I racconti perduti di Sanctuary


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Autore Messaggio
G.C.
Apprendista Mago
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MessaggioInviato: Mer 15 Lug 2009 14:29 pm    Oggetto:   

Olorin ha scritto:
Ho letto...


Perchè non mandi anche il tuo? Visto che l'hai scritto, così anche gli altri potranno scass...ops criticare la tua opera. Mr. Green
busto
Hobbit
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MessaggioInviato: Mer 15 Lug 2009 16:08 pm    Oggetto:   

A proposito di stile, da qui

Citazione:
John sentiva le palpebre farsi pesanti, e il suo mondo si tinse di nero.


a qui

Citazione:
La mano di John corse automaticamente alle ferite che gli squarciavano il petto, ed incontrò solo la pelle liscia e perfettamente sana, come se non gli fosse mai accaduto nulla.


non è lecito il cambio di punto di vista che viene applicato. Di più, è molto fastidioso proprio a causa del fatto che tutta la storia è narrata dal punto di vista di una figura molto forte nel cui modo di pensare il lettore si immedesima volentieri per poi vedersi catapultato dall'altro lato della scala di valori.



Scusa Olorni, magari sono un pincipiante e di tecnica narrativa non ne so granchè, ma come cambia qui il punto di vista?
Mi sembra sempre lo stesso...vorrei capire..visto che sto diventando scemo con sto Narratore Onnisciente e tutto il resto..
Olorin
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MessaggioInviato: Mer 15 Lug 2009 16:51 pm    Oggetto:   

Sì, forse ‘lecito’ è un po’ forte per le mie competenze, più corretto sarebbe dire ‘opportuno’ - difatti l'ho corretto anche nel post!.

In questo caso però mi pare molto intuitivo. Faccio un esempio:

Citazione:
“Arsenico li vedeva, nascosto nell’ombra delle tende cremisi del soppalco.
Non erano in molti, ma non valeva la pena di rischiare.
Lyo e Ginger erano accanto a lui; il suo udito era tanto fine che poteva quasi sentire il battito dei loro cuori

Forse per lei era troppo presto, pensò Arsenico.”


Citazione:
“come Arsenico se ne rese conto presto”
che è pure una delle frasi dubbie

Citazione:
“Arsenico sperò vivamente che il suo incantesimo per il teletrasporto fosse migliorato: l’ultima volta si era materializzata al centro della fontana del Nettuno al Parco cittadino,ed era novembre”.


Allora il narratore è saldamente piazzato nella testa di Arsenico. E’ il punto di vista di Arsenico che sta sostenendo. Anche perché MAI entra nelle teste degli altri. Racconta sempre giustamente quello di cui il suo punto di vista può accorgersi, può intuire o vedere.

Tranne che in quel punto lì dove improvvisamente si ritrova a descrivere quel che prova John...

Adesso spero che intervenga qualche tecnico sopraffino citando fonti ufficiali e autorevoli nel merito e che non mi spu§§ani eccessivamente! Wink
Gli ideali sono pericolosi. La realtà è preferibile: è spietata ma preferibile.

Una scrivania ordinata è sintomo di una mente malata
Ali
Hobbit
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MessaggioInviato: Mer 15 Lug 2009 17:18 pm    Oggetto:   

Ho letto “Guarda, la pioggia”. Un racconto veramente gradevole: scritto benissimo, delicato e fine, e con la grazia naturale di una bella fiaba. Mi piacciono molto sia l’incipit che il finale, con l’immagine deliziosa della piccola Beth e dei suoi giocattoli. Bella l’idea dell’oggetto magico che passa come un testimone dalla madre alla figlia rinnovando la magia, e anche certe immagini, come quella delle creature magiche appollaiate nella notte tra gli edifici di Sanctuary. Malgrado i tocchi di dramma, su tutto il racconto aleggia un sorriso. Praticamente perfetto. Brava Gisella, complimenti! Smile
Angela
busto
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MessaggioInviato: Mer 15 Lug 2009 18:17 pm    Oggetto:   

Allora il narratore è saldamente piazzato nella testa di Arsenico. E’ il punto di vista di Arsenico che sta sostenendo. Anche perché MAI entra nelle teste degli altri. Racconta sempre giustamente quello di cui il suo punto di vista può accorgersi, può intuire o vedere.

Tranne che in quel punto lì dove improvvisamente si ritrova a descrivere quel che prova John...

