Lara Manni è o non è Loredana Lipperini?


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SeanMacMalcom
«Elfo»
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MessaggioInviato: Lun 25 Giu 2012 14:55 pm    Oggetto:   

Marina ha scritto:
SeanMacMalcom ha scritto:

Il punto che volevo evidenziare non era l'eventuale speranza che può aver suscitato nelle persone, ma solo la presa in giro che ha offerto con frasi come "non ho santi in paradiso"... Smile


bah, IMO alla fine la figuraccia la fa lei, quindi il cerino alla fine resta in mano a lei
Wink


Quoterrimo! Very Happy
Direi che con questa, se ci fosse stato bisogno di chiarirlo, siamo d'accordo su tutta la linea!

Marina ha scritto:
SeanMacMalcom ha scritto:
E quando è venuta fuori questa storia mi è solo dispiaciuto per le parole un tempo rivoltemi, che non so più come interpretare. Smile


cioè?


Beh. Chiacchierando su aNobii in merito, mi pare, al tema del mio lavoro con Midda, mi disse che apprezzava il mio impegno, comprendendo bene come mi potevo sentire, ogni tanto, di fronte al pregiudizio della gente nei confronti di un'opera nata (e per ora rimasta solo) su Internet. Smile
Ora non so come interpretare queste parole di "conforto", dal momento in cui a rivolgermele era un "fake"... o come lo si voglia chiamare.
"To dream the impossible dream/To fight the unbeatable foe/To bear with unbearable sorrow/To run where the brave dare not go/To right the unrightable wrong/To love pure and chaste from afar/To try when your arms are too weary/To reach the…"
Stefanoventa
«Maia»
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MessaggioInviato: Lun 25 Giu 2012 15:29 pm    Oggetto:   

Articolo molto molto interessante ^_^
Rakanius
«Drago»
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Località: Milano
MessaggioInviato: Lun 25 Giu 2012 18:59 pm    Oggetto: Re: Lara Manni è o non è Loredana Lipperini?   

Sacrosanta informazione. Chi ci fa una figura e che figura ci fa, lasciamolo decidere alla gente che legge.
Bruno
--- partecipa al mio blog su:
http://www.mondifantastici.blogspot.com/
M.T.
«Paladino Guardiano»
Messaggi: 2407
MessaggioInviato: Dom 01 Lug 2012 1:29 am    Oggetto:   

A causa dell'assenza dalla rete per rottura del pc m'era sfuggito questo articolo. E se mi trovo d'accordo con Marina sul fatto che se un libro è valido non importa chi ci sta dietro, condivido il punto di vista di Sean sulla negatività di un modo di fare che può risultare come una presa in giro: un'altra goccia che si va a aggiungere a come i lettori vengono tratti e considerati se l'opzione 1 risultasse essere quella giusta.
Quale che sia la realtà, comunque, in un modo o nell'altro chi è coinvolto non ne esce bene.
Negróre
«dannatamente umano»
Messaggi: 2562
MessaggioInviato: Dom 01 Lug 2012 16:21 pm    Oggetto:   

In tutta sincerità, trovo infondate due delle tre ipotesi. Il fatto che una giornalista che scrive con nome e cognome risulti differente con parola scritta, rispetto a una sconosciuta scrittrice di "fan fiction", per mia esperienza, sarebbe facilmente spiegabile: la prima misura le parole, la seconda va a briglia sciolta (ma potrebbero ugualmente essere la stessa persona). Chi scrive può crearsi, a parole, su internet, anche 5 identità e "caratteri" diversi. Non è difficile, non è una magia. Quindi, secondo me, l'analisi non considera quest'aspetto a torto, Marina. Non so cosa ne pensi.

Ciò detto, a me pare che - se fossero la stessa persona - Loredana Lipperini ha tutto il diritto di voler restare nell'anonimato e nessuno può contestarglielo. Ora, non avendo seguito la storia (sinceramente, non m'interessa della Lipperini, non avendo letto nulla di suo - mentre m'interessa il discorso "pseudonimo" ed è per questo che intervengo), mi piacerebbe che Mirco mi spiegasse perché in un modo o nell'altro chi ne è coinvolto non ne esce bene (rimandando al mio convincimento che sia perfettamente lecito non voler apparire).

