Ricordando Marion Zimmer Bradley (1999-2009)


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metalupo
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MessaggioInviato: Sab 26 Set 2009 13:01 pm    Oggetto:   

un muspeling ha scritto:
Preferisco pure io i primi testi della serie Darkover (La Signora delle Tempeste, La Donna del Falco)


La Catena Spezzata. Quello è l'unico che m'è rimasto nella memoria come romanzo riuscito. Sarà perchè è a tema fortemente "femminista" e la Bradley se ne appassionava e scriveva più convinta invece di tirar via le cose.

Non che a me interessi perché è un romanzo femminista o a tema. E' perché cerca di ricreare certe atmosfere alla "Leigh Brackett"... riuscendoci abbastanza.

Il che a ben pensare è un po' poco come merito (unico) del romanzo.

Mi chiedo se autrici del calibro di Catherine Lucille Moore o della stessa Brackett (idoli letterari della Bradley) avessero scritto all'epoca del boom editoriale dei romanzi fantastici, invece che delle sole riviste di racconti, avendo la possibilità di creare i propri cicli-fiume (cui il mercato le avrebbe sicuramente spinte). Forse oggi la Bradley non ce la fileremmo neanche.

Penso che i suoi meriti, più che come scrittrice, siano stati come talent-scout e grande capacità di fiutare il mercato.
Agar Cioccolato
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MessaggioInviato: Sab 26 Set 2009 13:25 pm    Oggetto:   

della Bradley ne lessi solo uno, qualcosa con avalon (mi sa proprio le nebbie), e già quello lo finii per non dover aggiungere un secondo libro alla lista dei "mai terminati".
magari ho beccato la sua opera peggiore, ma lo trovai brutto e banale come pochi.


Voldemort vincerebbe tutti i reality perchè è Colui-Che-Non-Può-Essere-Nominato.
Sivrielle
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MessaggioInviato: Sab 26 Set 2009 19:22 pm    Oggetto:   

Incantatore dalle 9 vite ha scritto:
Uhm, parere discordante... dopo le Querce di Albion ho lasciato perdere. Ho lì le Nebbie, mai letto. Spero non sia come le Querce.


Le Nebbie di Avalon a mio parere è il migliore della serie, anche perchè è il primo che ha scritto, gli altri della serie di Avalon (IMO) sono inferiori.Le Nebbie sono il primo della serie di Avalon che io abbia letto ed anche l'unico della serie che abbia riletto. Very Happy
C'erano tre stati ben distinti in cui il gatto poteva trovarsi: vivo, morto o incavolato nero.

Greebo e il paradosso di Schrödinger
lab
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MessaggioInviato: Sab 26 Set 2009 20:55 pm    Oggetto:   

Certo che i gusti sono davvero poliedrici.... Confused
Io ho amato le nebbie e diciamo pure l'intero ciclo di avalon, sono i libri che mi hanno fatto appassionare ai celti.
Ho poi letto la saga del giglio e poco altro ma non mi hanno attizzato molto da continuare con altre storie; ad esempio non mi sono mai infilato in darkover, perchè preso da scazzo non avevo voglia di procurarmi una marea di libri che magari non avrei garbato.
Il poblema è che secondo me... era una donna!!!
Che il gentil sesso non ne abbia a male ma le donne scrivono diversamente dagli uomini - o almeno molte di loro nel campo di ciò che ho letto - e si lasciano andare parecchio a seghe mentali sciolinando righe e righe di paturnie e dubbi... per carità. Sad
In ogni caso era veramente una grande!
A COSA STAI PENSANDO?
metalupo
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MessaggioInviato: Sab 26 Set 2009 21:11 pm    Oggetto:   

lab ha scritto:

Che il gentil sesso non ne abbia a male ma le donne scrivono diversamente dagli uomini - o almeno molte di loro nel campo di ciò che ho letto - e si lasciano andare parecchio a seghe mentali sciolinando righe e righe di paturnie e dubbi... per carità. Sad


lab... ti consiglio ora di cercarti un buon bunker antiatomico Laughing
Comunque per me, per i miei gusti intendo, il problema non è questo. "Le nebbie di Avalon" magari non mi interessava per questioni di "sensibilità mia" verso approcci forse validi ma che a me non dicevano nulla (abbandonato dopo 100 pagine).

