Quello che non va in Harry Potter


Vai a pagina 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8  Successivo
Autore Messaggio
FantasyMagazine
Balrog
Messaggi: 4381
MessaggioInviato: Lun 25 Feb 2008 2:32 am    Oggetto: Quello che non va in Harry Potter   

Quello che non va in Harry Potter

In risposta alla nostra intervista pubblicata qualche settimana fa a Paolo Gulisano, con il quale abbiamo fatto una chiacchierata su Harry Potter a seguito degli articoli apparsi sull'Osservatore Romano, Edoardo Rialti, autore del pezzo anti-Potter, ci invia la seguente lettera che, su sua richiesta, pubblichiamo integralmente, nell'ottica di arricchimento del dibattito

Leggi l'articolo.
Phayart
Hobbit
Messaggi: 21
MessaggioInviato: Lun 25 Feb 2008 2:33 am    Oggetto: Re: Quello che non va in Harry Potter   

Però mi sfugge un dettaglio, continuo a leggere riferimenti all'apprendimento della magia tramite la scuola, ora, se non ho letto male i sette libri i poteri dei maghi sono innati e trasmissibili solo per via genetica.
E' terribilmente sbagliato anche voler disciplinare "doni" che non si è cercato come quello di nascere mago o è moralmente preferibile lasciarli sviluppare senza controllo con la crescita dell'individuo, anche quando questi potrebbero rivelarsi, con buone probabilità, pericolosi per gli altri e se stessi?
Probabilmente sarà l'ora in cui scrivo, ma più passa il tempo e meno comprendo la necessità di sezionare e classificare in giusti o sbagliati i romanzi, forse credo troppo nel libero arbitrio.
(david_gray )
Ospite

MessaggioInviato: Lun 25 Feb 2008 3:13 am    Oggetto: Re: Quello che non va in Harry Potter   

Dopo tante nozioni tutte più o meno imprecise il dubbio resta, ma Edoardo Rialti ha letto i libri in questione, alle sue risposte anche in questo articolo direi di no.

Oggi vi parlo di quanto non mi piacciono certi manga, ma dato che non li leggo vi parlerò dei supereroi americani, che li conosco meglio.
WebWizard
Hobbit
Messaggi: 19
MessaggioInviato: Lun 25 Feb 2008 9:14 am    Oggetto: Re: Quello che non va in Harry Potter   

Per riassumere le inesattezze e le assurdità di questo intervento ci vorrebbe un articolo a parte. Una per tutte: viene citato come "esempio positivo" Tolkien, nelle storie del quale la magia cosiddetta bianca, tra Istari ed elfi, trasuda a rivoli in piena. Quanto alla preparazione "culturale" di Amroth e Ratzinger, è un argomento che non vale nulla. Anche Bernardo Gui era culturalmente preparato e, come Ratzinger, inquisitore. Non lo prenderei però ad esempio di obiettività. Se fossi cattolico, cosa che ho ormai smesso da tempo di essere, grazie anche a persone come Rialti, vorrei una chiesa che pensa meno a scemenze come Harry Potter e più ai veri problemi che affliggono l'umanità: guerre (soprattutto quelle preventive), radicalismi, ingiustizie sociali. Solo con queste tre ci sarebbe da stare occupati per sei generazioni. Invece mi tocca sentire queste cose su Harry Potter. E poi si chiedono perché perdono consensi...
franz
Mago Mago
Messaggi: 5731
Località: Milano
MessaggioInviato: Lun 25 Feb 2008 9:34 am    Oggetto:   

Prego WebWizard di modificare il suo intervento. Alcuni passaggi sono poco rispettosi, se non offensivi, nei confronti dell'autore dell'articolo.
Cancellerò io, se non vedo variazioni in tempi brevi.

