150° unità d'Italia


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un muspeling
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MessaggioInviato: Sab 12 Mar 2011 23:58 pm    Oggetto:   

Allora, eccomi!

Va bene, le considerazione sul 150° anniversario dell'Unità d'Italia devono essere personale e non esondare nella politica, va bene.

L'Italia è frutto di molte cose disparate, l'Italia è ancora un problema irrisolto, migliorabile, diviso, postasi da sola (con una sua maggioranza non assoluta almeno) su una delle chine più brutte che ci possano essere: il ritorno a Maria Antonietta e alla sua Versailles.

Eppure nessuna nazione è un "quando" ben preciso e statico, ma - sarà banale - è un luogo, un po' come una casa, con le leggi (la costituzionale in primis) a fare da arredamenti e comforts.

Un luogo ha proiezioni tanto al passato, che al presente, che al futuro. L'Italia non può restare bloccata alle recriminazioni del passato, è questione infondata quella della cattiva unificazione e delle storture ancora sussistenti.
Queste ultime esistono, va bene, ma non sono forse eredità del passato?

Io ricordo di Gollum, che Gandalf spiega essere finito nelle grotte più profonde dei Monti Grigi per la fondamentale ragione che era attratto unicamente dalle "radici", e si era dimenticato dei rami, delle foglie, fiori e frutti.

Io non voglio essere un Gollum circondato dagli orcsEvil or Very Mad

E' inutile - anzi - dannoso, il propendersi verso un nostalgico passato, più bello fatalmente di quello vissuto davvero e di quello ottenibile andando a passi di gambero.

Una nazione è anche un discorso rivolto al futuro e questo futuro non deve essere un'eterna riproposizione del passato.

Non esiste stasi, o si va avanti o si marcisce dentro. Una legge che ho appreso sulla mia pelle, prima ancora che nei libri di psicologia. E la psicologia dei singoli io la applico anche alle grandi comunità.

E' bello che ci sia l'Italia unita, che ha creato una scuola pubblica, aperta a tutti, sin dai suoi primi vagiti. Crescita, Emancipazione, Sviluppo e tanti Special Effects (che entrano in gioco quando italiani di diversa provenienza, geografica e non, riescono a interagire insieme, sincronizzando le loro diversità) solo in uno stato unitario sono possibili.


Ultima modifica di un muspeling il Dom 13 Mar 2011 13:28 pm, modificato 1 volta in totale
Bran
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MessaggioInviato: Dom 13 Mar 2011 10:29 am    Oggetto:   

Applausi Applausi grande Musp!!!

con questa hai sbancato il banco:

un muspeling ha scritto:

Io ricordo di Gollum, che Gandalf spiega essere finito nelle grotte più profonde dei Monti Grigi per la fondamentale ragione che era attratto unicamente dalle "radici", e si era dimenticato dei rami, delle foglie, fiori e frutti.


concordo pienamente con quello che dici e non sarei riuscito a dirlo altrettanto bene.

Rispetto alle altre "grandi" nazioni d'Euorpa l'italia è ancora una bambina, nata, come dici tu, da un processo caotico e pieno di contraddizioni 150 anni fa, cresciuta attravero due guerre che l'hanno modificata nel profondo, è che sta vivendo oggi un momento difficile dal punto di vista economico, politico e sociale.
Io vorrei che questo 17 marzo fosse un occasione per unici di nuovo tutti, con un senso di appartenenza che non è nazionalismo o xenofobia, ma desiderio di continuare quel processo di crescita che è l'unità d'Italia
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pick
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MessaggioInviato: Dom 13 Mar 2011 12:52 pm    Oggetto:   

Avrei in mente alcune riflessioni sul fenomeno del Brigantaggio (non necessariamente negativo), finora trascurato o appena accennato nelle trasmissioni sull'anniversario... datemi tempo fino a stasera e, magari, discuteremo dello 'strano', ma IMO giustificatissimo, comportamento del leggendario Carmine Crocco.
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un muspeling
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MessaggioInviato: Dom 13 Mar 2011 13:27 pm    Oggetto:   

Sono ansioso di sentire la tua lezione, zio Pick! Very Happy
Elyria
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MessaggioInviato: Dom 13 Mar 2011 14:28 pm    Oggetto:   

Ho letto un libro molto interessante sul fenomeno del "brigantaggio",
"O Roma o Morte" di Arrigo Petacco. Bello.

