Le Notti di Villjamur


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FantasyMagazine
«Balrog»
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MessaggioInviato: Lun 08 Lug 2013 20:58 pm    Oggetto: Le Notti di Villjamur   

Le Notti di Villjamur



Leggi la recensione.
Horner Dees
«Hobbit»
Messaggi: 70
MessaggioInviato: Lun 08 Lug 2013 20:58 pm    Oggetto: Re: Le Notti di Villjamur   

Libro di rara bruttezza, letto qualche anno fa in originale. Mi chiedo cosa abbia letto il recensore: forse la traduttrice ha avuto pietà dei lettori italiani e ha scritto un libro diverso e migliore.
Il fansite italiano di Robin Hobb:

Jon Snow
«Maia»
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Località: Castello Nero
MessaggioInviato: Mar 09 Lug 2013 9:22 am    Oggetto:   

Sono il recensore, e ti assicuro che ho letto lo stesso libro che hai letto tu. Sia in inglese che in italiano. Il mio giudizio mi sembra di averlo ampiamente motivato. Definire un libro 'di rara bruttezza' è assolutamente legittimo, ci mancherebbe, ma non si tratta di un giudizio. Piuttosto, di una sentenza.
Io sono la spada nelle tenebre.
DiVega
«Sword of Orion» Sword of Orion
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Località: Dark Border
MessaggioInviato: Mar 09 Lug 2013 11:16 am    Oggetto:   

Adoro i libri che hanno trame complesse e quest'opera mi tenta nonostante la mia antipatia verso il New Weird (sono tra i pochi ad aver mollato Mieville a metà primo libro).


E poi Gargoyle è l'unica Casa che stà credendo nel genere FY e stà sfornando titoli/autori parecchio interessanti e disdegnati dai soliti editori noti.


Merita fiducia al 100%...
Sul suo mantello grigio scuro spiccava una spilla d'argento: un ponte di pietra, illuminato da fiamme di rubino. Un Arsore di Ponti.
Steven Erikson - The Malazan Book of the Fallen
DM1
«Arsore di ponti»
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MessaggioInviato: Mar 09 Lug 2013 11:24 am    Oggetto:   

Libro che ho sul comodino e che sarà una delle mie prossime letture. Ho letto in rete diversi pareri contrastanti per cui non resta che provarlo e vedere com'è.
Alla fine, il potere distrugge sempre se stesso - Steven Erikson

Horner Dees
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mer 10 Lug 2013 13:15 pm    Oggetto: Re: Le Notti di Villjamur   

Non si tratta di una recensione, ovviamente, ma di un commento a una recensione.
Una breve recensione che avevo scritto tempo fa, la riporto a seguire. Specifico anche di aver iniziato - sempre in inglese - il seguito e di averlo lasciato a metà.
Ah, adoro quando i recensori si pungono più degli autori per i commenti dell'utenza.

"Una delusione su quasi tutti i fronti. Salvo solo alcune note stilistiche (capitoli brevi divisi a loro volta in paragrafi e un linguaggio agevole). Per il resto è un romanzo noioso (non vedevo l'ora che finisse), confusionario (si susseguono troppi punti di vista senza coerenza), troppo ispirato al titolo di esordio di Abercrombie (le due storie potrebbero riassumersi identicamente, ma manca la genialità di Joe), semplicistico (le soluzioni sono trovate poco credibili e incoerenti), trascurato (per l'ambientazione di corte, consiglio all'autore di leggersi Martin, la Carey o anche Sanderson).
Forse leggerò il seguito - lo ho già - ma non a breve di sicuro. "
Il fansite italiano di Robin Hobb:

Jon Snow
«Maia»
Messaggi: 686
Località: Castello Nero
MessaggioInviato: Gio 11 Lug 2013 10:38 am    Oggetto: Re: Le Notti di Villjamur   

(Horner Dees) ha scritto:
Ah, adoro quando i recensori si pungono più degli autori per i commenti dell'utenza.


