti e con il portafoglio più gonfio.
Ultimamente (sarà perchè il Fantasy inizia ad essere come la bottiglia di plastica di Tafazzi) quando vedo una serie composta da una decina di libri per giunta voluminosi mi viene lo sconforto e mi chiedo quale sia il livello di masochismo di coloro che l’hanno o la stanno leggendo.
Buffalo78
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Lun 20 Dic 2010 10:42 am    Oggetto:   

Il formato della saga è quasi inevitabile in un genere come il fantasy...l' autore si trova a dover creare un mondo di fantasia...generalmente popolato da ogni tipo di essere...il tutto collegato da una missione o dalla lotta contro un nemico invincibile.
Per farci stare tutto in un solo libro occorrerebbero un numero di pagine eccessive...che renderebbero il volume ostico quanto invendibile.
Quindi di solito il primo volume è introduttivo e necessita almeno di una seconda parte.
A mio avviso la forma più idonea per un fantasy ben costruito è la trilogia...concediamo ai più prolifici e ai più dotati una quadrilogia e massimo una pentalogia...quando si va oltre si scade nella telenovelas o nel mero interesse commerciale.
Elyn
«Nano»
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MessaggioInviato: Lun 20 Dic 2010 11:47 am    Oggetto:   

Anche io a volte mi sono chiesta l'utilità di alcune saghe infinite... E mi sono fatta idee contrastanti... Non sono del tutto contro ma neanche del tutto a favore, bisogna vedere la bravura di un autore, la sua capacità e, soprattutto, la sua serietà. Se mi accorgo che la saga infinita è fatta solo per far soldi, e quindi le avventure sono ripetitive, banali, ecc sono la prima a lasciar perdere il tutto e passare ad altro. C'è invece qualcuno (mi viene in mente Marion Zimmer Bradley con la saga di Darkover) che, pur scrivendo una saga infinita, fatta di romanzi e antologie, è capace di creare sempre una storia nuova e diversa, aiutata anche dal fatto che i protagonisti cambiano.
Certo è triste vedere che ormai non trovi quasi nessun libro che sia autoconclusivo, e spesso lo scopri alla fine... Questa, a parer mio, è solo voglia di fare soldi, vista anche la sottigliezza dei volumi... Sad
Incantatore dalle 9 vite
«Eroico scoiattolo» Eroico scoiattolo
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MessaggioInviato: Lun 20 Dic 2010 12:39 pm    Oggetto:   

Bella discussione. Dico la mia.

Inutile, posso far finta di non volere le saghe, rompermi di una saga e abbandonarla, farmi scoraggiare al primo libro di una lunga saga e anche arrabbiarmi scoprendo che alla fine il libro non finisce, perché, guarda un po', ...è una saga!
Tutti atteggiamenti che, immagino, condivido con voi.
Ma alla fine, quando una saga mi prende davvero, voglio la saga. Non voglio staccarmi dai miei personaggi, non li voglio perdere.

La cosa che mi dà veramente fastidio è l'interruzione eccessiva dell'azione. Tipo quando vai al cinema, e tra il primo e il secondo tempo ti accendono le luci a metà di una scena d'azione in cui i protagonisti sono in pericolo mortale.
Questo mi indispone davvero.
Ogni libro della saga deve avere collegamenti, ma reggersi sulle sue gambe... uh Shocked sulle sue pagine.

L'altra cosa che mi indispone è lo stiracchiamento per mancanza di idee. Ed è la principale causa di abbandono.

Inoltre la saga deve avere la sua giusta conclusione. Per fortuna, con i libri non vige la regola dei telefilm di andare avanti indefinitamente finché il telefilm è seguito, e senza pensare dall'inizio la conclusione giusta per la saga.
Non mancano però le eccezioni... penso ad esempio alla Hamilton e ad Anita Blake. La Hamilton ha dichiarato: "finché continueranno a comprare i miei libri di Anita Blake, io continuerò a scriverne". Sarà per questo che ormai sono ridotti a sconclusionata pornografia fetish?
Nipote di Pick e Inkyfhrd !
Il.Viandante
«Chubacabra»
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Località: Giringiro
MessaggioInviato: Lun 20 Dic 2010 14:01 pm    Oggetto:   

Credo che Inky abbia espresso praticamente anche il mio pensiero. Se il personaggio (o i personaggi) superano positivamente la prova del mio giudizio, mi appassiono e mi piace seguire la loro evoluzione sia nel bene che nel male.
Il punto è, però, che ogni libro sia fine a se stesso e se proprio è impossibile allora ogni due o tre (il primo esempio che mi viene in mente è Salvatore con Drizzt, ma ce ne sono altri).
Terminare ogni libro con una scena alla Beutiful con relativa musichetta da suspance è quasi un insulto ai lettori (per capirci ecco un tipo di finale che odio: "forse sono io, ma la colpa è di...The End")

La mancanza di idee la perdono se è solo un'episodio. Un romanzo di un buon autore non all'altezza degli altri volumi della stessa saga è possibile, ma solo se quello dopo riporta una buona qualità.
Dove c'è molta luce, l'ombra è più nera (J.W.G.)
MaurizioVicedomini
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Lun 20 Dic 2010 16:58 pm    Oggetto:   

Per le saghe infinite sono d'accordo con te, troppo lunghe "alla lunga" stancano.