Cancellerò anche tutti gli interventi che non rispettano la semplicissima regola che dalla nascita di FM ci siamo dati: dite quello che vi pare nel rispetto dell'interlocutore.
- Sei un pessimista o un ottimista?
- Sono un pessimo ottimista
S*
Stregone
Messaggi: 433
Località: Milano
MessaggioInviato: Lun 25 Feb 2008 10:04 am    Oggetto: Re: Quello che non va in Harry Potter   

Al di là di tutte queste dotte citazioni bizantine che lasciano il tempo che trovano - anche se sono in perfetto stile Ratzingeriano, quello di parlare per citazioni facili da rimangiarsi se necessario - resta un fatto: Harry Potter ha il grande pregio di aver riavvicinato i giovani alla lettura, e per conseguenza alla cultura e alla conoscenza. Cose che insegnano a pensare e non di rado portano all'allontanamento dalla religione e soprattutto dalla chiesa cattolica. Soprattutto se la chiesa cattolica è rappresentata da intellettuali fuori dal mondo come Ratzinger o Rialti.
Perrin Aybara
Fratello dei Lupi
Messaggi: 7104
Località: dreamland
MessaggioInviato: Lun 25 Feb 2008 10:15 am    Oggetto: Re: Quello che non va in Harry Potter   

(WebWizard) ha scritto:
[...] una chiesa che pensa meno a scemenze come Harry Potter e più ai veri problemi che affliggono l'umanità [...]

Per quanto colorito, mi trovo d'accordo. E' veramente un'assurdità dibattere su un'opera di fantasia quando esistono questioni reali molto più serie e impellenti.
Per quanto riguarda la lettera, trovo abbastanza fuori luogo l'accostamento della magia (finzione) con la pedofilia (triste realtà). Forse nel '400 la stregoneria poteva essere considerata reale, ma vorrei far notare che siamo nel 2008.
E poi, permettetemi, tutti i libri/film in cui la violenza fa da padrona non sono da condannare?
S* ha scritto:
[...] Harry Potter ha il grande pregio di aver riavvicinato i giovani alla lettura, e per conseguenza alla cultura e alla conoscenza. Cose che insegnano a pensare [...]

Assolutamente d'accordo. E la trovo una cosa di estrema importanza.
[connessione persa...]
adamsberg
Gollum
Messaggi: 789
Località: Il luogo del delitto
MessaggioInviato: Lun 25 Feb 2008 10:33 am    Oggetto:   

Certamente ringrazio Edoardo Rialti della sua lettera, che tuttavia ho letto via via senza parole.
Come padre di una bambina, trovo assolutamente scandaloso che si argomenti sullo scrivere di magia facendo paragoni con scrivere di pedofilia; non mi interessa a questo punto il pensiero o il contesto in cui viene espresso il concetto, trovo inaccettabile una cosa del genere.
Spero vivamente di riuscire ad insegnare a mia figlia a sognare leggendo libri di magia e a rifugiarsi nel mondo della lettura per il tempo che le sarà necessario, in modo da sfuggire a chi le vuole insegnare a cosa credere e quando.
E se poi vorrà occuparsi, come spero, della realtà che la circonda, mi auguro che capisca come sia differente da quella propinata in certi ambienti.

PS Comunque, questa lettera mi pare tutto meno che una critica letteraria, ma solo una crociata al livello di quella fatta contro il Codice da Vinci.


Non vorrei mai far parte di un club che accetti fra i suoi membri un tipo come me (G. Marx)
metalupo
Ospite

MessaggioInviato: Lun 25 Feb 2008 10:42 am    Oggetto: Re: Quello che non va in Harry Potter   

Non ce l'ho fatta!
Volevo leggere tutto l'intervento... a mente aperta, senza pregiudizi.
Non ci sono proprio riuscito. Non si riesce neanche ad arrivarne a metà.

A quando un bel intervento dotto sulla ben più pregnante preoccupazione del creazionismo di rigurgito, strisciante sotto la superficie nei recenti interventi ufficiali della gerarchie clericali?

Il satanismo strisciante in HP (ammesso che esista) può essere pericoloso se preso sul serio. E non viene preso sul serio finché il cervello funziona. E il cervello funziona finché immerso in un ambiente idoneo al suo funzionamento. E l'ambiente idoneo al suo funzionamento, ad esempio, può venire a mancare quando si comincia a insinuare che "quella di Darwin potrebbe essere solo una opinione". O quando si è immersi nella pretestuosità della maggior parte dei dibattiti di bioetica rinfocolati periodicamente.

