Sanctuary


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Autore Messaggio
Marina
Bracchetto del Cheshire
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MessaggioInviato: Ven 19 Giu 2009 18:19 pm    Oggetto:   

Okamis, rimando il tutto a quando avrò letto perché stai scendendo in particolari e lì non posso seguirti, ovviamente

Quotone invece per Negrore. Io di solito uso un'altra metafora, quella della cucina.
Il lettore è come uno che gusta un piatto. Più piatti gusta maggiori sono le differenze che può sentire. Ad esempio, se hamangiato molte paste frolle, si accorgerà della differenza fra quella industriale e quella fatta a mano, di quella fatta con uova di giornata e quella no etc etc.

Se poi si legge anche qualche libro di cucina, potrà scoprire, che so, che il burro per la frolla sciolto a temperatura ambiente dà un'altra consistenza al gusto della pasta (nota bene: al mero gusto) rispetto a quello sciolto a bagnomaria e via dicendo.

Infine, potrà dire al cuoco della frolla A che ci vuole più zucchero e meno burro per fare una pasta migliore, per il suo gusto.

Giammai però, se non ha mai tirato una frolla in vita sua, sarà in grado di dire con cognizione di causa, al cuoco Tizio: vieni che ti spiego come si fa, devi mettere assieme farina e zucchero prima delle uova, altrimenti ti fa i grumi, l'ho visto in un libro di cucina e ho anche visto il cuoco Caio che lo faceva.
Potrebbe rvolgersi al cuoco Tizio con cognizione di causa solo se è in grado di dire: tieni assaggia la mia, di frolla, ecco cosa intendo. Perché a quel punto avrà sperimentato cosa significa davvero, letteralmente "mettere le mani in pasta". E saprà che se il libro di ricette gli dice di tirare una pasta senza grumi, ottenere quel risultato costa una fatica notevole in termini di olio di gomito e di tanti altri accorgimenti.
Una pasta senza grumi, in astratto, è solo una bella foto con didascalia su un libro illustrato; in concreto, è una rottura di zebedei invereconda, dove bisogna stare attenti a come mescoli gli ingredienti nella fontana: ci vuole una sequenza, ci vuole forza, ci vuole resistenza, ci vuole qualche trucchetto imparato con l'esprienza. E non da ultimo, amore per quel che si sta facendo.
Tutte cose che la foto e la didascalia non ti mostrano. Per questo, all'atto pratico, restano solo un termine di paragone tutto chiacchiere e distintivo
Okamis
Rufus in tabula
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MessaggioInviato: Ven 19 Giu 2009 18:35 pm    Oggetto:   

Carina la metafora culinaria (mi ha pure fatto venire voglia di torte ^_^). A mio avviso però c'è un altro particolare da tenere in conto.

Vado in pasticceria, dove mi vengono proposte due torte. Ora, io è già tanto se so fare un uovo al tegamino, quindi di certo non posso dire COME realizzare una buona torta. Tuttavia, almeno da consumatore posso dire quale delle due torte mi piacerà di più, se quella alla crema o quella al cioccolato (diamine che fame mi sta venendo...)

Qui il discorso è simile: leggo dei testi e stabilisco quelli che a parer mio sono i più meritevoli, stabilendo ciò in base a gusti personalissimi (nel mio caso, assenza di infodump troppo marcati, solidità nella trama, caratterizzazione dei personaggi ecc.). L'importante, quando si esprimono giudizi di questo tipo, è seguire una linea teorica precisa, cosa che mi sembra di aver fatto in quel lungo messaggio iniziale. Poi, giustamente, qualcuno mi potrà dire "ma guarda, a me le parti raccontate piacciono più di quelle mostrate". Legittimo e doveroso ^_^
"Gli uomini veri non ballano. Stanno seduti, sudano e imprecano." (Bill Hicks)

FrancescoFalconi
Gollum
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MessaggioInviato: Ven 19 Giu 2009 22:13 pm    Oggetto:   

Okamis ha scritto:

qua assistiamo a un brano che comincia alla grande, ma che crolla inesorabilmente in un finale bislacco e sconclusionato.


Su cui c'è poco da discutere, visto che non si dettaglia. E' come dire: bello! brutto!

Okamis ha scritto:

A peggiorare la situazione ci sono alcune pesanti forzature nella trama (come la storia del borsello; non mi riferisco a quanto scritto da G.C., quanto al ragione per cui viene lasciato tra le mani della protagonista).


pag 120, ultime righe, rileggi con attenzione. Non le viene lasciato tra le mani assolutamente.






