[Ripensamenti] Abissi d'acciaio


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Bran
servitore di due padroni
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MessaggioInviato: Sab 08 Mag 2010 12:55 pm    Oggetto: [Ripensamenti] Abissi d'acciaio   

gli errori nelle parti riviste all'ultimo minuto sono tutti miei.

di ThomasMore e Bran


Abissi d'acciaio



Le stelle risplendono in un cielo di fine estate. La dichiarazione di guerra è arrivata da poche ore e sull'oceano nemmeno un'ombra distorce il riflesso della notte. Sotto la superficie dell'acqua il Lupo è in caccia del primo sangue.

La luce rossa disegna i tratti dell'Oberleutnant Fritz-Julius Lemp, immobile nel centro della Sala Comando, le mani intrecciate dietro la schiena. Nelle ombre che la lampada getta attorno a lui c’è solo aria stantia e il silenzio vigile dell’equipaggio. Attraverso i gemiti sordi del metallo il Comandante può avvertire l’acqua scura che abbraccia lo scafo. L’oceano è il mantello che lo protegge, che lo nasconde ai nemici.
Un'ombra si muove alla sua destra, macchiandosi di rosso.
«Contatto! Tre-cinque-zero, raggio medio, velocità bassa, grosso pescaggio».
L'accenno di un sorriso compare tra le ombre sul volto del Comandante. La preda è proprio li, dove il Lupo la sta aspettando. La sua voce è poco più di un sussurro:
«Quota periscopio, macchine avanti piano».
Un'altra ombra alla sua sinistra risponde: «Sissignore. Comparto macchine: quota periscopio, avanti piano».
La scafo geme e vibra prima che una terza ombra interrompa di nuovo il silenzio «Profondità dieci metri, Signore. Periscopio fuori».
Lemp appoggia la fronte al visore, un interruttore scatta e la fioca luce rossa si spegne.
Il Lupo può già sentire l'odore della preda e finalmente riesce a vederla.
E’ solo un'ombra più scura nella notte. La sagoma grassa e lenta della nave si muove a zig-zag con virante ampie, tutte le luci sui ponti sono spente.
La bocca del Comandante è secca, la sua voce impastata dal poco sonno.
«Tutti gli ufficiali ai tubi di lancio, spegnete le macchine e tenetevi pronti al mio ordine».
«Sissignore!» risponde un coro di ombre.
Ora è solo nella Sala Comando a fissare la sua preda. Nella sua mente gli ordini sono già chiari, un colpo facile, nessuna possibilità di errore.
Un nuovo rimbombo metallico annuncia lo spegnimento dei motori, il sommergibile continua la sua silenziosa avanzata per inerzia. I contorni della preda diventano via via più visibili nell'occhio del periscopio.
Una chiglia molto alta, tre ponti in coperta, grosso camino centrale.
Una ruga verticale si disegna sulla fronte del Comandante. Non si tratta di un mercantile nemico, potrebbe essere un trasporto truppe, ma le probabilità sono scarse. Quella lenta preda è un transatlantico civile, carico di passeggeri diretti in Inghilterra.
L'Oberleutnant Lemp distorce le labbra in una smorfia, i denti serrati. Gli resta un unico ordine possibile, eppure quell'ordine stenta a uscire dalla sua bocca.
«God damn!» solo la delusione sfugge dalle labbra del Comandante. Nella sala c'è un silenzio irreale che lascia spazio all'odore di lubrificante e acciaio.
«Sono contento che ci abbia ripensato,» la voce non è familiare, giunge inaspettata dalle spalle di Lemp che si volta di scatto.