Però per quanto riguarda i cicli singoli, mi stanno bene; che sia una trilogia, una pentalogia, un'esalogia anche, mi sta bene, purché alla fine si chiuda in qualche modo.

Poi, benissimo che l'autore voglia continuare con quei personaggi con nuove avventure, ma l'importante è che non lasci in sospeso la storia per decine di libri xD mi spiego: se Tizio scrive una trilogia autoconclusiva, e poi vuole continuare con una seconda trilogia, che narra altre avventure degli stessi personaggi, ben venga. Sarò io a scegliere se continuare l'acquisto o meno, visto che non ho un'opera incompiuta. Il problema sorge se la trilogia di base non è autoconclusiva, e se non compri la trilogia successiva avrai una storia mozzata a metà ^^

Maurizio
Era così strana quell'alba cremisi, eppure nessuno sembrò notarla. Ognuno aveva davanti agli occhi solo il proprio dolore, indissolubile, oscuro. Tenebre tanto fitte che nemmeno la scintillante luce della nuova alba poteva diradare...
Barbagianni
«Balrog»
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MessaggioInviato: Lun 20 Dic 2010 18:11 pm    Oggetto:   

Ovviamente, se una cosa è fatta bene rimane un'ottima lettura (il signore degli anelli e qualcosa di brooks ho letto, dopotutto Wink ) ma quando vedo un malloppo di 700-800 pagine cone scritto 'volume undici' mi cadono le braccia e mi riprometto di non toccarlo neanche con la canna da pesca.

Personalmente apprezzo i libri autoconclusivi, soprattutto per il chilo e mezzo fra coraggio e 'deontologia professionale' che l'autore ci mette quando scrive la parola fine.
Poi dopo può riciclare l'ambientazione, o magari un personaggio secondario (pratchett mi pare un ottimo esempio di questa tecnica), però almeno non si infila in quello che anche per grandi autori (vedi martin) si è rivelato un tunnel in cui nessuno sembra vedere la luce alla fine, nè lettori nè scrittore.
Quando qualcuno dice 'io non credo nelle fate' da qualche parte una fata si segna nome, cognome e indirizzo.

Trolls? Io odio i trolls! - Willow
Crom
«Eldar»
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MessaggioInviato: Lun 20 Dic 2010 18:33 pm    Oggetto:   

Se la maggior parte degli autori evitasse di iniziare le saghe a briglia sciolta, progettandone a priori l’ampiezza, sarebbe meglio sia per loro perché potrebbero iniziarne altre, sfruttando nel miglior modo possibile tutte le nuove idee, che per i lettori non più costretti a seguirle all’infinito.
Si potrebbe fare un paragone con i mangaka che il più delle volte iniziano un fumetto senza immaginare la conclusione, allungando il brodo pur di vendere ed accontentare i fan.
La suddivisione in cicli va benissimo, ma si finisce nel considerarli un tutt uno quando si consulta il piano dell’opera anche se ognuno di essi sviluppa una storia diversa del tutto o in parte per personaggi e/o luoghi. Ed a questo punto ci si sente costretti a leggere la saga per intero.
Quello che dice Elyn è giusto. Cioè sta allo scrittore saper rendere interessante il suo lavoro. Ma per quanto sia bravo un artista alla lunga qualsiasi cosa cade nello scontato ad anche il personaggio più interessante diventa noioso quando si trova in situazioni già affrontate.
Thersicore
«Nano»
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MessaggioInviato: Mar 21 Dic 2010 0:51 am    Oggetto:   

Forse gli autori dovrebbero imparare a scrivere secondo i loro "tempi e ritmi", e vedere in quanto tempo (numero di libri) la storia da loro creata si "esaurisce naturalmente".

Se un autore si rende conto che gli bastano 2 libri per narrare la sua storia dovrebbe fermarsi a 2.
Se in "modo naturale" la storia dovesse "esigere" diversi volumi, io sono il primo ad accettarli...

