Gente, vi chiedo un aiutino. E' la prima stesura dopo la bozza e necessita di consigli e correzioni. Vi sarei grato se poteste commentare e/o segnalare errori di qualsiasi forma. Grazie.
Ho fatto un copia-incolla e sono rimasti i trattini delle parole mandate a capo e sono sparite le scritte in corsivo. Purtroppo non ho il tempo di correggere. Scusatemi e considerate solo la sostanza, non la forma.
- Thoughtechnology -
Devo farcela, ancora pochi minuti e avrò attraversato il bosco. Cor-rendo freneticamente aumentava il ritmo della corsa.
Non ce la farò mai in queste condizioni, mi potrebbe scoppiare il cuore, già lo sento rimbombare nel cervello!… Oppure… oppure è lui? I suoi passi? No, cosa penso, ci manca soltanto il panico. Non mi farò sorprendere! Preso il fazzoletto lo passò sulla fronte imperlata di su-dore.
Sono quasi alla fine di questo terribile bosco, forza Ben, coraggio. Un rumore giungeva da lontano.
Oddio… no, è ossessivo, non lo sopporto. Non adesso… no, non pro-prio quando sono così vicino! Devo calmarmi e smettere di agitarmi, devo iniziare a pensare.
Mr Hayne spezzò con un calcio l’ultimo ramo rinsecchito e si affacciò allo spiazzo. Lo inseguiva da tempo, non ne sapeva nemmeno il moti-vo ma era istintivo, e lui seguiva sempre con scrupolo il suo infallibile istinto. Anzi, talvolta allo scrupolo aggiungeva un pizzico di soddisfa-zione personale, oh si.
Annusata l’aria, ne assaporò l’odore: sangue e sudore. Amava la cac-cia, la sensazione di paura della preda, nulla era paragonabile ad un sano e movimentato inseguimento e dopo tutto, ultimamente si sen-tiva ingrassato. Sua moglie non perdeva mai occasione per farlo no-tare, con il solito sgarbo che ben la rappresentava. Dannazione a me! Come ho fatto a sposare una donna così poco raffinata?
Uhmm, pensò, finito questo lavoro dovrò affrontare la questione. E un velo di tristezza scese ad oscurare quella splendida giornata.
Lo sento… lo sento! Si sta avvicinando. Non mi servirà continuare a correre, devo inventare qualcosa… ma cosa? Dove accidenti lo trovo un sistema!
Dio santo, Moira, non posso nemmeno pensare di non rivederti più, non posso immaginare di morire qui. No… non qui… non in questo modo. Fermandosi a riprendere fiato volse uno sguardo disperato alle spalle. Certo, sì, potrei provare a salire su quell’albero ed attendere il suo arrivo. No, non è possibile… sentirebbe il mio odore, riuscirebbe a scovarmi. Pensa Ben, pensa al suo punto debole. Potrei… potrei sca-vare una buca per ricoprirmi di terra e poi... dovrebbe nascondere l’odore. Ma che idea stupida, dove troverei il tempo? Sveglia Ben… sveglia. Devo agire e devo farlo in fretta.
Oh Moira, se non mi fossi allontanato da te ora non mi troverei in questa situazione orribile!
Forse… ma si certo, potrebbe funzionare. E’ un rischio terribile ma è l’unica cosa che mi viene in mente… non ho tempo per pensare alle conseguenze. Basta, ho deciso, proverò. Si tolse rapidamente i vestiti e prese della terra.
Attirato dall’odore sempre più forte, Mr Hayne rallentò il passo e sor-rise eccitato. Ahh, Ormai sei vicino. Tese i muscoli pronto allo scatto decisivo. Quello era il momento migliore, il più esaltante, il momento nel quale tutto il suo essere riscopriva la gioia di vivere.
Ricordò le lotte sostenute da ragazzo per dimostrare la sua forza, le battaglie e le cicatrici che fiere ricoprivano il corpo. L’emozione dell’istante precedente la vittoria lo inebriava ancora nonostante fosse passato molto tempo. Com’era orgoglioso e temuto in quegli anni, ed ora era costretto a trarre piacere da avversari molto più deboli. Già… gli anni passano per tutti e i giovani prendono il posto dei vecchi. So-spirò. Non c’è niente da fare, è la vita, non ci resta che provare pia-cere da ciò che rimane. E non si faceva certo scappare la possibilità di farlo!