Okamis ha scritto:

Volendo fare le pulci, sulla prima parte si potrebbe notare anche un certo legame con “Il castello errante di Howl” di Miyazaki, ma la cosa ci può stare e non posso nemmeno dire se sia volontaria o meno.


ammetto la mia ignoranza, mai letto. Ma ho visto l'animazione e non colgo la similitudine. O forse mi sfugge.

ciao,
Francesco Falconi (ps: non Falcone, tanto per rimanere sul tema refusi. Nessuna parentela con il giudice, che ha tutto il mio rispetto).
Okamis
Rufus in tabula
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MessaggioInviato: Ven 19 Giu 2009 23:01 pm    Oggetto:   

Bolak ha scritto:
Okamis ha scritto:

qua assistiamo a un brano che comincia alla grande, ma che crolla inesorabilmente in un finale bislacco e sconclusionato.


Su cui c'è poco da discutere, visto che non si dettaglia. E' come dire: bello! brutto!


Amplio il pensiero. Scrivo in bianco trattandosi di una sorta di spoilerone Wink
L'inizio è accattivante. Si capisce subito che la vecchina nasconde un segreto, ma il legame con l'obolo non viene fatto intuire subito. Attiri insomma il lettore nella tua tela con abilità, e infatti sulla prima parte non ho nulla da dire, anzi. Sorvolando sulla questione del borsello (di cui parlo dopo) arriviamo al flashback. Tolto l'attimo di smarrimento iniziale per inquadrare la scena (soprattutto per via del passaggio dalla prima alla terza persona, che comunque ho trovato congeniale alla scena), pure qua fila quasi tutto liscio. Il dialogo tra i due protagonisti funziona infatti molto bene, tanto che ben si coglie la strafottenza della donna al massimo del suo potere (ben diversa dalla finta umiltà della sua versione anziana). Però, giunti alla fine della scena, abbiamo un problemino a mio avviso: la maledizione Anobium può essere aggirata, e quelli della loggia cosa fanno? Spiegano per filo e per segno alla protagonista come liberarsi dalla maledizione. Confused A mio avviso questa è la seconda forzatura, più grave della prima.
Torniamo al presente. Sul massacro alla discoteca nulla da dire. Passo direttamente a quando "Roxanne" esce dal locale. Qui ritroviamo Isaac. Ora, vada per la spiegazione sul suo secondo fine dato alla demone (anche se, vista l'assenza di tale tema nella parte centrale del brano, mi pare un po' forzata la cosa), ma come mai Isaac è stato maledetto da Anobium? Questo non viene minimamente accennato. Insomma, leggendo il brano mi sono fatto la seguente idea: tu avevi in mente sin da subito un finale dove la protagonista venisse "gabbata" per la seconda volta (idea buona, tra l'altro), ma pur di raggiungerlo hai finito per forzare la trama, riportando "in vita" un personaggio la cui presenza a ben vedere non è poi così logica.
In questo senso trovo che il finale sia meno efficace della prima parte, il che è un vero peccato, perché le premesse erano ottime.


Citazione:
Okamis ha scritto:

A peggiorare la situazione ci sono alcune pesanti forzature nella trama (come la storia del borsello; non mi riferisco a quanto scritto da G.C., quanto al ragione per cui viene lasciato tra le mani della protagonista).


pag 120, ultime righe, rileggi con attenzione. Non le viene lasciato tra le mani assolutamente.


Lo so benissimo che il borsello non le viene lasciato fisicamente tra le mani. Si tratta solo di un modo di dire Wink Quello che intendevo è che mi pare comunque strano che il nobile non si faccia problemi a lasciarlo per terra. L'ho trovata una leggera forzatura.

Citazione:
Okamis ha scritto:
Volendo fare le pulci, sulla prima parte si potrebbe notare anche un certo legame con “Il castello errante di Howl” di Miyazaki, ma la cosa ci può stare e non posso nemmeno dire se sia volontaria o meno.


ammetto la mia ignoranza, mai letto. Ma ho visto l'animazione e non colgo la similitudine. O forse mi sfugge.