I romanzi di Darkover invece li ho trovati quasi tutti frettolosi, tirati via... insomma scritti con "scazzo" o fretta in almeno qualche loro (fondamentale) parte. Il problema è questo... troppo commerciale (e talvolta anche un po' pigra).

"La Torre Proibita" che passa per uno dei suoi libri migliori, l'ho trovato zeppp di invenzioni fantastiche messe assieme con lo scotch, deliranti fino al ridicolo.

Altri romanzi (meglio costruiti) su Darkover hanno altri tipi di problemi. Li leggi tutti, magari non ti annoi... e alla fine scopri che questi romanzi a tema fantastico/fantascientifico sono semplicemente privi di un vero tema fantastico/fantascientifico e persino di una solida o almeno "centrale" ambientazione fantastica/fantascientifica. Il fantastico è solo una superficialissima pennelatina di vernice buttata su, alla meno peggio, come pretesto.
un muspeling
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MessaggioInviato: Sab 26 Set 2009 22:11 pm    Oggetto:   

Lab, tu ti devi ravvedere!
Leggi la LeGuin, nella pentalogia di Earthsea e poi dimmi se è prolissa e si sbrodola nelle parole, ma io vedo et prevedo che non sarà così! Cool
metalupo
«Ospite»

MessaggioInviato: Dom 27 Set 2009 0:07 am    Oggetto:   

un muspeling ha scritto:
Lab, tu ti devi ravvedere!
Leggi la LeGuin, nella pentalogia di Earthsea e poi dimmi se è prolissa e si sbrodola nelle parole, ma io vedo et prevedo che non sarà così! Cool


Comunque... lab s'è espresso in modo potenzialmente equivoco, ma il senso è chiaro. E' vero, assolutamente vero, che (statisticamente... mediamente - salvo eccezioni) donne e uomini scrivono diversamente. Leggevo tempo fa di una ricerca scientifica inglese che aveva esaminato non so quanti ennemila volumi di letteratura anglofona classici e moderni, catalogando in un database tutte le parole e facendo ricerche di parole specifiche, sulla base del sesso dell'autore. Veniva fuori per le scrittrici una prevalenza mostruosamente rilevante dell'uso delle parole "HE" e "SHE" rispetto all'uso della parola "IT". Per gli uomini il risultato era l'esatto contrario.

Ecco... a me di HE e SHE, oltre un certo limite, non me ne frega più nulla. Dov'è l'IT su Darkover? Wink
lab
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MessaggioInviato: Dom 27 Set 2009 0:29 am    Oggetto:   

Attenzione, ho detto che la gran parte di ciò che ho letto mi ha dato questa sensazione.. non tutto ciò che ho letto "al femminile".
Il ciclo di terramare ne è un esempio.
Comunque la cosa non deve essere per forza negativa, semplicemente è stile narrativo e posso più o meno rispecchiarmici.
In Avalon ho ritrovato questa "femminilità" che comunque ho "digerito" volentieri, mentre il ciclo del giglio sembra a volte un harmony fantasy (ed esistono, li ho visti... Crying or Very sad )
Altri libri in cui trovo questo stile sono quelli di Licia Troisi mentre con Robin Hobb.... subito pensavo che a scrivere fosse un uomo!!!! Shocked
A COSA STAI PENSANDO?
Agar Cioccolato
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Località: scesa dalla montagna con la piena
MessaggioInviato: Dom 27 Set 2009 2:36 am    Oggetto:   

lab ha scritto:

Il poblema è che secondo me... era una donna!!!
Che il gentil sesso non ne abbia a male ma le donne scrivono diversamente dagli uomini - o almeno molte di loro nel campo di ciò che ho letto - e si lasciano andare parecchio a seghe mentali sciolinando righe e righe di paturnie e dubbi... per carità. Sad
In ogni caso era veramente una grande!


concordo. Ho appena terminato un thriller, e la miseria se si notava che chi la scritto era una donna.
Con questo non intendo che tutte le donne abbiano un certo modo di scrivere, però non sopporto di leggere e di sentire fortissima la presenza dell'autore. Mi dà fastido anche quando si sente lontano un miglio che stia scrivendo un uomo, eh. Preferisco che il quadro offerto sia il più neutro possibile, poi ovvio che non si può eliminare del tutto il "tocco".
Quel libro che lessi della Bradley non lo sopportai proprio perchè ogni pagina ti sbatteva in faccia il fatto che la storia seguiva certi binari perchè la Bradley non era un uomo.
Il fatto che la protagonista facesse questo o non quello, che il protagonista maschile fosse dleineato a quel modo, che succedesse questo e quello, il modo in cui altri personaggi trattavano i protagonisti...