Anch'io spero che questa ricorrenza serva per dare il via a un processo di unificazione Vero.
http://novatlantide.wordpress.com/

Caoticista nell'animo.
pep
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MessaggioInviato: Dom 13 Mar 2011 16:15 pm    Oggetto:   

ThomasMore ha scritto:
Io ho festeggiato leggendomi per la prima volta "il Gattopardo". Non credo che la colpa di quello che è successo al sud sia solo dell'unità d'Italia, ma non ci metterei la mano sul fuoco.


Il Gattopardo è bello, ma sul resto non ce la mettere la mano sul fuoco.

Bran ha scritto:
Capisco quello che dice Caesar (...o come Tufkac si chima Smile ), ma come ho scritto nel mio post il risorgimento è riuscito a metà, o forse meno.


Meno.
Ringrazio sempre di essere laureato in storia, perchè ho avuto la possibilità di rendermi conto di un sacco di scemenze.

Bran ha scritto:
Poi si dimentica sempre di guardare tutti i lati della medaglia: di certo il sud italia non viveva in un paradiso con i Borboni, il loro era uno dei governi più illiberari d'europa e facevano abbondante uso della pena di morte contro tutti i tipi di dissenso.
Io vorrei davvero sapere se chi li rimpiange oggi preferirebbe un meridione ancora sotto il controllo di uno stato straniero... Rolling Eyes


Infatti non ho mai detto che i Borboni sono meglio. Ho detto che i Savoia sono peggio. Ho detto che la politica 'nord-centrica' è il male.

E per me per il controllo 'straniero' è un concetto valido ancora oggi. Non riconosco questa gente che viene qui in ferie o a farsi bella con incontri e iniziative di varia e dubbia natura e poi ci sputa addosso come miei conterranei.

Vogliamo parlare strettamente di storia? Ok, parliamone: l'Italia non è mai esistita. Gli italiani non sono mai esistiti. Questa penisola è sempre stata, nei secoli, un'accozzaglia di piccole e medie realtà locali, ognuna con le sue usanze, la sua cultura, i suoi interessi.
Cose in comune... poche.
Io la vedo così.
Oggi cosa succede? Succede che gli stati nazionali tornano a farsi sentire in tutta Europa.
Non lo so se è un bene o un male, ma è un fatto.
Un fatto che deriva dallo sfruttamento e dal sopruso di qualcuno su qualcun altro.
Ma allora io sono leghista? Sono nazionalista?
No. Io sono meridionale, e non mi si chieda di festeggiare, di gioire o condividere una catastrofe.
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un muspeling
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MessaggioInviato: Dom 13 Mar 2011 20:40 pm    Oggetto:   

Lo stato centralizzato come male,
o come scusa per i mali locali?

Chiedo scusa, ma io sono cresciuto a Catania, non a Merano, e tutte le lagne che si fanno da settentrione a meridione sulla "ladronità" di Roma mi lasciano assai perplesso.

Lo stato italiano ha costruito scuole e ospedali, è possibile arrivare a Bolzano dalla Sicilia (e viceversa) in tempi ragionevoli, forse maggiori che negli anni '70, perché bisogna considerare che tanto abbandono che percepiamo nelle singole realtà locali è dovuto a un sacco di cause, l'enorme debito pubblico che ci portiamo sulla capoccia dagli anni '80. Abbiamo infrastrutture vecchie e un abbandono del territorio per quel motivo e quel motivo cominciò con lo sport nazionale di dare il lavoro in cambio di voti, atto corruttivo in cui le colpe sono distribuite fra politico e popolazione.

A Milano la cosa pubblica veniva decisa da Milanesi. Lombardi, Piemontesi, Liguri, Veneti che ora si lamentano tanto, hanno sempre avuto loro rappresentanti nel governo centrale. Parimenti si può dire per i lagnanti meridionali.

Giustificare certe malaugurate amministrazioni locali, per colpa dell'unificazione mi sembra estremista e infondato.

I problemi, per come la vedo io, ce li abbiamo da un tempo più recente e non ha a che vedere col fatto che c'è un'Italia unita, ma col fatto piuttosto che chi ha una poltrona se la tiene, e fa comunella con i compagni poltronieri, e sempre più chi può decidere un minimo si comporta da nobile di sangue e l'utente lo vedo sempre più trattato da servo della gleba.