Nulla più dell'idea della donna giovane e bella che, a causa di una maledizione, diventa anziana. Ma, come scritto, tale legame, anche qualora fosse stato pienamente voluto, non avrebbe stonato con la struttura del racconto, visto che nel tuo brano lo sviluppo è completamente diverso.

PS: Chiedo venia per l'errore di battitura ^_^
"Gli uomini veri non ballano. Stanno seduti, sudano e imprecano." (Bill Hicks)

mikimago
Bombadil
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MessaggioInviato: Sab 20 Giu 2009 9:47 am    Oggetto:   

Innanzitutto grazie per l’articolata recensione, Okamis.

Quando ho iniziato a ragionare sul racconto, la prima inevitabile domanda che mi sono posto è stata quale dovesse essere il nucleo attorno a cui esso dovesse essere imperniato.
Considerato il fil rouge dell’antologia (la megalopoli che le dà il titolo), ho ritenuto che la protagonista assoluta dovesse essere proprio Sanctuary.
Partendo da questo assunto, ho provato a realizzare una storia in cui non ci fosse un personaggio principale ma diversi coprotagonisti, ciascuno dei quali offrisse al lettore il proprio punto di vista sulla città in cui abitavano, mettendone in risalto un aspetto.
Impostando così la narrazione e considerando che, per la sua più breve estensione rispetto al romanzo, il racconto richiede una maggiore incisività, la mia idea era quella di creare personaggi al limite dello stereotipo come “ruoli” che però se ne discostassero grazie a un’accurata definizione degli scopi e dei sentimenti che li spingevano a comportarsi in un modo piuttosto che in un altro.
Una lettrice su Internet, recensendo il mio racconto, ha sottolineato come la brevità dei capitoli (ciascuno dei quali corrisponde a un diverso punto di vista) le abbia impedito di affezionarsi agli stessi. Tu parli adesso di caratteri stereotipati.
A giudicare da queste impressioni (e, lo ribadisco, se onesto nei riguardi di quello che scrivo ho troppo rispetto del lettore per denigrarne il giudizio), devo dedurre che non sono riuscito a mettere su carta quello che mi ero proposto in sede di ideazione del racconto. Non accamperò la scusa della “breve distanza” per giustificare come, agli occhi di voi due lettori, i miei personaggi non vi siano parsi reali: un bravo narratore deve riuscire a conferire tridimensionalità alle proprie creature a prescindere dal numero di pagine di cui dispone (anche con una sola pagina, se è necessario).
Poi magari ci sarà chi de “Il ditirambo di Samarat” apprezzerà il ritmo concitato, lo stile o la "presenza" di Sanctuary in ogni singola riga del racconto, ma qui stiamo parlando del tuo giudizio, Okamis: come accaduto con chi ha avuto la bontà di spendere tempo e soldi per leggere “Il segreto di Krune” e mi ha poi offerto il proprio parere, ne farò tesoro per eventuali, future esperienze.
Un autore non è una camera stagna, impermeabile ai giudizi che gli giungono; si serve piuttosto di quelli che ritiene fondati per provare a mettersi sempre in gioco e a migliorarsi, forte comunque delle proprie idee e di scelte in cui crede, a prescindere dalle critiche.

A quest’ultimo proposito, appena avrò tempo posterò la mia spiegazione riguardo

SPOILER




all’invio di un solo sicario nel parco, sapendo che là emergerà un “super demone ultra cazzuto” (per parafrasare la tua definizione Laughing ).



FINE SPOILER

PS: non li ho ancora completati tutti, ma a me il racconto di Cassini è piaciuto. Sarà perché anche lui ha centrato l’attenzione più sulla città che sui personaggi?
Segui la strada per tornare a Krune:


http://www.darioflaccovio.it/scheda/?codice=DF8722
FrancescoFalconi
Gollum
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MessaggioInviato: Sab 20 Giu 2009 10:48 am    Oggetto:   

SPOILER






Okamis ha scritto:
Citazione:
Però, giunti alla fine della scena, abbiamo un problemino a mio avviso: la maledizione Anobium può essere aggirata, e quelli della loggia cosa fanno? Spiegano per filo e per segno alla protagonista come liberarsi dalla maledizione. A mio avviso questa è la seconda forzatura, più grave della prima.


La Loggia non crede assolutamente che possa essere raggirato Anobium: le infliggono la maledizione, da cui non potrà mai liberarsi. Cinicamente, le rivelano il significato di Anobium per rendere ancora più dolorosa la punizione.

