I racconti perduti di Sanctuary


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Autore Messaggio
zephiross
Drago
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Località: Asgard
MessaggioInviato: Mer 08 Lug 2009 21:53 pm    Oggetto:   

@Bruno: grazie per l'aggiornamento. In effetti inizialmente ti avevo mandato la versione che avevo su chiavetta, credendo fosse l'ultima; invece quella che c'è online ora l'ho presa dall'allegato della mail spedita alla redazione del concorso Wink

@Olorin: lungi dal cercare giustificazioni, purtroppo Sanctuary è stato il primo esperimento di scrivere una storia compiuta in un lasso di tempo e di caratteri ben definito. Uno dei miei difetti nella scrittura è non riuscire a condensare un intenso movimento narrativo in poco spazio. La figura dell'Ashran mi piaceva così tanto che avrei voluto svilupparla maggiormente (infatti la strada dei Tarocchi mi era parsa l'unica strada per riassumere un po' di cose senza abusare del narratore onnisciente...), ma forse non c'era abbastanza spazio per farlo e per dar salsa alla sua storia e a quella di Gabriel.

Comunque sia, ci ho provato, e per me è già una soddisfazione anche solo che qualcuno lo legga fino alla fine Very Happy
"Looking down from ethereal skies
Silent crystalline tears I cry
For all must say their last goodbye
To Paradise.... "


Uccidi scrivendo.
by Ax
Maia
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Località: Milano
MessaggioInviato: Mer 08 Lug 2009 22:56 pm    Oggetto:   

Rakanius ha scritto:
Con oggi abbiamo raggiunto la ragguardevole cifra di DODICI racconti nella nostra piccola antologia online.

Sì, in effetti stanno aumentando considerevolmente... e ho pure poco tempo ultimamente. Conto di recuperare in fretta, almeno potrò contribuire alla discussione.
Come funghi spuntano, come funghi!
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
CB
Anonimo (DH)
Ospite

MessaggioInviato: Gio 09 Lug 2009 16:28 pm    Oggetto:   

Primo Incarico, di Valberici.
Il racconto è buono, l'atmosfera della città rende bene l'ambientazione urban: mi ricorda lo stile di Blade Runner.
Il ritmo è incalzante e in alcuni piena di pathos: ottima la scena quando Lynn incontra i bambini. Agghiacciante al punto giusto. Smile
Il personaggio di Eleas m'ha ricordato molto Gatsu di Berserk: forse è stata una citazione voluta e la cosa non mi dispiace.
Apprezzabile anche la vena ironica del titolo dato al capo della Loggia: Venerabile Capoccia.
Le scene d'azione sono rese bene, sono molto visive.
La trama potrebbe funzionare meglio se in alcuni punti la scena in atto più che narrata fosse descritta: in alcuni punti il Narratore stona, non dovrebbe essere lui a parlare e a intromettersi; occorrerebbe mostrare il punto di vista di Lynn senza interferenze. Aiuterebbe anche una punteggiatura diversa, rendendo le frasi più spezzate, più d'impatto.
Quello che a mio avviso manca per fargli salire un gradino di qualità è il lato introspettivo: lavorare di più sul legame di amore-odio di Eleas e la regina dei mutaforma, mostrando più sfaccettature di questa vicenda e sull'impatto che ha su Lynn. Il legame nato dopo l'unione di pensieri e sensazione tra lei ed Eleas, dovrebbe far nascere un travaglio interiore: la caduta dell'immaginario dell'eroe che lei aveva di lui, lo sgretolamento del suo mondo, dove tutto non è bianco o nero, che non ci sono buoni o cattivi, vinti o vincitori, ma tutto è una perdita.
Lavorando su questi punti, il racconto sarebbe di impatto maggiore.
Ali
Hobbit
Messaggi: 59
MessaggioInviato: Gio 09 Lug 2009 17:45 pm    Oggetto:   

Rakanius ha scritto:
Con oggi abbiamo raggiunto la ragguardevole cifra di DODICI racconti nella nostra piccola antologia online.

Qui si comincia a fare le cose in grande! Very Happy A questo punto, sarebbe carino se potessero essere spostati qui anche i primi commenti, quelli rimasti nell'altra discussione (Commenti alle recensioni- Sanctuary), così avremmo anche la nostra piccola antologia critica...

