La leggenda del Mago Imperatore


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Elros
Bombadil
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MessaggioInviato: Gio 30 Ott 2008 15:39 pm    Oggetto: La leggenda del Mago Imperatore   

Un altro esperimento... Enjoy!


La leggenda del Mago Imperatore


Questa è la storia di un’epoca lontana, quasi obliata dal tempo e dalla gente, in cui viveva un potentissimo mago. Alcuni lo chiamavano stregone, altri negromante, altri ancora ciarlatano. Quest’ultimi furono i primi a perire.
Il mago era infatti crudele, a detta di alcuni la più grande forma di malvagità mai vissuta. Sconfisse da solo alcuni dei più grandi sovrani della sua era e conquistò la fiducia di tutti gli altri. Anche se forse sarebbe più corretto dire che conquistò le loro paure.
Proprio così, fu col terrore che sottomise i sudditi. E con ancor più orrore regnò su di essi. Di solito, un popolo è formato da persone, il suo era costituito di schiavi.
Chi tentava di opporsi, veniva brutalmente trucidato senza indugi: un’avvertenza per gli eventuali successivi temerari, una prova della sua forza e del suo dominio. Si dice che a volte, durante lunghi periodi di tranquillità, il mago scegliesse qualche vittima a caso, con l’unico intento di soddisfare la propria noia. Alcuni sono altresì sicuri di poter affermare che non tramontava un nuovo sole, prima che uno sventurato morisse per sua mano. Su questa indiscrezione però, non esiste alcun fondamento.
Ciò che sembra essere sicuro invece, è che il mago regnò per oltre un secolo. Ora vi chiederete come ciò sia possibile. Nessuno ha mai scoperto come facesse, ma il mago sembrava non invecchiare mai!
Probabilmente aveva scoperto i segreti della giovinezza eterna, o qualcosa di simile. Fu proprio questo il motivo per cui egli non venne ucciso, ma catturato. Ebbene sì, è ovvio, non potrei stare qui a raccontarvi questa storia, se il mago avesse continuato a regnare, non credete?
Come è stato possibile che un mago così potente venisse detronizzato, dite? Ora ve lo spiego, un attimo di pazienza!
Nonostante la sua forza, nonostante le sue numerose e intimorite guardie, nel tempo cominciarono a formarsi svariati gruppi di ribelli. Crebbero nelle viscere del suo terribile dominio, con estrema cautela, anno dopo anno. Fu in mezzo ad essi che si rifugiarono gli ultimi maghi, scampati alla campagna di sterminio attuata dall'Imperatore, come alcuni avevano cominciato a chiamarlo. Egli era perfido, perverso, ma di certo non uno stolto. Aveva deciso immediatamente di eliminare l'unica cosa che avesse potuto impensierirlo: la magia. Ci era quasi riuscito, in pochi erano sopravvissuti. E quei pochi non potevano certo rappresentare un pericolo, neppure se avessero unito le loro forze; così lui credeva. Ebbene, aveva ragione.
Non fu con la magia che lo sconfissero. Non solo, per lo meno. Nacquero altri maghi nei decenni successivi, mentre altri si rafforzavano. Alcuni vennero scovati e uccisi, ma la maggior parte di essi riuscì a tenersi nascosta, perpetuando una vita di inganni e molteplici identità.
Per quanto potente possa essere un mago, rimane pur sempre un essere umano, con i suoi vizi, con i suoi difetti. Come forse avrete già intuito, l’Imperatore ne aveva uno in particolare: era corroso dalla superbia. Era talmente accecato dalla vanità, che non riuscì a fiutare il tranello che si nascondeva dietro la commemorazione indetta in suo onore da coloro che un tempo erano i sovrani dei popoli.
Potrei parlarvi di tutti gli altri tentativi fatti nel corso del “secolo buio” – è così che alcuni descrivono quell’epoca – , di tutti gli eroi miseramente caduti ai piedi del mago, ma non lo farò. Talmente tante sono le vicende che girano attorno a questa leggenda, che non mi basterebbe il resto dei miei giorni per raccontarvele tutte. Ecco perché vi dirò soltanto che cosa accadde quella sera.

