Neil Gaiman parla della lettura e delle biblioteche e del lo


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FantasyMagazine
«Balrog»
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MessaggioInviato: Lun 21 Ott 2013 9:45 am    Oggetto: Neil Gaiman parla della lettura e delle biblioteche e del lo   

Neil Gaiman parla della lettura e delle biblioteche e del loro peso nella società

Negli scorsi giorni, l'autore inglese ha tenuto un discorso per The Reading Agency, associazione di volontariato che si propone di promuovere la lettura.

Leggi l'articolo.
Coram85
«Capitano di vascello»
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MessaggioInviato: Lun 21 Ott 2013 9:45 am    Oggetto: Re: Neil Gaiman parla della lettura e delle biblioteche e de   

Bè, da pelle d'oca. Ma ho paura che rimangano solo belle parole. I mezzi per raccontare storie stanno cambiando, e tra un po' non saranno più i libri. Varrà lo stesso discorso?

Grazie a Simo per aver riportato l'intervento.
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Melian
«Balrog»
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MessaggioInviato: Lun 21 Ott 2013 9:52 am    Oggetto:   

C'è un perchè se, anche quando scrive cose che non mi soddisfano, Gaiman rimane uno di miei scrittori preferiti.
Ciò che dice sui bambini e la lettura è molto vero, e aggiungerei che un altro dei modi per allontanarli dai libri è la scuola (almeno da noi), con il suo modo di far studiare letteratura che uccide qualunque stimolo alla lettura.
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Elyn
«Nano»
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MessaggioInviato: Lun 21 Ott 2013 10:39 am    Oggetto:   

Melian ha scritto:
C'è un perchè se, anche quando scrive cose che non mi soddisfano, Gaiman rimane uno di miei scrittori preferiti.
Ciò che dice sui bambini e la lettura è molto vero, e aggiungerei che un altro dei modi per allontanarli dai libri è la scuola (almeno da noi), con il suo modo di far studiare letteratura che uccide qualunque stimolo alla lettura.

Totalmente d'accordo! Odio i professori che danno liste su liste di mattoni da leggere per l'estate e di cui poi fare la scheda-libro.
Qualche anno fa lavoravo in biblioteca e sono venuti una ventina di ragazzini delle medie con l'elenco della prof, nel quale spuntavano Moby Dick, tragedie varie di Shakespeare, et similia. Dimmi te se dopo aver passato l'estate a leggere e fare la scheda di questi tomi (almeno 3-4) il ragazzino di 12 anni ha ancora voglia di leggere... Mad
Facendo così i professori hanno il dubbio talento di far odiare questi libri, che letti a quest'età risultano (quasi sempre) pesanti, mentre possono essere apprezzati se letti a un'età più matura. Certo è che se mi sono sorbita Shakespeare a 12 anni e l'ho odiato difficilmente tornerò a leggerlo a 20...

(Coram85) ha scritto:
Bè, da pelle d'oca. Ma ho paura che rimangano solo belle parole. I mezzi per raccontare storie stanno cambiando, e tra un po' non saranno più i libri. Varrà lo stesso discorso?

Questo è vero, ma anche secondo me la lettura rimane una cosa fondamentale. Presumo che tu ti riferisca ai cartoni animati, guisto? Guardare la tv, sia per un bambino che per un adulto, è totalmente diverso che ascoltare una storia. Così come sono diversi i libri di Harry Potter, SdA ecc dai rispettivi film. Capisco che per gli adolescenti (la maggior parte, almeno) sia un po' diverso, sia perchè è l'età in cui probabilmente non si ha la pazienza di aprire un libro e leggerlo, un (tele)film è più immediato, sia perchè, come dicevamo sopra, la scuola ha contribuito ad ammazzare la voglia di leggere.
Senza contare che per il bambino, soprattutto piccolo, la lettura è sempre mediata da un adulto, quindi non è lui da solo di fronte alla tv, ma insieme a qualcuno. E, come dice Pennac, non sono d'accordo col fatto che da quando un bambino comincia a leggere allora bisogna smettere di leggere per lui. Ascoltare un altro leggere una storia per me è molto bello e, soprattutto un bambino che sta ancora imparando a leggere scorrevolmente, non bisogna concentrarsi sulla decifrazione del testo, ma ci si può concentrare solo sulla storia.
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Reginald Graham
«Lo Stolto»
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MessaggioInviato: Lun 21 Ott 2013 11:22 am    Oggetto:   