L'ordine era chiaro, non doveva esserci nessuno li. La mano del comandante preme l'interruttore della luce rossa. Il giovane soldato che si trova davanti non sembra diverso dai tanti che sono passati sotto il suo comando, prototipi di quella gioventù che il regime ha reso così comuni da confondere gli uni con gli altri. Di alcuni si ricorda il nome ma non di lui, di lui non si è mai accorto. Eppure quel volto perfetto e banale lo mette a disagio, ricorda al capitano una marionetta curata al punto di sembrare viva.
«Lei come si chiama?»
«Mi ha chiamato e non sa il mio nome? Non è un buon segno, lo dico per la sua salute. Stare chiusi qua dentro non le fa bene». Le ombre della stretta cabina disegnano sulle sue labbra un sorriso beffardo.
«Cosa ci fa lei qui, soldato? Non ha sentito gli ordini? Torni alla sua posizione!» Insiste il comandante alzando i toni.
Il ragazzo fa finta di niente e si guarda attorno per cercare qualcuno fra le ombre dei macchinari. «Dice a me?» risponde poco dopo, «sono venuto per vedere se cambiava idea».
Lo sguardo del soldato si fa severo mentre prosegue il discorso: «Anche se fugge come un coniglio, quella nave non si può affondare. Ammetto che, per un pivello come me, il loro può sembrare un comportamento sospetto, oltre che da vigliacchi. Ma d'altra parte lei di esperienza ne ha e conosce le convenzioni internazionali e tutte quelle scartoffie dell’Alto Comando. E poi, per quel che riguarda l'essere vigliacchi, non c'è nessuno che può sapere meglio di lei di cosa parlo».
Lemp sussulta, per qualche secondo incredulità e stupore gli impediscono di reagire, poi il sorriso arrogante del sottoposto lo riporta alla realtà. Il comandante serra i pugni e contrae la mandibola, il padre lo picchiava per molto meno.
«Cosa dovrei sapere?» sono le uniche parole che riesce a dire, in un tono che non ammette repliche. Qualcosa inizia a martellargli dentro la testa e il dolore cresce a ogni secondo.
Il soldato sembra sorpreso da quella domanda «Non si arrabbi, mein Captein. Ho sempre trovato affascinanti tutti gli stratagemmi per evitare di affrontare l’avversario alla pari. Però frecce, veleni o armi da fuoco non reggono certo al confronto con il rinchiudersi in una bara di latta e strisciare sott'acqua. Forse è un po' eccessiva ma ammetto che c'è qualcosa di geniale in questa perversione». Lo sguardo del soldato si fa penetrante «Certo non si può dire che sia una cosa onorevole. Per me cambia poco ma, a questo punto, affondare una nave civile che differenza vuole che faccia?»
«Quella nave non verrà affondata!» urla il Comandante fuori di sé. «Come osa parlare di onore a me? Chi sale su un U-boot rischia molto di più di quei marinai che respirano aria pulita e non convivono con una tonnellata di acqua sopra le loro teste».
«Ma allora non sono il solo ad avere dei dubbi sulla sicurezza di questo affare!» Il soldato ridacchia alla sua battuta.
Il dolore alla testa diventa insopportabile, Lemp si porta una mano alle tempie.
«Io non ho dubbi sulla qualità della mia nave» .
«Come fa a non averne? Ha studiato i progetti? Ha osservato gli operai che la costruivano?»
«Cosa c’entra? Gente più qualificata di me ha seguito queste cose».
La mente del comandante è paralizzata, riesce solo a ripetersi che tutta questa conversazione è surreale, illogica.
