L'Ultima Freccia


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nicoblack
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mer 06 Mar 2013 21:35 pm    Oggetto: L'Ultima Freccia   

premetto che e' il primo racconto fantasy che io abbia mai scritto,quindi concentra molti dei miei argomenti preferiti della narrazioni di fantasia,e dei valori umani in cui credo e pratico nella vita reale,forse anche in maniera esagerata(anche se per i miei gusti,fantasy significa proprio che i tristi limiti della realtà non hanno sempre valore)
spero che leggerlo faccia provare a voi ciò che ho provato io scrivendolo


piove. 
piccole goccioline fresche mi colpiscono dandomi il più' grande ristoro della mia vita. e anche l'ultimo.
ho tanto male al torace che trattengo il respiro per non provarne ancora,finché non tossico sangue come un dannato. mi tasto lo squarcio che mi apre il fianco,non mi spiego perché.
so già che questo sarà il mio ultimo lancio;tiro fuori una freccia dalla faretra e la osservo un istante,carezzando la piuma nera come la pece e lucida di pioggia. la punta e' un mortale intrico di ghirigori elfici;mi abbandono ad un sorriso amaro pensando quanto abbia sempre ritenuto stupida la mania degli elfi di abbellire anche ciò che deve uccidere.
incocco la freccia tenendo saldamente l'arco bianco che mi costruì mio nonno,quando ero ancora un bambino e vivevo senza il pensiero delle guerre che avevano tormentato e devastato il mondo,e che la freccia elfica che ho appena incoccato concluderà.

"l'arco non e' un semplice strumento,non e' un'arma"
mio nonno sedeva su un tronco caduto in una radura,coperto da muschio morbido e funghi variopinti:
"l'arco non uccide,e' la freccia che lo fa. l'arco,il tuo arco,si fonde con te più' di qualsiasi altro oggetto. freme con te,si affida a te e alla tua mira,tu ti affidi alla sua efficacia e la sua potenza. quando una freccia parte,arco e arciere sono un'unica anima,una cosa sola. amalo,perché sarà una parte di te finché il suo legno resisterà,sarà la tua mano,e tu sarai i suoi occhi. sarete una cosa sola"
io mi incantavo a sentire ciò che diceva mio nonno,e stingevo l'arco tra le mani più' forte ad ogni frase,incurante del dolore alle mie piccole dita.

una nuvola di fumo tossico,dall'odore di zolfo e di morte,scivola silenziosa e pesante sulla sporgenza dove sono appostato. chiudo gli occhi per non rimanere accecato,ma non riesco ad evitare di respirare prima che sia passata. la tosse sembra cacciare la mia anima fuori dal corpo,e il dolore al petto mi stronca più' di quello al fianco. cado avanti,proprio sul mio arco,proprio sulla pietra rovente.
passato il dolore rimango fermo. ho paura di muovermi,ho paura del dolore che mi farà alzarmi e tirare la mia ultima freccia. sento rumori diversi,urla,pianti,ruggiti,scoppi. la battaglia infuria ancora,anche se tutti ormai sanno,ne sono sicuro,che e' finita. abbiamo viaggiato,lottato,pianto,tutto per finire uccisi in un'ultima gloriosa,persa battaglia,dentro un vulcano sorto dalla valle dove i demoni erano preclusi,e da dove ora stanno uscendo vomitati dall'inferno sotto di noi
i demoni sono immortali,ogni resistenza sarà inutile. piango per qualche istante,pensando a tutti quelli che in noi avevano visto la salvezza,che da lì a poco sarebbero morti sotto le atroci torture di questi fantasmi,avendo solo tempo di pensare che io e i miei compagni non siamo riusciti a salvarli.
ho già usato tutto l'odio che aveva in corpo per giungere fino a qui,ora non provo altro che dolore e un amarezza così profonda da desiderare ogni istante che la morte giunga un secondo dopo per liberarmi la peso che provo in quel momento. non ci sono più speranze. a che serve combattere?
il gigantesco corpo della maledetta bestia che mi ha colpito a morte giace pochi passi dietro di me,schiacciando fino alla testa il corpo del mio migliore amico,che poco prima che potesse darmi il corpo di grazia,uccise il mostro,sacrificandosi per me,sussurrando che l'ultima,vana speranza ero io.
"colpiscilo al cuore,fratello. trapassa quel cuore maledetto,che il ferro e il legno della tua freccia siano la piccola,enorme punizione per quel mostro. non deve vivere,fratello. fallo per me. fallo per lei"
morì sorridendo,per darmi più' rabbia che disperazione,anche se quest'ultima mi assalì per prima,dando più' spazio alla rassegnazione che alla giusta rabbia per la morte di mio fratello,il mio migliore amico.