Melian ha scritto:
la scuola (almeno da noi), con il suo modo di far studiare letteratura che uccide qualunque stimolo alla lettura.

Vero, purtroppo.
Anche se i baldi giovani avessero voglia di aprire un libro invece che usare il cellulare (che non sia chiama più così ormai) per aggiornare il loro profilo, si troverebbero davanti a dei prof che seguono una traccia guida arida come un crepaccio nel deserto.
Ecco, si, lo dico: DETESTO Calvino e compagnia bella. Nulla di più noioso, vomitevole, vetusto come quello che hanno da proporci autori di quella risma (per carità, ciò che dicono ha un suo perché e tutto il resto...), che facilmente si può apprendere da libri di storia e basta, MA non stimola la mente, né porta il giovane alla lettura di qualcosa che magari può fargli apprendere cose differenti, di pari valore, di molto più ampio respiro (già che si è in vacanza, forse), affiancate dalla memoria, certo.
Pazienza.
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Paul Claudel
Melian
«Balrog»
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MessaggioInviato: Lun 21 Ott 2013 11:31 am    Oggetto:   

Fatto salvo il programma di letteratura, basterebbe che per compito, anzichè costringere i ragazzini a leggere romanzi che poi detesteranno (il mio per esempio è I Malavoglia), gli si dicesse di entrare in biblioteca, di scegliere un libro e poi di raccontare, motivandolo, perché è o non è piaciuto.

Le schede sono appunto sterili, basta un bigino per compilarle, ma scrivere perché il romanzo è piaciuto o no aiuta a sviluppare il senso critico che spesso è carente.
Certo sviluppare il senso critico dei ragazzini significa avere una generazione di giovani e adulti pensanti, cosa che non piace a molti. (Mi sa che è per questo che si usano le schede e si instilla l'avversione alla lettura.)
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Reginald Graham
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MessaggioInviato: Lun 21 Ott 2013 12:01 pm    Oggetto:   

Melian ha scritto:
Fatto salvo il programma di letteratura

Ecco, sarò un eretico ma non lo salverei tutto. Certo, sono passati circa ottomila anni da quando sui banchi c'ero io, credo tuttavia le cose siano cambiate poco.
Il programma di letteratura che feci io mi aiutò non poco a odiare i libri. Personalmente li apprezzai dopo, guarda caso. Ma forse sono io che sono strano.
Il programma di letteratura italiana dei miei tempi, mi ripeto, ti proponeva libri che conservavano un valore di memoria storica, ma non riuscivano a trasmetterla perché vetusti e vomitevoli, si, vomitevoli. Che senso ha? Ormai occorrerebbe una prosa al pari dell'Inferno di Dante.
Robaccia.
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Ultima modifica di Reginald Graham il Lun 21 Ott 2013 13:45 pm, modificato 2 volte in totale
Coram85
«Capitano di vascello»
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MessaggioInviato: Lun 21 Ott 2013 12:02 pm    Oggetto:   

Elyn ha scritto:
(Coram85) ha scritto:
Bè, da pelle d'oca. Ma ho paura che rimangano solo belle parole. I mezzi per raccontare storie stanno cambiando, e tra un po' non saranno più i libri. Varrà lo stesso discorso?