Lo spirito di bottega, il "siamo solo noi a importare che il resto affoghi pure", il bauscismo organizzato, sono più problematici dell'inesistente identità celticheggiantoide nordica, negata, o dell'eterno lamento del meridione.
Bran
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MessaggioInviato: Dom 13 Mar 2011 20:46 pm    Oggetto:   

Nulla di ridire sulle tue motivazioni storiche Tufcak, conosco anch'io queste vicende e concordo con la tua ricostruzione.
A questo punto però, sembre volento fare un ragionamento storiografico, ti pongo queste domande:

1. no i borboni, no i savoia. Cosa avresti preferito? (la mia risposta è una repubblica sull'impronta di quella romana del 1849, ma mi rendo conto che era troppo utopica per funzionare all'epoca)

2. molto meridionali credettero e parteciparono ai moti risorgimentali, il risultato che ottennero non fu quello voluto, ma non c'è proprio nulla da salvare?

3. non ritieni che questa festa dovrebbe essere l'occasione per guardare avanti e non solo indietro? Un modo per spingere la gente a riflettere sull'unità che ancora ci manca?

4.non credi che il fatto che ancora oggi un napoletano si senta più napoletano che italiano, un toscano lo stesso, un lobardo anche ecc ecc sia la causa di molti problemi del nostro paese?
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pep
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MessaggioInviato: Lun 14 Mar 2011 1:11 am    Oggetto:   

un muspeling ha scritto:
Lo stato centralizzato come male,
o come scusa per i mali locali?


Come male.

un muspeling ha scritto:
I problemi, per come la vedo io, ce li abbiamo da un tempo più recente


Sbagliato. Ce li abbiamo da un mucchio di tempo.
Che gli amministratori locali siano delle merde è indubbio, ma negare il peso della questione meridionale nei secoli è fuorviante.
La mentalità meridionale non era piagnona e vittimistica, lo è diventata grazie a gestioni ed eventi scriteriati.
Va bene la lottizzazione, va bene il voto di scambio, va bene tutto quello che volete, ma io ho sempre pensato che il malaffare attecchisce più rapidamente dove c'è una condizione di degrado, che sia esso economico, sociale, ambientale o altro.
Ed è proprio quello che è successo con questa bella idea dell'Unità.

Il Regno di Napoli era certamente degradato e decadente di suo, e io non ho mai detto che fosse la soluzione migliore. Non mi sognerei mai.
Ho detto che l'Unità, per come è stata attuata, ha distrutto la mia terra.

Certo che è alquanto divertente il fatto che io parli come un leghista... peccato che io mi riferisca a una cultura sfruttata e distrutta, umiliata, non a presunte divinità celtiche trapiantate in padania per farsi i fanghi.

Bran ha scritto:
1. no i borboni, no i savoia. Cosa avresti preferito? (la mia risposta è una repubblica sull'impronta di quella romana del 1849, ma mi rendo conto che era troppo utopica per funzionare all'epoca)


Mi andava benissimo la Repubblica Napoletana del 1799, l'ultimo vagito della nostra cultura.

Bran ha scritto:
2. molto meridionali credettero e parteciparono ai moti risorgimentali, il risultato che ottennero non fu quello voluto, ma non c'è proprio nulla da salvare?


Visto il 'ringraziamento', non mi viene in mente niente, sorry.

Ah, si, forse le partite della nazionale ai mondiali.

Bran ha scritto:
3. non ritieni che questa festa dovrebbe essere l'occasione per guardare avanti e non solo indietro? Un modo per spingere la gente a riflettere sull'unità che ancora ci manca?


Sarebbe bello, peccato che lo Stato sia il primo ente politico a non crederci affatto.
Il che, se mi permettete, è tutto dire.
Prima sfruttati, poi presi pure per il culo. Fantastico.

Incollo quanto deciso il 18 febbraio dal CdM:

"Per il solo anno in corso e al fine di evitare inopportuni aggravi a carico della finanza pubblica e delle imprese private per il 150esimo anniversario dell'Unita' d'Italia troveranno applicazione gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali previsti per la festivita' soppressa del 4 novembre (che solo per quest'anno non esplica i predetti effetti) così da compensarne gli oneri".

Ergo, pagano i lavoratori, e le aziende ingrassano.

Ma di cosa stiamo parlando? Ma che cosa devo festeggiare??

Bran ha scritto:
4.non credi che il fatto che ancora oggi un napoletano si senta più napoletano che italiano, un toscano lo stesso, un lobardo anche ecc ecc sia la causa di molti problemi del nostro paese?


