I modelli del fantasy


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meloth
«Eldar»
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MessaggioInviato: Mer 10 Giu 2009 22:57 pm    Oggetto: I modelli del fantasy   

Vorrei raccogliere pareri su una questione che mi sta molto a cuore, e che è nata da una discussione letta su un blog fantasy. Ho inviato una mail alla sua ideatrice, tale Chiara, per avere dei chiarimenti ma non mi ha ancora risposto e non so se lo farà. Ragazza giudiziosa, ma spesso troppo polemica e prevenuta. La questione verte intorno ai modelli del fantasy. Tutta la letteratura, di genere e non, si rifà a dei modelli letterari, i così detti topoi in greco(luoghi comuni, quindi modelli). Ho notato nelle parole aspre di questa ragazza, e anche nei commenti di alcuni frequentatori del blog, che questo nel fantasy non è accettato ed è visto come qualcosa di negativo in partenza. Libri che si rifanno a clichè o a tradizioni folkloristiche, secondo questo blog, anche se curati bene sono libri nati morti. La cosa mi ha fatto sorridere, perchè per me un giudizio del genere è dato da insufficienza di conoscenza non solo del fantasy ma di tutta la storia della letteratura(ignoranza, insomma, senza tante perifrasi). Io ritengo che sia impossibile scrivere una storia che nessun altro ha mai narrato, perchè da quando l'uomo ha incominciato a narrare si è creato quel grande pozzo da cui attingere sempre che è il pozzo del mito(o della leggenda). Dovremmo tacciare tutti i tragediografi greci, Eschilo Sofocle Euripide in primis, di essere dei luridi copioni. Eh si, perchè questi autori non hanno fatto altro che parlare degli stessi miti e con lo stesso canone letterario(la tragedia). Così pure Tolkien, considerato il padre del genere fantasy ma anche un clichè da abbandonare, dovrebbe essere accusato di aver scopiazzato elfi e uomini dalle culture nordiche dell'Inghilterra e dell'europa settentrionale. Allora, dopo tutto questo, alcuni diranno che quel blog a ragione, che non esistono storie originali basate sui canoni tradizionali. Invece io dico di si. Perchè ciò che rende unica una storia, per me, è il modo in cui quel fatto già narrato è ripreso e interpretato. Qui sta l'originalità, nel rimescolare le carte in gioco. Creare è questo:partire da elementi base già usati per creare qualcosa di diverso e di speciale. Che poi ci siano autori inesperti che si limitano a fare la copia volgare di alcuni grandi autori è un altro conto. Nasce da incapacità di creare e di scrivere, da un cattivo uso e abuso dei modelli.
Okamis
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MessaggioInviato: Gio 11 Giu 2009 0:22 am    Oggetto:   

Sfumature a parte, non mi pare che Chiara sostenga qualcosa di molto diverso. Non a caso tra i suoi autori preferiti c'è Michael Swanwick, il quale in cuore d'acciaio riprende un topos (il rapporto uomo/drago) e lo stravolge. Il tutto sta proprio in quest'ultimo termine: oggidì per poter risultare davvero originale occorre ribaltare quelle che erano le vecchie certezze, e questo lo si può fare in vari modi (e qui sto parlando a titolo personale). C'è chi lo fa attraverso lo stile (vedi Mieville, le cui trame non sono nulla di particolare, ma grazie allo stile unico rendono unici i suoi libri) e c'è invece chi lo fa attraverso le trame. Pensa ad esempio ai romanzi di Jacqueline Carey: a ben vedere la sua è null'altro che una fantastoria del nostro periodo rinascimentale; eppure i suoi romanzi godono di grandissima originalità, sia per il ribaltamento filosofico alla base (una religione fondata sul piacere) sia per il particolare punto di vista della storia (una prostituta d'alto borgo). La differenza (forse, visto che non sono in grado di leggere nelle menti altrui) è che per Chiara tale ribaltamento deve essere quanto più estremo possibile, mentre tu hai un livello di "sopportazione dei topoi" (spero mi perdonerai questo termine, ma è tardino e il mononeurone è già andato a nanna da un pezzo Laughing ) è maggiore. Si tratta semplicemente di gusti e sensibilità letterarie diverse.