Una sola cosa mi lascia perplesso: coerenza vorrebbe che non si appaia proprio, per l'appunto, una volta che si sceglie uno pseudonimo per non apparire. Se invece si apre un blog dopo aver voluto "nascondersi", la cosa appare contraddittoria. O, forse, peggio, significa che la voglia d'anonimato non è una spinta lecita e lodevole (dal mio punto di vista) a non voler essere oggetto di attenzioni pubbliche, bensì un mero modo per difendersi da possibili fallimenti. E questo sì mi sembra assai poco coraggioso da parte di uno scrittore. Un conto è voler proteggere la propria vita, un conto è nascondersi per paura. Ma, ribadisco, non avendo seguito la vicenda, non so cosa sia successo, cos'abbia scritto la Lipperini e cosa la Manni, chi siano e via dicendo. Non m'interessa. E chiudo ripetendomi: non vedo niente di male nello pseudonimo, specie in un Paese come questo, in cui gli estranei si permettono qualsiasi bassezza e dietrologia, sprizzando saccenteria e arroganza da tutti i pori. Che un autore non voglia avere nulla a che fare con tutto questo a me sembra, semplicemente, mero istinto di sopravvivenza. O mi venite a dire che il "buono" che si difende dal "cattivo" con mezzi discutibili diventa il "cattivo" e il "cattivo", di conseguenza, diventa il "buono"? Suvvia...

Eppoi, a latere di questa digressione sulla questione, come dice molto bene l'articolo, un libro non si giudica secondo chi l'ha scritto, ma secondo cosa contiene. E chissene frega del resto. (E mi pare che molti abbiano apprezzato Esbat.)
Un sorriso, Andrea
Adelasia
«Balrog»
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MessaggioInviato: Dom 01 Lug 2012 17:00 pm    Oggetto:   

Potrei ricordare male ma la Lipperini non aveva anche scritto recensioni entusiastiche della Manni?
M.T.
«Paladino Guardiano»
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MessaggioInviato: Dom 01 Lug 2012 23:18 pm    Oggetto:   

Andrea, non ho nulla contro l'anonimato, il voler scrivere sotto pseudonimo: ciò che conta è il libro e non l'autore.
Quello che io critico è il fatto che non si può creare un'immagine falsa, ovvero di un'appassionata di fan writing che ha avuto il colpo di fortuna d'essere individuata da un agente noto nel settore e che l'ha subito lanciata con un casa editrice molto conosciuta che fra parentesi non prende in considerazione esordienti (tempo fa questo era quanto compariva sul sito della Feltrinelli). Se è vera la prima ipotesi, ovvero Manni=Lipperini quanto è stato detto è una menzogna, una presa in giro e mancanza di rispetto verso le persone che va a far danno, alimentando i complottisti che vedono la riuscita di pubblicazione solo per raccomandati e chi è dentro un certo giro: già l'editoria non se la sta passando bene con la crisi e con pubblicazioni discutibili, di bassa qualità, se ci aggiungi questo, non gli si fa certo del bene. Se poi ci aggiungi ancora che l'Italia ha l'etichetta del paese dei furbi, dove si va avanti grazie a spinte e conoscenze (nel grande come nel piccolo) e non per meritocrazia, non c'è da meravigliarsi che poi ci sono tanti maligni e spalatori di fango pronti sempre a colpire.
Questo intendevo con la frase che chi è coinvolto non ne esce bene, anzi, con la tua richiesta ho avuto modo di allargare il discorso. Insomma, non è niente di positivo e mi dispiace che questo accada perché siamo sempre nel solito pantano. Di Lara Manni ho letto qualcosa e mi piaceva lo stile e l'approccio, ma se lei è Loredana Lipperini che voleva perseguire una strada diversa da quella che l'ha fatta conoscere e voleva restare anonima non doveva esporsi in questa maniera, e qui mi rifaccio al tuo discorso sulla coerenza: sarebbe bastato un sito dove metteva le uscite delle sue storie e dei vari racconti scritti per la rete. O ci si espone in prima persona e ci si mette la faccia con tutti i pro e contro, oppure se si segue la via dello pseudonimo l'unica cosa che si deve sapere dell'autore è che ha scritto il tal libro e basta.
Marina
«Bracchetto del Cheshire»
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MessaggioInviato: Lun 02 Lug 2012 0:34 am    Oggetto:   

Negróre ha scritto:
In tutta sincerità, trovo infondate due delle tre ipotesi. Il fatto che una giornalista che scrive con nome e cognome risulti differente con parola scritta, rispetto a una sconosciuta scrittrice di "fan fiction", per mia esperienza, sarebbe facilmente spiegabile: la prima misura le parole, la seconda va a briglia sciolta (ma potrebbero ugualmente essere la stessa persona). Chi scrive può crearsi, a parole, su internet, anche 5 identità e "caratteri" diversi. Non è difficile, non è una magia. Quindi, secondo me, l'analisi non considera quest'aspetto a torto, Marina. Non so cosa ne pensi.