Questo è vero, ma anche secondo me la lettura rimane una cosa fondamentale. Presumo che tu ti riferisca ai cartoni animati, guisto? Guardare la tv, sia per un bambino che per un adulto, è totalmente diverso che ascoltare una storia. Così come sono diversi i libri di Harry Potter, SdA ecc dai rispettivi film. Capisco che per gli adolescenti (la maggior parte, almeno) sia un po' diverso, sia perchè è l'età in cui probabilmente non si ha la pazienza di aprire un libro e leggerlo, un (tele)film è più immediato, sia perchè, come dicevamo sopra, la scuola ha contribuito ad ammazzare la voglia di leggere.
Senza contare che per il bambino, soprattutto piccolo, la lettura è sempre mediata da un adulto, quindi non è lui da solo di fronte alla tv, ma insieme a qualcuno. E, come dice Pennac, non sono d'accordo col fatto che da quando un bambino comincia a leggere allora bisogna smettere di leggere per lui. Ascoltare un altro leggere una storia per me è molto bello e, soprattutto un bambino che sta ancora imparando a leggere scorrevolmente, non bisogna concentrarsi sulla decifrazione del testo, ma ci si può concentrare solo sulla storia.


No, in realtà non mi riferivo per niente ai cartoni animati. Intendevo serie tv e videogiochi; oltre ai libri interattivi, anche se non decollano, non ancora.

I mezzi per raccontare storie stanno cambiando, e il problema è che non si tiene conto di questo (o quelli che lo fanno con il dovuto criterio sono ancora pochi). Ci si ferma a pensare cosa un libro può o non può fare/offrire, quando è evidente che la questione non è legata al libro in sé come oggetto. Gaiman parla di storie e di informazioni, input che possono essere forniti attraverso altri canali.

Non so se i libri di carta scompariranno del tutto, ma non è sbagliato vivere un romanzo, una storia, approcciando all'esperienza in maniera nuova, considerando l'evoluzione un passo avanti e non un precipizio per le nostre vite.
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Jirel
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MessaggioInviato: Lun 21 Ott 2013 12:05 pm    Oggetto:   

posso solo essere d'accordo...
ci sono libri che ancora odio, e che no ho mai ripreso in mano proprio perchè letture obbligate..

per il resto...
il J-kid non è quasi mai da solo neanche davanti ai cartoni...
legge (o meglio sfoglia i suoi libri) da solo solitamente solo sul trono bianco Laughing
al momento siamo impegnati con notevole successo nella lettura dei Belgariad, ma lui è cresciuto in mezzo ai libri, ha già una sua libreria...

per la biblioteca ancora non ci andiamo, purtroppo gli orari si conciliano male col mio lavoro...
La paura uccide la mente
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BI forever
(annamaria ronzio)
«Ospite»

MessaggioInviato: Lun 21 Ott 2013 12:11 pm    Oggetto: Re: Neil Gaiman parla della lettura e delle biblioteche e de   

leggere è il sale della vita e se in periodi di crisi l'acquisto dei libri si riduce, le biblioteche dovrebbero moltiplicare i prestiti e le consultazioni
Melian
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MessaggioInviato: Lun 21 Ott 2013 12:13 pm    Oggetto:   

Coram85 ha scritto:
Ci si ferma a pensare cosa un libro può o non può fare/offrire, quando è evidente che la questione non è legata al libro in sé come oggetto. Gaiman parla di storie e di informazioni, input che possono essere forniti attraverso altri canali.

Vero non è il libro in quanto oggetto cartaceo il centro, tuttavia Gaiman parla di letture e biblioteche, le quali potrebbero aggiornarsi e fornire, per esempio, anche audiolibri, che sono comunque una forma di lettura.

Viviamo però in una nazione dove già si legge poco e tra i lettori c'è ancora gente, e molta, per la quale il romanzo deve essere solo su carta perchè "toccare e annusare un libro di carta è un piacere impagabile". Per me è un po' come valutare un dipinto per la sua cornice, sono più per i contenuti che non per il mezzo su cui questi vengono trasmessi.
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Coram85
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MessaggioInviato: Lun 21 Ott 2013 12:21 pm    Oggetto:   

Precisamente, Melian.