«Quindi lei si fida di quello che le raccontano. Ammirevole». Gli occhi del soldato sembrano quelli di una bambola a cui un bambino abbia strappato le palpebre. «Diciamocelo, lei non può essere sicuro che tutto ciò che si racconta sia vero, così come non può credere che ogni ordine sia giusto» continua il ragazzo. «Una volta vidi il disegno di una vecchia ma l’uomo che l’aveva fatto sosteneva che fosse il ritratto di una giovane. Io potrei raccontarle che ho un figlio come lei, un lupo disposto ad azzannare la mano di chi lo nutre, però lei non crederebbe a una parola. C'è chi dice che anche Odino ne abbia paura, chissà cosa ne pensa il Führer dei suoi lupi?»
«La smetta con queste idiozie». Il Comandante Lemp trema e ogni parola sembra renderlo più debole e incapace di reagire.
«Io credo a ciò che vedo e a ciò che mi dicono i miei superiori».
La risata gelida del soldato riempie la volta risuonando contro il metallo.
«Non c’è niente da fare, sono convinto che in molti la pensino proprio come lei. Alla fine è un modo per andare avanti, l’uomo non è perfetto». Il ragazzo ora sembra annoiato dalla conversazione, arretra di un passo verso la paratia. «Sono contento che ci abbia ripensato e poi affondare una nave che prende il nome da una dea porta sfortuna. Non si sa mai...».
Il comandante lo interrompe prima che possa terminare la frase. «E lei come fa a sapere il nome di quella nave?»
Il dolore si è allontanato assieme al suo interlocutore. «A parte me, nessuno ha avuto modo di osservarla...».
Il soldato ride mentre esce dalla sala di comando. «Esatto».
Quando il corpo del ragazzo scompare nell’oscurità del boccaporto il Comandante si sente di nuovo padrone di se stesso. La collera sale come la marea.
«La corte marziale punirà la sua insubordinazione! Codardo!»
Il grido gli ritorna contro, riflesso dalle pareti di metallo.
Lemp appoggia di nuovo la fronte al visore del periscopio, attraverso quell'occhio il mondo sembra di nuovo calmo, normale. La grossa sagoma procede lenta, la nave ora si trova quasi a zero gradi.
Dello strano soldato rimangono solo le folli parole.
La bocca del comandante si avvicina all'interfono.
«Tubo uno, angolo zero, velocità alta, tempo di corsa trenta secondi, profondità tredici metri, innesco magnetico. Fuoco!»
La risposta arriva immediata.
«Sissignore!»
Si sente uno scatto e un gorgogliare sordo, poi più niente.
Il silenzio torna a regnare nella sala comando, nelle profondità dell'oceano e sopra la sua placida superficie.
La morte può arrivare urlando come una carica di fanteria, fischiando come la bomba di un aereo, rombando come un proiettile di artiglieria, oppure silenziosa come un siluro.
Il Lupo guarda la sua preda muoversi lenta, un secondo dopo una colonna d'acqua l'avvolge, come se un dio avesse alzato il braccio per ghermirla dalle profondità del mare. L'urlo del metallo è ovunque. Quando l'acqua ridiscende resta solo il fuoco, ma anche quello dura pochi istanti. In breve la nave, spezzata in due di netto, si inabissa contorcendosi.
Con l'ultima distratta occhiata dal periscopio il comandante vede la poppa del relitto. Tra le fiamme che stanno per essere soffocate dall'oceano, riconosce una scritta: "Athenia".
Nipote di Pick e di Julia ///
-Riuscite a vedere qualcosa?-
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Lord Carnavon & H. Carter, 26 novembre 1922
G.C.
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MessaggioInviato: Sab 08 Mag 2010 13:57 pm    Oggetto:   