Andrea, non è solo lo stile sui blog, ci sono altri elementi, tipo una Lara Manni che viene a chiedere a me di recensire Esbat (ce la vedi la Lipperini, che oltretutto ha una considerazione infima di FM?); oppure che accetta, sempre da me, consigli su quale materiale promozionale mettere sul blog.... Questo stride ed è la ragion e per cui, anche di fronte a un'evidenza come il bollino, tutta la faccenda non mi quaglia.

A parte questo cmq, io di tutta la faccenda trovo grave, e molto, solo una cosa: che, a tutt'oggi, Santachiara non si sia dato la pena non dico di farci una dichiarazione, ma almeno di riscontrare la mail dicendo "no, grazie".
Certo, FM non ha la visibilità di Repubblichella 2000, però la professionalità, in qualsiasi settore, io la valuto per come uno si interfaccia con chiunque, non importa la sua tiratura, la dimensione, i suoi mezzi o la sua importanza. Intendiamoci: io dormo benissimo lo stesso e la figuraccia ce la fa lui, quindi la cosa, a livello personale, mi rimbalza. mi spiace però che il pubblico non venga reputato degno di considerazione. E in virtù di questo spero che il pubblico, in futuro, ripaghi con la stessa moneta.

Adelasia, non so risponderti, sorry; non seguo il blog della Lipperini e quello della Manni l'ho letto qualche volta, quando sono scoppiate le polemiche con D'Andrea e compagnia cantante, solo perchè c'era di mezzo FM.
Otrebla
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Lun 02 Lug 2012 0:37 am    Oggetto:   

Vero, si potrebbe catalogare questa storia come una classica raccomandazione italica; si pubblica non per i propri meriti, ma perché si hanno delle conoscenze (e già qui la posizione del conta il libro, ma non l'autore perde di spessore... ma ci torno in seguito).

Oppure si potrebbe considerare un'operazione di marketing, sì perché i libri della Manni sono stati recensiti, proposti, spinti e commentati non come quelli di una scrittice più o meno affermata (anche sotto pseudonimo), ma di una giovane esordiente emozionata dalla cosa. Non ditemi che non ha un certo appeal (come poi lo hanno le storie delle liceali che coronano il loro sogno di scrivere fantasy).
Siamo alla vendita di un prodotto.
Certo che un libro fantasy è un prodotto (anche se è triste che alla fine sia solo questo, almeno nell'ottica di chi vuole creare qualcosa), ma è lecito proporre un prodotto con una pubblicità falsa?
Ovvero quanto è diverso avere un libro scritto da un autore che in realtà non esiste, rispetto ad avere un libro scritto da un prestanome?

Mentre nessuno discute il diritto di scrivere come pseudonimo, qui è l'uso che se ne fa.

Tra parentesi faccio notare che se un uomo si spacciasse per giovane donna (scrittore o no scrittore) e venisse "scoperto" come minimo ci sarebbe una levata di antenne pronto ad additarlo come pervertito, se non peggio. Non ditemi che non è vero. Ovvio che qui è un altro contesto, ma non so se tutti i gradi di pseudonimi sono visti alla pari.

Negróre ha scritto:

... specie in un Paese come questo, in cui gli estranei si permettono qualsiasi bassezza e dietrologia, sprizzando saccenteria e arroganza da tutti i pori.


Veramente in questo paese (che poi magari è così anche negli USA o in UK, ma bisognerebbe esserci dentro) non c'è senso della critica oggettiva, o meglio non c'è la libertà di dire che un libro è brutto.
Lo si fa per quieto vivere o perché poi te la fanno pagare o perché gli altri autori li conosci e al limite sussurri nelle orecchie che "sì, vero, il libro ha vinto, ma è davvero pessimo", ma guai a dirlo in pubblico... sorriso e via andare di pacche sulle spalle.
L'ambiente è troppo piccolo (e nella fantascienza è ancora più piccolo) e alla fine tutto finisce in scuderie.

