Falce di luna, in mezzo al bosco


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Barbagianni
Balrog
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MessaggioInviato: Lun 20 Ott 2008 11:54 am    Oggetto: Falce di luna, in mezzo al bosco   

Cronaca di una tragedia annunciata, si potrebbe dire...nel senso che prima o poi temevo avrei messo qualcosa qui da scrittore piuttosto che da lettore.
Coi commenti potreste andarci piano perchè sono nuovo e perchè sono un ragazzo sensibile, complessato e molto emo ( Wink ), ma per fortuna so che non succederà.



La serata era stata una un po’ smorta, tant’è che stava tornando da solo. Poco male, non si può cuccare sempre e comunque, e poi le strategie assurde del suo amico non erano esattamente infallibili. Ora lo aspettava il meritato riposo del guerriero, appene fosse riuscito a tornare alla civiltà.
E’ infatti un fatto alquanto strano, ma assodato, che parecchi tra locali e discoteche si possano raggiungere solo attraverso stradine poco frequentate e male asfaltate, oppure in zone talmente disabitate da essere ancora circondate da campi o, peggio, da boschi. Nei casi veramente estremi, come quella sera, la zona era anche a metà strada tra pianura e montagna, in quella fascia che sfida le leggi della geomorfologia rifiutandosi di adeguarsi al termine collina, rendendo il tutto molto più impegnativo, soprattutto dopo un paio di birre e qualche superalcolico.
Aveva il dubbio privilegio di attraversare una di quelle rare aree che l’urbanizzazione e il progresso si sono dimenticati di razionalizzare e coprire di solido cemento, a parte qualche strada di collegamento tra luoghi inesistenti e gli sparuti tralicci dell’alta tensione, piantiati sui versanti in posti talmente impossibili da far dubitare che i tecnici siano esseri umani. Tali zone sono ancora infestate da una grande varietà di alberi, parecchi anche molto grossi, che si assiepano ai lati della strada formando a volte spessi muri di legno sul lato a monte della strada, mentre sull’altro, per effetto del dislivello, i loro rami si protendono sulla strada formando una volta vegetale che assorbe i raggi del sole in un modo che nessun tendone potrebbe mai imitare.
Se queste caratteristiche possono essere sopportate, o anche trovate allettanti di giorno, per una gita fuori porta, tutt’altra faccenda si presenta al calare delle tenebre, quando un uomo si trova solo in mezzo ad una oscurità a cui non è più abituato.
“Che cavolo di posto” pensò dando uno sguardo veloce ai tronchi spettrali che filavano via illuminati dai fari. “Neanche un lampione. Per lo meno se finisco fuori strada posso fare causa al comune, ammesso che qui esista un municipio e...”
Per poco non finì davvero fuori strada, quando qualcosa di biancastro e parecchio grosso gli passò volando davanti ai fari; inchiodò rumorosamente, imprecando come due scaricatori di porto mentre la macchina sbandava, finendo la sua corsa a pochi centimetri da un albero con un grande stridere di gomme maltrattate.
Dopo i rituali tre secondi di stordimento e stupore, aprì la portiera e con evidente preoccupazione girò tutto attorno alla macchina per controllare che non ci fossero danni. Salva.
Sospiro di sollievo.
Un flebile rumore sopra di lui lo fece voltare, e allora lo vide, o la vide. Non sapeva dare una spiegazione razionale a quello stava fluttuando in alto, fra le fronde, ma in verità a lui sembrava una ragazza, che lo osservava con un misto di curiosità e tristezza. O meglio, una figura evanescente e forse anche un pochino luminosa con le fattezze di una ragazza, con lunghi capelli sciolti e vestita di verde; mosse un passo verso di lei e stava anche per dire qualcosa, anche se probabilmente non qualcosa di intelligente, quando l’apparizione si voltò di scatto e svanì nel bosco.
Senza pensare si gettò fra le braccia dei cespugli e fu inghiottito dalle tenebre.
L’apparizione si muoveva fra gli alberi con una grazia sovrannaturale, posandosi sui rami e spiccando quasi il volo fra le chiome che appena si accorgevano del suo passaggio, e per lui era difficilissimo starle dietro, impacciato com’era dallo spesso tappeto di foglie morte e dagli arbusti spinosi che lo graffiavano.
Si spinse a continuare, e quasi cadde quando la resistenza offerta dal bosco si interruppe improvvisamente ai bordi di una radura, dove la luce della falce di luna la illuminava, seduta su un ceppo. Ora che la vedeva bene, sembrava sul serio una ragazza-fantasma, opalescente nei riflessi d’argento della luna che, nonostante fosse ben lontana dalla sua pienezza, riusciva a rischiarare il luogo in modo magico. Portava un lungo mantello di lana verde in cui stava avvolta come in una crisalide, lasciando fuori solo il volto e i lunghi capelli biondo-rossicci che le ricadevano sulle spalle con leggerezza, come se fluttuassero, ed ebbe la curiosa impressione che rimanessero al loro posto invece di svolazzare selvaggiamente solo per non spaventarlo.
Aprì la bocca per parlare, ma si accorse solo allora che non aveva la più pallida idea di cosa potesse dirle. Tutte le battute di spirito che conosceva erano appropriate per un pub, possibilmente davanti ad una birra.
Poi lei alzò gli occhi scuri, colmi dell’infinità del cielo stellato sopra di loro, e fu praticamente un invito ad avvicinarsi. Con passo appena tremante si fece strada sull’erba fresca, chiedendosi come mai negli occhi di quella creatura leggesse una tristezza sempre crescente.
Era sul punto di sfiorarla, quando un sibilo lo avvertì che qualcosa non quadrava; purtroppo per lui i suoi istinti erano troppo atrofizzati, e si ritrovò a fissarsi stupidamente il petto perforato da una mezza dozzina di piccole frecce, non più lunghe di trenta centimetri, che facevano capolino dalla sua camicia, nuova per la cronaca, che si andava macchiando di sangue.
“Ma che...”
E poi stramazzò al suolo.

