e-love


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alice
Hobbit
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MessaggioInviato: Gio 15 Gen 2004 9:47 am    Oggetto: e-love   

insomma...copio e incollo qui?
così...senza possibilità di nascondersi dietro l'attach di una mail?
così...sotto gli occhi di tutti?
va bene...ditemi se questo è il posto e mi sottoporrò al pubblico ludibrio...
franz
Mago Mago
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MessaggioInviato: Gio 15 Gen 2004 9:51 am    Oggetto: Re: e-love   

alice ha scritto:
insomma...copio e incollo qui?
così...senza possibilità di nascondersi dietro l'attach di una mail?
così...sotto gli occhi di tutti?
va bene...ditemi se questo è il posto e mi sottoporrò al pubblico ludibrio...


Così, esposta al pubblico ludibrio. Niente mail, niente nascondigli (ma pure noi non nascondiamoci dietro un dito: in internet si trovano pubblicate cose indegne).
Forza Alice, comincia tu
- Sei un pessimista o un ottimista?
- Sono un pessimo ottimista
alice
Hobbit
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MessaggioInviato: Gio 15 Gen 2004 10:19 am    Oggetto: e-love   

Gli si avvicinò, ma non per baciarlo.
Voleva sentire la tensione del suo collo. Con le mani. Lentamente lo segnò con il dorso delle sue dita e il duro delle sue unghie, lo percorse con i suoi palmi asciutti fino al limite del secondo bottone chiuso della camicia. Poi gli sfiorò le braccia fino al gomito e il petto. Pelle o cotone sotto le sue mani, non importava. Fame di forme. Cecità. Istinto. Lo sterno. Il duro delle clavicole. Le curve delle braccia. La fossa del giugulo. Il pomo di adamo. Monti e valli, pieni e vuoti, curve e spigoli.
Lui la guardava, guardava gli occhi di lei che guardavano il suo busto improvvisamente diventato estraneo. Non riusciva a muoversi. Non c’era intenzione nei movimenti di lei, eppure gli toglievano il fiato. C'era la prepotenza di una pretesa di immobilità. Il candore di una curiosità che non ammette repliche. Si sentì nuovo a se stesso. Non sapeva se desiderare che lei smettesse per poterle imporre in fretta la sottile tirannide dei gesti dell’amor comune, o pregare che continuasse e gli spiegasse con le sue mani la geografia del suo corpo, come mai nessuno aveva fatto.
Con il pollice le alzò il mento, e la costrinse a mettere gli occhi nei suoi. Sembrava venire da lontano. Da sola. Gli chiedeva senza parlare perché la interrompesse.
Poi, quasi senza controllo, dalla bocca di lui uscì la verità. Poche frasi trite, la verità senza perifrasi, improvvisa, brutale, non richiesta. Era come se gli occhi di lei gliela avessero aspirata dalla trachea, dal profondo blindato della sua simil-umanità.
Le risparmiò i dettagli. Forse per vigliaccheria. Le lacrime di una donna erano ancora capaci di fargli provare qualcosa di simile al dispiacere. Una debolezza.
Ma lei non chiese altro. Continuò a tacere. Seduta sul divano, le mani nelle mani. Si sta prendendo per mano da sola, si sta facendo forza. Potrebbe esplodere e invece eccola lì, come prima, solo il capo un po’ piegato, un’incomprensibile forza di gravità che le abbassa le palpebre. Poi lei lo guardò. Un nanosecondo, prima di alzarsi. Scalza. Bella. “Puoi spegnere questa musica?”. Non era una domanda: prese il telecomando e spense. Era una rivendicazione. Certo, piccola, non ho il coraggio e non mi hai dato il tempo di rispondere, ma questo silenzio te lo devo. Non ti posso impedire questo lutto.
Lei prese il telefono. Prese accordi con qualcuno chissàchìchissàdove. Era evidente che sarebbe andata via.
Valigia e femmina ferita alla porta. Generazioni e generazioni di intelligenza artificiale e gli umani continuavano a prodursi pateticamente negli stessi cliché. Lui si sentì improvvisamente più forte. Lo aveva previsto. Vai, piccola, vai. Il sesso con un robot per voi ragazzine svenevoli è out. L’amore, quello volevi.
Sulla porta lei si voltò. Lo guardò negli occhi e in un lampo le lacrime che lui attendeva sublimarono in gelo. “I modelli come me imparano a fare l’amore senza programmazione. Si chiama e-love, empiric love. Doveva essere la mia prima volta.”
Poi accese lo skin-chip, avvicinò il polso alla bocca e comunicò “Esperimento fallito. Il modello GR-Uk34 replica le debolezze dei maschi umani. La non prevedibilità del partner femmina attiva i circuiti di andro-defence e lo stato di warning, sviluppando come effetto collaterale l’alert da sovraccarico del sistema psicologico. Allontana il partner. Dimenticavo... Niente sesso.”
OdhenMaul
Balrog?
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MessaggioInviato: Gio 15 Gen 2004 11:18 am    Oggetto:   

Letto la prima volta, a caldo, sento la necessità di rileggerlo con più clama per capire bene la situazione e gli "scambi di vedute"...
Appena ho più tempo mi ci metto.
OdhenMaul
Balrog?
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MessaggioInviato: Gio 15 Gen 2004 12:02 pm    Oggetto:   

Bello.
Un po' confuso nel finale: ho fatto fatica a capire subito i diversi punti di vista.
Le frasi al presente io le avrei messe fra virgolette: sono i pensieri dei due soggetti, giusto?
A ogni cambio di soggetto aggiungerei una riga bianca, uno stacco netto che guidi il lettore sul filo dei tuoi pensieri.
Ad esempio:

(...)petto. Pelle o cotone sotto le sue mani, non importava. Fame di forme. Cecità. Istinto. Lo sterno. Il duro delle clavicole. Le curve delle braccia. La fossa del giugulo. Il pomo di adamo. Monti e valli, pieni e vuoti, curve e spigoli.