Okamis ha scritto:
Citazione:
Qui ritroviamo Isaac. Ora, vada per la spiegazione sul suo secondo fine dato alla demone (anche se, vista l'assenza di tale tema nella parte centrale del brano, mi pare un po' forzata la cosa), ma come mai Isaac è stato maledetto da Anobium? Questo non viene minimamente accennato
.

No, ovviamente, in modo tale che il finale lo lasci capire. Scusami Okamis, ma forse non hai letto con attenzione qualche piccola frase, aggettivo ecc, che ho lasciato ad hoc per il lettore.
pag 120: "Lo implorai con il volto chino"... "Vidi le sue scarpe lucide..." "Mi aggrappai alle caviglie..." "Mi bloccò alle spalle..."

Il punto di vista è quello di Roxanne, che non capisce l'identità del nobile. Ho lasciato indizi affinché il lettore lo intuisse, rincarando la dose nell'ultima frase:
"Non vidi il suo volto, perché era di spalle, eppure la sua voce mi suonava stranamente familiare."

Proprio per questo non ritengo che il colpo di scena finale sia così inaspettato. Un lettore attento avrebbe dovuto chiedersi "Ma chi è questo nobile, di cui non si vede il volto, con una voce familiare per Roxanne?"
Nemmeno troppo difficile, visto il numero esiguo di personaggi.

Okamis ha scritto:
Citazione:

(anche se, vista l'assenza di tale tema nella parte centrale del brano, mi pare un po' forzata la cosa)



Anche qui, non è vero. Primo punto: non metto una cicatrice nel volto di un personaggio perché fa figo o pendant con il personaggio cattivo. Aveva un senso, e lo spiego alla fine.
Isaac aveva già il "dono" di Roxanne, ne era cosciente. E la Ruota era un modo per togliersela di torno. Ovvio, avrebbe sperato che il risultato fosse una lapidazione, o che Roxanne fosse uccisa. Le regole della Loggia erano però ferree, e non poteva che sperare nella Ruota.

Infine, altro indizio che non hai colto: "Addio per sempre, mia cara. Grazie per il tuo magnifico dono".
Anche qui il lettore avrebbe dovuto chiedersi: quale dono Roxanne ha lasciato a Isaac?


Okamis ha scritto:
Citazione:

Quello che intendevo è che mi pare comunque strano che il nobile non si faccia problemi a lasciarlo per terra. L'ho trovata una leggera forzatura.



Avviene una piccola collutazione ("mi aggrappai... l'uomo mi colpì..."), durante la quale il borsello cade a terra [una coincidenza funzionale alla storia, ovviamente. Ma non la trovo una forzatura. Può accadere tranquillamente nel mondo reale.]
Il nobile non torna a prendere il borsello, dove ci sono le monete. Preferisce che sia la Loggia a restituirglielo, invece di tornare a "insozzarsi" le mani con la mendicante.
Guarda, capisco che questo concetto non possa piacere, ma dal mio punto di vista non è così lontano dalla realtà, specie per chi è zeppo di soldi.

Okamis ha scritto:
Citazione:
Nulla più dell'idea della donna giovane e bella che, a causa di una maledizione, diventa anziana. Ma, come scritto, tale legame, anche qualora fosse stato pienamente voluto, non avrebbe stonato con la struttura del racconto, visto che nel tuo brano lo sviluppo è completamente diverso.



Adesso mio è chiaro. No, in realtà la mia era un'autocitazione: Roxanne non è altro che la "continuazione" ideale del personaggio di Lady Naeel, in Prodigium. (come qualcuno mi ha fatto giustamente notare , idem per la maledizione, reinventata rispetto ai poteri psionici di Amigdala)

ciao,
Francesco


PS: si può obiettare che le coincidenze nel racconto siano forzate. Cosa di cui ero cosciente fin dall'inizio e sulla quale ho volutamente giocato, citando per l'appunto "O Fortuna" tratta dai Carmina Burana. Aveva un senso, la citazione, non era messa là per caso.
La citazione al tango di Roxanne, invece, è riferita al personaggio del testo della canzone, che in un certo senso riprende la Roxanne di Anobium
Okamis
Rufus in tabula
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MessaggioInviato: Sab 20 Giu 2009 11:26 am    Oggetto:   

@ Mikimago:
Approfitto del tuo pacato commento per dire che in casi come questi l'impossibilità di vedersi faccia a faccia rende spesso difficoltosa la comunicazione tra due o più persone, rendendo più aspre parole che in verità non vorrebbero essere tali. Dalla mia, ho pure il brutto vizio (o buono, dipende dai punti di vista) di essere sempre schietto su quello che penso. Lungi da me volermi insignire di chissà quale verità. Le mie sono soltanto opinioni, nate, come quelle di chiunque altro, da diverse esperienze di lettura e di vita.