Può darsi, anzi, certamente. E' brutto non avere un orgoglio nazionale come ce l'hanno i francesi, o gli americani, per esempio.
Come ho detto tante volte, noi non siamo mai stati una nazione.
Noi siamo italiani solo ai mondiali di calcio, quando suonano l'inno con la squadra azzurra in campo.
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MessaggioInviato: Lun 14 Mar 2011 2:35 am    Oggetto:   

Il 'compaesano' Ceasar ha già espresso il tutto magnificamene.

ma io aggiungerei:

la critica più calzante me la canta il da me conosciuto e stimato professore e filosofo Gianni Aversano Cool

http://www.youtube.com/watch?v=UzytmMdLgmc

"oscurare illuministicamente la tradizione" e con essa il suo popolo: questo è stato, e sempre sarà, l'abile esercizio rivestito di nobiltà e auto-proclamata superiorità idealistica dei 'riformatori progressisti', in buona sostanza. Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza.

Negare e mortificare le pluralità storico-culturali della complessiva realtà peninsulare in nome dell'omologazione nazionale si rivela ancora oggi una presunzione futile e infondata.

A proposito di de Fosenca: Chi tène pane e vino adda essere giacubino!(Chi tiene pane e vino, deve essere giacobino)

OT: Alla versione de Il resto di niente preferisco Ferdinando e Carolina Twisted Evil


un muspeling ha scritto:
Non esiste stasi, o si va avanti o si marcisce dentro. Una legge che ho appreso sulla mia pelle, prima ancora che nei libri di psicologia. E la psicologia dei singoli io la applico anche alle grandi comunità.


Messere, sarebbe di certo confortante poter vedere una neonata creatura finalmente cresciuta, poter camminare, correre e spiccare il volo, ma converrà che senza le gambe non potrebbe andare lontana...Forse la memoria delle "controrivoluzioni", anche perdenti, è scomoda perché riflette e ribadisce quella sapienza popolare inveterata contro i principi totalitari che comprende che lo Stato non definisce l' "identità", ma solo il confine di un territorio entro cui sono condivise delle leggi comuni. Lo Stato è(dovrebbe essere) un servizio, non un' autorità indiscussa; la sovranità, come recita la costituzione, è del popolo. L'anomalia italiana è che la sua repubblica è nata con un atto di forza non di volontà unitaria.
"Io sono uno SCRITTORE MISTICO" (M. Bulgakov)

Lettera al Governo, 28 marzo 1930
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MessaggioInviato: Lun 14 Mar 2011 10:23 am    Oggetto:   

Veniamo al gia' citato Il Gattopardo, da cui mi piace estrapolare un solo capitolo IMO estremamente chiarificatore. Si tratta della 'confessione' dell'organista don Ciccio Tumeo, snob quanto si vuole, ma estremamente leale (non importa che lo sia da un'opinabile 'posizione sbagliata'), allo stesso modo in cui lo e', per me, uno scrittore che adoro, Giovanni Guareschi, per quanto dovrei (condizionale assai obbligatorio) considerarlo un 'nemico' e che dichiaro', con una frase apparentemente sibillina ma in realta' chiarificatrice quanto la perorazione di Ciccio Tumeo, 'Sono Monarchico perche' ho avuto una certa qual cultura'. Il NO dell'organista diventa, misteriosamente, un SI', e come il suo altri dinieghi 'potrebbero' aver seguito la stessa sorte. In un'epoca di 'magnifiche sorti e progressive' un pugno di dinieghi non avrebbe certo cambiato il corso della storia... ma di certo questa ignobile pastetta uccise la neonata, e gia' zoppicante, buona fede.
Idem si potrebbe dire del personaggio, da me gia' citato, del brigante Carmine Crocco, il cui storico 'voltafaccia' (all'inizio si era spontaneamente ed entusiasticamente unito a Garibaldi) e' sempre stato spiegato, frettolosamente e a mio parere ingiustamente, come puro mercimonio. Se il popolo dell'Italia Centro - Meridionale continua a considerare alcuni briganti come novelli Robin Hood (chi bazzica la Maremma certo avra' sentito nominare il 'feroce', ma pare altrettanto giusto, Domenico Tiburzi) ci DEVE essere una serie di ottime ragioni che vanno oltre la pura leggenda.
Per terminare, tornando nella regione di Woland e Caesar, da quando ne venni a conoscenza sto ancora aspettando che qualcuno mi spieghi l'omerta' sulla strage di Pontelandolfo, di cui nessun testo parla.
X Bran - Anche a me sarebbe piaciuta, la Repubblica Romana... magari, pignolino come sono, avrei cercato di spiegare, tra una schioppettata e l'altra, che il termine 'servaggio', molto presente in poesie e canzoni patriottiche di allora, NON si riferiva all'erculeo negro sudamericano Aguilar, attendente di Garibaldi e martire di quell'epopea. Wink Secondo me, il fallimento e' riassunto in un breve sonetto che Ciceruacchio rivolse, durante un'assemblea, a un allibito Triumvirato, 'Un fatto d'arme io vorei, non Paternostri e Giubbilei'. Il che non era blasfemia, ma sincera considerazione del fatto che, con le truppe francesi ben piazzate ovunque intorno alla citta', Mazzini, Armellini e Saffi passavano il tempo in violenti litigi e - o dissertazioni assolutamente inutili nella contingenza specifica... Se e' vero che, ogni mattina, Garibaldi esponeva alla vista dei binocoli francesi uno striscione che recitava 'Buongiorno, cardinale Oudinot!', e'altrettanto vero che i romani esclamavano, scuotendo la testa 'Ammazza che ffortuna, aho... avemo cacciato un Papa e mo' se ne ritrovamo tre!' Rolling Eyes
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MessaggioInviato: Lun 14 Mar 2011 11:57 am    Oggetto:   