Quanto al racconto di Mauro Roma, "Il diario rosso di Tinnaloss”, trovo molto belle le prime pagine, agili e concise. Belle le immagini della città; efficace e gustosa la descrizione, tra l’ironico e il patetico, dell’elfo decaduto.
Il seguito, soprattutto la parte all’interno della Shinetower, si fa meno scorrevole. Dà un po’ la sensazione di una “prima stesura”: come accenni anche tu, Mauro, manca il lavoro di rifinitura. Le scene di azione mi sembrano un po’ troppo lunghe e dettagliate, mentre alcune parti avrebbero meritato più spazio. Il diario, per esempio: perché si trova nel caveau? Contiene forse qualche magia, qualche incantesimo elfico pericoloso per la Loggia? Anche il “flagellatore mentale” (mi ricorda i mostri di Lovecraft) viene liquidato un po’ in fretta.
Nel complesso un buon racconto, ma andrebbe curato di più. Resta comunque una lettura piacevole. Smile
Angela
Karmaburning
Hobbit
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MessaggioInviato: Ven 10 Lug 2009 10:54 am    Oggetto:   

@Ali/Angela: la "seconda parte" del racconto in effenti risente molto dell'assenza di una rilettura migliore, specie nella parte finale, dovuta anche al fatto di aver formulato inizialmente una storia che realizzata sforava i limiti di battute, e quindi in seguito ri-acconciata meno bene.
Sul fattore diario mi sono morso un po' le dita, mi rendo conto di non esser riuscito molto nell'intento di far trasparire che l'unico sollievo dell'elfo in una vita così logora fossero i ricordi, e del fatto che sia quindi disposto a tutto pur di riappropriarsene.
Grazie del commento, mi fa piacere che comunque nel complesso ti sia sembrata una storia dalla lettura godibile. Smile
Anonimo (DH)
Ospite

MessaggioInviato: Sab 11 Lug 2009 13:11 pm    Oggetto:   

Il Diario Rosso di Tinnaloss.
Coraggiosa l'idea di scrivere il racconto in prima persona: non è mai facile usare questo punto di vista. Ma per rendere di più avresti dovuto usare un tempo diverso: la scena sembra essere raccontata a posteriori, mentre dovrebbe essere presente, come se momento per momento nell'avanzare della lettura i fatti si stessero materializzando.
Buona la decisione del piano di infettare gli esseri umani con i geni dei loro nemici: interessante l'idea che chi doveva proteggerli, la Loggia, in realtà era l'unico vero nemico, il manipolatore che sfrutta tutti per i suoi fini. Perchè questa macchinazione? Avvelenamento o volontà di evolvere le specie?
Le basi sono buone, ma il racconto non decolla. Tutta la vicenda sembra un resoconto, una sorta di telecronaca: un susseguirsi di eventi meccanici che conducono senza scossoni alla fine. Manca di impeto, di cuore: non si riescono a percepire le emozioni del protagonista. Andrebbe bene se si trattasse di un robot, ma non per un essere vivente.
Manca la parte introspettiva del protagonista: le motivazioni, le angosce, il bisogno di questa ricerca, i dubbi, le paure, l'apprensione di essere scoperto e di fallire.
Bella l'idea di usare un Mind Flayer come guardiano, un qualcosa di inaspettato nella Loggia, dato che dovrebbe essere solo per umani: avrei sviluppato di più lo scontro mentale tra le due volontà, una che cercava di sopraffare, l'altra di resistere e ricacciare indietro i continui attacchi psionici.
Ho apprezzato il finale, con il protagonista che non sa come è riuscito a salvarsi e che si aggrappa al pensiero che il padre dall'alto ha voluto proteggerlo.
Rakanius
Drago
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Località: Milano
MessaggioInviato: Sab 11 Lug 2009 21:39 pm    Oggetto:   

Siamo a TREDICI Racconti Perduti.

Pensavo che ormai chi desiderava partecipare lo avesse già fatto ma forse avremo ancora un piccolo rivolo di adesioni.