Un'ultima cosa: Tolkien, e non mi ripeterò mai di ripeterlo NON è il padre del Fantasy, visto che il genere esisteva già da decenni (basti pensare, giusto per fare un nome, a Mark Twain e al suo "Un americano alla corte di re Artù") Wink

PS: ma perché hai inserito questa discussione nel canale OT? Io la trovo perfettamente congeniale al canale Leggere Fantasy.
"Gli uomini veri non ballano. Stanno seduti, sudano e imprecano." (Bill Hicks)

metalupo
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MessaggioInviato: Gio 11 Giu 2009 0:56 am    Oggetto: Re: I modelli del fantasy   

meloth ha scritto:
Ragazza giudiziosa, ma spesso troppo polemica e prevenuta.


La seconda che hai detto!
metalupo
«Ospite»

MessaggioInviato: Gio 11 Giu 2009 1:02 am    Oggetto:   

Okamis ha scritto:
Non a caso tra i suoi autori preferiti c'è Michael Swanwick, il quale in cuore d'acciaio


Col quale ha rotto le balle... Sorridi Sorridi Sorridi Sorridi Sorridi... datosi che poi nulla sa del resto della produzione di Swanwick (eccellente ma di SF), ne parla come l'avesse scoperto lei (ho letto la versione breve di Cuore d'acciaio già nel '94 o giù di lì, sul n. 12 dell'Asimov's magazine - Phoenix editore), ha una comprensione degli intenti del romanzo limitata o comunque falsata, usa "Cuore d'Acciaio" come pietra di paragone assoluta (un romanzo è tanto più bello quanto più s'avvicina a Cuore d'Acciaio - ragionamento già sbagliato di per sé - e quel che è peggio anche questa presa di posizione viene sibillinamente spacciata come verità obiettiva e incontrovertibile più che come opinione/gusto personale)... e infine è uno di quei due o tre autori che tira fuori a sproposito ogni volta che vuole dimostrare una tesi (visto? dimostrata! ... e uno resta là a chiedersi "ma de che? e giacché ci siamo... puoi ripetermi un attimino-ino di che cacchio stai parlando che m'è sfuggito?" Sorridi Sorridi Sorridi )

Ma quando la finirete di parlare di 'sto mezzo soldo bucato? No... non sto parlando di Swanwick Sorridi

(Scusa Okamis... per me è sempre fonte di meraviglia come si possa appena-appena prenderla sul serio... non ho resistito! Mi eclisso in buon ordine)


Ultima modifica di metalupo il Ven 12 Giu 2009 3:29 am, modificato 1 volta in totale
un muspeling
«apprendista incendiario»
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MessaggioInviato: Gio 11 Giu 2009 9:22 am    Oggetto:   

Sì Sì,
Tolkien non fondò un bel nulla (scusa Meta se torno serio Laughing )
è da MacDonald, almeno che s'incomincia a lavorarci su.
Visto che ci sono tanti in giro a sbagliar tanto, la fatica non è mai troppa nel ripetere come stanno invece le cose! Medieval
Palin
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MessaggioInviato: Gio 11 Giu 2009 10:23 am    Oggetto:   

Sposto in "Leggere Fantasy".
TK7 should, of course, be named Neville – Neville and Luna, a match made in heaven.
Okamis
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MessaggioInviato: Gio 11 Giu 2009 10:40 am    Oggetto:   

@ Metalupo:
Il mio era solo un esempio, tanto che per il resto del commento parlo della mia interpretazione di originalità al di fuori del genere (e fortuna che l'avevo specificato Rolling Eyes ). Al di là dei toni, su GF viene difesa una teoria legittima (sulla quale ho sempre detto di non concordare al 100%), al pari di quella di chiunque altro. E comunque anche etichettare tutto quello che passa su GF come idiozia non mi pare per nulla "maturo", visto che alla fine ricadi nello stesso difetto che adduci a Chiara.

