Esterofilia per i nomi


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Bartimeus88
Gollum
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MessaggioInviato: Ven 22 Feb 2008 14:58 pm    Oggetto: Esterofilia per i nomi   

Leggendo un commento alla notizia del prossimo film su Akira, mi è venuto un dubbio: oltre a preferire gli autori americani/inglesi agli altri, anche per quanto riguarda i nomi ci sono preferenze?
Tra un libro pieno di nomi strani e impronunciabili tipo Tayschreen (uno dei più brutti che mi è capitato sotto mano) che non alcun significato e sono scelti in base al suono, oppure perché comuni nel fantasi estero, e uno in cui sono presenti nomi di stampo arabo, cinese, giapponese ecc. quale preferite? E' un motivo di suono (francamente preferisco il giapponese) o qualcos'altro? La gente è così stupida da snobbare un nome perché non è americano (questa è una domanda retorica)?
Fatto non fui per dispensar aiuti, ma per sfruttar le altrui canoscenze.
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Nimiel
Elfo
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MessaggioInviato: Ven 22 Feb 2008 17:34 pm    Oggetto:   

La domanda retorica è appunto.. retorica! Wink Nel senso che si è così abituati a leggere libri/vedere film con protagonisti con nomi inglesi, che i nomi italiani suonano quasi "strani"...

Sulla questione dei nomi strampalati... Forse sono più apprezzabili perché in un fantasy ambientato in un mondo "inventato", si presume che anche la lingua comunemente utilizzata dai personaggi non sia una di quelle conosciute (italiano, inglese, ecc.) e pertanto i nomi propri delle persone a noi sembrano poco o tanto assurdi, ma sono in linea con l'universo creato dall'autore.
“Tutti siamo nel rigagnolo, ma alcuni di noi osservano le stelle” (O. Wilde)

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Palin
Re sotto la montagna
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MessaggioInviato: Ven 22 Feb 2008 17:43 pm    Oggetto:   

Io per un sacco di tempo ho utilizzato, per certi tipi di personaggio, nomi relativi alla natura (es. Aurora, Sole, Alba per le donne, Falco, Orso, Roccia per gli uomini).

Mi è stato contestato che ormai di Alba e Aurora ce ne sono troppe persino nella vita reale... Rolling Eyes
TK7 should, of course, be named Neville – Neville and Luna, a match made in heaven.
Oberyn Martell
Nazgul
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MessaggioInviato: Ven 22 Feb 2008 18:22 pm    Oggetto:   

Anche Orso! Ma spero che nessuno si chiami Roccia...^^

Comunque, riguardo ai nomi: un nome strano e impronunciabile inventato non fa molta differenza, per me, a un nome strano e impronunciabile orientale, per quanto non inventato.
Posso apprezzare o non apprezzare entrambi.

L'unica cosa da evidenziare è che un nome inventato è difficile che abbia un qualche significato, e in caso contrario l'autore ce lo specifica.
Un nome invece non inventato ha magari un qualche significato che all'autore è naturalmente ben chiaro, ma a un lettore straniero può sfuggire. Quindi in questo caso sono favorevole a un tentativo di resa italiana del nome, anche se spesso viene fuori un obbrobrio.
Diciamo che, come in tutto, apprezzo l'equilibrio: va bene mantenere i nomi originali ma a volte si farebbe bene a tenatare di renderli più comprensibili al lettore occidentale.
Tanto per fare un esempio, tempo fa praticamente tutti i nomi dei manga venivano tradotti o cambiati completamente in italiano. Ora si ha invece la tendenza a lasciare tutto in originale, non solo i nomi propri, al punto che in alcuni casi faccio davvero fatica a raccapezzarmi (Bleach, per esempio).
E' più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago se questa è lievemente oleata.


"Tutti possono sbagliare" disse il riccio scendendo dalla spazzola.
Bartimeus88
Gollum
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MessaggioInviato: Ven 22 Feb 2008 18:34 pm    Oggetto:   

OT: Per Bleach ci furono molti problemi per la traduzione di certi termini, al punto che la traduttrice chiese aiuto ai fan della serie per poter fare un lavoro apprezzabile.

