Mi hai fatto venire voglia di una cioccolata calda!
Il finale è effettivamente affrettato e anche a me piacerebbe rileggere il tuo racconto così come lo avevi pensato prima di accorciarlo. Sono curiosa, che ci vuoi fare?
Però devo riconoscere che anche così com’è il finale regge, anzi non è niente male perché ti coglie di sorpresa: d’un tratto la descrizione della scena si blocca, la cioccolata si solidifica, la musica si arresta... Hermann viene ucciso e anch'io sono rimasta pietrificata. Un bel colpo di scena, brava!

Cambierò il finale, dunque.
Ed il titolo, che è un po' fuorviante.
Che ne dite de "Il disertore?"

Il nuovo titolo va bene,mi piace,ma secondo me il finale non va cambiato,a meglio che non si voglia ampliare tutto il racconto,va bene cosi' perche' lascia un alone di mistero,potrebbe anche sembrare che il protagonista muore e non riesce nel suo intento..

Anche a me piace questo nuovo titolo
Per quel che riguarda il finale, nel mio precedente commento, non intendevo -come credo del resto nessun altro- che andasse stravolto, solo riscritto senza stare a contare le parole

Aggiungo due commenti fatti a voce dal mio Signore e Marito.
"E' originale, ma il finale non va... i finali sono il tuo punto debole."
Cambierò, prima o poi, ma ora ho altro da scrivere. I finali dei miei racconti precedenti, quelli che giacciono nel mio piccì, per esempio...
"Ma i versi d'evocazione sono la traduzione di "Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli,Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli"? hanno lo stesso ritmo".
Allora hanno anche lo stesso ritmo di "È la fede degli amanti/ come l'Araba Fenice: / che ci sia ciascun lo dice / dove sia nessun lo sa. .." Potrebbero essere la traduzione di quello...
Io amo quell'uomo.

Questo racconto aspetta le bastonate di emjay e Robyna. Fatevi sotto.

Eccomi!
Ho trovato il tuo racconto molto gradevole da leggere: amo leggere le azioni dei personaggi, più che la loro descrizione fisica...quella la ricreo mentalmente a partire da come i personaggi agiscono, da quello che fanno.
Inoltre, sembra strano ma secondo me é così, aprire in modo così articolato, dando al lettore la sensazione di essersi affacciato su una storia che in realtà sta si sta già snodando da un tempo indefinito, mi comunica immediatamente un senso di pienezza del personaggio e della storia.
Spiego: la mancanza di un incipit che introduca il protagonista, fisicamente e caratterialmente, mi spinge a considerarlo un personaggio pieno, con un background tutto da scoprire (o tutto da supporre), con una dignità notevole...certo, il ristretto spazio di un racconto non consente una completa esplosione del personaggio, ma il gusto che lascia sulla lingua é comunque piacevolissimo.
Mi piace molto come usi il vocabolario, inanellando una serie di termini non scontati che si attagliano alla perfezione a ciò che stai descrivendo.

Insomma, si capisce che mi é piaciuto?

Ciao

Roby

Essenziale, ma non sempliciotto, se così si può dire. Non ci sono giri di pensiero che sbandano la lettura e il lettore, e questo è molto apprezzabile. E' concreto. Mi piace. Mi piace come scrivi.

Grazie Coram, mai commento fu più apprezzato. Purtroppo il mio secondo racconto non ha le stesse caratteristiche di equilibrio ed assenza di sproloqui. Dai una lettura e fammi sapere.

Racconto difficile da commentare, perché ci sono molte cose da dire, sia per quanto riguarda la forma che la sostanza.
Credo comunque valga la pena lavorarci.
Soffermarsi su ogni dettaglio formale è lavoro che richiede molto tempo.
Lo faccio solo sull'incipit, parte molto importante per un racconto breve.

"Amanita Muscaria e acquavite; in questi ingredienti era la chiave dei mondi segreti, la via verso verità che la ragione non può carpire. "

L'attacco è buono, ma dopo acquavite avrei inserito i due punti, modificando leggermente la forma della frase (questi gli ingredienti...), oppure il punto fermo.

