Sviluppo del romanzo fantastico italiano di ambientazione m
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Inviato: Mar 07 Apr 2009 9:51 am Oggetto: Sviluppo del romanzo fantastico italiano di ambientazione m |
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Sviluppo del romanzo fantastico italiano di ambientazione mediterranea. La questione med-fantasy.
Un interessante contributo sull'odierno fantasy italiano, scritto da tre autori molto rappresentativi.
Leggi l'articolo. |
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Palin
«Re sotto la montagna»
Messaggi: 15146 Località : Solace
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Inviato: Mar 07 Apr 2009 9:51 am Oggetto: Re: Sviluppo del romanzo fantastico italiano di ambientazio |
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Consiglio di dare un'occhiata ai racconti di Antonio Piras (di cui sono fortunato possessore della raccolta Sette Ossi di Rana, autografata ); che trattano di temi presi dalle tradizioni molisane (almeno spero di non commettere una topica ) TK7 should, of course, be named Neville – Neville and Luna, a match made in heaven.
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Inviato: Mar 07 Apr 2009 12:22 pm Oggetto: Re: Sviluppo del romanzo fantastico italiano di ambientazio |
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Complimenti per l'articolo, fornisce spunti e informazioni interessanti. |
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Inviato: Mar 07 Apr 2009 18:29 pm Oggetto: |
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Davvero ben articolato,
complimenti al trio.
Un caro saluto
Fabrizio
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Slurpolo
«Elfo»
Messaggi: 278 Località : Un po' più in là .
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Inviato: Mar 07 Apr 2009 19:09 pm Oggetto: Re: Sviluppo del romanzo fantastico italiano di ambientazio |
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E dove mettiamo, allora, i racconti dei Rasna (gli Etruschi) di Mariangela Cerrino? Sono o non sono la med-risposta alle Nebbie di Avalon? Io credo che sognare sia importante
anche se non tutti quanti i sogni si possono realizzare. |
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Inviato: Mer 08 Apr 2009 8:45 am Oggetto: |
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Mi rendo conto della fretta degli autori,
della mia mancanza di tempo e di quella
di chi avrebbe dovuto pubblicare le mie
esplicitazioni.
Ora che siamo qui, che dire?
Urge un cambio di tempistiche e ci sarÃ
risposta il prima possibile. |
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Inviato: Mer 08 Apr 2009 12:17 pm Oggetto: |
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Ma... Pur rispettando molto il lavoro degli autori dell'articolo (riferendomi soprattutto ai loro romanzi), continuo a "sentire" tra le righe un tono che non mi convince. L'unico paragrafo su cui sono piuttosto d'accordo è l'ultimo (e, cioè, che la via mediterranea potrebbe avere più presa sui lettori in Italia e, quindi avere un mercato più ampio - ma questo, permettetemi, lo vedo come l'ennesimo limite dei lettori italiani e della cultura italiana).
Per il resto, continuo a sostenere una cosa: noi giovani autori (mi ci includo, checché se ne dica di D'Angelo, ponendolo come precursore: mi sembra già di essere morto, autorialmente parlando! ), abbiamo una cultura mediterranea, in quanto italiani. Ma un autore non si forma soltanto su ciò che studia a scuola, tanto per capirsi, ma anche e soprattutto su ciò che legge. La conseguenza è che un autore come me, e come molti altri, non si è fatto "affascinare da altre popolazioni", bensì reinterpreta un genere secondo il proprio retroterra culturale (scolastico e di lettura).
Ovvero, e lo ripeto per l'ennesima volta, quando si affronta questo discorso sul "med-fantasy", ci si dimentica sistematicamente di considerare che il mondo non è più quello degli anni '70 di Zuddas, è cambiato, si è globalizzato e si sta ulteriormente globalizzando. Il substrato culturale su cui un autore sta seduto, mentre scrive la prima stesura del suo romanzo, è affatto diverso e decisamente più influenzato da realtà estere (basti pensare al cinema, che personalmente influenza molto il mio lato visionario, guardi io cinema italiano, hollywoodiano o orientale, poco importa...). E, pur capendo e appoggiando l'intenzione di rafforzare il filone della "med-fantasy", ci tengo a ribadire che non si può più liquidare il substrato culturale di un autore dicendo che ha "subito il fascino di altri popoli". C'è molto di più ed è sottovalutare l'intelligenza e l'indipendenza di pensiero di certi autori (in cui mi inserisco, altrimenti non sarei qui a scrivere) pensare altrimenti.
Non si può prescindere dalla realtà del 2009, quando parlate della "via mediterranea".