L’Imperatore non mancò dunque alla sua festa, dove venne elogiato e venerato da tutti i più importanti uomini da lui sottomessi. Fu un banchetto come mai se ne erano visti, non credo possiate immaginarvi a dovere di quale maestosità si trattasse. Il mago sembrava apprezzare tutta quella devozione, tanto che qualcuno – così almeno viene tramandato – era pronto a giurare che stesse quasi per sorridere, cosa che mai aveva fatto pubblicamente. Alcuni ne erano assai intimoriti, poiché credevano che il suo sorriso avesse la facoltà di rendere ciechi. Pensate un po’!
Nel culmine della celebrazione, in mezzo a tutto quel trambusto festoso, tutti i ribelli, uniti sotto un’unica bandiera, uscirono allo scoperto. I maghi circondarono l’Imperatore, gli altri bloccarono i tentativi dei suoi pochi fedeli. Il mago venne preso alla sprovvista e così i suoi avversari riuscirono a incatenarlo. Certo, è sottointeso che si trattasse di catene magiche.
Da quel giorno i popoli furono nuovamente liberi. Come vi accennavo in precedenza, il mago non venne ucciso, ma fatto prigioniero. Perché? L’avidità dell’uomo ha pochi rivali e tutti volevano apprendere il segreto di una lunga vita.
Lo rinchiusero così in una buia stanza di una buia fortezza, nel profondo di un’altrettanta buia valle. Era in quella fortezza che il decaduto Imperatore faceva trasferire i suoi pochi prigionieri. E fu lì, che da quel momento in poi abitò quell’unico prigioniero.
Venne interrogato a lungo, ma non rilevò mai il segreto della sua prolungata giovinezza, non concesse a nessuno quel privilegio. Quale fine fece il Mago Imperatore nessuno sa dirlo con certezza. Anche in questo caso, sono molte le leggende che il tempo ha creato.
Se ne conosco qualcuna? Oh sì, ne conosco molte. Ma è una in particolare che mi piace raccontare.

Il mago prigioniero continuò a sopravvivere per molto, molto tempo nella sua stanza, in completa solitudine e oscurità. Da quanto ne so, non aveva neppure bisogno di mangiare o bere! La fortezza era costantemente sorvegliata, ma nessuno osava rivolgergli la parola.
Un giorno però, accadde quello che nessuno si sarebbe mai aspettato, neppure il mago stesso! Le guardie della fortezza vennero chiamate a raccolta, per combattere una colossale guerra tra i popoli. Se ne andarono tutti, lasciando il mago completamente solo. Lui questo lo intuì, eppure non ebbe modo di liberarsi. Lo avrebbe fatto da tempo, se ne avesse avuto la possibilità.
Così attese… attese… e attese. Alcuni sostengono che dovette attendere per qualche decennio, altri che venne dimenticato per secoli interi. Il motivo che lo ha spinto a non togliersi la vita – o ad abbandonarsi alla morte – è semplice: era troppo attaccato a quella vita. O forse covava un tale rancore, che continuava a nutrire la speranza di riuscire a liberarsi, prima o poi. Così rimase lì, tutto quel tempo da solo, a rimuginare sui propri pensieri.
La storia giunge dunque a quel giorno indefinito che sconvolse ogni cosa. Riuscite a immaginarvi che cosa avrebbe potuto vedere il mago, se avesse avuto la possibilità di guardare fuori da una finestra? No? Ve lo dico io.
Avrebbe visto un piccolo puntino cremisi avvicinarsi con irregolarità verso la fortezza. Quel puntino era una bambina, dai lunghi capelli candidi come il latte e la pelle del colore della luna. Indossava vestiti scarlatti e, canticchiando un’allegra canzoncina, risaliva trotterellando i sentieri che portavano alla fortezza.
Non so dirvi se il mago sentiva quella canzone, ma di sicuro l’avrebbe creduta un frutto della sua immaginazione. E invece, inaspettatamente, la porta si aprì e la bambina entrò nella stanza.
La fanciulla attese a lungo, diligentemente, finché gli occhi semiciechi del mago si abituassero a tutta quella nuova ed improvvisa luce. Quando ciò avvenne, il mago, appeso al muro dalle antiche catene, rimase esterrefatto. La bambina gli sorrise agitando freneticamente una manina, lui non seppe cosa dire. Sempre ammesso che fosse ancora in grado di parlare.
Allorché la bambina pronunciò le giuste parole, le catene si dischiusero di colpo, facendo stramazzare a terra il mago. Dopo numerosi tentativi, egli riuscì a mettersi in ginocchio e ad alzare lo sguardo. Era senza parole, senza pensieri.
La bambina gli si avvicinò e gli accostò una mano sulla guancia. Lo abbracciò, come una figlia avrebbe abbracciato il proprio padre. Il mago contraccambiò l’abbraccio e, forse per la prima volta in vita sua, calde lacrime cominciarono a scendere lungo il suo viso.
Era libero, dopo tutto quel tempo. Cercò di dire qualcosa, ma le parole gli morirono in gola. Ci riprovò, ma emise soltanto un lugubre brontolio. La bambina tentò di sciogliersi dall’abbraccio, ma il mago la stringeva con morbosa ostinatezza. Dopo qualche sforzo, la fanciulla riuscì a divincolarsi e arretrò di qualche passo.
Rimase ad osservare il mago per un po’, inginocchiato davanti a lei. Osservò i suoi capelli, il suo sguardo attonito, la sua bocca spalancata. Osservò le sue mani, dapprima tese verso di lei, poi ritratte verso il proprio petto, strette attorno al pugnale ivi conficcato.
La bambina lo guardò impassibile, mentre un rivolo di sangue sgorgava dalla sua bocca. Il mago non ebbe modo di dire niente, non ebbe la possibilità di difendersi o la forza di reagire. Cadde a terra con una mano protesa in avanti, quasi volesse aggrapparsi a quell’ultima immagine che la vita gli offriva: una bambina, dal volto allegro e sorridente, che agitava la manina in segno di saluto. Un ultimo saluto.
Ella non attese molto oltre, si girò e ridiscese i sentieri dai quali era venuta, canticchiando la solita e amena canzoncina. Abbandonò il corpo del mago nella sua ultima dimora, divenuta ormai la sua tomba. Gli fece dono del pugnale.