Nel frattempo ho letto L'Ultimo Interrogatorio di Alphone Streife e nonostante qualche incertezza formale e stilistica l'ho trovato un pezzo agile e divertente.
Ben delineato il personaggio dell'inquisitore (antipatico ma interessante, magari parodistico ma tutto sommato ben riuscito), temo però che (SPOILER!) per certe caratteristiche (poteri psichici) sia un po' ai limiti di quello che l'ambientazione illustrata nel bando considerava accettabile, e c'è qualche similitudine di troppo con i personaggi di Blade Runner.
(fine SPOILER)
Storia rapida, scorrevole, raccontata anche benino, però ha questi limiti.
Bruno
--- partecipa al mio blog su:
http://www.mondifantastici.blogspot.com/
by Ax
Maia
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Località: Milano
MessaggioInviato: Dom 12 Lug 2009 10:19 am    Oggetto:   

Diamine, non riesco a star dietro al proliferare dei racconti. Per di più questo è un periodo in cui la voglia di leggere è andata in vacanza.

Comunque, per rientrare nella discussione, ho letto 'Identità' di Alessandro 'Okamis' Canella.
Mi spiace non riuscire a scendere nei dettagli, poca concentrazione da parte mia, ma devo dire che il racconto mi ha conquistato dall'inizio alla fine, complice il ritmo brioso e la curiosità di capire le motivazioni della protagonista.
Me lo sono goduto.
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
CB
Anonimo (DH)
Ospite

MessaggioInviato: Dom 12 Lug 2009 14:47 pm    Oggetto:   

BALTAR & KRAKEN
L'intro e l'epilogo sono il pezzo forte del racconto. Realizzati molto bene e d'impatto, suggestivi ed evocativi.
Poi c'è l'arrivo dei due protagonisti, con la loro ricerca. Anche se la razza dei goblin si allaccia al fantasy, il loro discendere sulla Terra e poi il ripartire dà un'atmosfera più fantascientifica. La cerca dell'oggetto rimane sospesa, come se fosse solo un pretesto per mostrare i dialoghi e il rapporto di sudditanza capo-sottosposto tra i due goblin.
Sarebbe stato molto interessante uno scontro tra loro e gli sciamani: gli umani invece fungono solo da semplice vittime. Forse occorreva acuire i sentimenti di odio della razza goblin contro la Loggia, mostrando la ferocia e l'accanimento nel divorare i corpi: una sorta di vendetta verso chi li ha scacciati e perseguitati per secoli.
busto
Hobbit
Messaggi: 97
MessaggioInviato: Dom 12 Lug 2009 16:54 pm    Oggetto:   

Rakanius ha scritto:
Siamo a TREDICI Racconti Perduti.

Pensavo che ormai chi desiderava partecipare lo avesse già fatto ma forse avremo ancora un piccolo rivolo di adesioni.

Nel frattempo ho letto L'Ultimo Interrogatorio di Alphone Streife e nonostante qualche incertezza formale e stilistica l'ho trovato un pezzo agile e divertente.
Ben delineato il personaggio dell'inquisitore (antipatico ma interessante, magari parodistico ma tutto sommato ben riuscito), temo però che (SPOILER!) per certe caratteristiche (poteri psichici) sia un po' ai limiti di quello che l'ambientazione illustrata nel bando considerava accettabile, e c'è qualche similitudine di troppo con i personaggi di Blade Runner.
(fine SPOILER)
Storia rapida, scorrevole, raccontata anche benino, però ha questi limiti.



Innanzitutto grazie Bruno per averlo letto,

come ti dissi per e-mail, il pezzo risente abbastanza del difficile amalgama a 6 mani...nonchè del fatto che fu confezionato abbastanza frettolosamente e senza un vero e proprio lavoro di seria revisione (quello che ti ho inviato è il file originale..infatti riguardandolo mi sono accorto di un paio di refusi, di qualche consecutio temporis errata e di alcune ripetizioni)...

Per quanto riguarda lo spoiler, in effetti ho avuto i tuoi stessi dubbi e li ho sottoposti a Luca Azzolini in una discussione qua sul forum..lui mi disse che si poteva anche fare..anche a me comunque sono rimasti dei dubbi..praticamente si tratta di un paradosso...cioè almeno così io lo volevo far passare( la Loggia che usa gli stessi strumenti degli avversari per sconfiggerli)..

Grazie ancora per la possibilità concessa a tutti noi..