So che gli autori dell'articolo non avevano alcuna intenzione di "escludere" le altre vie, legittimando soltanto quella mediterranea. E capisco i toni speranzosi e ottimisti in merito alla via mediterranea. Eppure resto dell'idea che stiamo rischiando, per l'ennesima volta, una caccia alla streghe. Ho già letto troppe volte, ad esempio, "ecco l'ennesimo libro di elfi e ricerca, che schifezza!" per partito preso, anche di romanzi che avevano una loro dignità e degne qualità .
Inoltre si va a toccare un argomento che mi fa rizzare i peli sulla schiena: i sottogeneri. Non vedo di buon occhio questo tipo di classificazioni. I generi sono una specie di rosa dei venti, che aiuta a scegliere la "direzione di lettura". Non è un caso, però, che si faccia riferimento a quattro direzioni principali, più altre quattro secondarie e basta. Se di direzioni ne inventiamo 57, voglio vedere chi ci capirà qualcosa, alla fine. (In sintesi, credo potrebbe essere utile soltanto al lettore ferrato in materia, ma dannoso, molto dannoso per il lettore medio, a cui basta un "fantasy" o un "horror" o un "fantascienza" o un "giallo").
Diverso il discorso, invece, se si rimane in campo "accademico": tra noi autori e veri appassionati siamo capaci di discutere per mesi sulla forma della punta del cappello di Gandalf! (Provocatoria citazione del tomo fantasy anglosassone per antonomasia... )
Fantasy = fantasia.
Quando di qualità , a me non frega nulla della sua origine. |
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guardia
«Nano»
Messaggi: 196 Località : Verona
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Inviato: Mer 08 Apr 2009 12:37 pm Oggetto: |
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Oddio, Negrore: oltre a ciò che già è stato scritto nell'articolo, che parla da sè, mi sa tanto che il tono che non ti piace è più un sentore tuo che un qualcosa di effettivamente presente dentro l'articolo. Non c'è alcuna intenzione di caccia alle streghe, tanto meno di voler includere gli autori citati in generi o sotto-generi.
L'articolo offre semplicemente una possibilità di riflessione su una via mediterranea, che ovviamente non può prescindere dal vissuto degli autori stessi, anche di quelli che si uniranno in futuro, e perciò stesso non può prescindere dal mondo globalizzato. Chi ha mai parlato di qualcosa di campanilistico? Per mediterraneo (personalmente parlando) intendo tutto ciò che gravita attorno al mare nostrum: italiani, francesi, spagnoli, marocchini, algerini, tunisini, egiziani, libici, mediorientali, greci... tutto può rientrare. Non mi pare proprio si faccia un discorso da caccia alle streghe o che non tenga conto del mondo globalizzato.
Poi ognuno può leggere in uno scritto anche ciò che non c'è, ma forse bisognerebbe chiedersi se, facendo questo, non si lasci libertà a propri pregiudizi. |
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Inviato: Mer 08 Apr 2009 12:45 pm Oggetto: |
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Credo che Andrea si riferisca, criticando questo articolo, anche a discussioni avute più volte col sottoscritto. Di qui il suo andare oltre lo scritto di voi tre.
Ho tenuto presente le sue rimostranze quando ho scritto qualcosa io, qualcosa che avevo inviato al mio "boss" naturale, a fine Dicembre.
Quello dovrebbe potere rispondere a tutti (e altro seguirà ).
Solo, da Capodanno a oggi non ne ho saputo più nulla ed è tempo di svincolare quel pezzo, adattarlo alle esigenze di FM e proporlo qui.
E' stato perso troppo tempo e mi sono stufato. |
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guardia
«Nano»
Messaggi: 196 Località : Verona
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Inviato: Mer 08 Apr 2009 12:59 pm Oggetto: |
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Però allora che senso ha criticare un articolo per cose dette in privato con qualcun altro? A volte l'impressione che ho è che tra noi autori ci si diverta a farsi del male, così tanto per fare...
Ci siamo messi in tre a riflettere sulla via mediterranea, così come in passato è stato fatto con altri - anche col buon Muspeling -, e sembra che con uno scritto del genere si voglia remare contro alcuni. Perché dovrebbe essere così?
Il mio punto di vista è che più spunti ci sono (e l'articolo va preso in questo modo) e più c'è la possibilità di arricchire il fantasy italiano. Non è che i riflettori puntati per una volta su un argomento o su un aspetto del fantasy italiano tolgano luce agli altri aspetti.
La ricchezza e la varietà è bella.
Fabrizio |
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Inviato: Mer 08 Apr 2009 13:24 pm Oggetto: |
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Fabrizio, anzitutto mi scuso se il "tono" del mio messaggio precedente è parso d'attacco. C'era enfasi dovuta a convinzione, ma speravo lo stesso di aver sottolineato la mia stima per voi tre e il fatto che non ho nulla contro il "med-fantasy", anzi.
Anche questa volta non c'è attacco, ma semplice convinzione.