Ed è così, miei cari lettori, che termina questa versione della leggenda del Mago Imperatore, di colui che visse nell’assassinio e nel massacro, di colui che perì per mano di una bambina.
Come? Chi era la bambina? Oh beh, alcuni dicono che si trattasse della morte, altri della vita, altri ancora della giustizia. In realtà nessuno può dirlo con certezza.
Non credo però, che vi interessi realmente sapere chi fosse.
E' una bella prigione, il mondo.
Cristallo
Eldar
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MessaggioInviato: Gio 30 Ott 2008 19:12 pm    Oggetto:   

Ho letto fino a sera. Lo stile è evidentemente "tradizionale" ed io non sono un'estimatrice di questo modo di scrivere, ma questa opinione è soggettiva Wink
Comunque ho trovato qualche frase scomoda... "Proprio così, fu col terrore che sottomise i sudditi. E con ancor più orrore regnò su di essi. Di solito, un popolo è formato da persone, il suo era costituito di schiavi."
Credo che starebbe meglio una virgola vicino a "sudditi", e l'ultima frase non so... è come se stonasse, forse ci vorrebbe un "ma"
"Si dice che a volte, durante lunghi periodi di tranquillità, il mago scegliesse qualche vittima a caso, con l’unico intento di soddisfare la propria noia. Alcuni sono altresì sicuri di poter affermare che non tramontava un nuovo sole, prima che uno sventurato morisse per sua mano. Su questa indiscrezione però, non esiste alcun fondamento. "
Ho la sensazione che ci sia qualche virgola di troppo... ma forse sono puntigliosa.... ad ogni modo il resto mi sembra ok.
Elros
Bombadil
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MessaggioInviato: Ven 31 Ott 2008 15:23 pm    Oggetto:   

Grazie del commento Cristallo.

La punteggiatura da te indicata la considererei un vero e proprio errore in un racconto "classico", dove il narratore si limita a esporre i fatti. In questo caso il narratore "interagisce" con il lettore (o almeno tenta di farlo Wink ), per questo motivo mi sono concesso quelle eccezioni, per marcare il modo in cui "parla".

Una domanda: come riesci a leggere un racconto fino a metà, senza poi finirlo? Personalmente, anche se un racconto non mi piace fino a tre quarti, devo comunque arrivare alla fine! ammicca
E' una bella prigione, il mondo.
Cristallo
Eldar
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MessaggioInviato: Ven 31 Ott 2008 16:04 pm    Oggetto:   

Non ho molto tempo per continuare, adesso.
Il.Viandante
Chubacabra
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MessaggioInviato: Ven 31 Ott 2008 16:12 pm    Oggetto: Re: La leggenda del Mago Imperatore   

Buondì caro estimatore del Nord. Mi sono preso un attimo di tempo ed ecco i miei commenti in merito al tuo lavoro:

Elros ha scritto:

Alcuni lo chiamavano stregone, altri negromante, altri ancora ciarlatano. Quest’ultimi furono i primi a perire.


