The Black Company - Glen Cook


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Autore Messaggio
by Ax
«Maia»
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MessaggioInviato: Dom 01 Feb 2009 11:54 am    Oggetto:   

un muspeling ha scritto:
Ho cercato su Wiki...
Quei libri sono dell'84, mi domando: è possibile che in Italia non siano mai stati tradotti e pubblicati? Shocked

Già, anche se dal commento di RogueTrader traspare un'alternanza di qualità, sono comunque curioso di leggere questa saga (in italiano); non foss'altro per respirare l'atmosfera dei suoi soldati (per molti versi accomunata a quella di Erikson), che ho trovato incisiva ne 'La torre di tenebra', unico romanzo tradotto.
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
CB
RogueTrader
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Dom 01 Feb 2009 13:02 pm    Oggetto:   

Anch'io sono stupefatto nel vedere che un autore prolifico e di successo non venga tradotto. La lingua non mi sembra così complessa, la saga dell'assassino della Hobb era molto più difficile da tradurre (non che io sia un traduttore, quindi posso sbagliarmi).
Non ho letto La Torre di Tenebra, ma provvederò rapidamente. L'extract che mi ha dato la mia consulente di fantasy non mi aveva entusiasmato, e cos' l'avevo collocato tra i primi, piuttosto convenzionali, romanzi (come la saga del Dread Empire: non ne ho finito di leggere nemmeno uno).
Per quanto riguarda i risultati altalenanti, il mio gusto potrebbe non essere quello di altri, però mi sembra che siamo d'accordo tutti sul fatto che il primo libro sia davvero eccellente (ed è difficile mantenere livelli elevati di qualità, lo sappiamo bene).
Proverò a leggere questo Eriksson di cui parlate così bene. Non essendo un grande appassionato di fantasy non l'avevo mai sentito nominare...
Proverò a sondare qualche traduttore per vedere perché non interessa.
by Ax
«Maia»
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MessaggioInviato: Dom 01 Feb 2009 15:57 pm    Oggetto:   

RogueTrader, La torre di tenebra è l'unico tradotto in italiano. Se sei già abituato allo stile dell'autore, probabilmente non ti colpirà più di tanto. Per me è stata una piacevole scoperta, non tanto per la trama, quanto per l'atmosfera.

RogueTrader ha scritto:
Proverò a leggere questo Eriksson di cui parlate così bene. Non essendo un grande appassionato di fantasy non l'avevo mai sentito nominare...

Se Cook ti ha colpito, credo che Erikson e il suo 'Malazan Book of the Fallen' lo faranno nuovamente, mantenendo una solida e alta qualità.

Da un'intervista a Cook ( http://fantasyhotlist.blogspot.com/2009/01/new-glen-cook-interview.html ):

"- Many fantasy writers don’t read within the genre. Is it the case with you? If not, what authors make you shake your head in admiration?

Other than Steven Erikson I read nothing that resembles what I write. Fantasy folk whose books I attack the day they come out include Tom Holt, Terry Pratchett, Diana Wynne Jones, and Tamora Pierce."

RogueTrader ha scritto:
Proverò a sondare qualche traduttore per vedere perché non interessa.

Bene. Sonda e facci sapere. Wink
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CB
RogueTrader
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Lun 09 Feb 2009 23:10 pm    Oggetto:   

by Ax ha scritto:

Se Cook ti ha colpito, credo che Erikson e il suo 'Malazan Book of the Fallen' lo faranno nuovamente, mantenendo una solida e alta qualità.


Ho finito stasera il primo libro di Erikson (questa volta l'ho scritto giusto Wink)
Si, decisamente ha letto Cook (oltre alle somiglianze che avete già trovato, dirò che il personaggio di Kruppe è un -ehm- "tributo" esplicito al personaggio di Saltimanco del ciclo "Dread Empire")
Erikson, si vede, è uno scrittore molto più maturo (non in senso anagrafico), credo che sia un professionista, giusto? Traccia una trama tanto complessa che mi fa impallidire l'Ariosto (senza prendere appunti perdo il filo dei personaggi O_O) e anche stilisticamente è davvero molto ricercato.

by Ax ha scritto:

Bene. Sonda e facci sapere. Wink

Purtroppo non sono riuscito a scoprire niente. Sembra non esserci una vera ragione per cui un autore di culto non viene preferito a ragazzini di 17 anni... Forse i suoi editori anglosassoni chiedono troppi soldi.
Vabbè, casomai dovessi diventare un editore, so cosa far tradurre ;P
Ciao!
Negróre
«dannatamente umano»
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MessaggioInviato: Mar 10 Feb 2009 9:37 am    Oggetto:   

RogueTrader ha scritto:
Ho finito stasera il primo libro di Erikson (questa volta l'ho scritto giusto Wink)

Bene. Mi interessa il tuo parere, dopo tutti i libri di Cook che hai letto (io ho letto soltanto "The Black Company", ma ho quasi tutti gli altri in attesa).
Ad esempio, il tuo riferimento a Kruppe io non l'avevo ancora "visto" (Saltimanco non c'è nel primo libro, o sbaglio?).
Ma, insomma, i suoi "Arsori di Ponti" (Bridgeburners) sono una copia dei soldati di Cook, per spirito. Anche se, in tutta sincerità, Erikson è più ricco.

