Tradurre è tradire? Ce lo svela Valeria Galassi


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FantasyMagazine
Balrog
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MessaggioInviato: Mer 03 Giu 2009 8:07 am    Oggetto: Tradurre è tradire? Ce lo svela Valeria Galassi   

Tradurre è tradire? Ce lo svela Valeria Galassi

Lavorano nell'ombra, ma ci permettono di leggere opere che arrivano da ogni parte del mondo. I traduttori. Valeria Galassi è una delle traduttrici di punta nel panorama editoriale italiano, colei che ha dato "voce" a Diana Gabaldon. Ve la presentiamo nella nostra intervista.

Leggi l'articolo.
MessaggioInviato: Mer 03 Giu 2009 8:07 am    Oggetto: Re: Tradurre è tradire? Ce lo svela Valeria Galassi   

Belle parole...

... peccato solo che le traduzioni dell'armenia in generale e proprio della trilogia delle lande perdute in particolare siano tra i romanzi più agghiaccianti che abbia mai letto.
Per non parlare delle quarte di copertina tracciate sicuramente da gente che non ha sicuramente letto prima il romanzo.

Imperdonabili.

Bruenor etichettato come gnomo invece che come nano.
Regis diventa un nanerottolo (vergognoso)...
... e tanti altri strafalcioni da licenziamento.

Quando per far un lavoro decente bastava solo sfogliare un qualsiasi manuale di dungeons n' dragons.
MessaggioInviato: Mer 03 Giu 2009 9:28 am    Oggetto: Re: Tradurre è tradire? Ce lo svela Valeria Galassi   

Completamente d'accordo col commento precedente, forse la trilogia delle lande e' fra le peggiori traduzioni della storia del fantasy.
Fra l'altro resto piuttosto agghiacciato dall'idea che un traduttore ci metta del suo e si senta un autore.
(Klytia )
Ospite

MessaggioInviato: Mer 03 Giu 2009 11:31 am    Oggetto: Re: Tradurre è tradire? Ce lo svela Valeria Galassi   

E da un po’ che non leggo romanzi in italiano e quando mi capita mi si rizzano i capelli per le castronate che trovo. Poi leggo:

“A volte mi è capitato di tradurre libri di autori, in qualche caso anche di una certa fama, che scrivevano davvero male, e lì sì che ho “tradito” a tutto spiano! Non mi sono posta il problema della fedeltà, se non altro perché tradendoli sentivo di fare loro un favore!”

“Il risultato finale sarà qualcosa di “altro”, ma l’importante è che rimanga intatto lo spirito, l’atmosfera dell’originale.”

“Penso che un traduttore sia un autore, punto. […] Basta confrontare le versioni di due traduttori diversi, per capire quanto ognuno ci mette di sé! “
No, no e no!

Il lavoro del traduttore è delicato e importante. E’ ovvio che a seguito della prima traduzione, tipo babel-fish, bisogna poi passare alla revisione e soprattutto fase dell’”adattamento” alla lingua; ma che il traduttore si permetta di “correggere” lo stile dello scrittore per migliorarlo, si limiti a “mantenere lo spirito e l’atmosfera” o che ci metta qualcosa di sé lo trovo spaventoso, disonesto nei confronti e dell’autore – anche quando si pensa di fargli un “piacere” - e di chi legge e soprattutto tremendamente presuntuoso.
Già detesto quando vengono travisati i titoli dei romanzi, com’è capitato di recente con Gaiman il cui “The Graveyard Book” è stato tradotto con il terribile titolo “Il figlio del Cimitero”, figurarsi quando i traduttori si sentono anche autori e agiscono come tali.
Yenvel
Insuperabile Tonno delle Nevi
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Località: giù al nord
MessaggioInviato: Mer 03 Giu 2009 11:51 am    Oggetto: Re: Tradurre è tradire? Ce lo svela Valeria Galassi   

(Klytia ) ha scritto:

Già detesto quando vengono travisati i titoli dei romanzi, com’è capitato di recente con Gaiman il cui “The Graveyard Book” è stato tradotto con il terribile titolo “Il figlio del Cimitero”, figurarsi quando i traduttori si sentono anche autori e agiscono come tali.