la sento pervadermi il corpo dal cuore fino al capo,fino ai piedi,fino alle ferite. la sento nella sua forma più' pura,la sento come la più' grande energia,che mi attraversa le vene. Mi costringo a sistemarmi sulle ginocchia,immune ed insensibile al dolore.
la furia,l'ira mi assale. sento una tale energia in corpo da dimenticare in un solo rapido istante tutto il dolore,l'oppressione,l'amarezza. la rabbia e l'odio perduti sono ritrovati. le mie abilità d'arciere tornano insieme alle ultime forze,provocate dalla fame di vendetta che mi rode il corpo più' di quanto lo faccia coi demoni.
sistemo la freccia in un istante,fisso con lo sguardo la traiettoria che deve fare,vedo la linea limpida e luminosa che percorrerà quando la scaglierò.
in basso il re oscuro,il maledetto ex-umano che aveva lasciato che i demoni prendessero possesso del suo corpo,non ha più' l'aspetto di un umano. non ha più' l'aspetto di niente. e' enorme,rosso come il magma bollente che ci circonda tutti,con decina di braccia di diverse lunghezze,deformato come un insetto schiacciato al suolo. urla con odio,ma il suo non e' paragonabile al mio. il suo e' un odio istintivo per l'uomo,dato dalla fame di potere e da quello che abbiamo fatto per ostacolarlo.
il mio odio e' nella sua forma più' pura,più' di quanto credessi possibile. se fossi uno dei maghi stremati che ancora lottano con il mostro,potrei far esplodere tutto con la potenza dei miei sentimenti.
ma io ho solo il mio arco,con una freccia incoccata,e il mostro che mi dà le spalle. mostrando uno squarcio profondo sotto la testa,con una cosa nera e pulsante che ne sbuca come un altro mostro che guarda dalla tana. il cuore

"quando la freccia parte,tu e l'arco siete un'unica cosa,una sola anima"

il mio arco freme,pervaso dalla mia stessa rabbia. sistemo la mira al meglio,più' sicuro di quanto non lo sia mai stato,con la mano e lo sguardo fermi più' di quanto avrebbero potuto esserlo se fossi nel pieno delle forze.
e' un solo istante. un viaggio,amori e dolori,battaglie,vittorie e sconfitte. tutto per questo istante.
questa e' la mia ultima freccia. provo ad urlare,ma quando la freccia parte riesco solo a rantolare,ammutolito dal dolore che mi provoca respirare. allora sussurro il mio odio,mentre sento che gli uncini della morte hanno ormai afferrato ciò che resta della mia anima affranta:

"questo e' per le guerre che hai causato,per tutti i morti,innocenti e non. per tutti i soldati che hanno combattuto e per le famiglie che hanno pianto le loro morti. per le vittime della tua voglia di potere"

non riesco a finire di dire tutto. la mia bellissima,stupida freccia entra con un rumore che non posso udire tanto lontano,ma che immagino bene. il rumore di un urlo straziante,come quello che il maledetto lancia dopo,dopo che la mia freccia ha segnato la sua fine e la nostra vittoria. tutti quelli che combattevano con lui mi vedono con l'arco ancora in mano,e capiscono. non posso capire i loro sentimenti,immagino che siano stupiti,o forse loro stessi non sanno cosa pensare e provare.
non mi importa. un impeto mi coglie,la mia mano prende velocemente un'altra freccia,la incocco e la scocco in un istante. L'Ultima Freccia della mia vita. caricata e lanciata con tutto il mio odio,mi sento all'improvviso leggero,il dolore al petto svanisce. Urlo:

"per i miei amici morti lottando contro di te! per la mia famiglia,le mie terre,il mondo che hai oppresso!per mio fratello!...per lei!!"