In questo le biblioteche possono fare davvero la differenza. Seguire l'evoluzione è l'unico modo per non fare morire le storie.
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MessaggioInviato: Lun 21 Ott 2013 13:49 pm    Oggetto:   

Jirel ha scritto:

al momento siamo impegnati con notevole successo nella lettura dei Belgariad, ma lui è cresciuto in mezzo ai libri, ha già una sua libreria...

per la biblioteca ancora non ci andiamo, purtroppo gli orari si conciliano male col mio lavoro...

Se tutte le mamme fossero come te, Jirellina Wink
Anche le biblioteche temo rientreranno alla fine in quel giro di via he a già iniziato a... girare.
Evoluzione, si, probabile.
Mi riservo, con fermezza, il diritto di contraddirmi.

Paul Claudel
M.T.
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MessaggioInviato: Lun 21 Ott 2013 14:05 pm    Oggetto:   

Melian ha scritto:
Fatto salvo il programma di letteratura, basterebbe che per compito, anzichè costringere i ragazzini a leggere romanzi che poi detesteranno (il mio per esempio è I Malavoglia)


Come ti quoto: a me è toccato alle superiori quel libro: costretto a leggere nell'estate prima della quinta superiore I Malavoglia, Mastro Don Gesualdo, L'assommoir e La Bestia Umana. Macigni pesantissimi: mi sono salvato tirandomi su con Il Signore degli Anelli.

Alle medie la situazione non era migliore: ero uno dei pochi che leggeva e che sfruttava la biblioteca della scuola e sono stato ripreso perché leggevo troppo Salgari (ho completato tutta la serie di Sandokan).

Ma comunque deve far pensare come chi legge sia guardato in modo strano: più di una volta mi son sentito dire "ma a te piace legegere ?!?" Rolling Eyes
E deve far pensare a come è crollata la qualità delle storie raccontate siano esse in libri, cartoni, videogiochi. Io sono cresciuto con La Storia Infinita, He-man, Robotech e i videogiochi della Black Isle e Final Fantasy; cosa hanno i ragazzi d'oggi? Unika, Teletabbies e videogiochi senza storia tutti effetti speciali e violenza.
Jirel
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MessaggioInviato: Lun 21 Ott 2013 14:18 pm    Oggetto:   

M.T. ha scritto:
Melian ha scritto:
Fatto salvo il programma di letteratura, basterebbe che per compito, anzichè costringere i ragazzini a leggere romanzi che poi detesteranno (il mio per esempio è I Malavoglia)


Come ti quoto: a me è toccato alle superiori quel libro: costretto a leggere nell'estate prima della quinta superiore I Malavoglia, Mastro Don Gesualdo, L'assommoir e La Bestia Umana. Macigni pesantissimi: mi sono salvato tirandomi su con Il Signore degli Anelli.

Alle medie la situazione non era migliore: ero uno dei pochi che leggeva e che sfruttava la biblioteca della scuola e sono stato ripreso perché leggevo troppo Salgari (ho completato tutta la serie di Sandokan).

Ma comunque deve far pensare come chi legge sia guardato in modo strano: più di una volta mi son sentito dire "ma a te piace legegere ?!?" Rolling Eyes
E deve far pensare a come è crollata la qualità delle storie raccontate siano esse in libri, cartoni, videogiochi. Io sono cresciuto con La Storia Infinita, He-man, Robotech e i videogiochi della Black Isle e Final Fantasy; cosa hanno i ragazzi d'oggi? Unika, Teletabbies e videogiochi senza storia tutti effetti speciali e violenza.


ahahahahha
a tal proposito, il J-kid si è innamorato di Goldrake...
che dite, non è adatto? ma avete mai visto Peppa Pig??????
Shocked Shocked Shocked Shocked
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