RogueTrader ha scritto:
Erikson, si vede, è uno scrittore molto più maturo (non in senso anagrafico), credo che sia un professionista, giusto?

Erikson è professionista: è stato il primo scrittore di Fantasy al quale è stato fatto un contratto per 10 romanzi, in Inghilterra (è Canadese, ma non è che da quelle parti lo calcolassero molto, tralasciando i romanzi che ha pubblicato sotto pseudonimo, non di genere).
Va detto che il romanzo che hai letto tu è sicuramente quello di qualità più bassa (e sensibilmente). Questo perché lo scrisse 8 anni prima del secondo (per l'appunto, nessuno se lo filava...), che è un deciso passo avanti. Dal terzo in poi (ho finito il V pochi giorni fa) diventa magistrale. E, credimi, se si intuisce qualcosa dell'affresco che ha deciso di dipingere ne "I giardini della luna", lo si intuisce soltanto: è molto più grande e "tocchi con mano" la verità alla fine del terzo romanzo - in cui si assapora parte della sua genialità (mi aspetto grandi cose dal finale della saga).

Per quanto riguarda le traduzioni di Cook, conosco un (1) retroscena: le motivazioni mi sono sembrate discutibili, ma da un certo punto di vista valide. Se non altro perché l'editore in questione non pubblica ragazzini di 17 anni... Wink (Finora?)

Un'ultima cosa, RogueTrader: dal momento che leggi bene in inglese, leggiti Erikson in inglese (se hai intenzione di continuare). Le traduzioni dell'Armenia di Erikson sono buone - tenendo presente che razza di porcate ci sono in giro in Italia, circa il Fantasy. Ma Erikson ha un linguaggio molto ricco ed è spesso piuttosto sottile: alla fin fine è talmente complesso che gli errori che stravolgono il senso di certi passaggi sono fin troppo facili da commettere (e non sono stati pochi, infatti). Ergo, se non hai difficoltà con la sua lingua madre, leggitelo in inglese! (Come sto facendo io...)
Un sorriso, Andrea
Elyria
«Anjin»
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MessaggioInviato: Mar 10 Feb 2009 23:03 pm    Oggetto:   

Mi è arrivato La Torre di Tenebra!! felicissimo

@ Negròre: veramente alcune parti di MT sembrano tradotte coi piedi... Sad
Imho, devono aver subaffittato la traduzione a più mani, alcune esperte e altre meno, senza uniformare il risultato.
http://novatlantide.wordpress.com/

Caoticista nell'animo.
Negróre
«dannatamente umano»
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MessaggioInviato: Mer 11 Feb 2009 12:11 pm    Oggetto:   

Kinzica ha scritto:
@ Negròre: veramente alcune parti di MT sembrano tradotte coi piedi... Sad
Imho, devono aver subaffittato la traduzione a più mani, alcune esperte e altre meno, senza uniformare il risultato.

Ti credo sulla parola... L'ho letto in inglese (e ho già attaccato il VI, "The Bonehunters", sempre in inglese: urge altro ordine su Amazon!).
Personalmente avevo trovato buone (ma, ribadisco, un "buono" pensando al livello della traduzioni fantasy in Italia, molto basso...) le traduzioni del primo e del terzo - anche se, a confrontare alcuni passaggi con gli originali, c'ero rimasto un po' male per alcuni errori che cambiavano il senso di certi dialoghi).

Insomma: se si sa l'inglese, molto meglio in inglese! (E i libri sono pure molto più belli e maneggevoli, perlomeno nel formato che io prediligo: il "Mass Market Paperback": economico e compatto.) Smile
Un sorriso, Andrea
RogueTrader
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Gio 12 Feb 2009 21:10 pm    Oggetto:   

@negròre
Sisi, io cerco sempre di leggere in lingua originale, se la conosco. Soprattutto le traduzioni di fantasy in italiano sono spesso di cattiva qualità (anche se spesso sono oggettivamente difficili) e lacunose. Ricordo ancora con terrore quando, non trovandoli in inglese, ho letto in italiano uno o due dei libri del ciclo di Morgaine della Cerryth. Brrrr...
Ma io sono incontentabile: trovo da ridire anche sulla traduzione de "Il Signore degli Anelli".