Su una cosa dell'intervento (fra le poche che sono riuscito a reggere e recepire) sono d'accordo. I pontificati degli ultimi due papi sono in completa continuità... purtroppo!
Con la differenza che almeno il penultimo papa era di tutt'altra pasta e vigore, e ha quanto meno avuto un impatto mediatico positivamente devastante su equilibri mondiali anacronistici e deleteri.

Non so... forse però questo intervento m'ha convinto.
Forse salverò mio figlio dal PERICOLO Harry Potter.
Gli proibirò di leggerlo. Al più glie lo sostituirò con quest'altro libro:

http://www.chiarelettere.it/?id_blogdoc=1677170


Ultima modifica di metalupo il Lun 25 Feb 2008 10:47 am, modificato 1 volta in totale
Leida80
Stregona di Angmar
Messaggi: 4986
Località: Roma
MessaggioInviato: Lun 25 Feb 2008 10:46 am    Oggetto:   

C’è un punto di tutto l’argomentare che sinceramente non riesce ad entrarmi in testa, che proprio non riesco a capire. Il discorso secondo il quale Harry Potter travia le menti dei giovani perchè li convince che la magia è qualcosa che può essere usato a buon fine. Se ho ben capito, secondo il professor Rialti questo indurrebbe i giovani ad avvicinarsi alla magia nella speranza di poter compiere il bene tramite essa. Qui secondo me c’è un chiaro equivoco di fondo.
La magia nei libri della Rowling è lo sfondo, l’ambientazione. È l’equivalente della Terra di Mezzo di Tolkien, un mondo immaginario nel quale le storie hanno luogo. Nessuno legge Il Signore degli Anelli e si convince che esiste la Terra di Mezzo e che gli Hobbit adesso vivono nelle nostre dispense come omini così piccoli e rapidi nei movimenti da essere invisibili. Perchè alla base della fruizione di un’opera di fantasia c’è la consapevolezza che l’autore ci sta raccontando una storia, qualcosa parto della sua fantasia. Anzi, il godimento viene proprio da questo: che la storia è ambientata in un altrove, un posto molto diverso dalla realtà in cui viviamo, in un mondo in cui la fantasia si esprime in piena libertà. Così, chi legge la Rowling, anche i bambini, sa che stiamo parlando di un mondo immaginario. La Rowling non pretende mai di dirci che la magia esiste. Ha inventato un mondo ricco di elementi fantastici, in cui la magia è una vera e propria scienza, e vi ha posto dentro personaggi credibili, presi dal nostro, di mondo. Ma non vuole certo imporsi sui giovani come maestra di stregoneria, colei che coi suoi libri ti insegna l’uso della magia bianca. E che il mondo della Rowling non sia il nostro, neppure quando sembra sovrapporsi alla realtà con cui facciamo i conti tutti i giorni (Londra, Privet Drive e così via) lo dimostra il modo in cui ella tratteggia i personaggi, diciamo così, più reali. Voi avete mai visto nel mondo reale gente come i Dursley? Io sinceramente no. La realtà stessa è rappresentata in termini giocosi e grotteschi, e questo attrae il lettore, e contemporaneamente gli dà la dimensione del distacco tra ciò che sta leggendo e il mondo in cui invece vive.
Per questo non credo proprio che un bambino che legge Harry Potter poi si convinca di poter prendere gli oggetti lontani dicendo “accio qualcosa”, soprattutto se il bambino non è lasciato allo stato brado, ma la sua esperienza come lettore viene seguita, come dovrebbe essere, dai genitori, che lo aiutano a capire e a interpretare quello che ha letto.
E poi, secondo me c’è un equivoco di fondo. L’idea che la magia esista. La magia non esiste. Esistono ciarlatani che lucrano sulla credulità popolare, esistono persone annoiate che si danno all’occultismo, ma non esiste la magia. E i libri della Rowling non cercano certo di affermare il contrario. Credere altrimenti vuol dire non ammettere che in un’opera di fantasia esiste il piano dell’immaginario e quello della realtà. Se si racconta una storia non si hanno sempre pretese di verità: i fantasy sono sempre ambientati in parte in mondi fantastici, e quindi non parlano di qualcosa di reale. Supporre che non sia così vuol dire essere incapaci di distinguere la realtà dalla finzione, una capacità che si acquisisce durante l’infanzia. È verso i sei anni che il bambino riesce a distinguere tra realtà e fantasia, e verso gli otto questa capacità si consolida. Quando inizia a leggere, un bambino ormai capisce perfettamente che quel che legge non è reale, ma è una storia.
Salto a piè pari i due esempi sui pedofili e i cannibali. Sinceramente li trovo davvero eccessivi, perchè confrontano cose non commensurabili. La pedofilia e il cannibalismo fanno vittime, ma non conosco nessuno che abbia ucciso il proprio compagno di classe con l’Avada Kedavra.
Se mi è permesso infine esprimere la mia personale interpretazione dei libri della Rowling, la magia in essi è una metafora, che nulla ha a che fare con l’oroscopo e l’occultismo. Per altro, la visione della Rowling è estremante materialista, e forse è questo che davvero disturba la chiesa. Harry è solo, non c’è un Dio ad aiutarlo, il suo è un mondo immanente, senza fughe nel trascendente. Ma questa non è cosa da condannare, questa è semplicemente la visione atea del mondo, una visione che si può non condividere, ma che occorre rispettare.
Mi piacerebbe poi sapere quali valori morali (al di là della questione magia) vengono pervertiti dalla Rowling, è cos’abbia di così immorale la fine de I Doni della Morte.
Marina
Bracchetto del Cheshire
Messaggi: 4980
MessaggioInviato: Lun 25 Feb 2008 10:55 am    Oggetto:   