Adesso spero che intervenga qualche tecnico sopraffino citando fonti ufficiali e autorevoli nel merito e che non mi spu§§ani eccessivamente! Wink[/quote

Torno sulla questione perchè mi sta a cuore...cioè mi interessa capire bene..

Premetto che non ho ancora letto il racconto...e magari non mi ci raccapezzo tra le citazioni di Olorin..quelle che riporti nel secondo post mi sembrano tutte a posto come punto di vista...credo di aver capito che sono queste che non combaciano con quelle del primo post e che riguardavano John e non quindi quelle di John tra loro e quelle di Arsenico tra loro...se le cose stanno così sono d'accordo con te..

Ogni discussione sul punto di vista sveglia tutti i miei dubbi
Olorin
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MessaggioInviato: Mer 15 Lug 2009 18:26 pm    Oggetto:   

Esattamente. Tutto il racconto è impostato con la focalizzazione del narratore nel personaggio di Arsenico, tranne che per quel breve excursus nella testa di John che a me personalmente stona.

Leggilo il racconto e poi dimmi se anche a te pare così. Wink
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Rakanius
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MessaggioInviato: Mer 15 Lug 2009 20:17 pm    Oggetto:   

Olorin ha scritto:
Esattamente. Tutto il racconto è impostato con la focalizzazione del narratore nel personaggio di Arsenico, tranne che per quel breve excursus nella testa di John che a me personalmente stona.


Visto che l'ho letto anch'io provo a dire la mia su questo punto.
Ci possono essere dei motivi per cambiare punto di vista, sia pure in una sola breve occasione in tutto il racconto. Potrebbe essere il momento buono, dopo il lungo racconto nel racconto, per inquadrare da un altro PDV il personaggio di Arsenico. Per farci vedere il "loggiano," che emozioni prova in questo incontro. Però il cambio di punto di vista non è a mio parere gestito benissimo e l'occasione per arricchire il racconto o l'immagine di Arsenico è in buona parte sprecata.
Perciò sono d'accordo: forse (dico forse perché a prima vista mi sembra probabile, ma dovrei trovare il tempo di provarci...) si poteva fare tutto quanto con un punto di vista soltanto.

Quanto al fatto che il racconto c'entra poco con Sanctuary l'avevo scritto, del resto aveva partecipato alla selezione e non è l'unico che ha l'aria di essere stato "forzato" tanto o poco per rientrare nel concorso.
Bruno
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Ultima modifica di Rakanius il Mer 15 Lug 2009 23:44 pm, modificato 1 volta in totale
Olorin
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MessaggioInviato: Mer 15 Lug 2009 22:13 pm    Oggetto:   

Rakanius ha scritto:

Quanto al fatto che il racconto c'entra poco con Sanctuary l'avevo scritto, del resto aveva partecipato alla selezione e non è l'unico che ha l'aria di essere stato "forzato" tanto o poco per rientrare nel concorso.


scusami Rakanius, non leggo i commenti prima di postare il mio per non farmi influenzare. In merito all'attinenza del racconto con l'ambientazione del concorso, mi trovo quindi allineato a quanto da te già espresso in precedenza Wink
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Rakanius
Drago
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MessaggioInviato: Mer 15 Lug 2009 23:29 pm    Oggetto:   

@ Olorin: ... di niente, figurati. Era solo un chiarimento.

Un applauso lo devo dedicare a Eleonora Rossetti per L'Eredità dell'Abisso, un racconto dove ho trovato una grande capacità nell'uso del linguaggio, una vena, direi quasi, poetica, un senso di ineluttabilità del destino assieme a una grande malinconia. Ineluttabilità è un'impressione personale, perché a me è sembrato ovvio, da un certo momento in poi, come la storia sarebbe andata a finire, ma questo non me l'ha guastata.
L'uso dell'ambientazione non è stato messo in primissimo piano, però è presente (Loggia compresa) senza l'impressione di forzature.
Quello che mi ha lasciato incerto è l'uso del punto di vista, in alcune occasioni non mi era chiarissimo chi stava parlando o agendo. Diamo un'occhiata (se avete già letto il racconto)... non per mettermi a fare io il maestro con la matita rossa, proprio dopo aver invitato gli altri all'indulgenza, ma perché il PDV è argomento sempre degno di attenzione per chi scrive: alla metà di pagina 6 le azioni sono del ragazzo, Gabriel, il PDV è senz'altro suo e così potrebbe sembrare anche quando vengono descritte le azioni dell'ashran protagonista (l'ashran lo fissò a lungo ecc...). Ma in quell'ultimo paragrafo senza preavviso i pensieri diventano quelli dell'ashran: "un miscuglio di sentimenti che non gli erano
sconosciuti e che percepì perfettamente nella voce del giovane". E subito dopo a pag. 7 c'è la domanda: «Come fai a sapere come mi chiamo?» Domanda da parte di Gabriel, ma a questo punto il lettore è disorientato, deve stare molto attento e andare a logica, perché gli stacchi del PDV sono repentini e non esplicitati in nessun modo. Non dico che non si capisca, ma è difficile da leggere. Credo che il racconto, già bello secondo me, sarebbe perfetto se revisionato aggiustando questo problema.
Bruno
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zephiross
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MessaggioInviato: Gio 16 Lug 2009 0:15 am    Oggetto:   