Mi suonerebbe meglio "...ciarlatano. E furono proprio quest'ultimi i primi a morire."

Elros ha scritto:

Il mago era infatti crudele, a detta di alcuni la più grande forma di malvagità mai vissuta.

Come prima, a me suona meglio "Infatti era un mago crudele, a detta..."

Elros ha scritto:

Sconfisse da solo alcuni dei più grandi sovrani della sua era e conquistò la fiducia di tutti gli altri. Anche se forse sarebbe più corretto dire che conquistò le loro paure.

Non lo so, è cattivo e malvagio, non può conquistare fiducia (anche se dopo specifichi in che senso). Avrei detto "e sottomise gli altri. Anche se forse sarebbe più corretto dire che si sottomisero alla paura."

Elros ha scritto:

Alcuni sono altresì sicuri di poter affermare che non tramontava un nuovo sole, prima che uno sventurato morisse per sua mano.

Cambierei "sicuri" con "certi", e ...che il sole non tramontava mai prima...

Elros ha scritto:
Ebbene sì, è ovvio, non potrei stare qui a raccontarvi questa storia, se il mago avesse continuato a regnare, non credete?

Perchè no? Perchè non potresti raccontare della sua fine o perchè avresti troppa paura di narrare gli eventi? Nel primo caso aggiungerei un "...a raccontarvi il seguito di questa...". Nel secondo non avresti nemmeno iniziato a raccontare.

Elros ha scritto:

Come è stato possibile che un mago così potente venisse detronizzato, dite?

Cambierei in Com'è

Da qui in poi molto meglio, è molto più scorrevole.

La fine mi piace, la bambina albina è molto azzeccata allo scopo. Non male, personalmente mi piacciono i racconti dove il narratore coinvolge i lettori (sempre che la storia di fondo sia di un certo livello).
Le piccole critiche scritte sopra sono solo un parere personale, non te li segno come errori, anzi.

Alla prossima!
Dove c'è molta luce, l'ombra è più nera (J.W.G.)
Elros
Bombadil
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Località: in culo alla balena
MessaggioInviato: Ven 31 Ott 2008 16:42 pm    Oggetto: Re: La leggenda del Mago Imperatore   

Il.Viandante ha scritto:

Non lo so, è cattivo e malvagio, non può conquistare fiducia (anche se dopo specifichi in che senso). Avrei detto "e sottomise gli altri. Anche se forse sarebbe più corretto dire che si sottomisero alla paura."

Questa frase girava proprio attorno a quello. Scrivere "conquistò la fiducia" per poi, quando in molti si sarebbero chesti "com'è possibile?", ribaltare il tutto specificando che in realtà ne erano solo intimoriti.

Il.Viandante ha scritto:
Perchè no? Perchè non potresti raccontare della sua fine o perchè avresti troppa paura di narrare gli eventi? Nel primo caso aggiungerei un "...a raccontarvi il seguito di questa...". Nel secondo non avresti nemmeno iniziato a raccontare.

Si tratta di una leggenda, come suggerisce il titolo stesso. Se il mago avesse continuato a regnare, vorrebbe dire che regnerebbe anche nel momento in cui viene narrata la storia. Quale leggenda dunque? Si tratterebbe di fatti, di realtà, non di una leggenda.


Il.Viandante ha scritto:

Le piccole critiche scritte sopra sono solo un parere personale, non te li segno come errori, anzi.

Questo è proprio quello che ti avrei risposti riguardo le altre annotazioni. Ognuno ha il suo stile, usa le parole che gli piacciono o gli vengono in mente. Quando si tratta di errori, invece, la cosa cambia.

Grazie del commento!
E' una bella prigione, il mondo.
uljanka
Sua Luminosa Oscurità
Messaggi: 5714
MessaggioInviato: Ven 31 Ott 2008 22:46 pm    Oggetto:   

Una fiaba e nulla più, e questo è un pregio.
Più che a dei lettori la voce narrante sembrerebbe rivolgersi a degli ascoltatori, probabilmente a dei bambini visto il tono colloquiale e l'uso di alcuni stilemi del racconto orale. (Per esempio "non credete?" "....un attimo di pazienza!", "non so dirvi").
Si protrebbe rendere ancora più efficace questa illusione... il narratore potrebbe rimproverare l'impertinenza del più birichino dei piccoli in ascolto, chiedere un bicchier d'acqua per dar sollievo alla sua gola secca e così via.