Dopo questo articolo, la mia sensazione relativa al fatto che Rialti non abbia letto HP aumenta.
Anzitutto perché non si addentra mai nel merito della vicenda, per suffragare le sue tesi con esempi presi dalla saga, ma si limita a contestare il concetto - in senso lato - di magia, aborrito dalla Chiesa.
Ora, il discorso di magia in senso lato personalmente non mi interessa, dal momento che non credo all'esistenza della magia nei termini contro cui la Chiesa si scaglia, nè tantomeno credo a forze demoniache e alla loro evocazione (le lascio volentieri a padre Amorth, di cui mi piace ricordare l'illuminante esternazione "si inizia con Harry Potter si finisce col demonio"). Partendo da questo presupposto, tutta una larga fetta del discorso di Rialti la lascio dunque stare, visto che a mio avviso si disquisisce del famoso 'sesso degli angeli'. A proposito: rendo noto a Rialti che neppure la Rowling crede alla magia "da pendolino" contro cui si scaglia la Chiesa e quindi - di riflesso - contro di lei. Curioso no?

Venendo invece all'uso della magia nello specifico dei romanzi della Rowling, come ho già detto nell'articolo a commento dell'Osservatore Romano la magia non è affatto la scorciatoia, la soluzione vincente o quant'altro, per i motivi che ho dffusamente esposto là e non sto dunque a ripetere qui.

Per quanto riguarda l'immagine del mago paragonato a quella del pedofilo, non sta né in cielo né in terra Rolling Eyes. E dunque anche qui evito ulteriori commenti visto che un accostamento del genere ha per me lo stesso senso che paragonare un'automobile allo scaffale di una libreria e soffermacisi pure in una disamina.

Per quanto riguarda l'affermazione di Fleetwood (che - voglio ricordare - non è cmq il primo che passa ma autorevole esponente della CEI), egli ha detto molto di più della citazione minimalista riportata da Rialti, e la fonte da cui cito è cmq cattolica, visto che è il sito di Massimo Introvigne, noto studioso cattolico.
Andatevi a vedere l'intero passo qui:
http://www.cesnur.org/2003/potter_01.htm
E se cmq non si sa se Giovanni Paolo abbia effettivamente mai letto HP, è invece intuitivo che - a giudicare dalle affermazioni fatte in materia - di certo non l'ha fatto Ratzinger.