Molto semplicemente, non condivido un concetto alla base di quanto avete scritto. Anche se scritto senza intenzione maliziosa, passa in un modo piuttosto ambiguo.
"Come dicevo precedentemente, sarebbe infatti riduttivo limitarsi a sostenere che i nostri autori imitino modelli stranieri." Questa frase dà la netta impressione di dire che chi scrive fantasy "di stampo anglosassone" semplicemente imita. E a me qui sì pare di avvertire un pregiudizio, Fabrizio.
Critico l'impostazione del discorso sulla via mediterranea al fantasy. Sembra partire sempre dal presupposto che se un italiano non scrive mediterraneo, allora sta imitando, copiando. Dovete stare un po' più attenti (mia umile opinione, se volete preconcetta, pregiudizievole e quant'altro... Ma resta tale).
Non faccio il processo alle intenzioni. Non so qui per far polemica. Non attacco l'articolo, lo discuto.
Sgombriamo il campo da concetti dannosi per tutti, se vogliamo darci una mano a vicenda. Pensaci bene, Fabrizio: io non ho criticato la via mediterranea al fantasy, ho difeso le altre vie.
Non concordo sull'impostazione "mediterraneo = più nostro". Non lo è per forza.
Non concordo sull'impostazione "non mediterraneo = imitazione". Non lo è per forza.
Tutto qui. |
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guardia
«Nano»
Messaggi: 196 Località : Verona
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Inviato: Mer 08 Apr 2009 13:31 pm Oggetto: |
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Negróre ha scritto: | Sgombriamo il campo da concetti dannosi per tutti, se vogliamo darci una mano a vicenda. Pensaci bene, Fabrizio: io non ho criticato la via mediterranea al fantasy, ho difeso le altre vie.
Non concordo sull'impostazione "mediterraneo = più nostro". Non lo è per forza.
Non concordo sull'impostazione "non mediterraneo = imitazione". Non lo è per forza.
Tutto qui. |
Andrea, ma è proprio il fatto di creare l'opposizione "tu parli della via mediterranea e io difendo le altre vie" che crea il fraintendimento, secondo me.
Personalmente non ritengo che "mediterraneo = più nostro" e "non mediterraneo = imitazione". Sono semplicemente vie alternative.
Poi, per carità , l'articolo è scritto a sei mani, se perciò gli altri autori si sentono di dover sottolineare nuovamente alcuni concetti, per ovviare al fraintendimento, ben vengano i loro interventi.
Fabrizio |
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Inviato: Mer 08 Apr 2009 13:37 pm Oggetto: |
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guardia ha scritto: | Andrea, ma è proprio il fatto di creare l'opposizione "tu parli della via mediterranea e io difendo le altre vie" che crea il fraintendimento, secondo me. |
Bene, siamo d'accordo, Fabrizio.
Ma chi ha creato questa contrapposizione? Io o l'articolo? Perché non si può parlare della via mediterranea, una volta per tutte, senza tirar dentro il resto come "imitazione"?
Forse avreste dovuto scrivere molto di più e non ne avete avuto il tempo. Capisco. Ma allora bisogna essere un po' più cauti, quando si scrivono certe frasi. (E, ribadisco, io non penso con la vostra testa, non mi permetto di giudicare le vostre idee, sottolineo soltanto quello che può essere frainteso "da questo lato" dell'articolo...) |
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Inviato: Mer 08 Apr 2009 13:46 pm Oggetto: Re: Sviluppo del romanzo fantastico italiano di ambientazio |
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Come dicevo precedentemente, sarebbe infatti riduttivo limitarsi a sostenere che i nostri autori imitino modelli stranieri." Questa frase dà la netta impressione di dire che chi scrive fantasy
Siccome questa farse è mia, Andrea, permettimi di assicurarti che il senso era esattamente l'opposto. Troppo spesso i nostri autori vengono criticati e considerati non all'altezza o semplici imitatori. Io non credo affatto che lo siano, anzi, io ritengo che, anche nel seguire la lezione dei maestri, molti di essi si siano dimostrati all'altezza e spesso ci abbiano regalato testi che nulla avrebebro avuto da invidiare a opere straniere considerati importanti per il genere |
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Inviato: Mer 08 Apr 2009 14:12 pm Oggetto: Re: Sviluppo del romanzo fantastico italiano di ambientazio |
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e, per amor di correttezza, vorrei specificare che la mia convinzione riguardo al fatto che gli autori italiani facciano tutt'altro imitare non si limita al discorso del fantasy mediterraneo, ma di questo si parlava.
ampliando il discorso, ti posso assicurare, che ci sono tre autori in particolare che secondo me hanno dimostrato benissimo come anche in italia si possano produrre fantasy classici di ottima qualità : Andrea d'Angelo, Uberto Ceretoli e Marco Davide |
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