Dal mio post avevo tagliato alcune parti in cui parlavo della complessità linguistica del libro di Erikson e del fatto che mi sfuggiva l'affresco generale. Un po' perché questo sarebbe un thread riservato a Cook, un po' perché mi sembrava di mettere troppi "faccio fatica a comprendere" di fila. Non è mai una cosa molto bella da dire Wink
Sono già piuttosto avanti con Deadhouse Gates (ieri sera non riuscivo a staccarmi).
Direi che i marines sono, in qualche modo, anche più "Black Company" dei BridgeBurners: forse perché per qualche ragione non riesco ad appassionarmi al personaggio di Fidder. Certo, non hanno un nome altisonante (e non sono neanche traditi ed inseguiti, ma questo non è uno dei temi principali della Compagnia Nera) ed è presto per tracciare paragoni (ma se Duiker lo storico non è parente stretto di Croaker l'annalista mi faccio tagliare la barba)
Quello che è mooolto "cookiano" è la guerra.
La guerra in Cook non è un protagonista, gli scontri militari sono lontani, riassunti rapidamente, con forte accento sulla logistica, molto raramente la narrazione si sofferma sui personaggi coinvolti e sui loro combattimenti: al più possono compiere azioni secondarie e spesso la magia ha un ruolo importante anche se non necessariamente decisivo (accade che il supermostro imbattibile, pur facendo stragi immani, non basta a vincere la giornata oppure, al contrario, l'offensiva che ha eliminato un personaggio importante perda slancio e le sorti della battaglia rimangano indecise).
Qualcuno si ricorda in quale libro della Bradley (ciclo di Darkover) c'è il famoso assedio magico che poi sarà -ehm- "citato" dalla Bujold in "Paladin of Souls"? E' anteriore o successivo ai libri di Cook?

Ah, quanto a Saltimbanco, non è nel ciclo della Compagnia Nera, ma nel ciclo del "Dread Empire"... Credo che compaia già in "With Mercy Towards None", di sicuro lo troviamo in "Shadow of all Night Falling").
by Ax
«Maia»
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MessaggioInviato: Gio 12 Feb 2009 21:23 pm    Oggetto:   

RogueTrader ha scritto:
"Dal mio post avevo tagliato alcune parti in cui parlavo della complessità linguistica del libro di Erikson e del fatto che mi sfuggiva l'affresco generale. Un po' perché questo sarebbe un thread riservato a Cook [...]"

Se vuoi sbizzarrirti su Erikson, puoi farlo in questa ricca discussione:
http://www.fantasymagazine.it/forum/viewtopic.php?t=6758&highlight=
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
CB
RogueTrader
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Dom 10 Mag 2009 21:46 pm    Oggetto:   

Qualche giorno fa ho finito "The Tower of Fear" ("La torre di Tenebra"), l'unico romanzo di Glen Cook tradotto in italiano, e vorrei aggiungere la mia opinione a quelle già espresse qualche post fa. Scusate la lunghezza: sembra che io riesca ad essere sintetico solo quando sono pagato a cartelle... Rolling Eyes
Innanzitutto devo premettere che dire che la trama consiste in "un mago cattivo che si deve risvegliare in una torre, mentre alcuni cercano di evitarlo" è un po' come dire che la trama de "Il Signore degli anelli" consiste in "un tipo entra in possesso di un anello magico di un mago cattivo, che lo vorrebbe indietro"...
Vabbè, questa era una piccola nota polemica per la mia consulente fantasy, cui comunque rinnovo tutta la mia stima ed il mio affetto, per il resto la "Torre" è decisamente un ottimo rappresentante dei libri migliori di Cook: un'intricata lotta politica tra più fazioni e sottofazioni, ricca di colpi bassi e tradimenti dove, se anche dovessimo riuscire ad individuare "buoni" e "cattivi", di sicuro non potremmo schierarli in campi ben definiti. Una specie di spy-story ambientata nel limitato spazio di una città, che è un po' la Gerusalemme di Brian di Nazareth, un po' la Beirut degli anni '80, un po' la Casablanca/Algeri/Tunisi del pulp (con un po' più di Tunisi... chi ha letto il libro fino all'ultima pagina dovrebbe sapere cosa intendo...)
Anche meno high-fantasy della Compagnia Nera (che dopo qualche libro inizia a sbrodolare un po' più di quanto avrei preferito): per quanto possa essere potentissimo e cattivissimo l'Oscuro Signore del Male di turno, in fondo è del destino di una ed una sola città che stiamo parlando, e Cook, ce lo ricorda, col suo modo brusco ed indiretto, soprattutto alla fine.
All'inizio mi aveva lasciato perplesso la scelta di dare alle persone nomi di popolazioni storiche (temevo una ripetizione della città di Taglios della Black Company), poi ho capito che mi aiutava moltissimo a ricordarli, cosa che normalmente mi viene piuttosto male, e così a tenere sotto controllo le varie origini etniche dei personaggi.
Particolarmente pregevole il secondo epilogo, una vera goduria per un appassionato di Storia come me.
Ovviamente non mancano le sbavature: se Cook non si studia sui libri di Letteratura Anglosassone non è certo colpa di un ostracismo parruccone. Anche qui è presente uno degli elementi che mi da più fastidio in Cook (e che temo Erikson abbia, in parte, ereditato), personaggi inesperti ma importanti possono tranquillamente sconfiggere avversari praticamente invincibili, magari quando questi non si scompongono neppure davanti ad un'unità di veterani esperti ma senza nome... E senza neppure bisogno che le circostanze siano particolarmente favorevoli. Magari qualcuno lo considera un pregio, ma nel mio caso mi stiracchia un po' la "suspension of disbelief"
Direi che Erikson ha decisamente letto questo libro prima di iniziare a srivere. Si, si. Soprattutto l'ambientazione preudo-mediorientale mi ha ricordato molto come vengono sviluppate le Sette Città in "Deadhouse Gates" (il secondo libro, forse il più "Cookiano" di tutti). C'è anche quella che ritengo essere una citazione esplicita: uno dei miei personaggi preferiti della saga di Erikson si chiama Pella, come una piccola città citata nella "Torre di Tenebra".
Consigliatissimo, soprattutto per chi ama Cook od Erikson.
Theonlyandtheone
«The Duke»
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MessaggioInviato: Sab 04 Lug 2009 23:04 pm    Oggetto:   