L’odore è fortissimo ora. Ci siamo quasi…. Si avvicinò con passo lento e preciso, non poteva permettersi di rivelare la sua presenza, doveva essere pronto ad agire.
Ora!
Scattò all’improvviso, con fulminea rapidità. Beh, sono ancora veloce dopotutto pensò pronto ad afferrare, dilaniare e sfogare la natura più istintiva del suo essere.
Si, ora! … ma… no… no! Merda! Che cosa succede? Si guardò attorno. Uno stupido scherzo?
Ma quale scherzo, imbecille, ti ha giocato di sicuro!
Dannato! Dannato mille volte! Dove sarai finito? Dove ti sarai nasco-sto bastardo! Imprecò pieno d’ira strappando selvaggiamente il bran-dello di tessuto che stringeva in mano.
Ce l’ho fatta!… sì… non sento più i suoi passi… forse, forse sono ri-uscito. Non riesco quasi a crederci… potrebbe aver funzionato dav-vero! Ma non è ancora tempo di lasciarsi andare a facili entusiasmi… devo continuare ad agire d’astuzia, non devo abbassare la guardia, no di certo.
Moira, se solo penso che presto saremo di nuovo assieme, che potrò abbracciarti nuovamente… il mio cuore scoppia di gioia. Però… com’è facile… amare nei momenti di pericolo… ma… non farò più l’errore di sottovalutare il nostro tempo, no… nulla mi impedirà di concentrare tutto il mio amore in ogni piccolo istante passato insieme!
Ma devo tornare. E devo farlo senza farmi vedere.
Con scrupolo continuò a cospargersi di terra il corpo ormai nudo.
Adesso che ho guadagnato tempo, devo procedere con la massima cautela; non vorrai gettare al vento tutto per un attimo di follia, Ben!
Appese un pezzo di stoffa al ramo più vicino.
Ora non mi resta che proseguire per la giusta strada, sono così teso… non vedo l’ora di tornare, voglio cambiare vita, voglio… sì. Arrossì ti-midamente. Moira, voglio sposarti!
Pieno di collera per l’umiliazione subita, Mr Hayne cercò di calmarsi.
Sei astuto ma non abbastanza per fermarmi, oh no, non mi faccio prendere per il culo così, ne va del mio onore. Sono grosso ma non sono mica stupido! E sorrise. Pensi di averla fatta franca ora, ma se c’è uno stupido qui sei tu, mio caro. Si disse senza crederci troppo.
Al diavolo! Non serve a nulla cercare di convincermi, l’ho sottovalu-tato e ne pago la giusta conseguenza, idiota che non sono altro!
Quand’ero giovane potevo permettermi il lusso di essere stupido… oh beh, tanto ero il più forte e nessuno osava contraddirmi. Gli avrei spaccato le ossa sicuramente… già. Ora sono vecchio, ed essere vec-chi significa diventare saggi… maledizione, devo tenerlo a mente! De-vo calmare l’istinto, devo essere più furbo. Ha ragione mia moglie quando dice che sono un grosso cretino senza cervello! Certo… uhmm… ha ragione… però… potrebbe anche dirmelo in modo più ele-gante, per la miseria!
Ma dove cavolo dovrò andare? Stavolta devo pensare bene. Annusò più attentamente l’aria. L’odore mi dice che dovrei proseguire diritto, verso la fine del bosco, ed è la cosa più ovvia… però, potrebbe essere un altro trucchetto. Lui pensa che io sia stupido e accecato dalla rab-bia. Cosa si aspetta da me? Che strada si aspetta che possa prende-re?
A quel punto una bizzarra idea si formò nella sua testa. Oh… bene… bene… credo di capire… e non saprei da dove arriva ma sento che è l’intuizione giusta. E’ strano però, non credevo di poter arrivare a tanto, mah… forse sto diventando davvero saggio! E si avviò con pas-so sicuro in direzione dell’odore.
Ohh, ecco qua! Come mi aspettavo… un altro brandello di stoffa… mmh… ah ah ah! Maledetto topo di fogna, ho capito tutto! Lo sape-vo… lo sapevo! Ora quella stupida di mia moglie dovrà ricredersi, già… non vedo l’ora di vedere la sua faccia quando l’avrò raccontato. Ohh… che gran giornata!
La vedo… la luce tra gli alberi… l’uscita di questo inferno maledetto! Oh, Dio grazie! E’ un miracolo… sono vivo… sono fuori. Moira… arrivo! Pensò euforico spostando le ultime sterpaglie che ostruivano il cam-mino.