Voldemort vincerebbe tutti i reality perchè è Colui-Che-Non-Può-Essere-Nominato.
metalupo
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MessaggioInviato: Dom 27 Set 2009 3:03 am    Oggetto:   

Agar Cioccolato ha scritto:

Quel libro che lessi della Bradley non lo sopportai proprio perchè ogni pagina ti sbatteva in faccia il fatto che la storia seguiva certi binari perchè la Bradley non era un uomo.


In tutti. Non in "quel" libro. Wink
Elyria
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MessaggioInviato: Dom 27 Set 2009 9:09 am    Oggetto:   

metalupo ha scritto:

Veniva fuori per le scrittrici una prevalenza mostruosamente rilevante dell'uso delle parole "HE" e "SHE" rispetto all'uso della parola "IT". Per gli uomini il risultato era l'esatto contrario.



Interessante, mi spieghi meglio? Prevalenza dei rapporti uomo-donna rispetto all'oggetto della storia?
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metalupo
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MessaggioInviato: Dom 27 Set 2009 10:49 am    Oggetto:   

Kinzica ha scritto:

Interessante, mi spieghi meglio? Prevalenza dei rapporti uomo-donna rispetto all'oggetto della storia?


Non penso intendessero interpretarla così. Più in generale prevalenza a parlare di persone invece di cose. Introspezione, analisi delle persone, invece di analisi di idee e fatti.
Edwin di Wytryn
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MessaggioInviato: Dom 27 Set 2009 11:03 am    Oggetto:   

Kinzica ha scritto:
metalupo ha scritto:

Veniva fuori per le scrittrici una prevalenza mostruosamente rilevante dell'uso delle parole "HE" e "SHE" rispetto all'uso della parola "IT". Per gli uomini il risultato era l'esatto contrario.



Interessante, mi spieghi meglio? Prevalenza dei rapporti uomo-donna rispetto all'oggetto della storia?


In soldoni, perché questa l'ho sentita dire anch'io, in sostanza le scrittrici tendono a scrivere più con sfumature psicologiche: "E lei disse", "e lui fece", "e loro intuirono"... Si guarda più all'introspezione e alla parte emotiva del testo. Gli scrittori uomini invece scrivono, o scriverebbero, per immagini. Scene, atti, eventi. Parlano e narrano più per immagini.

Questo non toglie che ci siano un sacco di eccezioni, e che a mio avviso gli autori che ritengo migliori siano sempre riusciti a mediare queste due visioni.

Ma alla fine stiamo parlando, credo io, del sesso degli Angeli. Sono stati fatti alcuni esempi di autori da leggere meglio di altri in questa discussione che, personalmente, mi fanno accapponare la pelle. Very Happy

Per esempio. Ho amato la Le Guin solo in un romanzo: I Doni, proprio perché non sembra scritto da Ursula Le Guin. Per il resto, I reietti dell'Altro Pianeta, l'ho piantato a 100 pagine dalla fine, non l'avorò capito io, ma è da "lametta ai polsi" quel libro. Nuova Atlatide, l'ho letto, ma non posso dire di averlo amato... romanzo breve "gelido". Il mondo della Foresta mi ha lasciato indifferente, storia carina, ma così cerebrale da lasciarmi molti dubbi.

I doni, invece, sarà la vecchiaia che porta consigio alla Le Guin, l'ho amato spassiontamente. Peccato che in Italia non abbiano dato alle stampe anche i seguiti. Rolling Eyes

Sui temi della Bradley ho risposto in Commenti sulle Rubriche, ma lo riporto anche qui perché mi pare sia rimasta impressa solo la sua polemica al femminile, ma ritengo ci sia qualcosa di più (in oltre 70 libri, permettetemelo, deve esserci Wink ).