sento che le mie parole si pervadono per il vulcano come un'onda,sopra tutti i rumori,le odono tutti. anche il maledetto,che non si gira in tempo per evitare che la seconda freccia,la vera Ultima Freccia,si pianti nel suo cuore nero. urla di nuovo,e leggo nel suoi disgustosi volti deformati lo stesso odio che poco fa mi pervadeva e che lo uccide.
cado avanti,proprio sopra il mio arco. sento i rumori,immaginando quello che sta accadendo. i miei compagni lo stanno assalendo,finendolo definitivamente. i minuti passano velocemente,mi sento rilassato e stranamente felice. sorrido.
"vi ho vendicati"penso,ricordandomi tutti i morti che mi avevano lottato al fianco.
dopo poco il torpore della morte mi assale,ma faccio in tempo a sentire i demoni che mi sfrecciano proprio sopra,urlando,trascinati nuovamente ai loro inferi.
faccio in tempo a sentire e vedere un unico raggio di sole che fa capolino fra le nuvole,avvolgendomi il corpo in un tepore rinvigorente.
faccio in tempo a sentire il terreno tremare,le esplosioni aumentare,qualcuno che non vedo,accecato dalla morte che giunge,che mi solleva e mi porta via correndo.

non ho dolore.
il mio spirito aleggia attorno al mio corpo,ormai privo della mia anima a percepire sensazioni umane. qualcosa mi trattiene,mi giro e lo vedo. vedo l'anima del mio arco che cerca ti tenermi a se,incollata allo spirito invisibile della mia mano. un'esplosione enorme,una pioggia di massi,ma nessuno colpisce il mio corpo e quelli che lo stanno portando. il mio e quello già privo di anima di mio fratello. sono felice,a breve ci rivedremo. rivedrò anche lei.
l'anima dell'arco non mi lascia andare. il suo corpo di legno vive ancora,e non vuole lasciarmi andare,e sento pianti di dolore e di gioia,urla tristi e felici allo stesso tempo . poi un boato,e vedo centinaia di persone che accolgono il gruppo che sta portando il mio corpo,ma sopratutto urla di gioia. vittoria. salvezza. sono felice.
il mio corpo e' adagiato su un'altura,con un sorriso stampato in faccia,io aleggio sopra di esso attaccato all'arco,che mi parla un ultima volta:
"siamo stati insieme. combattuto,salvato tutti. ora andremo insieme" io lo guardo,guardo il suo corpo arcuato bianco tra le braccia ferite del mio corpo
"grazie" dico io.
lui si stacca,le nostre anime si abbracciano,le parole del nonno mi fluiscono nella mente come un sorgente fresca in un deserto"un'unica anima"
saliamo lentamente al cielo,sopra i prati dove la gente si raduna accanto al mio corpo piangendo e sorridendo,pregando per me.
le nuvole si aprono. la visione del mondo scompare.
quella freccia era davvero stupenda.
quando la pioggia sono le lacrime del cielo,il vento il respiro del mondo,il fuoco un potere primordiale,l'anima l'essenza di noi stessi,quando il fantasy e' ciò che si mostra e si cela,la vita giunge a comprendere il significato di ogni cosa.
Reginald Graham
«Lo Stolto»
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MessaggioInviato: Gio 07 Mar 2013 12:27 pm    Oggetto:   

Permettimi di farti i complimenti; se è il primo racconto che scrivi sei riuscito a caricarlo di tante emozioni, alcune delle quali sono riuscire ad arrivarmi limpide e cristalline forse proprio come tu volevi.
Poi chiaro che tutto il resto necessita di un notevole "sgrezzamento", ad esser leggeri. Ma parti bene, dopotutto, bravo. Di più non so dirti, a parte che dovrai temere la lettura dei grandi saggi del forum... Sai, è gente la cui lingua fa il pelo e il contropelo a una lumaca. Very Happy
Apprendere da ogni critica e consiglio, su.


