10 Motivi per cui non smetterete di leggere Fantasy


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Vincenzo Ferrara
Nano
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MessaggioInviato: Lun 02 Dic 2013 2:29 am    Oggetto:   

Punti per me principali 5 e 6...gli altri a seconda di come vengono trattati. Punto 3 solo per una questione di ambientazioni e ricostruzioni storiche (della rappresentazione di animali non mi frega granché, mi attraggono più le descrizioni della natura e dei paesaggi). Per il resto, dopotutto uno cerca nel fantasy quello che l'uomo ha sempre cercato in un romanzo epico, dall'alba dei tempi, ad oggi.
Comunque i miei generi preferiti sono fantascienza e romanzo storico. Ma vado un po troppo a periodi.
Melian
Balrog
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MessaggioInviato: Mar 17 Dic 2013 18:34 pm    Oggetto:   

Qualche post fa avevo scritto che mi stavo disaffezionando al fantasy. Ebbene non è mica vero, il genere continua a piacermi molto sono gli autori di oggi che non mi soddisfano.

Dunque sto quasi finendo The forgotten beasts of Eld (La maga di Eld) di Patricia A. McKillip, il romanzo è del 2006, nemmeno tanto vecchio ma la scrittrice appartiene alla “vecchia scuola”. In circa 150 pagine racconta una storia deliziosa, piena di magia, con una protagonista femminile credibile, e infatti mi piace (cosa che non accade spesso), animali fantastici, malvagi che poi non lo sono così tanto ed eroi che non lo sono del tutto nemmeno loro.
La prosa è poetica ed evocativa, come piace a me, senza essere per questo leziosa o prolissa.
Così mi è venuto inevitabile il confronto con The way of the kings (La via dei re).

Gli autori fantasy di oggi mi sembra che abbiano paura di assomigliare a Tolkien (e a tutto il discorso del fantasy come escapismo che molti rifiutano) e sono tesi ad un realismo estremo. Questo è tutt'altro che sbagliato ovviamente, se non fosse che la questione si riflette sulla prosa che per i miei gusti perde di poesia.
Inoltre questa tensione al realismo porta a raccontare ogni minimo dettaglio delle vicende dei protagonisti, in inglese ho trovato un concetto che lo spiega bene ovvero “everyday-actions”, per cui ci vengono raccontati anche eventi che alla fine non servono né a portare avanti la storia né a descriverci meglio i personaggi.
Da cui tomoni da 1000 pagine moltiplicati per 12, di cui il primo volume solo un “prologo”.

Ho sempre pensato che non esista una buona storia che non possa essere raccontata dall’inizio alla fine in circa 1000 pagine (LOTR è il mio metro di misura). Naturalmente ci sono le eccezioni, come la Friedman, ma sono rare.
Ovviamente non sto dicendo che gli autori di oggi scrivano male, è che questo stile non è nelle mie corde, sarò della “vecchia scuola" pure io.

Su come un romanzo fantasy possa diventare prolisso ed essere scritto pure male c’è un divertentissimo racconto di John Scalzi che si intitola “The Shadow War of the Night Dragons, Book One: The Dead City. Prologue”
È brevissimo e vale la pena dargli una lettura, anche per capire come non scrivere.

(The way of the kings l’ho abbandonato comunque)
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M.T.
Paladino Guardiano
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MessaggioInviato: Mar 17 Dic 2013 19:03 pm    Oggetto:   

Melian ha scritto:
Dunque sto quasi finendo The forgotten beasts of Eld (La maga di Eld) di Patricia A. McKillip, il romanzo è del 2006, nemmeno tanto vecchio ma la scrittrice appartiene alla “vecchia scuola”. In circa 150 pagine racconta una storia deliziosa, piena di magia, con una protagonista femminile credibile, e infatti mi piace (cosa che non accade spesso), animali fantastici, malvagi che poi non lo sono così tanto ed eroi che non lo sono del tutto nemmeno loro.
La prosa è poetica ed evocativa, come piace a me, senza essere per questo leziosa o prolissa.
Così mi è venuto inevitabile il confronto con The way of the kings (La via dei re).

Gli autori fantasy di oggi mi sembra che abbiano paura di assomigliare a Tolkien (e a tutto il discorso del fantasy come escapismo che molti rifiutano) e sono tesi ad un realismo estremo. Questo è tutt'altro che sbagliato ovviamente, se non fosse che la questione si riflette sulla prosa che per i miei gusti perde di poesia.
Inoltre questa tensione al realismo porta a raccontare ogni minimo dettaglio delle vicende dei protagonisti, in inglese ho trovato un concetto che lo spiega bene ovvero “everyday-actions”, per cui ci vengono raccontati anche eventi che alla fine non servono né a portare avanti la storia né a descriverci meglio i personaggi.
Da cui tomoni da 1000 pagine moltiplicati per 12, di cui il primo volume solo un “prologo”.