@ Francesco:
Continuo a non essere del tutto convinto...
Parto dalla scena del flashback.
A un certo punto arriva un membro della Loggia che dice a Isacc:

Citazione:
Isaac si guardò attorno, pienamente soddisfatto. Ma il resto della Loggia non pareva altrettanto convinto.
"La sorte è stata clemente, non ti pare?" Non mancò di fargli notare un individuo nel severo abito grigio dei Seguagi.
Isaac lo guardò in tralice. "Sarebbe a dire?"
"Non è evidente?"
"A cosa alludi, Maestro Iorian?"
"La decisione della Ruota è chiara, Isaac. Chiunque è dannato da Anobium, potrà liberarsi (tra l'altro qua la virgola non ci vorrebbe visto che divide soggetto e verbo) solo se la maledizione troverà un nuovo animo malvagio e altrettanto spregiudicato di cui cibarsi. Ma questo dovrà volontariamente sacrificarsi perché ciò accada."
"In che modo? Neppure un folle accetterebbe la maledizione."
"Oh, ma è la maledizione stessa che insegue le proprie vittime. Per gli animi malvagi sarà sufficiente un piccolo atto di carità per spalancare le porte ad Anobium."
Isaac scosse la testa sorridendo, come se quelle parole lo avessero divertito, e prima di rispondere gettò un ultimo sguardo sul corpo avvizzito della donna. "Un fatto alquanto improbabile, maestro Iorian. Molto, molto improbabile." Non disse più nulla, e gli altri evitarono di commentare, lasciandolo solo nei pressi della croce.


A me qua non pare che ci sia nessun cinismo, ma un sincero dubbio nei confronti di tale maledizione Confused

Sull'ultima parte ho capito cosa intendi. Errore mio. Quando l'avevo letto avevo infatti pensato si trattasse di un propropronipote di Isaac, visto il discorso di Roxanne sull'eliminazione della sua famiglia. Ho però una domanda: Isaac, quando lascia il borsellino alla vecchia, è cosciente di chi possa essere oppure in quel caso è solo una coincidenza?

EDIT: Vista la spiegazione, alzo il voto a 7, visto che, dubbio sulla scena del flashback a parte, ora la costruzione mi appare più logica Wink
"Gli uomini veri non ballano. Stanno seduti, sudano e imprecano." (Bill Hicks)

FrancescoFalconi
Gollum
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Località: Roma
MessaggioInviato: Sab 20 Giu 2009 11:47 am    Oggetto:   

Donc, Okamis, in merito alle critiche dei lettori lavoro sempre per ricorrenza.
Se le tue osservazioni si ripetessero in futuro, questo vuol dire che, seppur possano essere contestabili, forse non sono stato molto abile nel lasciare particolari indizi (e dovevo lavorare di più sullo stile, sul climax o altro). Cosa ancor più difficile nella narrazione "di corto raggio".

L'appunto di Gamberetta sul colpo di scena non facilmente intuibile (sorvolo ampiamente sul suo personaggio, blog eccetera eccetera), mi era stato fatto notare anche in Estasia 2 da altri lettori. In particolare da alcuni lettrici, alla cui opinione tengo particolarmente.
Per questo motivo ho lavorato sul problema sia in Estasia 3 sia Prodigium.

Insomma, tanto per far capire che "costruire" una storia non è affatto banale.
Elyria
Anjin
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MessaggioInviato: Sab 20 Giu 2009 12:39 pm    Oggetto:   

Okamis ha scritto:

1)Parto dalla recensione, come è giusto che sia. Al di fuori di un discorso di giudizio sull’opera in esame, l’ho trovata fatta molto male. Il difetto è molto semplice: non dice assolutamente niente della raccolta che non sia già espresso nella quarta di copertina. In questo senso, non svolge minimamente il ruolo che dovrebbe avere una recensione, ovvero esporre i pro e i contro di una determinata opera. E avendo letto in passato altre recensioni di Kinzica, decisamente migliori nei contenuti, spero che tale caduta rappresenti un’eccezione.