Ultima modifica di Reginald Graham il Ven 08 Mar 2013 8:51 am, modificato 1 volta in totale
nicoblack
«Hobbit»
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Località: attento!attento..no,no,nooooo!!no,troppo tardi
MessaggioInviato: Gio 07 Mar 2013 17:27 pm    Oggetto:   

Reginald Graham ha scritto:
Permettimi di farti i complimenti; se è il tuo primo racconto che scrivi sei riuscito a caricarlo di tante emozioni, alcune delle quali sono riuscire ad arrivarmi limpide e cristalline forse proprio come tu.
Poi chiaro che tutto il resto necessita di un notevole "sgrezzamento", ad esser leggeri. Ma parti bene, dopotutto, bravo. Di più non so dirti, a parte che dovrai temere la lettura dei grandi saggi del forum... Sai, è gente la cui lingua fa il pelo e il contropelo a una lumaca. Very Happy
Apprendere da ogni critica e consiglio, su.


grazie per la tua valutazione positiva,mi rende felice.
leggendo un po' il forum ho già messo da conto che potrei trovarmi critiche costruttive,che in ogni caso,servono a comprendere come migliorarsi.
poi influisce anche il fatto che non sono molto perfezionista,e tendo a portare avanti molti progetti in contemporanea. spesso mi lascio dietro errori evidenti che,con la testa già in un altro mondo,non noto.
quando la pioggia sono le lacrime del cielo,il vento il respiro del mondo,il fuoco un potere primordiale,l'anima l'essenza di noi stessi,quando il fantasy e' ciò che si mostra e si cela,la vita giunge a comprendere il significato di ogni cosa.
thyangel83
«Gollum»
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Località: Ovunque
MessaggioInviato: Gio 07 Mar 2013 23:07 pm    Oggetto:   

Alcune impressioni.

Il racconto è molto emozionale.
Il linguaggio, quando privo di errori, è efficace, talvolta ricercato. Peccato che il testo sia costellato di "distrazioni", errori grammaticali e/o sintattici che puoi tranquillamente togliere in una revisione di un quarto d'ora.
Forse, personalmente, avrei tenuto un po' più breve il dato descrittivo, ma questo è un parere molto personale.
Di contro, le posizioni etiche del personaggio principale sono molto chiare e comprensibili, per quanto la vicenda narrata si collochi in un contesto assai sfumato.
Bella l'intuizione letteraria di unire simbioticamente arco e arciere; forse il titolo e la conclusione spiazzano un po' il lettore, perché di fatto è più sull'arco che sulla freccia che si concentra l'attenzione del personaggio.
Alcune considerazioni importanti rimangono un po' "tarpate", ovvero potrebbero essere suscettibili di ulteriori approfondimenti (vedi le parole del nonno), che hai già mostrato di sapere padroneggiare.

Il mio consiglio finale: vai avanti sulla strada che hai tracciato, ma ricordati di revisionare i testi prima di pubblicarli, per togliere quelli che sono errori grossolani ed evitabili con una semplice rilettura.

PS: non sono uno dei grandi saggi del forum di cui parlava Reginald.
If you don't see me, don't think that I am not behind you...

Mio blog personale: www.onwriting.eu
Facebook: https://www.facebook.com/l.calanchini?ref=hl
Sito web professionale: www.kosmos-group.it
nicoblack
«Hobbit»
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Località: attento!attento..no,no,nooooo!!no,troppo tardi
MessaggioInviato: Ven 08 Mar 2013 22:51 pm    Oggetto:   

thyangel83 ha scritto:
Alcune impressioni.

Il racconto è molto emozionale.
Il linguaggio, quando privo di errori, è efficace, talvolta ricercato. Peccato che il testo sia costellato di "distrazioni", errori grammaticali e/o sintattici che puoi tranquillamente togliere in una revisione di un quarto d'ora.
Forse, personalmente, avrei tenuto un po' più breve il dato descrittivo, ma questo è un parere molto personale.
Di contro, le posizioni etiche del personaggio principale sono molto chiare e comprensibili, per quanto la vicenda narrata si collochi in un contesto assai sfumato.
Bella l'intuizione letteraria di unire simbioticamente arco e arciere; forse il titolo e la conclusione spiazzano un po' il lettore, perché di fatto è più sull'arco che sulla freccia che si concentra l'attenzione del personaggio.
Alcune considerazioni importanti rimangono un po' "tarpate", ovvero potrebbero essere suscettibili di ulteriori approfondimenti (vedi le parole del nonno), che hai già mostrato di sapere padroneggiare.