Copioni, il raccontino storico l'avevamo pensato prima noi. Laughing
Bello.
Bran
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MessaggioInviato: Sab 08 Mag 2010 17:12 pm    Oggetto:   

G.C. ha scritto:
Copioni, il raccontino storico l'avevamo pensato prima noi. Laughing


sì, però il genere WWII-fantasy è il mio (nostro) marchio di fabbrica Wink

grazie per l'apprezzamento Smile
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Ultima modifica di Bran il Dom 09 Mag 2010 10:02 am, modificato 1 volta in totale
Elyria
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MessaggioInviato: Dom 09 Mag 2010 9:18 am    Oggetto:   

Oggi lo leggo ^___^
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Caoticista nell'animo.
un muspeling
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MessaggioInviato: Dom 09 Mag 2010 21:27 pm    Oggetto:   

Scaricato e in lettura! Very Happy
uljanka
Sua Luminosa Oscurità
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MessaggioInviato: Lun 10 Mag 2010 9:53 am    Oggetto:   

Ho paura che dovrò rileggere molte volte questo raccontino.

Mi ricorda certe discussioni con il mio papi, nelle quali non si capiva perché io avessi torto anche quando gli davo ragione e viceversa... Rolling Eyes


Twisted Evil Twisted Evil Twisted Evil Twisted Evil
E io, che sono Tenebra, altro non posso vedere se non la Luce, e perciò sono la Luce.

Quando qualcuno dice 'io non credo nelle fate' da qualche parte una fata ride e prepara il suo fucile.
ThomasMore
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MessaggioInviato: Lun 10 Mag 2010 11:01 am    Oggetto:   

Bran ha scritto:
sì, però il genere WWII-fantasy è il mio (nostro) marchio di fabbrica Wink

Già, fra tutti e due stiamo diventando peggio di Gianni Bisiach nel TG del mattino Laughing
Scusate se sono un po' latitante (fra un po' riemergerò dal caos) e grazie a tutti i lettori Very Happy


Un porco che non vola è solo un porco.
G.C.
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MessaggioInviato: Mer 12 Mag 2010 15:31 pm    Oggetto:   

Allora, ho la febbre e non trovo un momento migliore per partorire il mio commento. Laughing Bello essere il primo.

Cari ragazzi (visto il divario di età posso permettermelo Very Happy ) il racconto è bello, scorre sufficientemente in maniera fluida ma è pieno di dubbi e domande non svelate.
Per prima cosa mi urge segnalare quelli che sono gli errori, sempre per la nomea di pulcioso/ista: sono sicuro che è stata una svista ma c’è una virgola alla fine di una frase tra virgolette. Dopo i due punti non si va a capo, visto che introducono un discorso diretto. Utilizzare i due punti o il punto fermo prima delle virgolette è una scelta di scrittura, spetta all’autore o all’editore condurre lo scritto come meglio gli pare, però la scelta va sostenuta e non passare da una regola all’altra.
Ancora sui due punti: i due punti (punto addoppiato, doppio, piccolo) avvertono che ciò che segue chiarisce, dimostra o illustra quanto è stato detto prima. Si possono riconoscere quattro funzioni dei due punti che sembra utile riprendere: sintattico-argomentativa (si introduce la conseguenza logica o l’effetto di un fatto già illustrato); sintattico-descrittiva (si esplicitano i rapporti di un insieme); appositiva (si presenta una frase con valore di apposizione rispetto alla precedente); segmentatrice (si introduce un discorso diretto in combinazione con virgolette e trattini). I due punti introducono anche un discorso diretto (prima di virgolette o lineetta) o un elenco.
Citazione:
«Sissignore. Comparto macchine: quota periscopio, avanti piano».

Per questo racconto vi siete documentati, ovviamente, i riferimenti precisi alla quota di periscopio e alla terminologia utilizzata in guerra lo dimostrano. In virtù di questo vi segnalo che il termine Sala di Comando non viene utilizzato, al suo posto è utilizzato Camera di Manovra.

Stile 4

Il racconto è omogeneo e non denota una scrittura a più mani, alcune scelte mi lasciano però infastidito. Nel racconto compaiono ben 111 punti e ho singhiozzato per una buona parte del racconto. Spesso il punto è a capo e la lettura ne soffre non trovando una motivazione plausibile alle continue soste prolungate. Indicativamente fino alla comparsa del misterioso marinaio.
Questo è un racconto tutto emotivo e la personalità dei protagonisti è fondamentale. Applaudo (cio’ che mi ha fatto esclamare “bello”) alla resa del giovane marinaio: sempre distaccato e con un ottimo aplomb, ma il buon Lemp (insignito di ben 4 onorificenze) ci fa una figura pessima.
Non siete riusciti a far arrivare al lettore ciò che il comandante sente e ciò che è fondamentale per il ripensamento. Dichiara con veemenza che non affonderà mai quella nave e poi… puf gli tira un siluro perché così gli aggrada?

Equilibrio della struttura narrativa. 3

La ragione è stata esplicitata sopra, il primo ingresso al racconto è faticoso, o meglio: l’ho trovato faticoso, mi sa un po' di lista della spesa.