Mi spiace deluderti ma sei proprio fuori strada. Il mio era solo un invito a conoscere la motivazione della tua bocciatura di un libro che invece a me è piaciuto. Del resto siamo in un forum, no? Rispetto il tuo punto di vista, come rispetto quelli di chiunque. Ma, se posso permettermi una nota alla tua recensione, personalmente non vedo alcun criterio plausibile per un paragone tra Abercrombie e Newton.
Io sono la spada nelle tenebre.
Negróre
«dannatamente umano»
Messaggi: 2562
MessaggioInviato: Sab 13 Lug 2013 12:06 pm    Oggetto:   

Okay, questo è uno dei pareri positivi, in linea con quelli stranieri positivi. Dice più o meno le stesse cose. Horner Dees, invece, sembra schierato dalla parte dei commenti stranieri negativi, che dicono cose similari. Alla fin fine l'impressione che ne esce, da tutti i commenti negativi, è che Newton non sia originale e abbia pescato qui e là dagli autori contemporanei più "spinti" e in voga (Erikson, Bakker, Abercrombie, eccetera).
Se da un lato io considero semplicemente naturale avere al proprio fianco, mentre si scrive, autori contemporanei stimati, dall'altro so anche che ci dev'essere una rielaborazione personale. L'influenza si vede, ma si deve percepire altrettanto qualcosa di sostanzialmente diverso in un nuovo autore.

Il bilancio di questo romanzo, credo, ruoterà attorno a questo tema cardine: quanto è riuscito a essere originale?
Ammetto che guardo con timore a nuovi decenni di cloni di Erikson e Abercrombie, così come successe (e tuttora succede) a Tolkien.

Attendo ulteriori giudizi. Continuo a non essere convinto da Newton... (Specie perché l'ho seguito un paio d'anni fa sul suo blog e, poco a poco, m'ha dato l'impressione di non avere molto da dire di nuovo. Temi e linee di pensiero abbastanza triti: non spiazza, non sorprende, non fa interessare e non ti dice quasi mai niente di nuovo. Leggendo altri blog, l'effetto è diverso. - Provate a leggere quello di Bakker. Wink )
Un sorriso, Andrea
Horner Dees
«Hobbit»
Messaggi: 70
MessaggioInviato: Dom 14 Lug 2013 20:32 pm    Oggetto:   

Andrea, è sempre un piacere leggerti Wink



Ma che si deve dire di più su Newton, si scappa da una fortezza reale con la facilità con cui io entro dal panettiere?
O devo citare i granchi giganti?
O l'inutile proclama del Cancelliere?

E non dico di più per non spoilerare.

La cosa migliore dei due romanzi - in edizione UK - sono le bellissime copertine, fine.


Poi io parlo di gusti: mi piacerebbe davvero amare ogni libro che leggo, ma purtroppo non mi succede.

Credo che in un panorama fantasy dove vi sono astri nascenti geniali come Abercrombie e Abraham, stagionati autori che mantengono livelli eccellenti come Kay e la Hobb, e meno bravi scrittori che pure regalano intrattenimento leggero e divertente (come i diversissimi Carey e Sullivan), fare tanta fanfara per un Newton qualsiasi sia sproporzionato.

E, ripeto, lo dico dopo aver letto un suo romanzo e mezzo, non a casaccio. Poi potrà piacere a Jon Snow e a tutti i recensori dei più importanti blog internazionali - come infatti accade - ma ciò non riesce a smuovere il mio giudizio.
Il fansite italiano di Robin Hobb:

DM1
«Arsore di ponti»
Messaggi: 1241
MessaggioInviato: Gio 19 Set 2013 18:41 pm    Oggetto:   

Finito di leggere da pochi giorni.
La storia non è originalissima e ha diversi punti in comune con altri fantasy (vedi Martin, Abercrombie ecc), perciò do la conferma a chi dice che non aggiunge nulla nuovo, almeno per questo primo libro. I personaggi alcuni li ho trovati interessanti (come la figura dell'inquisitore Jeryd) altri invece sono stereotipati e il "cattivo di turno" non mi ha convinto.
In generale comunque è una libro abbastanza godevole, la scrittura è scorrevole e si legge quasi sempre bene. Per la storia, invece, è difficile dare un giudizio perché comunque è un primo libro e sente, non c'è stata una vera e propria conclusione.
In definitiva il libro non mi ha convinto del tutto, però sono curioso di vedere come procede e ho intenzione di dare a Newton un altra opportunità leggendo il seguito.
Alla fine, il potere distrugge sempre se stesso - Steven Erikson

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