***

I temi? Darkover tocca più temi: su Naufragio sul pianeta Darkover i principali sono l’aborto, il concetto di religione (e dettami religiosi: cioè, come nascono certi aspetti di una religione?) e, per finire, il libero arbitrio umano non dettato da entità superiori (uno dei personaggi distrugge il computer di bordo dell’astronave precipitata sul pianeta che, ai suoi occhi, bloccato per sempre su un pianeta ostile, stava assumendo non più l’aspetto di mero oggetto tecnologico creato dall’uomo ma, al contrario, un’aura di intelligenza superiore quasi divina). Punto interessante, a mio avviso. Piuttosto che lasciare i suoi pronipoti a venerare il PC, il personaggio lo distrugge: questo in soldoni).

Nella Signora delle Tempeste, ci sono più temi: il libero arbitrio del protagonista, l’adolescenza ribelle di Dorilys e, in parte, nell’arco di una scena, la violenza su minori, sessuale e psicologica.

Nella Donna del Falco c’è il rapporto padre-figli. Un padre padrone, violento e manesco, e l’indomita Romilda.

Nella Torre Proibita il sesso. Si passa da una condizione di forzata castità di due dei quattro personaggi principali, fino al liberatorio sesso di gruppo, inteso in modo particolare da MZB ma è lunga da spiegare qui. Si esalta il concetto di cosa è tabù e cosa non lo è, e perché un tabù diventa tale. Nel caso di Darkover, tutto sta nel discorso delle Torri e di come si preservano i poteri di chi le abita, occludendo certi canali, fra cui quelli degli impulsi sessuali.

Nell’Erede di Hastur l’amore. Due storie d’amore portate avanti separatamente. L’amore eterosessuale fra Lewis Alton e Marja Scott, e quello omosessuale fra Regis Hastur e Danilo Sirtys, quest’ultimo con le aggravanti dei rispettivi ruoli dei due personaggi: Regis erede al trono di Darkover e per questo impegnato a dover generare degli eredi, Danilo legato alla religione dei Cristofors di Nevarsin, di derivazione Cristiana che vede nell’omosessualità un peccato mortale. Narrò di un amore "sbagliato", soprattutto si pensa che il romanzo fu dato alle stampe nella metà degli anni '70.

Mi fermo qui, credo di averti dato alcuni spunti. Io posso dire di aver letto molti bravi autori oltre a MZB, da Martin alla Carey, e via discorrendo. Però in loro ho trovato solo belle e interminabili storie a puntate, come grandi colossal americani, dove ci si sgozza, si fa sesso, ci si sposta da un continente all’altro, si creano alleanza e si compongono tradimenti. Veri messaggi nei loro libri non li ho trovati. Scritti alla perfezione, coinvolgenti, accattivanti molto di più di quelli di MZB per intreci e trame, ma in confronto a lei, personalmente, li trovo vuoti di vero contenuto.

***

Bon, abbattetemi o non la smetto più. Very Happy

Ciao,
Luca
Elyria
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MessaggioInviato: Dom 27 Set 2009 11:52 am    Oggetto:   

Grazie Luca, sei stato chiarissimo ^___^
Anch'io adoro Gifts della Le Guin. Se non sbaglio c'era voce che stessero traducendo il secondo.
http://novatlantide.wordpress.com/

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metalupo
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MessaggioInviato: Dom 27 Set 2009 12:49 pm    Oggetto:   

Edwin di Wytryn ha scritto:

Io posso dire di aver letto molti bravi autori oltre a MZB, da Martin alla Carey, e via discorrendo. Però in loro ho trovato solo belle e interminabili storie a puntate (...) Veri messaggi nei loro libri non li ho trovati.


Io in Martin ho trovato la chiave per raggiungere maggiore comprensione della psicologia del '600 europeo. Periodo che già trovavo affascinante. Magari non è un messaggio ma è un contenuto. In Darkover trovo un mondo finto (non nel senso che è inventato ma che proprio è scarsamente logico e troppo sommariamente dipinto), idee fantastiche ibride fra due generi (fantasy e fantascienza, ibride quel tanto che basta per scontentare i fans sia dell'uno che dell'altro genere) e persone verosimili ma che parlano di cose incomprensibili. Wink
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