Trama 2

Anche in questo racconto si trovano molti rimandi a situazioni personali del protagonista. Lo si chiama Lupo e si deve andare a spulciare nelle tattiche sommergibilistiche tedesche per coglierne l’aggancio.
Quello che invece non sono riuscito a capire, nonostante le numerose letture, sono i riferimenti personali che il misterioso personaggio fa. Probabilmente occorre conoscere la biografia di Lemp per svelare il mistero, e questo non va. Oltretutto in rete in lingua italiana o inglese sono riuscito a reperire poco.
Veniamo al misterioso personaggio. Sui sommergibili, della seconda guerra mondiale, il numero dell’equipaggio raramente è superiore ai 50 marinai. Lemp comandava l’U-30 ormai dal novembre del 1938, quando l’Athenia fu affondato era il settembre 1939. Un periodo bastante per conoscere, almeno di vista, tutto il suo equipaggio. Detto ciò trovo una falla (guarda caso) nel fatto che Lemp non riconosca un marinaio e non si insospettisca con conseguente reazione.
Anche l'ordine di Lemp è poco sostenibile, non si sgombera la camera di manovra, chi rimane agli strumenti di rilevazione e controllo? Capisco che vi serviva liberare il campo ma è incredibile e così perdete la fiducia del lettore.
Chi è poi il tizio?
Citazione:
«Mi ha chiamato e non sa il mio nome? Non è un buon segno,

Urca l’unica cosa che Lemp dice è: God damn! E’ dunque Dio? Se così fosse confermo che il racconto mi è piaciuto per la caratterizzazione del personaggio: è atipico, inusuale e sorprendente.
In fondo le truppe tedesche portavano sulla cintura la scritta Gott mit uns.
Ma se così fosse il racconto si incasina ancora di più, stiamo parlando di Dio in fondo. Molto più plausibile pensare che sia la stessa coscienza del capitano. In fondo asserisce che
Citazione:
Io potrei raccontarle che ho un figlio come lei, un lupo disposto ad azzannare la mano di chi lo nutre, però lei non crederebbe a una parola. C'è chi dice che anche Odino ne abbia paura, chissà cosa ne pensa il Führer dei suoi lupi?

Ma tutto il resto della frase rimane buio pesto, all’interno del racconto non trovo spiegazione.
Il buco più grande rimane il perché Lemp cambi idea, o meglio non sono fornite chiavi di interpretazione interne al racconto e questo non mi lascia bendisposto. Quando dite che gi rimane un unico ordine possibile, chiedetevi se è possibile capire quale. Io continuo a pensarci ma non trovo risposta

Adeguatezza del registro 3

Buono, nulla da eccepire ma non trovo motivazioni per giudicarlo meglio. Non esistono figure retoriche che mi facciano spalancare la bocca di sorpresa, il dialogo centrale è sbilanciato verso il ragazzo, il resto sono descrizioni e non dipingono situazioni.

Comunicazione 4

Qui premio il parlato del marinaio e basta, il resto è buio completo e occorre una ricerca. Se dovessi fornire un voto istintivo darei 2, ma sono sincero, appena incontrato il comandante Lemp mi sono informato.
ThomasMore
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MessaggioInviato: Mer 12 Mag 2010 17:18 pm    Oggetto:   

G.C. ha scritto:
Quando dite che gi rimane un unico ordine possibile, chiedetevi se è possibile capire quale. Io continuo a pensarci ma non trovo risposta


Rispndo brevemente per ringraziare del commento e prendermi la mie responsabilità: il mio socio aveva scritto chiaramente l'ordine e io l'ho tolto perché pensavo si capisse quale fosse (ormai ho una certa esperienza nel sottovalutare le informazioni importanti Laughing ). Anche i punti frequenti sono opera mia, la narrazione al presente mi porta a fare frasi secche. Riguardo ai due punti invece credo che siano il risultato della mancata uniformazione fra la parte mia e quella di Bran.
Tutti gli altri dubbi li lascio alla fine o ai prossimi commentatori Wink

edit: riguardo al fatto che Lemp non riconosca il soldato, anche se gli equipaggi sono relativamente piccoli non è detto che non ci siano dei cambi o dei nuovi arrivi, tanto più che il soldato è descritto come uno uguale a tanti altri. Comunque, il punto me l'ero posto anch'io e capisco che possa non tornare.