IT: Per quanto mi riguarda, credo che i nomi debbano essere contestualizzati. Se faccio un fantasy di stampo medievale i nomi dovranno avere quelle caratteristiche che lo rendono simile a un nome occidentale (con le dovute differenze per la resa francese, inglese o tedesca). Però, sinceramente, il punto è che un fantasy è ambientato in un altro mondo e quindi è strano sentire nomi di uso comune nella nostra lingua, ma si potrebbero anche usare nomi presi da altre lingue in modo da dare un carattere in più ai personaggi.
Ammetto che la maggior parte dei nomi dei fantasy attuali non mi piacciono particolarmente perché (tranne i casi in cui l'autore si è impegnato a costruire il suo mondo) mi danno propio l'impressione si essere fatti a caso ricercando un certo suono, ma col rischio di apparire bizzarri anche per il mondo stesso della fantasia. Forse ciò è dovuto alla mia passione per il Giappone (amo questo paese) e anche perché in questa lingua i nomi hanno un significato (con esiti a volte belli e altri molto divertenti). Una cosa certe è che, semmai mi mettessi a scrivere un fantasy tipo Martin, Brooks, Erikson e tanti altri, i nomi di stampo giapponese saranno gli unici usati Very Happy
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Ewn Garabandal
Hobbit
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MessaggioInviato: Sab 14 Giu 2008 1:12 am    Oggetto:   

Il ricorso ai nomi diversi da quelli usuali credo vada ricercato in due fattori principali; quello della moda anglosassone/esterofila attualmente predominante (per cui, consentitemi il termine, Edward è "figo", Edoardo "sfigato") e quello di una ricerca onomatopeica che attribuisca al personaggio un carattere "alone" grazie al suo nome; Twedarmjakian è possente, Hijvin raffinato, Godroz grottesco...
cortomaltese
Hobbit
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MessaggioInviato: Sab 14 Giu 2008 9:48 am    Oggetto:   

Una spada che si chiama tatatratal? O era attataratal? Booo? javascript:emoticon('Risata')
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Comunque si penso che scelgano i nomi in base al suono e poi perchè inventarseli di sana pianta è molto piu' facile. Risata Risata
erbetta
Inox memory
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MessaggioInviato: Mar 16 Set 2014 22:38 pm    Oggetto:   

In quel polpettone della Auel, la saga di Ayla per intenderci, i nomi dei personaggi erano particolarmente adatti. Il popolo dei Testapiatta ha nomi maschili che ricordano un ringhio, o un grugnito (Grod, Creb, Zug, Brun), mentre i nomi delle donne paiono uggiolii (Iza, Uba, Oga..). I nomi degli Altri sono invece polisillabici e assai più articolati.
Nel primo libro della saga questo gioco dei nomi è molto curato e significativo. Procedendo nella lettura si scopre chi e cosa siano questi popoli e anche la scelta dei nomi propri, che sulle prime può sembrare una sciatteria di un'autrice priva di fantasia, diventa densa di significato.
Poi, dopo il secondo o terzo volume, la saga va in vacca, per usare un'espressione poco elegante ma assai calzante, e anche il gioco dei nomi va a farsi benedire. I due insopportabili protagonisti incontrano lungo il loro cammino, gruppi che sembrano concepire nomi propri solo se fanno rima tea loro. E così in un villaggio tutti si chiamano Mino-Lino-Gino-Pino-Rino e in quello appresso Tico, Taco, Coco e Muco. E il tutto diventa palloso all'ennesima potenza.
Sono una donna di cultura: ho letto entrambi i Promessi Sposi
Il Bardo
Eldar
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MessaggioInviato: Mar 23 Set 2014 18:09 pm    Oggetto:   

Molto meglio nomi anglofoni, che nomi strampalati inventati a casaccio(ovviamente ci possono essere eccezioni, e naturalmente non scelgo un libro in base ai nomi dei protagonisti).

insomma Rand, Mat e Perrin non si battono

Cool Cool
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Elfo
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MessaggioInviato: Gio 11 Dic 2014 17:09 pm    Oggetto:   

a me, personalmente, piace che i nomi siano adeguati all'ambientazione, quindi in un mondo inventato mi piace che ci siano nomi inventati, purché non siano impossibili da ricordare (ma solo perché poi faccio confusione coi personaggi). Soprattutto apprezzo quando l'autore ha la sottigliezza di inventare stili diversi per i nomi dei vari popoli. Nomi anglofoni non so, semplicemente in un fantasy classico mi sembrano fuori luogo, ma come lo sarebbero nomi francesi o cinesi. Per i miei personaggi mi piace anche andare a spulciare la mitologia e la storia, per esempio i nomi medievali o quelli delle stelle sono molto esotici ma hanno un loro significato; ed è anche bello che questo significato non sia ovvio. Boh, forse davvero, l'unica cosa che conta è che il nome riassuma il personaggio.
"Scopri piu' piu' piu' piu' piu' piu' luoghi!"
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