Tornando specificatamente in argomento, non bisogna scordarsi che anche in passato simili discorsi erano all'ordine del giorno. Buona parte della letteratura latina (il che equivale a parlare soprattutto di teatro) era puramente manieristica, nulla più di copia della copia della copia. Eppure a buona parte del popolo ciò andava bene. Ma chi sono quegli autori passati alla storia come veri maestri? Quelli che si limitavano a ripetere gli stessi stilemi di sempre oppure gli innovatori? Lo stesso discorso viene fatto oggi. Ecco perché mi fa sorridere quando sento certi scrittori nostrani e non venire etichettati come eccezionali talenti quando a ben vedere non fanno altro che riproporre la stessa minestra riscaldata. In questo senso, i generi più recenti come il New Weird o i vari Steam sono solo una manna dal cielo. Certo, non tutti coloro che si avventurano su tali generi producono alla fine opere di real valore. Ciononostante le opere più interessanti che ho letto negli ultimi anni si muovevano proprio in questa direzione.
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Olorin
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MessaggioInviato: Gio 11 Giu 2009 11:24 am    Oggetto:   

Anche per fare mobili, molto probabilmente si utilizzerà del legno, ma la bellezza del risultato è legata più all’abilità dell’artigiano – addirittura artista – che al pregio del materiale che al massimo potrà limitarne la libertà d’espressione, non certo snaturarne l’ispirazione. Mi è venuto in mente perché c’è una persona sul web che vende mobili costruiti riciclando e assemblando i relitti raccolti sulla spiaggia sin da quando era bambina. Sono spettacolari e sono giustamente, per la loro gradevolezza e originalità, molto costosi.

Così la qualità di un libro è sicuramente legata più alle peculiarità dello scrittore che al genere in cui si cimenta. L’idea di una storia nasce dallo spessore umano dell’autore, dalla sua esperienza della vita e dalla ricchezza interiore in cui eventualmente è riuscito a commutarla.

Elfi, nani, orchi e pirletti vari delle più fantasiose fattezze, sono solo ‘materiale’ nelle mani di chi inventa, per cui giudicare un’opera dalla sola presenza di questi elementi al suo interno, mi pare… mi pare… una vaccata? Si può dire?
Gli ideali sono pericolosi. La realtà è preferibile: è spietata ma preferibile.

Una scrivania ordinata è sintomo di una mente malata
Palin
«Re sotto la montagna»
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MessaggioInviato: Gio 11 Giu 2009 11:27 am    Oggetto:   

Olorin ha scritto:
Elfi, nani, orchi e pirletti vari delle più fantasiose fattezze, sono solo ‘materiale’ nelle mani di chi inventa, per cui giudicare un’opera dalla sola presenza di questi elementi al suo interno, mi pare… mi pare… una vaccata? Si può dire?


Direi una (p)orcheria Very Happy Very Happy
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Olorin
«Ultimo Elfo Inguardabile»
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Località: dove osano le anatre
MessaggioInviato: Gio 11 Giu 2009 12:25 pm    Oggetto:   

Palin ha scritto:
Olorin ha scritto:
Elfi, nani, orchi e pirletti vari delle più fantasiose fattezze, sono solo ‘materiale’ nelle mani di chi inventa, per cui giudicare un’opera dalla sola presenza di questi elementi al suo interno, mi pare… mi pare… una vaccata? Si può dire?


Direi una (p)orcheria Very Happy Very Happy


Very Happy precisamente!

adesso mi hai innescato, ma alcune sono indivulgabili a meno di incorrere in sanzioni... soprassiedo. Wink




Inutile, non ce la faccio! E' una tro(LL)iata
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nisana
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MessaggioInviato: Gio 11 Giu 2009 13:32 pm    Oggetto:   

Ciao! Per conoscere tutti i punti di vista, dove trovo la discussione di cui state parlando?
Grazie!

Nisana
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meloth
«Eldar»
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MessaggioInviato: Gio 11 Giu 2009 18:37 pm    Oggetto:   