Domanda: ieri ho comprato La torre di Tenebra è un romanzo autoconclusivo o fa parte di una saga?
Con tanti terroristi nel mondo dovevo ammazzarne proprio uno con i piedi piccoli.

John McClane
by Ax
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MessaggioInviato: Dom 05 Lug 2009 10:16 am    Oggetto:   

Theonlyandtheone ha scritto:
Domanda: ieri ho comprato La torre di Tenebra è un romanzo autoconclusivo o fa parte di una saga?

È autoconclusivo. Meglio per noi, considerando che è l'unico di Cook tradotto in italiano. Wink
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
CB
Rakanius
«Drago»
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MessaggioInviato: Ven 30 Nov 2012 23:04 pm    Oggetto:   

E alla fine sono arrivato anche alla Black Company. Riesumo questo post, e noto che siamo arrivati al 2012 (anzi sta finendo!) e il libro non è ancora tradotto.

Questo il mio commentario:
http://www.mondifantastici.blogspot.it/2012/11/the-black-company.html

a me comunque non dice tantissimo questo Glen Cook... per quanto mi riguarda può restare in inglese
Laughing

No, scherzo, sarebbe pur sempre un arricchimento se lo traducessero.
Bruno
--- partecipa al mio blog su:
http://www.mondifantastici.blogspot.com/
un muspeling
«apprendista incendiario»
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MessaggioInviato: Sab 01 Dic 2012 13:04 pm    Oggetto:   

Ho letto con interesse la tua recensione Bruno, grazie! (Questo è autore che punto e, prima di pensionarmi da disoccupato forse avrò tempo di leggerlo, un dì)

Da quel che hai scritto, beh, Erikson fa un lavoro alla Cook al cubo!
Sono a Maree di Mezzanotte, per intenderci, e lì siamo in un altro dove e quando rispetto a I Giardini della Luna, si fa quel gioco di ambientazione da arma bianca e magie, con dentro personggi che pensano e magari parlano in modo moderno (ma senza riferimenti così precisi alla moderna psicanalisi) in un modo che ho trovato godevolissimo Exclamation

Poi et infine, io Cook tradotto in italiano lo vorrei vedere, anche perché questo "military-fantasy" con Erikson e ora pure Abercombie da noi un certo spazio lo sta perdendo, e io ci tengo che il lettore italiano - volendolo - possa ricostruire la consecutio-fantasiorum e l'evoluzione di un genere (vel sottogenere) Very Happy
Rakanius
«Drago»
Messaggi: 540
Località: Milano
MessaggioInviato: Sab 01 Dic 2012 21:32 pm    Oggetto:   

un muspeling ha scritto:
... Poi et infine, io Cook tradotto in italiano lo vorrei vedere, anche perché questo "military-fantasy" con Erikson e ora pure Abercombie da noi un certo spazio lo sta perdendo, e io ci tengo che il lettore italiano - volendolo - possa ricostruire la consecutio-fantasiorum e l'evoluzione di un genere...


Ok, sarebbe cosa buona e giusta, anche se io non sono rimasto molto impressionato. DArò la seconda chance a Erikson, ma non a Cook.
Bruno
--- partecipa al mio blog su:
http://www.mondifantastici.blogspot.com/
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