Fantasy di autori italiani vs Fantasy di autori stranieri


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Autore Messaggio
Reginald Graham
«Lo Stolto»
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MessaggioInviato: Sab 01 Feb 2014 13:55 pm    Oggetto:   

Coram85 ha scritto:
La pubblicazione non è un obbligo, è vero, ma evidentemente è quel piccolo particolare che distingue un progetto, un'idea, da un prodotto finito e concreto.

Perfettamente concorde, in aperta collisione con l'idea della maggioranza, mi sa.
Negróre
«dannatamente umano»
Messaggi: 2562
MessaggioInviato: Dom 02 Feb 2014 13:51 pm    Oggetto:   

Reginald Graham ha scritto:
Coram85 ha scritto:
La pubblicazione non è un obbligo, è vero, ma evidentemente è quel piccolo particolare che distingue un progetto, un'idea, da un prodotto finito e concreto.

Perfettamente concorde, in aperta collisione con l'idea della maggioranza, mi sa.

La questione che mi pare sfugga a voi due è la seguente: proprio sicuri che l'editing di 100 case editrici porti a 100 pubblicazioni migliori di com'erano state presentate dagli autori?

In tutta sincerità non ce ne sono molti di editor di valore, che fanno la differenza: sono un po' come gli scrittori di talento, pochi. E se un editor migliora un testo perché aveva problemi di ortografia e grammaticali, be', non è la prospettiva del mio discorso (e della provocazione, che parlava di scrittori già editi che, stufi, decidono di fare da soli - ovvero si parla di chi dovrebbe già avere una certa esperienza e capacità assodate). Personalmente penso solo ed esclusivamente agli scrittori. Se si infila nel discorso anche chi non ama rivedere i propri testi o chi, ad esempio, dovrebbe prima studiarsi la grammatica, allora stiamo parlando del popolo italiano.

Ovvero, io non ho dubbi: se un autore che conosco e apprezzo un giorno cominciasse a pubblicare per conto proprio, non solo lo comprerei, ma mi fionderei a comprarlo, per scoprire finalmente in cosa è meglio, rispetto alle castrazioni degli "editing commerciali" che vanno per la maggiore in Italia (cioè quegli editing che guardano esclusivamente all'appeal del testo, per il lettore, anziché analizzare il testo e capire quale sia il modo migliore per valorizzarlo, invece di pensare solamente "a venderlo"). Anche per scoprire in cosa è peggiore. Di certo non darei più valore a un italiano qualsiasi, che non conosco, pubblicato ufficialmente. (Ovviamente non discuto che non comprereste me, perché magari già non vi piaceva quanto pubblicato ufficialmente; mi sono messo io nell'esempio per non complicare il discorso e parlare di altri non presenti.)

Potrei scrivere altre cose, fare paragoni, ma non sarebbe elegante. Una cosa è certa, pur se era solo una provocazione (mi dispiace, Beorn, ma davvero non ho più la forza di sorbirmi tutto quello che mi sono già sorbito un'altra volta: il gioco non vale più la candela. Non ho nulla in cantiere, men che meno il Secondo Ciclo Minore: come già detto altre volte, l'unico modo per cominciare a scriverlo sarebbe riscrivere da cima a fondo la prima trilogia)... Dicevo, pur se era solo una provocazione, visto quello che ho visto sugli scaffali italiani (che ora per fortuna non posso più vedere!), ho sufficiente autostima per sapere che io, almeno, conosco la lingua in cui scrivo, contrariamente a un bel po' di autori pubblicati (ed editor professionisti che si permettono di mandare in stampa certe cose...). Quindi, a costo di sembrare presuntuoso (ma tanto ormai non me ne frega più nulla di non urtare le sensibilità dei sensibilissimi lettori italiani di genere - e ancora meno degli aspiranti scrittori), la mia opinione è che in un Paese come l'Italia, vista la situazione dell'editoria, gli auto pubblicati sono forse una delle poche "zone" in cui mi avventuro con speranza. Molto più che se entrassi in una libreria e andassi al reparto "Fantasy". E che un mio romanzo oggi sarebbe ben al di sopra della media delle porcate che si pubblicano.