Lui la guardava, guardava gli occhi di lei che guardavano il suo busto improvvisamente diventato estraneo. Non riusciva a muoversi. Non c’era intenzione ne (...)



Un'altra cosa che a me piace molto è l'uso del corsivo, del tipo:

Lui la guardava, guardava gli occhi di lei che guardavano il suo busto improvvisamente diventato estraneo.

Serve a enfatizzare alcune parole dando loro un significato più profondo che, a volte, rispecchia meglio quello che avevi in mente.
alice
Hobbit
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MessaggioInviato: Gio 15 Gen 2004 12:14 pm    Oggetto:   

grazie, amico, farò tesoro.
purtroppo alcuni corsivi e buona parte della formattazione si sono persi per colpa del cut&past "selvaggio" che ho fatto...
OdhenMaul
Balrog?
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MessaggioInviato: Gio 15 Gen 2004 13:17 pm    Oggetto:   

alice ha scritto:
grazie, amico, farò tesoro.
purtroppo alcuni corsivi e buona parte della formattazione si sono persi per colpa del cut&past "selvaggio" che ho fatto...


Ah, ecco...

Non mi sono addentrato in commenti sulla forma, ché non sono mica un esperto, ma il racconto mi è piaciuto, soprattutto nel finale alla Blade Runner (hehe, quasi)
Leida80
Stregona di Angmar
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MessaggioInviato: Sab 17 Gen 2004 0:29 am    Oggetto:   

m'è piaciuto tantissimo. L'orrore e che non so dirti bene perchè. L'ho letto due volte, ma non ho capito bene cosa mi sia piaciuto. Credo però sia il contrasto tra l'estrema passionalità della prima parte e la freddezza del finale, questo lento spegnersi del calore inziale fino alle ultime parole gelide. Poi ovviamente m'è piaciuto il tuo modo di scrivere, credo per una questione di ritmo e sensazioni. E poi m'è piaciuto come il "colpo di scena finale" sia meditato ed elaborato nel corso della narrazione. Proprio, proprio bello.
Ylunio1
Maia
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MessaggioInviato: Sab 17 Gen 2004 12:21 pm    Oggetto:   

L'ho letto due volte e continuo a provare una sensazione strana, come di delusione, che non riesco a spiegarmi...
Forse non l'ho capito completamente o forse mi aspettavo qualcosa di diverso...
La freddezza finale da i brividi, ma mi trasmette anche un orribile senso di fastidio...
Nessuno può cominciare l'infinito poiché esso non ha né principio né fine...
Nessuno può terminare l'inesistente poiché esso non è mai cominciato...
Glorelen
Vala
Messaggi: 953
Località: Caras Galadhon
MessaggioInviato: Sab 17 Gen 2004 20:13 pm    Oggetto:   

Ylunio ha scritto:
L'ho letto due volte e continuo a provare una sensazione strana, come di delusione, che non riesco a spiegarmi...
Forse non l'ho capito completamente o forse mi aspettavo qualcosa di diverso...
La freddezza finale da i brividi, ma mi trasmette anche un orribile senso di fastidio...

Ho avuto le medesime sensazioni...
alice
Hobbit
Messaggi: 54
MessaggioInviato: Lun 19 Gen 2004 14:15 pm    Oggetto:   

grazie per i vostri commenti. faccio leggere i miei racconti a così poche persone che non ho mai il polso dell'effetto che fanno. Qualcuno parla di fastidio. in che senso? Cosa crea fastidio? Sono curiosa...
Marco F.
Hobbit
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MessaggioInviato: Mer 21 Gen 2004 13:16 pm    Oggetto:   

alice ha scritto:
Qualcuno parla di fastidio. in che senso? Cosa crea fastidio? Sono curiosa...


Forse una piccola forma di maschilismo presente in noi maschietti? Rolling Eyes
Forse una piccola forma di femminismo presente nel racconto? Rolling Eyes
Solo supposizioni però...

Per il racconto, ti dico che mi è piaciuto. Caldo e gelido allo stesso tempo ma non molto chiaro alla prima lettura. Non so se è voluto ma ho dovuto rileggerlo per capire a fondo.
Smile
alice
Hobbit
Messaggi: 54
MessaggioInviato: Mer 21 Gen 2004 18:16 pm    Oggetto:   

grazie Marco F. La confusione non era assolutamente voluta, anzi...Smile. Rivedrò anche questo.

comunque io non parlerei di femminismo. C'è un capovolgimento di ruoli, al limite, ma era necessario nello spirito del micro-racconto che voleva essere tutt'altro che rosa.
Marco F.
Hobbit
Messaggi: 32
MessaggioInviato: Mer 21 Gen 2004 19:09 pm    Oggetto:   

alice ha scritto:


comunque io non parlerei di femminismo.


Era solo una possibile risposta alle affermazioni di alcuni messaggi sopra. Wink
Può servirti anche questo come spunto in chiave di riassemblamento del racconto.
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