Rakanius ha scritto:
[...]

Innanzitutto grazie, Rakanius, sono lusingata dal tuo commento e molto contenta che tu abbia apprezzato il racconto Very Happy.
Ho provato a rileggere la parte che mi hai segnalato e in effetti il cambio di PDV non è fluido come avrei voluto.
Quella, ammetto, è stata la parte più difficile: il botta e risposta tra Gabriel e l'ashran. Volevo cercare di far trasparire i sentimenti di entrambi, e come l'uno appariva agli occhi dell'altro. Quando ho scritto la scena che mi hai segnalato, me la son figurata come l'attimo in cui i due si fronteggiano, e volevo far emergere la reazione di ciascuno, alla vista dell'altro, i loro pensieri e le loro impressioni, mettendoli a confronto. Forse trasformando meglio i due paragrafi che introducono l'incontro riesco ad amalgamare il tutto senza saltare da un punto di vista all'altro... proverò a sistemarlo.

Comunque sia, grazie ancora, farò tesoro dei consigli Smile
"Looking down from ethereal skies
Silent crystalline tears I cry
For all must say their last goodbye
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Anonimo (DH)
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MessaggioInviato: Gio 16 Lug 2009 0:33 am    Oggetto:   

L'Eredità dell'Abisso.
Un buon racconto, ben scritto e che dipana la sua trama con coerenza. Ci sono un paio di riferimenti eriksoniani che balzano all'occhio con forza, ma utilizzare citazioni o agganci ad altri autori non li vedo una cosa negativa se ben immersi nel contesto.
Più che sulla lotta Loggia/Diversi, tutto ruota sul tema del passato che ritorna e l'impatto della rivelazione che porta con sé, ma la cosa non mi disturba, anzi è congeniale.
Poetico, dantesco. Ottima la scelta di porre le basi del racconto fantasy su entità serafine che vegliano sul varco tra mondo umano e quello abissale, invece del cliché di razze più conosciute e sfruttate: elfi, nani, orchi. Qualcuno potrà asserire che è una storia già sentita e usata, ma questo conta relativamente. Conta invece come è stata narrata. Ed è stato fatto bene.
Se dovessi proprio trovare una pecca, mi soffermerei sulle risposte che dà Gabriel all'Ashran: battute che ricalcano luoghi comuni. Avrei cercato invece di trasmettere nelle sue risposte diffidenza e timore senza dubbio, ma anche un certo senza di titubanza dovuto a una inconsueta e inspiegabile familiarità con l'essere che gli stà davanti.
E' solo una mia impressione ma visto i toni usati in tutto il racconto, le sue parole stridono un pò con l'atmosfera epica che hai usato. Forse ci voleva un piccolo tocco goethiano Cool
Comunque è evocativo. Insomma, un lavoro ben fatto Smile
zephiross
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MessaggioInviato: Gio 16 Lug 2009 0:58 am    Oggetto:   

Ohdrein ha scritto:
L'Eredità dell'Abisso. [...]

I miei ringraziamenti anche a te, Ohdrein Very Happy
Come dicevo un post più in alto, il dialogo tra Gabriel e l'ashran è stata la parte più difficile. In effetti nel dialogo traspare, forse, la mia predilezione di quest'ultimo rispetto all'altro personaggio.