“Almeno questo è morto subito” sbuffò lo gnomo bitorzoluto spuntando da un cespuglio di biancospino.
“Già” fece eco un’altra voce dal bosco. “L’ultimo lo abbiamo dovuto finire a coltellate, e non è stato affatto divertente.”
“Sbrighiamoci invece di parlare” intimò una terza voce “dobbiamo fare sparire il cadavere prima dell’alba.”
Dal riparo del sottobosco tre creaturine sgraziate alte circa un metro saltellarono alla luce della luna attorno al cadavere che stava macchiando di cremisi l’erba della radura, circondandolo e afferrandolo per braccia e gambe; sbuffando e imprecando lo trascinarono indietro verso l’oscurità del bosco.
“E tu piantala” rimproverò uno degli gnomi con voce aspra proprio al limitare della luce lunare. “Lo sai benissimo che non siamo stati noi a cominciare.”
Sul suo ceppo, ancora seduta, la leggiadra creatura piangeva senza fare rumore, nascondendosi il viso nelle mani.



PS: ok, il titolo è orrido. Ma proprio proprio non me ne venivano altri.
Quando qualcuno dice 'io non credo nelle fate' da qualche parte una fata si segna nome, cognome e indirizzo.

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Ultima modifica di Barbagianni il Mar 28 Ott 2008 16:32 pm, modificato 1 volta in totale
Olorin
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Località: dove osano le anatre
MessaggioInviato: Lun 20 Ott 2008 12:37 pm    Oggetto:   

L'inizio della storia è molto originale, agile e divertente; la parte dall'apparizione in poi, si trascina invece parecchio, tanto che mi veniva da saltare i pezzi - solo il dovere di averlo letto tutto prima di permettermi di commentare mi ha fatto tornare sui miei passi.
Ci sono dei passaggi in generale, nel particolare tipo questo "Se queste caratteristiche possono essere sopportate, o anche trovate allettanti, di giorno per una gita fuori porta, ..." che dal punto di vista della lettura, rispetto alla scorrevolezza esibita in altri momenti del racconto, a mio parere 'inciampano' un po'.

Per quanto riguarda la coerenza della vicenda: "Non sapeva che connotati attribuire a quello che stava fluttuando in alto..." ma poi "ma in verità a lui sembrava una ragazza" allora lo sapeva che connotati attribuire! E "O meglio, una figura evanescente e forse anche un pochino luminosa con le fattezze di una ragazza" e in più "... il volto e i lunghi capelli biondo-rossicci che le ricadevano sulle spalle con leggerezza..."... insomma... era una ragazza.

E anche in merito alla velocità di spostamento, come può dire "L’apparizione si muoveva fra gli alberi con una velocità e grazia sovrannaturali..." se poi "era difficilissimo starle dietro, ..." cioè, gli stava dietro! Allora si muove a velocità sovrannaturale anche lui!

Sono solo particolari, neh! Wink Nel complesso l'ho trovato molto gradevole da leggere.

saluti.
Gli ideali sono pericolosi. La realtà è preferibile: è spietata ma preferibile.