Ho sempre pensato che non esista una buona storia che non possa essere raccontata dall’inizio alla fine in circa 1000 pagine (LOTR è il mio metro di misura). Naturalmente ci sono le eccezioni, come la Friedman, ma sono rare.
Ovviamente non sto dicendo che gli autori di oggi scrivano male, è che questo stile non è nelle mie corde, sarò della “vecchia scuola" pure io.

Su come un romanzo fantasy possa diventare prolisso ed essere scritto pure male c’è un divertentissimo racconto di John Scalzi che si intitola “The Shadow War of the Night Dragons, Book One: The Dead City. Prologue”
È brevissimo e vale la pena dargli una lettura, anche per capire come non scrivere.

(The way of the kings l’ho abbandonato comunque)


Dev'essere migliorata con il tempo Patricia Mc Killip, perché dopo la trilogia del Signore degli Enigmi non ne potevo più della sua opera. Il primo volume proponeva una storia interessante seppure con uno stile pesante e troppo prolisso; ma i due successivi sono stati mattoni che non ho visto l'ora di finire. Lenti, prolissi in una maniera esasperante, protagonisti che facevano a gara a farsi odiare uno più dell'altro, ognuno che si dava da fare il più possibile per risultare il più ignorante e stupido possibile nel dare un calcio al buon senso e scapricciare. Protagonisti che l'unica cosa che sapevano fare era dire "Morgon!", "Raederle!", "Morgon!, "Raederle!": gli uomini a non saper mai che pesci pigliare, le donne a battere i piedi e a fare sempre quel che gli pareva anche se faceva danni, peggio che isteriche, idiozia pura.

Inutile dire che con me il confronto con Sanderson non si pone: la McKillip ne esce malissimo.
Che poi adesso si esageri con le saghe lunghissime è vero, ma molto è dettato dal mercato che sfrutta il successo e spinge l'autore a continuare a scrivere del mondo che tanto è piaciuto, vedi Brooks e Goodkind, che stancano perché non hanno più idee.
Poi ci sono autori come Jordan ed Erikson che sanno creare un mondo e non annoiare nonostante i tanti volumi (anche se con Jordan un po' più di sintesi alle volte non avrebbe fatto male).
Melian
Balrog
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MessaggioInviato: Mar 17 Dic 2013 19:18 pm    Oggetto:   

M.T. ha scritto:
Inutile dire che con me il confronto con Sanderson non si pone: la McKillip ne esce malissimo.

Ecco vedi Laughing a me il Signore degli Enigmi era piaciuto invece e per me al confronto Sanderson ne esce malissimo, era riuscito a risultarmi prolisso in un racconto breve e anche lì avevo riscontrato lo stesso difetto: raccontare il quotidiano ma senza approfondire i personaggi o la storia.
Io ho trovato barboso pure Jordan, stesso problema: la prosa.
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M.T.
Paladino Guardiano
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MessaggioInviato: Mar 17 Dic 2013 19:37 pm    Oggetto:   

Sono due modi, due stili e due storie differenti e quindi i paragoni non sono appropriati.
Per quanto riguarda il Signore degli Enigmi, ci dono due libri di troppo: uno sarebbe stato sufficiente a dire tutto. Soluzioni inverosimili e prive di senso, protagonisti che si prenderebbero costantemente a testate, stupidità che dilaga (la spiegazione della fuga della sorella di Morgon m'ha fatto cascare braccia e non solo). Ho finito la trilogia, ma l'ho bocciata. E dire che l'idea che sta alla base della storia m'era piaciuta.
Con Jordan ci sono difficoltà di stile nei primi due volumi (specie il primo), ma dal terzo la storia ingrana e diventa epica. Anche se come ho detto un po' più di sintesi non avrebbe fatto male.
Melian
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MessaggioInviato: Mar 17 Dic 2013 19:44 pm    Oggetto:   

M.T. ha scritto:
Sono due modi, due stili e due storie differenti e quindi i paragoni non sono appropriati.

Non sono completamente d'accordo. Parlando di gusti soggettivi, come in questo casi, i paragoni sono sì appropriati: questo stile mi piace questo no, questa storia mi piace questa no. Io scelgo anche le letture sulla base di ciò che ho letto precedentemente, talvolta va bene tal'altra no.

M.T. ha scritto:
Con Jordan ci sono difficoltà di stile nei primi due volumi (specie il primo), ma dal terzo la storia ingrana e diventa epica. Anche se come ho detto un po' più di sintesi non avrebbe fatto male.