Non condivido però questa generale separazione tra autore e opera. Non è mica voler accumunare opinioni e comportamento dell'autore a opinioni e comportamento del personaggio.
Perché non deve contare cosa fa l'autore? O meglio, perché devono contare solo le cose positive e non le negative, quasi che (mi verrebbe dire che sia un comportamento italico, ma è forse più tipicamente umano) che i meriti abbiano sempre un padre, ma i demeriti no.
La Rowling (cito lei, ma mica sarà l'unica) diventa un modello per i lettori, una fonte di ispirazione perché oltre che brava autrice è impegnata nel sociale, fa la filantropa, è Persona dell'Anno.. o meglio diventa iscindibile dalle sue opere
ma se un altro autore fa cose scorrette no, allora bisogna scindere e conta solo il libro Shocked
o forse dipende da quello che uno ha fatto di discutibile, che questa della falsa identità è semplicemente una truffa, un imbroglio... ma invece l'autore di un libro che giudicate bello si fosse macchiato di qualcosa che viene giudicato o percepito come molto più grave... che ne so... pedofilia... saremmo ancora qui a separare opera da autore? A consigliare magari il libro?

[ovviamente gran parte delle mie considerazioni partono dal presupposto che la doppia identità sia vera]
M.T.
«Paladino Guardiano»
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MessaggioInviato: Lun 02 Lug 2012 1:22 am    Oggetto:   

Marina ha scritto:
di tutta la faccenda trovo grave, e molto, solo una cosa: che, a tutt'oggi, Santachiara non si sia dato la pena non dico di farci una dichiarazione, ma almeno di riscontrare la mail dicendo "no, grazie".
Certo, FM non ha la visibilità di Repubblichella 2000, però la professionalità, in qualsiasi settore, io la valuto per come uno si interfaccia con chiunque, non importa la sua tiratura, la dimensione, i suoi mezzi o la sua importanza. Intendiamoci: io dormo benissimo lo stesso e la figuraccia ce la fa lui, quindi la cosa, a livello personale, mi rimbalza. mi spiace però che il pubblico non venga reputato degno di considerazione. E in virtù di questo spero che il pubblico, in futuro, ripaghi con la stessa moneta.


La forma di rispetto cui facevo riferimento negli interventi precedenti: è la considerazione che si ha dei lettori, che sono solo coloro da cui farsi dare soldi e nient'altro; per il resto, li si può trattare in qualsiasi maniera.
Che il non rispondere sia già una risposta?
Marina
«Bracchetto del Cheshire»
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MessaggioInviato: Lun 02 Lug 2012 3:27 am    Oggetto:   

M.T. ha scritto:

La forma di rispetto cui facevo riferimento negli interventi precedenti: è la considerazione che si ha dei lettori, che sono solo coloro da cui farsi dare soldi e nient'altro; per il resto, li si può trattare in qualsiasi maniera.
Che il non rispondere sia già una risposta?



no, IMo è diverso. Posso accettare che l'autore non intervenga. Per come a penso io, l'autore non mi deve nulla se non l'impegno a scrivere il miglior libro di cui è capace (occhio: non ho detto il libro che mi piace, ho detto la cosa migliore che riesce a produrre in buonafede; poi deciderò io se valeva la pena e se ridargli una chance in base a quello che ho letto). Certo, se poi si interfaccia anche col suo pubblico tanto di guadagnato, ma è un plus.
Diverso è il caso di un agente, che in quanto rappresentante dell'autore, è pagato anche per tenere le PR.

Otrebla ha scritto:

La Rowling (cito lei, ma mica sarà l'unica) diventa un modello per i lettori, una fonte di ispirazione perché oltre che brava autrice è impegnata nel sociale, fa la filantropa, è Persona dell'Anno.. o meglio diventa iscindibile dalle sue opere
ma se un altro autore fa cose scorrette no, allora bisogna scindere e conta solo il libro Shocked