Il tema dell'innocente che annienta il malvagio forse non è originalissimo ma è sempre affascinante. Particolarmente bella "pittoricamente" è poi la figura di questa piccola vendicatrice in bianco e in rosso (mi sbaglio o sono due colori che vanno di moda negli ultimi racconti?).
Non riesco a capire la morbosità dell'abbraccio del mago. Se egli ha già il pugnale nel cuore, la sua stretta non è morbosa, ma spasmodica, sofferente.
Se egli ha delle turpi intenzioni nei confronti della fanciulla spiegacele. Forse si sente eccitato dal solo contatto con una creaturina tenera ed indifesa...

Grazie comunque per questa gradevolissima leggenda. Attendo le tue prossime prove. A presto.
E io, che sono Tenebra, altro non posso vedere se non la Luce, e perciò sono la Luce.

Quando qualcuno dice 'io non credo nelle fate' da qualche parte una fata ride e prepara il suo fucile.
Elros
Bombadil
Messaggi: 853
Località: in culo alla balena
MessaggioInviato: Sab 01 Nov 2008 0:20 am    Oggetto:   

uljanka ha scritto:
Più che a dei lettori la voce narrante sembrerebbe rivolgersi a degli ascoltatori, probabilmente a dei bambini visto il tono colloquiale e l'uso di alcuni stilemi del racconto orale.

Ascoltatori, hai perfettamente ragione. In teoria è rivolto a un pubblico molto giovane, ma non esclusivamente. Credo esistano molti "adulti" ai quali non dispiaccia questo genere di narrazione.

uljanka ha scritto:
Non riesco a capire la morbosità dell'abbraccio del mago. Se egli ha già il pugnale nel cuore, la sua stretta non è morbosa, ma spasmodica, sofferente.

Ahimè, mi tocca nuovamente darti ragione. "morboso" non è il termine più adatto in questo caso, hai colto nel segno. Volevo che il lettore fosse indotto a pensare che fosse morboso, ma che poi scoprisse si trattasse della sua agonia.

Ti ringrazio del commento uljanka, accorto come al solito. Prima di deliziarvi con altri esperimenti, credo continuerò a commentarne di altri. I tuoi mi mancano ancora p.e.
E' una bella prigione, il mondo.
Olorin
Ultimo Elfo Inguardabile
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Località: dove osano le anatre
MessaggioInviato: Sab 01 Nov 2008 2:18 am    Oggetto:   

... e la storia? Quale sarebbe la storia?

Lascio la fredda tecnica a chi ne sa e a chi vi si crogiola Wink , io, ignorante come un tamburo di pelle d'asino, resto abbarbicato a quella che è la mia natura di consumatore di vicende originali e sorprendenti rese godibili dalla suddetta frigoria.

Questo tuo sforzo 'creativo', a mio stramodesto parere, tale non è. Tornando al quesito iniziale, la storia riguarderebbe un mago potentissimo, cattivissimo e immortale che viene catturato da una setta segreta di altri maghi e rinchiuso in una cella buia di una fortezza buia in una valle.. buia? L'avvento della bambina del Lanerossi Vicenza poi, faccio fatica addirittura a collegarlo col resto.

Secondo me 'sto stregone no lo caratterizzi a sufficienza per renderlo davvero terribile. Troppo giornalistica la descrizione delle sue nefandezze, quasi asettica. Non ci sono appigli all'affettività del lettore/ascoltatore - cui io mi assurgo a pregevole rappresentante Mr. Green - che glielo facciano odiare. Non si porta via nulla nella cui perdita ci si possa immedesimare. Vittime troppo impersonali, del tipo: sternuto di elefante allo zoo, trenta morti. Uguale.

Insomma, non ci ho trovato nulla di coinvolgente.

Poi oh, magari è un fulgido esempio di tecnica letteraria. E lì m'inchino.

Alla prossima.
Gli ideali sono pericolosi. La realtà è preferibile: è spietata ma preferibile.

Una scrivania ordinata è sintomo di una mente malata
Elros
Bombadil
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Località: in culo alla balena
MessaggioInviato: Sab 01 Nov 2008 12:41 pm    Oggetto:   

Olorin ha scritto:
... e la storia? Quale sarebbe la storia?