Ed ecco un'altra cosa che mi infastidisce "migliora andando avanti", cosa che ultimamente mi viene detta spesso. Già ma io voglio rimanere stupita e coinvolta dal fin dal primo volume e non dopo 600 pagine su 1000, ma dopo 100 (o 200 se uno scrive particolarmente bene e sono buona).
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Paladino Guardiano
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MessaggioInviato: Mar 17 Dic 2013 20:05 pm    Oggetto:   

Lo stile ha la sua influenza, ma conta molto che sviluppo si fa prendere alla storia e come si caratterizzano i personaggi. McKillip in questo per me ha fallito perché ho trovato assurdità in molte decisioni e comportamenti.
Logicamente la prima impressione su un autore conta.
L'ho già scritto altrove, ma se avessi cominciato Shannara con La spada o La Ruota del Tempo con L'occhio del Mondo, probabilmente avrei mollato a causa di inizi stentati; invece ho avuto la fortuna di cominciare in maniera "anomala" e pertanto di non perdere quanto di buono c'è in tali lavori.
Melian
Balrog
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MessaggioInviato: Mar 17 Dic 2013 21:12 pm    Oggetto:   

M.T. ha scritto:
Logicamente la prima impressione su un autore conta.
L'ho già scritto altrove, ma se avessi cominciato Shannara con La spada o La Ruota del Tempo con L'occhio del Mondo, probabilmente avrei mollato a causa di inizi stentati; invece ho avuto la fortuna di cominciare in maniera "anomala" e pertanto di non perdere quanto di buono c'è in tali lavori.

Be' allora avendo io inziato, e pure presto, con LOTR, Elric, La Storia Infinita, La Trilogia del Sole Nero, per me questi nuovi sono senza speranze, come dicevo probabilmente sono "vecchia scuola". Razz

Il problema con un inizio insoddisfacente l'ho avuto anche con Erikson, ma con una differenza: a me i personaggi di Erikson piacevano e soprattutto mi interessavano le loro storie, cosa che mi ha permesso di superare il fastidio provocato dal suo stile.
Il problema degli altri è questa mancanza di compensazione tra lo stile, che già di suo non mi intriga, e i personaggi di cui non mi importa assolutamente nulla.
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Paladino Guardiano
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MessaggioInviato: Mar 17 Dic 2013 21:25 pm    Oggetto:   

Presto ho iniziato pure io (mi manca però la trilogia del sole nero), questo però non mi "indispone" verso i nuovi. Naturalmente personaggi e storia devono avere un senso, un significato profondo: se deve essere come è stato fatto da molti autori italiani, allora meglio lasciare perdere.
L'unico scoglio con Erikson è che all'inizio ti trovi in mezzo a tutto senza sapere nulla, ritrovandoti bello stralunato Razz
Melian
Balrog
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MessaggioInviato: Mar 17 Dic 2013 21:34 pm    Oggetto:   

M.T. ha scritto:
L'unico scoglio con Erikson è che all'inizio ti trovi in mezzo a tutto senza sapere nulla, ritrovandoti bello stralunato Razz

Esatto, quanto mi ha irritata questa cosa all'inizio. Twisted Evil Ci sono ancora i miei post nel 3d dedicato a Erikson

M.T. ha scritto:
Presto ho iniziato pure io (mi manca però la trilogia del sole nero), questo però non mi "indispone" verso i nuovi.

Non è che ho dei pregiudizi eh, un tentativo lo faccio quasi sempre con i nuovi, perchè comunque voglio leggere fantasy, diciamo un po' più classica, e anche perchè i vostri commenti sono così entusiasti che mi lascio incuriosire (accipicchia a voi!). Prima o poi verrò rifolgorata.
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l'assassino
Gran cavaliere del riposo
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Località: Sparta vicino al pozzo
MessaggioInviato: Mar 17 Dic 2013 22:07 pm    Oggetto:   

Purtroppo per me ho riscontrato più volte che a differernza di Melian sono gli scrittori più datati che proprio non entrano nelle mie grazie Sad . Tanto per fare degli esempi Elric di Moorcock, La saga di Terramare della Le Guin o anche la saga del Nuovo sole di Wolfe li ho trovati di una noia mortale e non parlo delle storie ma del loro stile di scrittura
2 rette parallele non si incontrano mai e se si incontrano non si salutano
Melian
Balrog
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MessaggioInviato: Mar 17 Dic 2013 22:12 pm    Oggetto:   

l'assassino ha scritto:
Tanto per fare degli esempi Elric di Moorcock, La saga di Terramare della Le Guin o anche la saga del Nuovo sole di Wolfe li ho trovati di una noia mortale e non parlo delle storie ma del loro stile di scrittura

Eccetto Elric, gli altri due non sono piaciuti nemmeno a me con la Le Guin, che scrive bene, non riesco ad entrare in empatia con i personaggi, Wolfe in compenso lo trovo stilisticamente piatto.
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jack84daniels
Hobbit
Messaggi: 13
MessaggioInviato: Sab 30 Ago 2014 14:57 pm    Oggetto:   

Io ho ricominciato da poco a leggere fantasy dopo anni in cui non ne ho letto uno, il perché non lo so nemmeno io semplicemente leggevo altro e ora che l'ho ritrovato mi pento di aver perso tutto questo tempo. Ho scoperto un mondo veramente incredibile, ad esempio non sapevo minimamente chi fossero George Martin o Steven Erikson e ora ho voglia di leggere solo questo.
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