Okamis, grazie comunque per aver letto la mia rece; spero tu sia riuscito ad arrivare in fondo senza troppe dosi di Plasil… Laughing Razz

Ovviamente non sono d’accordo su quello che hai detto, ma non è un problema.
Tuttavia, un paio di cose le voglio chiarire: la recensione di un’antologia è molto diversa da quella di un romanzo o un racconto perché (imho) bisogna scegliere un’impostazione precisa, a meno di non voler scrivere un papiro infinito. Io ho preferito prendere in esame il progetto nel suo insieme - che mi è piaciuto da subito, tant’è che volevo partecipare – e segnalare con quale tipo di immaginario i nuovi autori fantasy editi, quindi con un minimo di esperienza e mestiere, hanno sviluppato il tema proposto da Luca Azzolini. Per me, l’ideazione e l’impostazione di questo progetto sono ok.
Tu invece (mi permetto di interpretare il tuo pensiero) ti aspettavi probabilmente una scheda di valutazione (ovvero un elenco di pregi e difetti) per ogni racconto, come hai fatto nel tuo post.
Ci ho pensato, a suo tempo, ma non l’ho fatto per un motivo molto semplice: se recensisco l’opera di un autore non mi permetto di liquidarla in poche righe perché non lo ritengo corretto; anche un racconto breve va esaminato, ponderato e poi commentato in modo adeguato, soprattutto se ci sono delle critiche da fare. Per essere coerente con quelli che sono i miei parametri e che uso per tutti i miei articoli (e se li hai letti lo sai), avrei dovuto fare una recensione per ogni racconto, cosa difficilmente gestibile per ovvi motivi.
Cioè, tanto per restare in ambito culinario, io ho proposto delle mele e tu invece volevi... l’uva ...? Wink Rolling Eyes Se è così, io checcepossofà? Wink
http://novatlantide.wordpress.com/

Caoticista nell'animo.
(Fog )
Ospite

MessaggioInviato: Sab 20 Giu 2009 13:04 pm    Oggetto: Re: Sanctuary   

Dato che questo forum ha dato tanta visibilità a Sanctuary, cosa che reputo più che giusta, vorrei fare una proposta, riprendendo quanto detto da altri: perchè FantasyMagazine non apre una sezione dedicata ai non pubblicati di tale opera, dando la possibilità, a cui vuole, di fare leggere la sua opera inedita, in modo da raggruppare in un solo posto i racconti non pubblicati senza doverli andare a ricercare per la rete?
E' una cosa che si può fare? Gli admin cosa ne pensano?
Negróre
dannatamente umano
Messaggi: 2562
MessaggioInviato: Sab 20 Giu 2009 15:40 pm    Oggetto:   

Fog, la sezione esiste già. Basta sfruttarla a dovere.
Entrate nella sezione "I racconti del forum" e lì postate i racconti, decidendo un'etichetta comune (tipo "No-Sanctuary") da anteporre al titolo del racconto. Si riconoscerebbero subito.
Aprire una sezione solo per questo, spezzettando ulteriormente un forum, a me sembra piuttosto burocratico (e semplifichiamoci la vita almeno noi cittadini, va'!).

Detto questo, io già so cosa succederebbe poi. Quindi credo proprio che non andrò a vedere nulla di quanto verrà postato lì. (Ma, del resto, non ho nemmeno letto Sanctuary e non lo farò nei prossimi tempi: ho altre letture in programma.)
Sono negativo? No, disilluso.
(A scanso di equivoci: la tua proposta la trovo valida. Non è una critica a te, cioè.)
Un sorriso, Andrea
(Fog )
Ospite

MessaggioInviato: Sab 20 Giu 2009 15:58 pm    Oggetto: Re: Sanctuary   

Tranquillo Negróre, ho capito ciò che vuoi dire e penso tu abbia ragione. La mia idea era più che altro mossa da curiosità e possibilità di dar visibilità a chi non ce l'ha fatta. Insomma aprire un confronto tra quanto pubblicato e quanto rimasto fuori.
Comprendo quando dici "già so cosa succederebbe poi". E mi trovo a darti di nuovo ragione.
franz
Mago Mago
Messaggi: 5731
Località: Milano
MessaggioInviato: Sab 20 Giu 2009 16:16 pm    Oggetto:   

Okamis ha scritto:

Le colpe dei padri
di Franco Clun

cut, cut...
ma il problema maggiore risiede nell’eredità con cui un racconto di questo tipo deve fare i conti. Perché i testi di Levi, Frank, Wiesel, Uhlman, Silone ecc. sulla tragedia nazi-fascista sono opere eccezionali?