Mi ritrovo perfettamente d'accordo, non l'avrei saputo dire meglio!
Okamis
Rufus in tabula
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Località: Lago Maggiore; ma la sponda giusta, eh!
MessaggioInviato: Mer 03 Giu 2009 12:05 pm    Oggetto:   

La questione è complessa.
Montale è stato tra i più prolifici traduttori del secolo scorso e riteneva che durante l'atto della traduzione fosse indispensabile l'apporto del traduttore. Non a caso, se si confrontano alcune delle poesie da lui tradotte e gli originali si può notare come si tratti quasi di opere diverse, le quali mantengono però quasi del tutto intatto il senso profondo, il quale talvolta poteva derivare dalla musicalità dei versi e altre volte dal messaggio. Tuttavia, lui traduceva poesie, che è cosa ben diversa dalla prosa.

In questo senso, posso concordare sul fatto che il traduttore debba comunque metterci del suo (è inevitabile), ma l'errore della Galassi, a mio avviso, sta nel pensare che è l'opera deve piegarsi alla volontà del traduttore, quando invece è l'esatto contrario.

Detto ciò, non avendo mai letto un'opera da lei tradotta, non sono in grado di giudicarne l'abilità specifica. Rimane il fatto che mi trovo più in disaccordo che in accordo con le di lei parole.
"Gli uomini veri non ballano. Stanno seduti, sudano e imprecano." (Bill Hicks)

S*
Stregone
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Località: Milano
MessaggioInviato: Mer 03 Giu 2009 12:54 pm    Oggetto:   

All'estero spesso quando un libro è tradotto indicano il nome del traduttore come se fosse un coautore.
Che il traduttore sia un autore è stabilito anche dalla legge, che considera la traduzione un'opera d'ingegno soggetta alle stesse regole previste per l'autore dell'opera.
L'idea che la traduzione consista nel fare prima un babel fish e poi aggiustare è ridicola. Non hai idea di cosa significhi tradurre.
S*
(Klytia )
Ospite

MessaggioInviato: Mer 03 Giu 2009 14:08 pm    Oggetto: Re: Tradurre è tradire? Ce lo svela Valeria Galassi   

Se invece etichettare quello che di fatto era un riassunto un po' brutale del complesso processo di traduzione come un'affermazione "ridicola" (thank you very much) mi vuoi illuminare, sono tutta orecche occhi visto che siamo su internet.

Se la legge considera un traduttore alla stregua di un autore non mi interessa, il punto è se si è disposti ad accettare il fatto che il traduttore ci metta un po' troppo del suo, correggendo, migliorando e talvolta anche aggiungendo.
Marina
Bracchetto del Cheshire
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MessaggioInviato: Mer 03 Giu 2009 14:25 pm    Oggetto:   

S* ha scritto:

L'idea che la traduzione consista nel fare prima un babel fish e poi aggiustare è ridicola. Non hai idea di cosa significhi tradurre.
S*


non credo che Klytia intendesse questo, era per dire "una prima stesura di corsa", immagino... E qui è questione di metodo individuale, esattamente come per gli autori: c'è chi butta giù la prima bozza di corsa e poi torna a rifinire e rifinire e chi sta tutto il tempo necessario sulla singola pagina, per poi fare una revisione generale 'di corsa' su un manoscritto già ottimamente confezionato.

Personalmente - e non credo di essere digiuna di traduzioni, anche se non l'ho mai fatto di mestiere, né di 'patenti', visto che ho un Proficiency - sono d'accordo che il traduttore faccia alla fine, nella propria lingua, un lavoro simile a quello dell'autore. Ma la bravura sta appunto nel conservare il più possibile stile, toni, registri, umori. Un traduttore che mi "migliora" lo stile, francamente fa rizzare i capelli pure a me. Chi gliel'ha chiesto? E in base a cosa il suo è migliore poi?
Mi ricorda tanto i romanzi francesi di Harry Potter dove espungono tutte le frasi anche lontanamente 'diseducative' come Ron che incita a bigiare le lezioni. Se fossi la Row mi incazzerei come una biscia per queste cose, non per il Lexicon!