Il mio consiglio finale: vai avanti sulla strada che hai tracciato, ma ricordati di revisionare i testi prima di pubblicarli, per togliere quelli che sono errori grossolani ed evitabili con una semplice rilettura.

PS: non sono uno dei grandi saggi del forum di cui parlava Reginald.


grazie per il parere e per i consigli. scrivere per me e' molto importante,e tutto ciò che può servire a migliorarmi e' ben accetto.
prometto che per i prossimi racconti presterò maggior attenzione agli errori Smile
quando la pioggia sono le lacrime del cielo,il vento il respiro del mondo,il fuoco un potere primordiale,l'anima l'essenza di noi stessi,quando il fantasy e' ciò che si mostra e si cela,la vita giunge a comprendere il significato di ogni cosa.
Tarshis
«Hobbit»
Messaggi: 12
MessaggioInviato: Lun 03 Giu 2013 17:25 pm    Oggetto:   

Una buona idea per un racconto, specialmente se è il primo che scrivi.
Io ancora non ho il coraggio di cimentarmi, ma prima o poi penso che lo farò. Se posso permettermi, come ti è già stato detto da persone più esperte, dovresti comunque rileggerlo e dargli una sistemata.
Ci sono alcuni errori di battuta, qualche forma verbale errata:

Citazione:
tutti i morti che mi avevano lottato al fianco.

"Tutti i morti che avevano lottato al mio fianco"

Poi bisogna mettere le maiscole dopo i punti, gli spazi dopo le virgole e i punti e virgola.
Caratterizzare il personaggio. Da come dici che prova dolore nelle sue piccole dita, deduco sia un elfo. Tu pensi che un elfo debba specificare che maneggia un arco elfo? Dovrebbe farlo nel caso possedesse un arco appartenente ad un'altra etnia, ma in quel caso non potrebbe maneggiarlo facilmente, credo.


Citazione:
"per i miei amici morti lottando contro di te! per la mia famiglia,le mie terre,il mondo che hai oppresso!per mio fratello!...per lei!!"


forse qui hai messo un po' di retorica, però credo che in un fantasy ci possa stare, essendo quasi una fiaba.

Molto bello il dialogo fra l'anima del guerriero morto e l'anima del suo fedele compagno, l'arco.
Rivedendo alcuni punti e qualche descrizione ne viene un buon pezzo.
Et in Arcadia ego
nicoblack
«Hobbit»
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Località: attento!attento..no,no,nooooo!!no,troppo tardi
MessaggioInviato: Mar 11 Giu 2013 11:47 am    Oggetto:   

il protagonista e' umano,quando dico "piccole dita" mi riferisco al protagonista bambino,quando suo nonno lo portava nel bosco dandogli lezioni sulla vita;ma questa e' la mia visione,ed e' assolutamente soggettiva.
mi dispiace per gli errori,ma questo e' veramente il primo racconto che io abbia mai fatto. quando lo conclusi ero troppo gasato per ricontrollare ogni dettaglio,e successivamente non ci ho mai pensato.
in ogni caso,i racconti che scrivo non sono mai specifici,perché voglio lasciare integra la parte piu' bella del fantasy,l'immaginazione;io dò una cornice,i colori e i contorni,ma il resto spetta a chi legge,immaginare una storia passata e futura,vicende,sentimenti e mondi. dipende soprattutto dall'anima e dal cuore.
in ogni caso,grazie per i complimenti e le critiche,con il prossimo racconto(che giungerà a breve)cercherò di ripagarle. Very Happy
quando la pioggia sono le lacrime del cielo,il vento il respiro del mondo,il fuoco un potere primordiale,l'anima l'essenza di noi stessi,quando il fantasy e' ciò che si mostra e si cela,la vita giunge a comprendere il significato di ogni cosa.
Tarshis
«Hobbit»
Messaggi: 12
MessaggioInviato: Mar 11 Giu 2013 14:47 pm    Oggetto:   

Io sono qui per imparare, nicoblack, non sono certo un esperto ma un semplice appassionato di fantasy. Penso si impari moltissimo nel leggere le esperienze e le storie degli altri e provare a dare qualche consiglio, che poi sono chiaramente dei punti di vista personali, dettati anche dal gusto, sull'andamento di una storia. Wink
Et in Arcadia ego
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