T.U.F.K.A.C.* ha scritto:

Ho detto che l'Unità, per come è stata attuata, ha distrutto la mia terra


Comincio a preoccuparmi... non posso sempre essere d'accordo con te. Mr. Green
Tuttavia, abitando dall'altra parte d'Italia devo invertire i ruoli... anch'io credo che l'Unita d'Italia abbia rovinato la mia terra, il Nord.

E purtroppo credo che più gli anni passino più la situazione diventerà insostenibile.
Probabilmente eravamo più uniti 150 anni fa rispetto ad ora.


P.S. Caro Fratello, fidati che questo giorno di festa costerà assai cara sia ai lavoratori che alle aziende... purtroppo dove lavoro io questa cosa causa un bel po' di problemi.

Ma d'altreonde chi ha deciso questa data, molto probabilmente, non ha mai LAVORATO in vita sua.


Comunque festeggierò quest'ennesima festività ialiana in UK e Scozia.
Sul suo mantello grigio scuro spiccava una spilla d'argento: un ponte di pietra, illuminato da fiamme di rubino. Un Arsore di Ponti.
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MessaggioInviato: Lun 14 Mar 2011 12:11 pm    Oggetto:   

Io invece mi sento italiano, ma se vogliamo spaccare il capello in quattro mi sento veneto, toscano, pugliese e friulano, che sono le origini dei miei nonni, ma anche romano, visto che lì sono nato e lì vivono molti dei miei parenti, e in parte trentino-altoatesino visto che amo e frequento quei monti da quando sono piccolo. Ho dei cugini in messico, venezuela, spagna, stati uniti e tailandia che si sentono comunque italiani e sentono il legame con la propria origine più di molta gente che vive qui da sempre e lo dà per scontato. Dubito che la storia dia molti esempi di scelte fatte nel modo migliore per tutti, anzi a quanto ne so le ca**ate e i troiai hanno sempre la meglio. La cosa che si capisce leggendo anche il gattopardo è che, almeno per la sicilia, un certo atteggiamento di abbandono esisteva già e non è stato portato dai garibaldini. È casomai la conseguenza di secoli e secoli di dominazione straniera. Qualunque sia la causa che ha portato all'unione e qualunque siano i danni che furono fatti allora (e non si può sapere quello che sarebbe avvenuto altrimenti), sono passati 150 assieme e di cose ne sono state fatte troppe perchè non ce ne siano di buone (fra cui la costituzione). Davvero oggi preferireste essere uno stato separato?


Un porco che non vola è solo un porco.
pick
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MessaggioInviato: Lun 14 Mar 2011 12:13 pm    Oggetto:   

OT Da un punto di vista 'tecnico', mio fido capitano, oso dire che hai torto. Per una festivita', oltretutto limitata a un solo anno, che viene, due tradizionali 'momenti nevralgici', 25 aprile e 1 maggio, cadono di domenica, eliminando il rischio di infrasettimanalita' e 'ponti lunghi'. Le lamentele capziose rispetto al 150mo anniversario considerato giorno festivo e visto come perdita economica sono, IMO, pure questioni di lana caprina.
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MessaggioInviato: Lun 14 Mar 2011 12:26 pm    Oggetto:   

pick ha scritto:
Le lamentele capziose rispetto al 150mo anniversario considerato giorno festivo e visto come perdita economica sono, IMO, pure questioni di lana caprina.


Per una volta caro pick dissento... in un momento come questo per quanto riguarda l'economia (lo so è banale ed egoistico, ma purtroppo nel mondo attuale la situazione è questa) per noi chiudere 2 giorni (ovviamente l'80% del nostro personale farà il ponte) comporterà un bel problema.

E comunque io non festeggerò... tanto come detto da qualcuno siamo italiani solo ai mondiali di Calcio!
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