Prima di rispondere alla vera questione, una precisiazione:Tolkien è considerato da molti il padre del genere, ma non è detto che lo sia. Effettivamente, non lo è. Anche lui rientra nel novero dei brutti copioni. Me lo ha espressamente detto Chiara in un'altra mail. Almeno, chiarendo, su un paio di cose ci siamo trovate d'accordo(non su Tolkien!)
Chiara è estremista, io moderata. Nulla di più vero, non potrei proprio negare questo. Però io credo, e ci sono tanti esempi, che l'estremismo non porta da nessuna parte. Chi pretende di rivoluzionare tutto dalla base alla cima, finisce col distruggere quello che ha creato. I modelli dai quali si attinge per scrivere sono radicati nella cultura dei popoli, e stravolgerli in maniera eccessiva porterebbe ad uno sfalsamento tale di storia e personaggi che il povero lettore non saprebbe più dove sbattere la testa. Tutti siamo rassicurati dagli stessi tipi di storie, ci siamo abituati, ma nello stesso tempo desideriamo qualcosa di nuovo. Per dirla nei termini della minestra, ci piace il solito brodino, ma magari con qualche spezia particolare. Le spezie sono state tutte usate? Non importa, si ricombinanano e si crea un piatto nuovo. Io lo faccio spesso in cucina, e mi vengono piatti davvero squisiti.
Ora, per fare un paragone fantasy, prendo il triangolo Tolkien-Paolini-Swanwick. In Tolkien i draghi sono del tutto malvagi, vivono immersi in un'ambientazione favolistica medievale, non hanno assolutamente un buon rapporto nè con gli uomini nè con gli elfi. In Swanwick, da quello che ho leggiucchiato qua e la,accade lo stesso. Anzi, volendo essere precisi, Swanwick si avvicina moltissimo a Tolkien nel trattare del drago. Questa creatura infatti, anche se "meccanicizzata", è crudele e stupra la mente altrui insinuandovisi con la forza. Vi ricorda rualcosa? A me si, precisamente la scena tra Glaurung e Nienor, quando questo penetra nella mente di lei soggiogandola. Anche qui c'è imitazione di un modello, come vedete. Il tocco in più c'è, è innegabile. Swanwick si rifà ad una realtà industrializzata, mentre Tolkien no, e in più i suoi elfi sono cattivi e rapiscono i bambini per farli lavorare nelle fabbriche dei draghi a vapore. Ma, per dirla tutta, nel fantasy esistono eccome gli elfi cattivi:i drow. Gli elfi di Swanwick possono anche non assomigliare ai classici drow con capelli argentei e pelle nera dei classici giochi di ruolo, però l'imitazione è innegabile. Passiamo a Paolini. Saphira è buona, vuole un bene maniacale(e sospetto anche promiscuo Twisted Evil )a Eragon ed è una delle creature più belle ed eleganti di Alagaesia. Fin ora abbiamo visto solo esempi di dragi cattivi, ecco invece la svolta di Paolini. Eppure anche Saphira ha un modello preciso alle spalle:il drago cinese. In Cina, a differenza di altri paesi, il drago è visto come qualcosa di positivo, spesso legato alla benevolenza e alla fertilità(quindi alla fortuna in generale). Inoltre, i draghi cinesi hanno il corpo affusolato ed elegante, e i loro colori sgargianti sono meravigliosi.
Come vedete, l'originalità è una questione di piccoli dettagli
Salazer
«Nano»
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MessaggioInviato: Gio 11 Giu 2009 18:46 pm    Oggetto: Re: I modelli del fantasy   

meloth ha scritto:
Perchè ciò che rende unica una storia, per me, è il modo in cui quel fatto già narrato è ripreso e interpretato. Qui sta l'originalità, nel rimescolare le carte in gioco.


Credo che con questa frase tu abbia detto tutto. Il problema reale è che pochissimi autori lo fanno. Anche perchè se non si facesse così, potremmo smettere di parlare di Epic Fantasy, Urban Fantasy e tutti i vari sottogeneri. Tanto sarebbero tutte scopiazzature dell'"originale".
metalupo
«Ospite»

MessaggioInviato: Gio 11 Giu 2009 20:45 pm    Oggetto:   

Okamis ha scritto:
Al di là dei toni, su GF viene difesa una teoria legittima


Al di là dei toni... su GF non ci sono neanche teorie. Non c'è nulla!
un muspeling
«apprendista incendiario»
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MessaggioInviato: Gio 11 Giu 2009 20:55 pm    Oggetto:   

Esatto!
Prendere il lavoro di rielaborazione dei cliché che ha fatto Tolkien, come una scopiazzatura, vuol dire aver compreso molto ma molto poco dei generi. Rolling Eyes
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