Ultima modifica di Marina il Mer 03 Giu 2009 14:32 pm, modificato 3 volte in totale
GattaMatta
neoroman neoroman
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Località: Li castelli romani
MessaggioInviato: Mer 03 Giu 2009 14:27 pm    Oggetto: Re: Tradurre è tradire? Ce lo svela Valeria Galassi   

(Klytia ) ha scritto:
si è disposti ad accettare il fatto che il traduttore ci metta un po' troppo del suo, correggendo, migliorando e talvolta anche aggiungendo.


Sono d'accordo con te, per me il traduttore deve tradurre e non cambiare secondo il suo umore.
A me piacerebbe leggere l'opera dell'autore leggittimo dell'opera e non quello che una legge considererà pure autore, ma non lo è, ai miei occhi, dell'opera da tradurre.
Uno dei benefici dell'amicizia è di sapere a chi confidare un segreto. (Alessandro Manzoni)
Negróre
dannatamente umano
Messaggi: 2562
MessaggioInviato: Mer 03 Giu 2009 14:40 pm    Oggetto:   

La questione "traduzione" è talmente complessa che, a mio avviso, saltare alla gola di una traduttrice che lo fa da anni così in fretta mi sembra, questo sì, un po' presuntuoso.

Se si inquadra lo "scrivere male", sono anch'io contrario a un eccessivo rimaneggiamento del testo. "Scrivere male" è un giudizio che si può basare anche su dati tecnici oggettivi, ma non solo su quelli. Quindi, per una questione di umiltà nel lavoro, è il caso di essere prudenti.

Se si inquadrano, invece, le oggettive differenze che ci sono tra inglese e italiano, il discorso che fa l'intervistata è perfettamente condivisibile. Non esiste una traduzione che non rimaneggi il testo e poi, nella nostra lingua, fili via liscia.
La sola punteggiatura, spesso, va cambiata. Tanto per fare un esempio...

I problemi delle traduzioni (specie del nostro amato genere), secondo me, sono ben altri. A volte si travisa il senso, proprio per mancanza di "prospettiva fantasy", per mancanza di una *vera* cultura nel campo.

Dopo la scomparsa dell'amatissima Rambelli, nessun altro è riuscito a conquistarmi con le sue traduzioni (sguardo limitato alle mie letture, ovviamente). Forse per mancanza di autori alla fonte che scrivessero come Ursula Le Guin? Probabile... Ma la stessa Ursula Le Guin non è più stata tradotta come dalla Rambelli, nemmeno lontanamente.
Un sorriso, Andrea
Marina
Bracchetto del Cheshire
Messaggi: 4980
MessaggioInviato: Mer 03 Giu 2009 14:57 pm    Oggetto:   

Negróre ha scritto:
La questione "traduzione" è talmente complessa che, a mio avviso, saltare alla gola di una traduttrice che lo fa da anni così in fretta mi sembra, questo sì, un po' presuntuoso.


premetto che questa traduttrice non so manco chi sia, quindi parlo enza pregiudizi, però ti faccio notare che il fatto di fare un mestiere da molti anni non è di per sè - PER NESSUNA PROFESSIONE, beninteso - indice di qualità

Negróre ha scritto:

Se si inquadra lo "scrivere male", sono anch'io contrario a un eccessivo rimaneggiamento del testo. "Scrivere male" è un giudizio che si può basare anche su dati tecnici oggettivi, ma non solo su quelli. Quindi, per una questione di umiltà nel lavoro, è il caso di essere prudenti.