Ultima modifica di busto il Lun 13 Lug 2009 0:06 am, modificato 1 volta in totale
Ali
Hobbit
Messaggi: 59
MessaggioInviato: Dom 12 Lug 2009 17:15 pm    Oggetto:   

Ho letto anch'io "Baltar & Kraken", e concordo con la recensione di Ohdrein (come sempre illuminante Smile ).
Trovo il racconto curioso e interessante, soprattutto nello stile, suggestivo anche se a volte un po’ enfatico e troppo teso alla ricerca dell’effetto. Ho apprezzato soprattutto le vivide descrizioni d’ambiente (il temporale, i sotterranei, la carica dei cani). Quanto alla trama, ho la sensazione che il racconto faccia parte di qualcosa di più ampio, per via di alcuni elementi appena accennati (gli Sciamani, lo Scarabeo degli Elfi, la ricerca di Baltar).
Comunque un bel racconto avvincente. Smile
Angela
Anonimo (DH)
Ospite

MessaggioInviato: Dom 12 Lug 2009 21:04 pm    Oggetto:   

Ali ha scritto:
Ho letto anch'io "Baltar & Kraken", e concordo con la recensione di Ohdrein (come sempre illuminante Smile ).


Troppo gentile, grazie Very Happy
Rakanius
Drago
Messaggi: 540
Località: Milano
MessaggioInviato: Lun 13 Lug 2009 0:18 am    Oggetto:   

busto ha scritto:

come ti dissi per e-mail, il pezzo risente abbastanza del difficile amalgama a 6 mani...


Mi chiedo in effetti come si faccia a lavorare in tre su un racconto piuttosto breve... fosse un romanzo, ma qui lo spazio era pochino.
Non ho colto però il passaggio di mano, per così dire, da un autore all'altro (non che ci sia stato particolarmente attento). O forse la mano che ha scritto è solo una e gli altri contribuivano con le idee?
Bruno
--- partecipa al mio blog su:
http://www.mondifantastici.blogspot.com/
busto
Hobbit
Messaggi: 97
MessaggioInviato: Lun 13 Lug 2009 5:59 am    Oggetto:   

Rakanius ha scritto:
busto ha scritto:

come ti dissi per e-mail, il pezzo risente abbastanza del difficile amalgama a 6 mani...


Mi chiedo in effetti come si faccia a lavorare in tre su un racconto piuttosto breve... fosse un romanzo, ma qui lo spazio era pochino.
Non ho colto però il passaggio di mano, per così dire, da un autore all'altro (non che ci sia stato particolarmente attento). O forse la mano che ha scritto è solo una e gli altri contribuivano con le idee?


Non è stato per niente facile..si lavorava insieme incontrandoci una volta a settimana..il modus operandi è stato molto particolare..praticamente dopo la scaletta abbiamo cominciato a scrivere a turno.
Le varie scene sono state elaborate pensandole prima ad alta voce, scegliendo poi insieme le parole e quindi dettando ogni singolo periodo..
Una volta finita una scena si rileggeva e si modificava..

Un pò complicato..ma anche divertente..
Karmaburning
Hobbit
Messaggi: 13
MessaggioInviato: Lun 13 Lug 2009 11:41 am    Oggetto:   

@Ohdrein: il racconto è nato in terza persona, arrivato a metà circa ho pensato fosse più giusto portarlo in prima persona, ma a mio avviso il tempo presente avrebbe tolto fluidità nello stile e nella lettura.
La "freddezza" che trovi espressa dal protagonista fa parte dell'immagine nata in commistione tra: essere un elfo immortale al tempo, gli anni passati da reietto ad apprendere dall'esterno solo alcuni tratti genere umano, tra cui su tutti cinismo feroce e pragmatismo quasi da marines, e l'innato legame con una Natura ormai lontana, inquinata e lastricata di cemento. Ho trovato giusto in effetti "robotizzarlo" in certo senso come dici tu, ma in realtà il protagonista ha diversi abbozzi di emozioni che vogliono emergere e lo spingono a perseguire l'idea di ritrovare i collegamenti col suo vero mondo e i ricordi (come il diario del padre ad esempio).
Molti di questi sviluppi, così come parte più approfondite di certi aspetti, sono stati sfrangiati via per rientrare nei limiti di caratteri, e allo stesso modo mi sono accorto che la pecca principe resta l'idea alla base nata troppo estesa per avere una buona resa con un racconto di questa portata.
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