Se io dovessi leggere questo racconto scritto da qualcun altro, non credo mi verrebbe da dire che la storia sia avvincente, su questo hai ragione. Ma non è questo il punto. Esistono a mio avviso molti modi per coinvolgere il lettore. In questo caso, il mio tentativo è stato lasciare in secondo piano la trama (una classica fiaba, come ha giustamente puntualizzato uljanka) e concentrarmi sul metodo di scrittura. Se la tecnica è risultata efficace, allora potrò associarla ad una futura storia, più seria ed originale, magari ponderata più a lungo (al contrario di questa). Se è risultata inefficace, allora sarà da cestinare in seduta stante Wink

Olorin ha scritto:
L'avvento della bambina del Lanerossi Vicenza poi, faccio fatica addirittura a collegarlo col resto.

Il narratore arriva alla "fine del suo primo racconto" e informa gli ascoltatori che esistono moltissime altre leggende sulla fine del mago. Lui ne racconta una di queste, tutto lì.

Olorin ha scritto:
sternuto di elefante allo zoo, trenta morti

Laughing
E' una bella prigione, il mondo.
ringstorm
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MessaggioInviato: Sab 01 Nov 2008 18:19 pm    Oggetto:   

a me è piaciuto molto!
lo stile è scorrevole e non noto orrori grammaticali.
mi verrebbe da chiedere come mai il mago è stato sopraffatto se era quasi onnipotente, e come ha fatto a sottomettere una moltitudine di regni senza una massiccia schiera di seguaci. e poi sono curiosa di sapere chi era la bimba. ma, d'altronde le fiabe sono tali per via delle trame originali e improbabili, che non si sviliscono in spiegazioni. vanno gustate in quanto tali. quindi, un bel voto positivo.
come diceva olorin, forse pecca di una caratterizzazione più accurata del protagonista.
per quanto riguarda l'abbraccio morboso, non ci vedo nulla di strano. dopo secoli di prigionia, chiunque si attaccherebbe morbosamente ad un abbraccio, anche un mago terrorista. anzi, quella definizione mi ha caratterizzato il mago abbastanza da farmi dispiacere della sua morte.
l'unica cosa che non mi è piaciuta particolarmente è stato il modo in cui hai usato il registro fiabesco, ma suppongo che si tratti di gusto personale.
Wink
Era brilligo e gli unsci tovi / girondavano sulla rava, / eran birbizzi i borogovi / e il momo ratso ultragrattava

Elros
Bombadil
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MessaggioInviato: Lun 03 Nov 2008 12:20 pm    Oggetto:   

ringstorm ha scritto:

mi verrebbe da chiedere come mai il mago è stato sopraffatto se era quasi onnipotente, e come ha fatto a sottomettere una moltitudine di regni senza una massiccia schiera di seguaci.

Questa obiezione me l'aspettavo prima o poi, ma vedo che ti sei già risposta da sola Laughing

Ti ringrazio del commento e del voto positivo!
E' una bella prigione, il mondo.
Il.Viandante
Chubacabra
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MessaggioInviato: Lun 03 Nov 2008 12:31 pm    Oggetto:   

io a quella domanda mi sono risposto con un:

Il mago era compiaciuto dalla festa in suo nome, si è adagiato per un attimo sugli allori e "zac"! Forconi, torce e catene magiche!
Per quanto riguarda i seguaci sono rilevanti ma non strettamente necessari, uccidi qualche migliaio di persone di là, fai paura agli altri, e "zac" il gioco è fatto! insomma è un mago stracaz***o!
La bimba era la sua coscienza...(questa mi è venuta in mente adesso)

Ovviamente è la mia personale interpretazione. Chiedo venia all'autore se non è così.
Dove c'è molta luce, l'ombra è più nera (J.W.G.)
Elros
Bombadil
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MessaggioInviato: Lun 03 Nov 2008 12:41 pm    Oggetto:   

Il.Viandante ha scritto:

La bimba era la sua coscienza...(questa mi è venuta in mente adesso)

Ovviamente è la mia personale interpretazione. Chiedo venia all'autore se non è così.

Non credo sia giusto esprimere a chiare lettere che cosa intenevo. A volte, il bello sta proprio nel fatto che ognuno trae le proprie conclusioni. Proprio come hai fatto tu. Wink
E' una bella prigione, il mondo.
Il.Viandante
Chubacabra
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MessaggioInviato: Lun 03 Nov 2008 12:48 pm    Oggetto:   

E non chiedo nemmeno le tue intenzioni. Il mio chiedere venia era se le mie affermazioni possano recare offesa alcuna allo scritto dello scrittore! Wink
Dove c'è molta luce, l'ombra è più nera (J.W.G.)
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