no, per me la regola vale nel bene e nel male. A me, ai fini del godimento dei suoi libri, non frega nulla se la Rowling è socialmente impegnata, se ha avuto due mariti o segue le orme di santa Maria Goretti, se ha avuto tre figli o nessuno... La sua biografia mi può interessare solo per quelle parti che sono in relazione al contenuto del libro: cioè se Harry mangia il pudding e non ne vuole sapere della crostata di frutta, perché a lei da piccola piaceva il pudding e odiava le crostate di frutta, ok ha un senso (è un esempio scemo e inventato eh, solo a scopo iperbolico). E cmq anche se assume un senso non mi comporta un giudizio, anche se per me è meglio la crostata del pudding.
Visto che hai fatto un esempio "in casa mia" Wink ti faccio un controesempio "in casa tua" Wink: quel che ho letto di Clarke a me non piace. Ora, ricordo che qualche anno fa - non so se poi è stato smentito - uscì la notizia che era un pedofilo. A me non cambia nulla in relazione ai suoi libri, continuano a non piacermi e continuo a trovarlo sopravvalutato, e non credo che per contro, sempre in relazioni ai libri, cambi qualcosa per l'appassionato che li ama. Certo, se invece di libro ci si sposta sul tema 'moralità', allora la sua pedofilia o meno ha un peso determinante. Ma sono due discussioni svincolate. E se la pedofilia fosse una caratteristica che ha influito sul fatto che - anche qui esempio inventato - Clarke predilige sempre eroi bambini, sarebbe un dato per capire il perché ma non comporterebbe, neppure qui, un giudizio morale. L'unico caso in cui il giudizio morale lo darei e libro e autore diventerebbero inscindbili sarebbe nel caso in cui in un suo libro esaltasse la pedofilia. Ma siamo in territorio di esempi estremi.
Negróre
«dannatamente umano»
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MessaggioInviato: Lun 02 Lug 2012 9:47 am    Oggetto:   

M.T. ha scritto:
Andrea[...]

Perfetto, ora capisco di più. Ripeto, non ho seguito la faccenda.
Grazie per la risposta, Marina: sono d'accordo con quanto dici, parola per parola.
Un sorriso, Andrea
Negróre
«dannatamente umano»
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MessaggioInviato: Lun 02 Lug 2012 9:53 am    Oggetto:   

Otrebla ha scritto:
Non condivido però questa generale separazione tra autore e opera. Non è mica voler accumunare opinioni e comportamento dell'autore a opinioni e comportamento del personaggio.

Ti dico soltanto una cosa: si vede che non ci sei passato. Quello che accade in Italia, a differenza degli altri Paesi (in cui accade, ma non con la stessa frequenza), è che una certa critica - che di oggettivo ha ben poco (la critica oggettiva fa sempre riflettere un autore, non lo fa inalberare) - passa direttamente al personale, in modo molte volte passibile di diffamazione.

Ma, insomma, il discorso è lungo e vecchio e piuttosto fastidioso. Quindi rispetto il tuo punto di vista, ma per esperienza personale la penso esattamente in modo opposto. (A parte che sul mondo del fandom e la nicchia polverosa in cui ci si muove in Italia, su cui la penso come te: non è un caso che dopo la prima Italcon, cui ho partecipato senza sapere cosa sarebbe successo e quanto tristi fossero certi personaggi, non mi sono più fatto vedere: che ambientaccio!)
Un sorriso, Andrea
M.T.
«Paladino Guardiano»
Messaggi: 2407
MessaggioInviato: Lun 02 Lug 2012 12:26 pm    Oggetto:   

Otrebla ha scritto:

Non condivido però questa generale separazione tra autore e opera. Non è mica voler accumunare opinioni e comportamento dell'autore a opinioni e comportamento del personaggio.
Perché non deve contare cosa fa l'autore?


Un aspetto l'ha già affrontato Marina nel suo intervento e quindi non lo ripeto.
Parlando in ambito nazionale, quello che vedo in molte interviste è che spesso non si parla del libro, ma di ciò che fa la persona; in special modo in ambito fantasy con il cosidetto boom del genere, la prima cosa che si dice è che il romanzo è stato scritto dall'autore all'età di 12, 13, 14, anni, sottolineando questo aspetto come se fosse la cosa più importante, come se si fosse davanti a un genio della scrittura ( si sa che invece così non è, che è solo sfruttare il momento per fare soldi), quali sono i titoli che possiede (laureato), che lavoro fa, che hobby ha come se tutto questo fosse determinante per dimostrare la bontà del romanzo. Certo, sono cose che possono influire nella realizzazione di un romanzo, ma non dicono quanto lo scrittore ha appreso dall'esperienza di vita fatta: questo lo si può vedere solamente da quanto ha realizzato, cosa è riuscito a mettere e trasmettere nel libro. Di questo un lettore se ne accorge, senza aver bisogno che gli venga detto cosa ha fatto l'autore.
Irene Vanni
«Elfo»
Messaggi: 216
Località: PI
MessaggioInviato: Mer 15 Ago 2012 0:22 am    Oggetto:   

Ho trovato solo adesso l'articolo.
Chissà se la storia verrà mai spiegata ufficialmente...


Ultima modifica di Irene Vanni il Sab 17 Nov 2012 22:18 pm, modificato 1 volta in totale
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