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G.C.
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MessaggioInviato: Mer 12 Mag 2010 17:35 pm    Oggetto:   

ThomasMore ha scritto:
Comunque, il punto me l'ero posto anch'io e capisco che possa non tornare.

Doppiamente colpevole. Laughing
ThomasMore
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MessaggioInviato: Mer 12 Mag 2010 18:24 pm    Oggetto:   

G.C. ha scritto:
ThomasMore ha scritto:
Comunque, il punto me l'ero posto anch'io e capisco che possa non tornare.

Doppiamente colpevole. Laughing

Non ho detto che non torna, io mi sono posto il problema ma ho risolto che la cosa non è poi troppo strana.

Sulla questione della sala comando vuota invece non ho risolto Laughing
Così ho lasciato che se ne occupasse il mio socio, che è quello che si intende di sommergibili angel


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Bran
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MessaggioInviato: Mer 12 Mag 2010 18:45 pm    Oggetto:   

Sulla sala comando vuota non abbiamo attenuati, abbiamo cercato il gioco sporco e non c'è riuscito Embarassed Embarassed , anche se va detto che questo accade quando le macchine sono spente e quindi l'unico strumento utile del comparto è appunto il periscopio.

Sul marinaio ha già chiarito il mio socio: i marinai, sopratutto ai bassi livelli della gerarchia, ruotavano ampiamente negli equipaggi, quindi non è così impensabile che Lemp non riconosca un sottoposto qualunque.

Per la questione dell'identità del soldato sono certo che alcuni commentatori riusciranno a cogliere gli indizi.

Intanto grazie per il commento puntuale e dettagliato! Very Happy
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Lord Carnavon & H. Carter, 26 novembre 1922
Sivrielle
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MessaggioInviato: Mer 12 Mag 2010 22:56 pm    Oggetto:   

Letto e piaciuto. Mi ispira l'ambiente del sottomarino e mi è anche piaciuta la terminologia tecnica.
Solo che non sono sicura di aver capito bene il ripensamento (a quanto pare i ripensamenti mi sono alquanto ostici). Allora, il comandante ha l'ordine di affondare le navi nemiche, tranne nel caso si tratti di un trasporto civile, perchè sarebbe cattiva educazione. Si accorge che la nave che ha puntato è un trasporto civile ed è deluso perchè non può aggiungerla ai suoi trofei. Arriva il soldato (è Loki e il lupo a cui fa riferimento è Fenrir?) che da bravo dio dell'inganno gli fa tutto un discorso il cui succo è spingerlo a fare l'esatto opposto di quello che si era proposto di fare? Sottolineando un suo precedente comportamento da vigliacco? E quale? Adesso sono incuriosita.Very Happy
Almeno questo è quanto ho capito dal racconto. Spero come al solito di non aver preso lucciole per lanterne. Embarassed
C'erano tre stati ben distinti in cui il gatto poteva trovarsi: vivo, morto o incavolato nero.

Greebo e il paradosso di Schrödinger
ThomasMore
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MessaggioInviato: Gio 13 Mag 2010 12:22 pm    Oggetto:   

@Sivrielle: Grazie per il commento Very Happy, mi trattengo dal fare rivelazioni ma direi che hai preso diverse lanterne Wink


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Bran
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MessaggioInviato: Gio 13 Mag 2010 18:05 pm    Oggetto:   

Grazie per il commento Siv, come ha detto Tom non possiamo ne confermare ne smentire, ma ammetto che la tua analisi mi ha fatto tirare un sospiro di solievo Smile
Nipote di Pick e di Julia ///
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Lord Carnavon & H. Carter, 26 novembre 1922
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