"In pratica era una mistura orribile, che il corpo rifiutava, rimettendo anche qualsiasi altro cibo ingerito prima o dopo di essa."
Non mi piace. E' una frase zoppicante. Credo tu possa riformularla per renderla molto più efficace (capisco il tentativo di usare sinonimi ed evitare ripetizioni, ma il risultato non è ancora quello buono)

"Hermann aveva assunto la bevanda centellinandola, cercando di controllarne gli effetti, ma puntualmente aveva dovuto soccombere ad essa, cadere, scivolando su ciò che il suo stomaco aveva espulso."

Due annotazioni: 'ad essa' è superflua (oltre a contenere una d eufonica, che sarebbe molto meglio cancellare) e l'immagine non mi pare felice: scivolava ogni volta per terra e salvava il contenuto del bicchiere (o della tazza)?

"Riverso in pozze marcescenti era sprofondato negli abissi fino ad incontrare una tenebra così pura da abbagliare come la luce del sole e tanto fredda da bruciare più del fuoco. In essa aveva trovato qualcosa di sommamente prezioso, che aveva ricercato per anni. "

Un'altra d eufonica e altre due immagini che mi sembrano consunte. Ghiaccio che brucia, tenebra che abbaglia sono ossimori ormai abusati. Sono sicuro che riesci a trovare qualcosa di più personale e che soprattutto riesca a caratterizzare meglio il personaggio.

Per quanto riguarda il contenuto: dopo una partenza molto forte e incisiva, non riesci a mantenere la tensione narrativa agli stessi livelli. Sarebbe meglio far agire il tuo personaggio. Mostrare e non raccontare.

Benvenuto, mago! "Il Disertore" è purtroppo lontano dai miei pensieri ora... farò comunque tesoro di tutto quello che mi hai scritto nel caso voglia recuperare questa storia breve.
Vedo che cogli bene pregi e difetti di questo mio primo racconto per il forum. Comunque tieni conto che quello che invio al forum sono dei piccoli esericzi "one shot" sulla costruzione di mondi e personaggi, nei quali io sono lontana da perseguire la perfezione.
Il lavoro sullo stile, sulla costruzione delle immagini, del vocabolario e delle figure prosegue altrove, faticosissimo e nascosto.
Io sono implacabile con me stessa, e prima di pubblicare le opere alle quali tengo di più passerà ancora tanto tempo.

Non sentirti insultato. Può anche darsi che quello che tengo nascosto sia peggiore de "Il disertore".
Però non posso certo inviare qui opere fuori dalle regole per lunghezza, struttura e lessico. E neppure capitoli di romanzi o di novelle... (doppio )
Comunque è fondamentale per me sottoporre la mia scrittura agli altri, capire come viene recepita tramite questo forum.

eccomi a commentare la tua scrittura, come promesso

è un racconto pieno di particolari, di sensazioni, che ha due sapori differenti

la prima metà puzza di malvivere, la seconda profuma di cioccolato

io amo queste contraddizioni fatte convolare a nozze e quindi hai tutto il mio plauso per l'impeccabile stile con cui riesci a celebrare questa unione!

già dall'attacco: "Amanita muscaria e acquavite"



in realtà la "pienezza" della scrittura distoglie il lettore dall'azione principale... è un po' come seguire una stradina impervia in mezzo a un paesaggio da capogiro

ho dovuto leggerlo due volte per riuscire a seguire il filo logico dall'inizio alla fine

è un racconto che necessita concentrazione... ed ha questa strana particolarità di lasciare in testa più il gusto della cioccolata che il colpo di pugnale (ma magari è la mia testa che va per conto suo )

però mi è piaciuto perdermi nella lettura

e poi mi piace come usi le parole, alcuni termini ricercati come Tartaro, e nomi azzeccati per i personaggi

brava!