Gioia… vita… amore… non ho mai capito nulla. Ma ora sì! Ora so cosa significa… non lo scorderò mai, non posso farlo, non dopo quello che ho passato. In ogni momento in cui il mio spirito vacillerà, mi ricor-derò di quanto la morte ti possa raggiungere in un attimo. Vivrò istante per istante… come fossi sempre innamorato, come se la vera natura umana si manifestasse solo in tal modo… sì… inizierò da qui il mio viaggio verso una nuova vita e ti porterò con me… Moira. Cam-mineremo assieme… ogni momento… per non provare il rimpianto di non aver sfruttato il nostro tempo, anche se per poco… per non la-sciare che quello che manca possa essere perso.
Uscì dal bosco e lo vide.
La disperazione più profonda lo colse all’improvviso, come una freccia scagliata nel cuore da un assassino. Sussultò ed ebbe un fremito mentre indietreggiava confuso e incerto. Iniziò a sudare freddo; un freddo profondo, un gelo immenso che fluiva nel corpo lento e impla-cabile. Non era facile reagire all’impatto, non questa volta almeno.
“Ohh, ben trovato Sig. leprotto di bosco!” esclamò irridente Mr. Hayne.
Ben si scosse per un attimo: “Come… come hai fatto!”
“E’ stato un gioco da ragazzi… naturalmente. Pensavi che avrei ab-boccato? Oh, certo… per poco non ci riuscivi… ma alla fine ho capito che non avevi intenzione di cambiare direzione; stavi solo cercando di farmelo pensare!” e agitò il brandello di tessuto.
“Questo è tuo sicuramente… puzza da far schifo! Dovresti usare il sa-pone più spesso…” disse cercando di provocarlo.
“Però… vedo… che hai imparato… che non si mangia.” Rispose timi-damente Ben guardandosi attorno in cerca di una soluzione.
“Piccolo bastardo! Ti farò rimpiangere di aver tentato di giocarmi. Qualche tempo fa non saresti nemmeno arrivato a questo punto… ma… che beffa eh? Quando pensavi di essere al sicuro… ah ah ah! Non c’è che dire, sono diventato proprio astuto!”
Mentre Mr Hayne si lodava, Ben accarezzò per un istante il pensiero della fuga. Ora sarebbe il momento ideale… ma… se fallissi? Cosa de-vo fare? Aspettare che mi assalga e strappi la mia carne o… tentare di scappare? No… no… non posso… non ce la farei… e… se ci riuscissi mi seguirebbe e… dopo me prenderebbe lei. No, lei no. Non oso immagi-nare cosa le farebbe… no!
Ben si scagliò in modo selvaggio con le braccia protese verso il collo di Mr. Hayne.
Sorpreso dalla mossa dell’avversario Mr. Hayne provò paura. Restò immobile e non riuscì a reagire alla furia con cui gli si avventò addos-so; la stretta era incredibilmente forte.
Non… riuscirò a sopravvivere a lungo… mi manca il respiro… merda! Si agitò convulsamente.
Devo reagire… sto soffocando… sto soffocando! Corse disperato verso l’albero più vicino e si gettò assieme al suo assalitore contro il tronco.
Ben perse la presa e cadde a terra. Vide l’immagine offuscata di Mr Hayne che rantolando si teneva la gola. Voleva urlare per sfogare la tensione ma non riusciva. Tentò di alzarsi e una fitta lancinante lo colpì alle costole. Era davvero la fine.
Tenendosi con una mano il collo, Mr Hayne spezzò con l’altra un gros-so ramo e lo alzò barcollando.
Per un istante, Ben, scorse il suo avversario accasciarsi crollando a terra con un grosso tonfo; prima di chiudere gli occhi senza vita.
Uh? Che ore sono? provolone, è tardissimo… devo andare a casa! Non posso perdermi l’ultimo episodio di Captain Wan! Staccò frenetica-mente le cuffie di comando e le mise in tasca. Ora i pensieri erano ri-volti tutti al suo supereroe preferito, il popolare eroe di epiche saghe marziane. Devo sbrigarmi o arriverò che sarà già iniziato!
Prese lo zaino e si allontanò di corsa.
Mr. Hayne e Ben giacevano sdraiati sull’erba. Una luce verde lampeg-giante si stava abbassando lentamente fino a scomparire.
Un’altra luce, rossa, si accese; quella posta sotto le scarpe vicino alla scritta “Made by Thoughtechnology, Earth.” |