PS: mi puoi dire quali sono i riferimenti eriksoniani? Me tapina, Erikson non l'ho ancora letto!
*si cosparge il capo di cenere e invoca perdono*
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For all must say their last goodbye
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PinkCoffee
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MessaggioInviato: Gio 16 Lug 2009 11:03 am    Oggetto:   

Ali ha scritto:
Ho letto “Guarda, la pioggia”. Un racconto veramente gradevole: scritto benissimo, delicato e fine, e con la grazia naturale di una bella fiaba. Mi piacciono molto sia l’incipit che il finale, con l’immagine deliziosa della piccola Beth e dei suoi giocattoli. Bella l’idea dell’oggetto magico che passa come un testimone dalla madre alla figlia rinnovando la magia, e anche certe immagini, come quella delle creature magiche appollaiate nella notte tra gli edifici di Sanctuary. Malgrado i tocchi di dramma, su tutto il racconto aleggia un sorriso. Praticamente perfetto. Brava Gisella, complimenti! Smile
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Grazie Ali Smile

La verità è che per Sanctuary stavo scrivendo qualcosa di completamente diverso, una di quelle trame un po' più complesse, che vanno studiate bene... insomma il classico fantasy.

Mentre stavo sviluppando uno dei personaggi femminili secondari, è nata Myria. Mi sono accorta quasi subito che Myria era un personaggio che aveva qualcosa in più degli altri e che forse poteva anche "vivere" indipendentemente dal resto della storia.

A quel punto, non mi sono fatta problemi a cestinare il lavoro (tanto!) che avevo già fatto. Difficilmente mi affeziono a quello scrivo!
Ho iniziato e finito "Guarda, la pioggia" in pochissimo tempo. Di pancia, praticamente.

Per ora devo dire che sono abbastanza soddisfatta del risultato!! Smile
Anonimo (DH)
Ospite

MessaggioInviato: Gio 16 Lug 2009 13:05 pm    Oggetto:   

zephiross ha scritto:
Ohdrein ha scritto:
L'Eredità dell'Abisso. [...]

I miei ringraziamenti anche a te, Ohdrein Very Happy
Come dicevo un post più in alto, il dialogo tra Gabriel e l'ashran è stata la parte più difficile. In effetti nel dialogo traspare, forse, la mia predilezione di quest'ultimo rispetto all'altro personaggio.

PS: mi puoi dire quali sono i riferimenti eriksoniani? Me tapina, Erikson non l'ho ancora letto!
*si cosparge il capo di cenere e invoca perdono*


Abbiamo trovato l'Erikson Italiana Very Happy
Battute a parte, i riferimenti, almeno per me, sono:
-Il potere richiama potere
-L'utilizzo di un mazzo dei tarocchi.
-La cicatrice di Gabriel che prude per l'avvicinarsi dell'Asrhan (mi ha ricordato Toc il Giovane che, a causa della perdita di un occhio per un'ustione, sente la ferita prudere quando avverte qualcosa di magico o di insolito).
I primi due punti sono presenti in Erikson, questo però non vuole dire nulla: sono detti o usanze comuni in vari popoli (lo scrittore, antropologo e archeologo, li conosce bene) presenti al di fuori dai suoi romanzi.
Ma mi è venuto in mente subito questo scrittore. Anche per il tuo modo di scrivere; gli si avvicina molto. Ed è una cosa positiva, dato che per me questo autore è sinonimo di qualità e profondità Smile
Ti consiglio di leggerlo. Secondo me ti piacerà Smile
zephiross
Drago
Messaggi: 566
Località: Asgard
MessaggioInviato: Gio 16 Lug 2009 13:23 pm    Oggetto:   

Ohdrein ha scritto:

-La cicatrice di Gabriel che prude per l'avvicinarsi dell'Asrhan (mi ha ricordato Toc il Giovane che, a causa della perdita di un occhio per un'ustione, sente la ferita prudere quando avverte qualcosa di magico o di insolito).

In effetti è una cosa che uso spesso (senza abusarne però) nei miei scritti. Uno dei miei protagonisti ha una cicatrice sul palmo, causata da un'arma "magica", che sanguina in una particolare situazione.

Il mazzo dei tarocchi l'ho visto come unico espediente per descrivere l'ineluttabile, illustrando la ripetizione della stessa sequenza di carte nel corso degli anni. E anche per esprimere lo stato d'animo dell'ashran, la sua storia, o meglio, come vive la sua stessa situazione.

Ohdrein ha scritto:

Anche per il tuo modo di scrivere; gli si avvicina molto. E per me è una cosa positiva, dato che per me questo autore è sinonimo di qualità e profondità Smile
Ti consiglio di leggerlo. Secondo me ti piacerà Smile

Addirittura... Embarassed
Beh non posso che ringraziarti nuovamente sia per l'apprezzamento che per il consiglio.
Stavo puntando la Caduta di Malazan da un po'. Mi sa che sarà la mia lettura estiva. Sabato farò un salto alla Feltrinelli a fare scorta Very Happy
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