Ma si ammazzano sempre...


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Autore Messaggio
Tigana
«Incantatrice»
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Località: Corte dei Miracoli
MessaggioInviato: Dom 19 Dic 2004 12:24 pm    Oggetto:   

Leggendo libri fantasy in effetti mi sono spesso chiesta se era normale che un personaggio ne ammazzasse un altro per una faccenda da poco, un pezzo i pane, una parola detta fra i denti o altro ma oltre alla moralità di questa azione mi interrogavo sulla sua "conseguenzialità". Il rapporto di causa ed effetto mi sembrava del tutto fuori misura Shocked in certi romanzi perfino i buoni sembrano degli psicopatici. Quindi secondo me, se anche l'omicidio è accettabile in questi contesti, è lo è dal momento che non è la vita reale, stà agli scrittori trovare la giusta misura^_^ se per uno sgarbo si ammazzano, per vendicare un figlio una tortura con annessa maledizione rischia di sembrare del tutto insufficente!


Ho capito, con un'illuminazione segreta, di non essere nessuno. Nessuno, assolutamente nessuno.
-Kruppe-
«IppoPato» IppoPato
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Località: Darujhistan
MessaggioInviato: Dom 19 Dic 2004 15:30 pm    Oggetto:   

Tigana ha scritto:
un personaggio ne ammazzasse un altro per una faccenda da poco ... Quindi secondo me, se anche l'omicidio è accettabile in questi contesti, lo è dal momento che non è la vita reale


Giusto! Aspetta fammi un attimo. Omicidi, omicidi, mmm, mi pare di ricordare, così su due piedi:

un morto per una partita allo stadio
un morto per uno scherzo a un amico gioielliere
una serie di morti per un tizio che voleva vedere se faceva centro al primo colpo
un morto per un furto di un motorino
un morto per aver guardato male la ragazza di un altro.

Proprio vero, nella vita reale gli omicidi non nascondo mai da una faccenda da poco Wink
Tigana
«Incantatrice»
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Località: Corte dei Miracoli
MessaggioInviato: Dom 19 Dic 2004 17:41 pm    Oggetto:   

Forse non mi sono ben spiegata Embarassed
Che il mondo sia tutto storto lo sio anch'io, però è anche vero che nessuno pensa sia normale e/o giusto che le cose vadano in un certo modo.
In fondo quando in uno stadio qualcuno lancia un motorino contro la tifoseria avversaria e ci scappa il morto anche l'ultra più irrecuperabile non dice "Era quello che si sono meritati, finalmente giustizia è stata fatta. La prossima volta proviamo con un tir..."
Sono abbastanza ingenua da pensare che vergogna e pentimento alla fine arrivino. In un libro fantasy non mi aspetto quasi mai il pentimento e il fatto che non arrivi non mi disturba.


Ho capito, con un'illuminazione segreta, di non essere nessuno. Nessuno, assolutamente nessuno.
Negróre
«dannatamente umano»
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MessaggioInviato: Lun 20 Dic 2004 11:49 am    Oggetto:   

Desirion ha scritto:
Guardate che in sto mondo qua bisogna fare una grossa distinzione... [...]
In Africa si ammazzano come bestie... a colpi di machete se sei di un'altra tribù/religione.

Ecco. E i bambini vengono costretti ad amazzare i loro coetanei dagli adulti per renderli soldati (non so se qualcuno di voi ha visto ieri sera lo speciale sulla RAI). Devono costringerli con la forza da piccoli per far sì che una volta cresciuti ammazzino senza pensarci su troppo.
Eppure è una società completamente diversa, che vive fianco a fianco con la violenza e i genocidi.

I musulmani sono pronti a farsi saltare per aria, ma quelle sono motivazioni religiose, dell'intimo, completamente diverse. Se ci mettiamo di mezzo la religione, allora il discorso cambia. Ma dovrebbe essere presente - la religione, intendo - anche nell'ambientazione fantasy, per giustificare simili atti estremi.

E' questo che voglio dire.
Cambia la società, ma la morte violenta è qualcosa che in un modo o nell'altro ha delle implicazioni psicologiche. Non ne ha di psicologiche? Allora ci dev'essere una giustificazione molto molto forte per far sì che sia così (ad esempio un Corano mal interpretato e violentato da integralisti ridotti alla fame). Perché ogni essere vivente guarda alla morte con un atteggiamento diverso che per tutte le altre cose della vita e questo, in un modo o nell'altro, dipende da qualcosa di profondo e radicato.

Capito questo, secondo me nella maggior parte dei romanzi fantasy vi sono popolazioni e culture che non giustificano il menefreghismo che ho letto troppe volte. L'assenza di conseguenze psicologiche, lo ribadisco, quasi mai è giustificata.
Un nero del Congo in guerra non ha la stessa reazione di fronte alla morte di un nemico rispetto a una mamma italiana che vede morire ammazzato suo figlio, ma questo non significa che il nero sia totalmente insensibile a quel gesto o che la sua insensibilità non sia giustificata da qualcosa di veramente forte e profondo (come, ad esempio, un atroce trauma avuto da bambino).
E, veramente, veramente, veramente... nella fantasy questo principio viene tradito quasi sempre.
Un sorriso, Andrea
Desirion
«Tuatha Dé Danann» Tuatha Dé Danann
Messaggi: 1619
Località: Tír na n'Og (To)
MessaggioInviato: Lun 20 Dic 2004 20:49 pm    Oggetto:   

Non posso far altro che tenerne seriamente conto.

Grazie Negròre. Sono assolutamente d'accordo. Smile

Tra parentesi (è difficilissimo ma doveroso entrare nella mentalità di un popolo se non lo si vuole rendere identico all'umanità che appartiene a chi scrive...)
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