Una scrivania ordinata è sintomo di una mente malata
Barbagianni
Balrog
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MessaggioInviato: Mar 21 Ott 2008 14:15 pm    Oggetto:   

Grazie Olorin di aver avuto il coraggio di leggere Wink
Comunque ok, mi sembra tu abbia inquadrato bene i problemi: di coerenza, se ho ben capito. Sono contento di non aver pugnalato (troppo forte) l'italiano, ma forse allora invece di rileggere più volte cercando errori di battitura è meglio che mi concentri anche su altro.

Comunque sono un ottimista, e vedo il bicchiere mezzo pieno, fermo restando che spero di riuscire a riempirlo in futuro. E poi, poteva sempre andare peggio...poteva piovere! Very Happy
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uljanka
Sua Luminosa Oscurità
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MessaggioInviato: Mer 22 Ott 2008 21:09 pm    Oggetto:   

Devo dire che anch'io ho spesso fantasticato riguardo a un'auspicabile ribellione degli spiriti dei boschi contro la civiltà che li minaccia. I tuoi guerriglieri formato mignon sono un'ottima incarnazione della mia ossessione, e non posso che nutrire verso di loro la massima simpatia.
Il protagonista, poverino, si meritava forse una sorte migliore. Non era affatto cattivo. Solo un po... loffio... per usare una tua espressione. Era comunque una persona aperta al mistero, capace di seguire una fata nei boschi, di tremare di fronte a lei, d'innamorarsi del suo sguardo.
Una causa del tutto condivisibile quella dei tuoi gnomi. E sulla loro crudeltà nulla da dire. È la guerra... Però attirando le vittime attraverso la povera fatina finiscono per uccidere chi potrebbe essere amico del mondo fatato. Perchè piuttosto non unire le forze di vari clan di gnometti e mettere a ferro e fuoco una delle tante discoteche che deturpano le nostre campagne?
E io, che sono Tenebra, altro non posso vedere se non la Luce, e perciò sono la Luce.

Quando qualcuno dice 'io non credo nelle fate' da qualche parte una fata ride e prepara il suo fucile.
Barbagianni
Balrog
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MessaggioInviato: Mer 22 Ott 2008 23:47 pm    Oggetto:   

Un po' temevo e un po' speravo in un commento da parte tua, sai uljanka?
Temevo, perchè ho visto che sai adoperare la mannaia della critica terribilmente bene e con la dovuta crudeltà.
Speravo, perchè comunque sia i tuoi interventi sono piccoli capolavori (non sto scherzando, e neanche sviolinando) di acume.
Certo, non ho capito se in sostanza ti sia piaciuto o no, ma per questo mi sa che ci vuole una nottata di sonno e magari mi sveglierò urlando la risposta Wink

E' vero che questi gnomi non sembrano usare le tattiche giuste per combattere la loro guerra, ma ho sempre avuto la sensazione che dire 'creatura che vive in armonia con la natura' non volesse necessariamente dire 'saggezza infinita'. Soprattutto sul lato diplomatico, sono rari gli elfi che parlano prima di piantarti una freccia nella schiena.
Sarà anche che il fantastico troppo troppo canonico mi lascia sempre un po' perplesso, ormai.
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erbetta
Inox memory
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MessaggioInviato: Gio 23 Ott 2008 8:20 am    Oggetto:   

Barbagianni ha scritto:

ho sempre avuto la sensazione che dire 'creatura che vive in armonia con la natura' non volesse necessariamente dire 'saggezza infinita'.


Mi è piaciuto moltissimo!
Anch'io ho faticato un po' su alcuni punti poco scorrevoli ma il finale riscatta tutto: sintetico, incisivo e ad effetto.
Sono una donna di cultura: ho letto entrambi i Promessi Sposi
uljanka
Sua Luminosa Oscurità
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MessaggioInviato: Gio 23 Ott 2008 11:04 am    Oggetto:   

Mi è piaciuto molto il tuo racconto...
(Tra l'altro bel nickname, un barbagianni che vola bianco nella tenebra è una delle creature più magiche che si possano incontrare).

E prima di piantare fecce nella schiena a me piace parlare. E anche durante l'atto, e dopo. Bisogna mantenere vivo il dialogo con il nemico.
Wink
Il dialogo, non il nemico.
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Elyria
Anjin
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Località: fra la terra e il mare
MessaggioInviato: Gio 23 Ott 2008 11:29 am    Oggetto:   

Non è male questo racconto, anche se leggendolo mi si sono materializzate le Mani di Forbice alla Edward: la prima parte dovrebbe essere come la seconda, sintetica, svelta e ad effetto. Very Happy
L'idea degli gnomi killer mi piace, detesto le Bontà Universali Twisted Evil
http://novatlantide.wordpress.com/

Caoticista nell'animo.
G.C.
Apprendista Mago
Messaggi: 3692
Località: Rivendell
MessaggioInviato: Gio 23 Ott 2008 13:19 pm    Oggetto:   

Avanti, armati di voglia e pazienza e sistema questo racconto.
Anche il mio (misero) giudizio è simile a quelli già espressi: fatica nel leggere nella parte centrale. Hai forse esagerato nel voler dipingere un quadro che contrastasse con il finale, abbondando con le descrizioni?