Per quanto riguarda il discorso su Tolkien, a parte il fatto che non riesco ad afferrare perché I Doni della Morte finisca, secondo Rialti, in senso opposto al SdA, vorrei capire perché la magia degli elfi va bene mentre quella di Harry no. Siccome Rialti afferma che il fine della magia è indifferente, applicando questo metro ci si dovrebbe scagliare anche contro gli elfi buoni di Tolkien e dunque contro Tolkien stesso. La mia netta sensazione è che, siccome Tolkien era notoriamente cattolico, e propugnatore di valori cattolici, tale operazione è impensabile e quindi la sua magia può passare in secondo piano.

Per quanto riguarda invece il discorso secondo cui a un concetto corrisponde necessariamente un'immagine, ciò è altamente opinabile, visto che a un concetto non necessariamente si può affacciare in noi un 'immagine ma anche un'emozione, un suono, un'odore, una sensazione tattile, un colore.
Non credo si debba far ricorso ai trattati di psicologia per dimostrarlo, basta trarre dalla propria esperienza individuale.

Al richiamo alla hybris greca - frutto fra l'altro di una società pagana, superstiziosa e politeista (molto strano dunque che un cattolico moderno vi faccia richiamo) - rispondo con le parole di Gesù Cristo, secondo cui ognuno era in grado di fare i suoi stessi prodigi e secondo cui basterebbe avere un granellino di fede per poter ordinare a una montagna di gettarsi in mare (Rialti mi scuserà se non ho sottomano le citazioni esatte, ma del resto è il succo quel che conta).

Per quanto riguarda infine il continuo menzionare ciò che afferma la filosofia, come se questa fosse l'unica fonte di saggezza cui attingere (una tattica dietro cui si trincerano spesso gli accademici e che personalmente trovo altamente sterile) rispondo per bocca di Shakespeare con un suo celeberrimo quote: "ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la nostra filosofia". (Amleto, atto 1, scena V).

In alternativa, se si preferisce una soluzione più terra-terra, quando si agita la filosofia in questo modo strumentale - che non fa per nulla onore all'essenza di cui il suo nome è espressione (amore per la sapienza) - posso rispondere anche parafrasando un celeberrimo pezzo di Battiato: "A Beethoven e Sinatra preferisco l'insalata, a Vivaldi l'uva passa che mi dà più calorie" (sostituire il nome dei musicisti citati con nomi di filosofi a piacere).


Ultima modifica di Marina il Lun 25 Feb 2008 17:00 pm, modificato 1 volta in totale
metalupo
Ospite

MessaggioInviato: Lun 25 Feb 2008 11:19 am    Oggetto:   

Marina ha scritto:

Per quanto riguarda l'immagine del mago paragonato a quella del pedofilo, non sta né in cielo né in terra Rolling Eyes. E dunque anche qui evito ulteriori commenti visto che un accostamento del genere ha per me lo stesso senso che paragonare un'automobie allo scaffale di una libreria e soffermacisi pure in una disamina.


In effetti sarebbero più meritorie di commento le statistiche che parlano di 10 casi accertati contro uno di casi di pedofilia fra la gente di "cielo" rispetto a quella di "terra".

Ecco... quest'altro accostamento (avallato da "dati" ) invece non mi sembra tanto insensato. Quel rapporto numerico così impressionante vorrà pure dir qualcosa. Quel numero qualcosa sta disperatamente cercando di comunicarci. Qualcosa su "quello che non va..."