Ma gli autori sembrano pensarla diversamente: forse le leggi di marketing (le stesse che ci privano di "classici introvabili" o "ristampe agognate e disilluse") sono diventate anche per l'editoria troppo fondamentali.
Narelen
«Elfo»
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MessaggioInviato: Mar 21 Dic 2010 18:19 pm    Oggetto:   

Personalmente, le saghe mi stancano. Più che altro, mi stanca l'idea stessa della saga infinita. Un esempio: La Spada della Verità. Ne ho letto poco tempo fa il primo libro, mi é piaciuto moltissimo, ma l'idea della quantità di volumi che verrà dopo mi trattiene dal continuare. E il fatto che ci siano delle linee narrative aperte non é di incentivo. Mi é piaciuto il primo, é abbastanza autoconclusivo, può bastarmi. Perché davvero le linee narrative ancora aperte nel primo volume non giustificano una quantità tale di 'seguiti'. Certo, se ne apriranno altre, ma passo.
'Le cronache del ghiaccio e del fuoco'. Saga meravigliosa, ma siamo tutti qui ad aspettare l'uscita del prossimo volume, quasi rischiando di non riuscire a riannodare del tutto le vicende accadute prima. E anche lì, non sarà davvero troppo lungo il tutto?
Insomma, apprezzo molto di più i romanzi autoconclusivi, o limitati ad una trilogia, con numeri di pagine ragionevoli. Però cado più di qualche volta anch'io nella trappola delle saghe, perché a quanto pare, nel genere fantasy funziona così.
Il meglio sarebbero libri autoconclusivi ambientati un mondo fantastico che si apprezza e di cui non ci si stanca di leggere perché cambiano situazioni ed eroi. Cosa che alcuni autori hanno saputo fare.
Il voler continuare una saga solo perchè vende e perché la gente ne vuole ancora invece a mio parere va contro ogni concezione di amore per la scrittura e per le storie.
Let me be the only one
to keep you from the cold
Now the floor of heaven is laid
the stars are bright as gold
They shine for you they shine for you
they burn for all to see
Come into these arms again
and set this spirit free.
Jirel
«Haut-lady» Haut-lady
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MessaggioInviato: Mar 21 Dic 2010 18:23 pm    Oggetto:   

la Spada della Verità è finita, come saga...
Laughing
non che sia eccelsa, alcuni sono proprio allungati, ma gli ultimi tre sono di buon livello

qui abbiamo patito tanto la suddivisione in mezzi romanzi propsta dalla Fanucci all'inizio...
La paura uccide la mente
Dendarii forever!!!!!
Socio Fondatore Zzott Fun Club

BI forever
Elyn
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MessaggioInviato: Mar 21 Dic 2010 21:58 pm    Oggetto:   

Crom ha scritto:
Quello che dice Elyn è giusto. Cioè sta allo scrittore saper rendere interessante il suo lavoro. Ma per quanto sia bravo un artista alla lunga qualsiasi cosa cade nello scontato ad anche il personaggio più interessante diventa noioso quando si trova in situazioni già affrontate.

Ed è appunto qui, a parer mio, che si trova la bravura e/o l'originalità dell'autore. Se anche la saga è strutturata in trilogie ma alla fine, a parte i nomi dei personaggi, luoghi e trama sono gli stessi, stufa. Se invece si mantiene sì un filo conduttore, che siano di personaggi secondari che diventano protagonisti, di luoghi o altro, ma cambia l'intreccio della storia, ecco che hai di fronte un romanzo, o una trilogia/quadrilogia/ecc, di cui fai fatica a stancarti. Anche perchè non è necessario che leggi 20 libri uno in fila all'altro perchè i collegamenti non sono così tanto fondamentali.
Thersicore
«Nano»
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MessaggioInviato: Mer 22 Dic 2010 0:18 am    Oggetto:   

Erikson se non sbaglio intervalla libri ambientati in varie zone del mondo che ha inventato (Malazan se non erro); leggere diversi libri di fila non dovrebbe essere un problema di "noia"... Sicuramente però molti intrecci a distanza di tempo non sono così "ben memorizzati" da poter essere apprezzati appieno una volta portati a termine.
DM1
«Arsore di ponti»
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MessaggioInviato: Mer 22 Dic 2010 10:24 am    Oggetto:   

Thersicore ha scritto:
Erikson se non sbaglio intervalla libri ambientati in varie zone del mondo che ha inventato (Malazan se non erro); leggere diversi libri di fila non dovrebbe essere un problema di "noia"... Sicuramente però molti intrecci a distanza di tempo non sono così "ben memorizzati" da poter essere apprezzati appieno una volta portati a termine.


Con Erikson è difficile districarsi anche senza aspettare il tempo tra un libro e l'uscita di un altro... penso che sia una delle poche saghe in cui 10 libri non siano troppi, c'è talmente tanta roba per fare altri libri dedicati a Malazan.
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