Se si inquadrano, invece, le oggettive differenze che ci sono tra inglese e italiano, il discorso che fa l'intervistata è perfettamente condivisibile. Non esiste una traduzione che non rimaneggi il testo e poi, nella nostra lingua, fili via liscia.
La sola punteggiatura, spesso, va cambiata. Tanto per fare un esempio...



dal tenore della citazione a me dà l'impressione che si parli porprio del primo caso. Mi sembra un'affermazione di una leggerezza inaudita, stile "chissenefrega del testo, rielaboriamolo un (bel) po' che ci guadagna in salute". Poi può darsi che sia stata un'uscita non ponderata attentamente, ma resta infelicissima
Glorehlen
Drago
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Località: Valle Arborea
MessaggioInviato: Mer 03 Giu 2009 15:19 pm    Oggetto:   

Da quando mi sono messa a leggere i romanzi in lingua originale mi sono resa conto della difficoltà in cui va incontro un traduttore, ma sicuramente l'arduo lavoro non lo autorizza a rielaborare l'opera di uno scrittore. Io vedo il traduttore ideale come un profondo conoscitore della lingua e delle sue molte sfumature (slang, modi di dire ecc...) che interviene sul testo da tradurre mantenendo il più possibile lo stile dell'autore, del resto come puoi permetterti di rielaborare lo stile e le parole di Jane Austen? Mi sembra che l'intrusione dei traduttori sia più un fenomeno recente e trovo presuntuoso che un traduttore si elevi al ruolo di autore.
Okamis
Rufus in tabula
Messaggi: 2902
Località: Lago Maggiore; ma la sponda giusta, eh!
MessaggioInviato: Mer 03 Giu 2009 15:20 pm    Oggetto:   

Marina ha scritto:
S* ha scritto:

L'idea che la traduzione consista nel fare prima un babel fish e poi aggiustare è ridicola. Non hai idea di cosa significhi tradurre.
S*


non credo che Klytia intendesse questo, era per dire "una prima stesura di corsa", immagino... E qui è questione di metodo individuale, esattamente come per gli autori: c'è chi butta giù la prima bozza di corsa e poi torna a rifinire e rifinire e chi sta tutto il tempo necessario sulla singola pagina, per poi fare una revisione generale 'di corsa' su un manoscritto già ottimamente confezionato.

Personalmente - e non credo di essere digiuna di traduzioni, anche se non l'ho mai fatto di mestiere, né di 'patenti', visto che ho un Proficiency - sono d'accordo che il traduttore faccia alla fine, nella propria lingua, un lavoro simile a quello dell'autore. Ma la bravura sta appunto nel conservare il più possibile stile, toni, registri, umori. Un traduttore che mi "migliora" lo stile, francamente fa rizzare i capelli pure a me. Chi gliel'ha chiesto? E in base a cosa il suo è migliore poi?
Mi ricorda tanto i romanzi francesi di Harry Potter dove espungono tutte le frasi anche lontanamente 'diseducative' come Ron che incita a bigiare le lezioni. Se fossi la Row mi incazzerei come una biscia per queste cose, non per il Lexicon!


Quotone ^_^
"Gli uomini veri non ballano. Stanno seduti, sudano e imprecano." (Bill Hicks)

MessaggioInviato: Mer 03 Giu 2009 15:57 pm    Oggetto: Re: Tradurre è tradire? Ce lo svela Valeria Galassi   

Ribadisco un concetto del tutto personale che andrebbe sbattuto in faccia a tutti i traduttori che a più riprese tentano di dare velleità letterarie al loro lavoro di "traduzione".

Il lettore vuole leggere l'autore tanto più fedelmente possibile.
Il traduttore non ha diritto di pensare neanche lontanamente che un suo riadattare possa essere ben visto dal pubblico.
Il traduttore viene pagato per tradurre e non per rielaborare nell'ottica che la sua rielaborazione sia migliore dell'originale.
Il discorso della Galassi non sta ne in cielo ne in terra.
Il traduttore migliore è quello che non fa pesare la proprio lavoro.
Certi traduttori non meritano neanchè che il proprio nome venga inserito all'interno del volume (come si faceva un tempo) per inettiudine o per mediocrità dei risultati.
Tradotto dalla Galassi ho letto solo le lande di ghiaccio ma dal poco che ho letto e dalle fesserie che va divulgando penso che faccia parte di questa categoria.

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