Oh, per carità...
magari sono statistiche metodologicamente sbagliate, eh?
Magari! Lo vorrei proprio.
(Debora )
Ospite

MessaggioInviato: Lun 25 Feb 2008 12:00 pm    Oggetto: Re: Quello che non va in Harry Potter   

Dopo la lettura di questo lungo dibattito desidero aggiungere una piccola cosa: a livello generale, personalmente, non ho nulla da dire davanti alla preoccupazione che, attraverso alcuni suoi esponenti, la Chiesa avanza per proteggere chi potrebbe trovarsi fragile e indifeso di fronte a cose più grandi di lui. E' vero: il fascino del magico può degenerare e diventare l'anticamera dell'occulto e di certe pratiche disumanizzanti ... ma non dimentichiamoci che nella Chiesa sono state pronunciate anche parole come "Vagliate tutto e trattenete il buono" e che il buono si nasconde veramente dappertutto! Grazie al cielo la Chiesa è madre ma non di quelle ansiose che rincorrono i figli con la canottiera di lana e che prima o poi finiscono esauste dall'analista Smile. La Chiesa è una madre sana che prepara i gnocchi a mezzogiorno, lascia scorazzare i suoi figli nei campi, li aspetta alla sera per rimboccargli le coperte o per elargire qualche scapellotto se questi hanno fatto delle biricchinate, ma non è una mamma ansiosa e soffocante: chi pensa diversamente non ha ancora fatto esperienza di questa sana maternità e, ahimè, ha avuto a che fare solo con persone che fanno delle loro paure un dogma collettivo.
A prescindere, resta il fatto che una persona sana sa stare di fronte alla realtà e alla fantasia senza grossi problemi, altrimenti dovremmo dibattere anche sulla opportunità o meno di leggere Cenerentola con una tal fata Smemorina che in qualche modo, tra una magia e l'altra, ha cresciuto generazioni di bambini ...
Sinceramente non conosco nessuno che leggendo Harry Potter ha sentito la necessità di ammalarsi di occulto: se a qualcuno è accaduto non è certo per colpa di Harry Potter ma di una predisposizione che sarebbe potuta saltar fuori anche leggendo Topolino ...
Io ringrazio comunque i protagonisti di questo dibattito perchè hanno messo in luce questioni importanti su cui vale la pena meditare per non perdere di vista la bellezza e l'inesorabile positività del reale.
FrancescoFalconi
Gollum
Messaggi: 791
Località: Roma
MessaggioInviato: Lun 25 Feb 2008 12:23 pm    Oggetto: Re: Quello che non va in Harry Potter   

Trovo la polemica del tutto sterile. "Fuffa" totale.
Voglio dire, con tutti i problemi che ci sono a giro, c'è questo bisogno estremo di sprecare tempo e "inchiostro"?
Non sono d'accordo con una singola parola, ovvio.
Consiglio una buona lettura di altri due romanzi fantastici, naturalmente dal buon Ende. Il primo "Momo", così magari riusciamo a ottimizzare in modo proficuo il nostro tempo, oltre che imparare ad ascoltare.
Il secondo, "La storia Infinita", in particolare il pezzo in cui Bastiano parla del suo amore per i libri fantastici, come pure letteratura d'evasione.

Ciao,
Francesco
metalupo
Ospite

MessaggioInviato: Lun 25 Feb 2008 12:31 pm    Oggetto: Re: Quello che non va in Harry Potter   

(Bolak) ha scritto:
Trovo la polemica del tutto sterile. "Fuffa" totale.
Voglio dire, con tutti i problemi che ci sono a giro


Me ne viene in mente uno (a caso) per esempio.
Il dilagare dell'Aids nei paesi più poveri e le difficoltà (impreviste?) che incontra l'Organizzazione Mondiale della Sanità nel predisporre una efficace campagna di prevenzione medica e promozione dell'uso del preservativo. Cool


Ultima modifica di metalupo il Lun 25 Feb 2008 12:38 pm, modificato 1 volta in totale
Mostra prima i messaggi di:   
   Torna a Indice principale :: Torna a Commenti sulle notizie Tutti i fusi orari sono GMT + 2 ore
Vai a pagina 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8  Successivo

Vai a:  
Non puoi inserire nuove discussioni in questo forum
Non puoi rispondere alle discussioni in questo forum
Non puoi modificare i tuoi messaggi in questo forum
Non puoi cancellare i tuoi messaggi in questo forum
Non puoi votare nei sondaggi in questo forum