Molto bello comunque, concorde che la fine riscatta il tutto Very Happy
Cristallo
Eldar
Messaggi: 319
MessaggioInviato: Gio 23 Ott 2008 17:03 pm    Oggetto:   

La parte iniziale non è esattamente scorrevole. L'aggettivo spauriti per i tralicci non mi sembra appropriato. Poi: " Aveva il dubbio privilegio di attraversare una di quelle rare aree che l’urbanizzazione e il progresso si sono dimenticati"
Non è sbagliato il tempo?
Quanto all'ultima parte invece mi è piaciuta tantissimo! Smile
Coram85
Capitano di vascello
Messaggi: 13169
MessaggioInviato: Gio 23 Ott 2008 22:01 pm    Oggetto: Re: Falce di luna, in mezzo al bosco   

Barbagianni ha scritto:
imprecando come due scaricatori di porto

Non ho capito perché "due"...

Barbagianni ha scritto:

Salva. Sospiro di sollievo.

Salvo...?

Barbagianni ha scritto:

Aveva importanza farsi domande?

Il senso di questa domanda? Perché era ancora stordito?



Bello, mi è piaciuto molto. Originale, ben scritto Wink
Trova un bel titolo, e togli quel "loffia" all'inizio!
I wrote a paranormal story, including babes, alcohol and Battle Rock! Is called Dark Rock Chronicles!

Dark Rock Chronicles fan page
Barbagianni
Balrog
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MessaggioInviato: Ven 24 Ott 2008 10:28 am    Oggetto: Re: Falce di luna, in mezzo al bosco   

Coram85 ha scritto:
Barbagianni ha scritto:
imprecando come due scaricatori di porto

Non ho capito perché "due"...

Barbagianni ha scritto:

Salva. Sospiro di sollievo.

Salvo...?

Barbagianni ha scritto:

Aveva importanza farsi domande?

Il senso di questa domanda? Perché era ancora stordito?



Bello, mi è piaciuto molto. Originale, ben scritto Wink
Trova un bel titolo, e togli quel "loffia" all'inizio!


1- per la storia che l'unica cosa che impreca più di uno scaricatore di porto sono...due scaricatori di porto.
2- riferito alla macchina. mentalità contorta da chi tiene di più alla macchina che alla vita.
3- forse il mio subconscio ne aveva abbastanza di domande retoriche e mi ha voluto mandare un messaggio.

Per il titolo, è vero, fa schifo, ma non sono mai stato bravo a trovarli, e questo è perfino perggio della mia media.
Per il 'loffia' non sparei...mi pareva un modo di caratterizzare il ragazo. Mah, ci devo meditare.

Scusate se improvvisamente sono semisvanito ma mi sono arrivate sul groppone un paio di impegni inaspettati, mi ci metterò a brevissimo.
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Barbagianni
Balrog
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MessaggioInviato: Mar 28 Ott 2008 16:37 pm    Oggetto:   

Sono finalmente riuscito a mettere la versione 'riveduta e corretta', sperando che la revisione e la correzione siano riuscite almeno un po' dato che il mio subconscio, una volta che mette la parole fine in fondo a qualcosa, è sempre restio a rimetterci mano.
La bella notizia è che ho cambiato il 'loffia' dopo profonde riflessioni. Alla fine, per non farlo stonare, avrei dovuto cambiare il registro di tutto il racconto.
Quella brutta è che il titolo rimane così com'è. Lo so che è orribile, ma ho barriere creative che non riesco proprio a superare. Wink
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Mr. Nick
Hobbit
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MessaggioInviato: Sab 08 Gen 2011 2:05 am    Oggetto:   

Premetto che è il mio primo commento. Il racconto mi è piaciuto, specie il finale visto che dal titolo me lo aspettavo in un modo (con la fanciulla che ammazzava il ragazzo con la falce) e invece spuntano quei bei gnometti. Anche se secondo me dovevi ampliare la parte finale a discapito di quella descrittiva, interessante quando parli della zona intermedia tra montagna e pianura, ma poi comincia a diventare pesante secondo me. Bravo, comunque!
Barbagianni
Balrog
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MessaggioInviato: Mar 08 Feb 2011 13:01 pm    Oggetto:   

Confessa, hai pescato un racconto a caso dai thread sprofondati assieme ad atlantide Wink
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