Innanzitutto ringrazio Okamis per aver letto e commentato. Non credo sia opportuno discutere di quelli che sono gusti personali. Come altri hanno già detto, il 'mi piace' o il 'non mi piace' non sono sindacabili. Vorrei soffermarmi solo su un paio di considerazioni.
Dire che se qualcuno scrive di campi di concentramento si confronta inevitabilmente con gli autori che citi è come dire che chi scrive fantasy si confronta con Tolkien, oppure che chi scrive di metamorfosi, tanto per restare nei temi trattati dall'antologia, si confronta con Kafka, chi scrive di un pescatore con Hemingway. Insomma, di questi esempi se ne possono fare centinaia. L'accostamento, sebbene impietoso, è comunque lusinghiero ammicca

Le risposte al quesito che poni, invece, sono ben più articolate. La palma dell'originalità riguardo all'argomento la possiamo assegnare al primo che ha scritto un testo sull'argomento, gli altri, secondo il tuo metro di giudizio, non hanno scritto nulla di originale. Nel campo della letteratura fantasy, per ciò che posso aver letto, non mi risulta che nessuno abbia scritto di campi di concentramento in cui rinchiudere il 'diverso'.
Argomento troppo facile? Consunto?
Non so. In uno stato dove si propone che sui mezzi pubblici si riservino dei posti agli italiani e dei posti agli extracomunitari a me non sembra che un piccolo viaggio nella memoria possa fare male. Opinione personale, s'intende.

Okamis ha scritto:

tra l’altro, l’idea che sta alla base del protagonista è presa di peso da Fahrenheit 451).


Qui riesci a sorprendermi. La similitudine consisterebbe nel fatto che alla fine del romanzo di Bradbury gli uomini scelgono di tramandare la conoscenza raccontando romanzi?
Spiacente, l'attività di 'romanziere' era realmente 'svolta' da diversi prigionieri ebrei rinchiusi nei lager russi. Attività che per una persona dotata di memoria prodigiosa mi è sembrata quasi fisiologica.
(e detto fra noi, i cantastorie hanno tradizione ben più lunga dei personaggi di Bradbury)

Comunque, in chiusura, non ritengo che argomenti che riguardano la memoria (che sembriamo avere perso) e la paura del diverso, utile ai politici e ai guerrieri, ma disumanizzante per la maggior parte di noi e in grado di trasformare la nazione più progressista in una piaga che trasuda odio e intolleranza, siano 'vecchi' o di cui si è scritto tutto. Ma anche qui, si tratta di una personale opinione.

Detto ciò, riaffermo il tuo diritto di valutare il racconto come ritieni opportuno, ed è lecito che nelle righe che ho scritto tu possa non aver trovato nulla di interessante o avvincente.
- Sei un pessimista o un ottimista?
- Sono un pessimo ottimista
Jesse Custer
Dancer of Death Dancer of Death
Messaggi: 9196
Località: Ferrara / Jesi (AN)
MessaggioInviato: Sab 20 Giu 2009 16:40 pm    Oggetto:   

Mago!
saluti
Akira Kurosawa è più bello di voi.

Pick, guidaci tu!
Albacube
Balrog
Messaggi: 1239
Località: paesello in provincia di Padova
MessaggioInviato: Sab 20 Giu 2009 17:29 pm    Oggetto:   

Negróre ha scritto:
Fog, la sezione esiste già. Basta sfruttarla a dovere.
Entrate nella sezione "I racconti del forum" e lì postate i racconti, decidendo un'etichetta comune (tipo "No-Sanctuary") da anteporre al titolo del racconto. Si riconoscerebbero subito.
Aprire una sezione solo per questo, spezzettando ulteriormente un forum, a me sembra piuttosto burocratico (e semplifichiamoci la vita almeno noi cittadini, va'!).

Il problema è che il regolamento dei racconti del forum prevede lunghezza massima 10k caratteri.
Ci oscureremo in un mondo di luce.


Ultima modifica di Albacube il Sab 20 Giu 2009 17:53 pm, modificato 1 volta in totale
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