La pubblicazione, in Italia, non è sinonimo di qualità, né di maggior qualità.
Un sorriso, Andrea
Beorn
«Maia»
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Località: Talamona
MessaggioInviato: Lun 03 Feb 2014 11:19 am    Oggetto:   

Negróre ha scritto:
(mi dispiace, Beorn, ma davvero non ho più la forza di sorbirmi tutto quello che mi sono già sorbito un'altra volta: il gioco non vale più la candela. Non ho nulla in cantiere, men che meno il Secondo Ciclo Minore: come già detto altre volte, l'unico modo per cominciare a scriverlo sarebbe riscrivere da cima a fondo la prima trilogia)...


Visto quanto mi è piaciuta la prima versione, visto quanto ci terresti
a riscriverla perchè non risponde più ai tuoi "canoni", visto che
apprezzo il tuo modo di pensare e mi fido se mi dici che sarebbe
nettamente migliore una nuova versione....ricomprerei anche quella...anche solo per vedere se davvero era il caso di riscriverla e per poterne parlare
direttamente con te....visto che ci dai questa possibilità.
Però capisco che sia un lavoro colossale e tu non abbia più tempo, voglia e stimoli per farlo...

Però qualche post fa dicevi che il seguito della rocca non ti era stato "concesso" a causa delle poche vendite: se ne hai parlato con gli editori
immagino che tu avessi già pronto qualcosa, sbaglio?
Se fosse così, non sarebbe il caso di provarci con l'autopubblicazione di quella? Non so cosa voglia dire in termini di tempi e costi, ma l'idea non ti è mai venuta?


- "Oh, no! "
- "Che cos'è? La nebbia?"
- "No, è il motore. È partito un pistone."
- " Poi torna?"
Negróre
«dannatamente umano»
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MessaggioInviato: Lun 03 Feb 2014 19:28 pm    Oggetto:   

Beorn, ti rispondo in privato, che i miei romanzi sono OT in questa discussione.
Comunque non è stato rifiutato il testo. Mi è stato detto che il seguito sulla carta (sinossi dettagliata) era molto buono, ma che bisognava attendere quanto vendeva la Rocca. Poco, come ben sai, e qui siamo. Smile
Un sorriso, Andrea
farrelfang
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mar 04 Feb 2014 18:38 pm    Oggetto:   

Scusate se mi intrometto solo adesso, dopo molte pagine di forum.
Ho dato una rapida scorsa e credo che non basterebbe un trattato per sviscerare il problema, ma credo che a mio avviso i problemi riscontrabili sono principalmente quattro:
1) scarsa competenze delle case editrici nel trattare il genere fantasy (non sapendo cos'è, preferiscono pubblicare nomi noti, anche di autori provenienti da altri generi, piuttosto che valutare autori poco o non conosciuti, al di là della qualità dell'opera che gli viene sottoposta (riguarda soprattutto le case editrici più importanti).
2) è vero le case editrici non sono opere di beneficenza e devono guadagnare, ma sono anche tra i primi promotori della cultura, e cultura vuol dire proporre qualità letteraria, che sia intrattenimento o più approfondita (e bisognerebbe che si smettesse di considerare appunto il fantasy come roba da serie B). Per guadagnare vogliono un ritorno immediato e non puntano più sulle potenzialità degli autori, ma solo sul beneficio che gli può venire in base alla moda del momento (vedi vampiri, paranormal romance, ecc...)
3) chi riesce a pubblicare fantasy riesce a farlo spesso con case editrici piccole e quest'ultime hanno poche risorse (che non vuol dire trascurare l'opera privandola di un buon editing o di una buona copertina - chi lo fa non è una piccola casa editrice, ma una tipografia), quindi non possono fare una sufficiente distribuzione e promozione dell'opera.
Si potrebbe scrivere anche il miglior fantasy del mondo conosciuto, ma se la gente non sa che esiste o dove trovarlo, non potrà mai avere successo!
4) è il preconcetto dei lettori italiani. Siamo nati con la cultura esterofila e cerchiamo anche inconsciamente opere scritte da stranieri e siamo diffidenti verso gli autori italiani, anche per colpa delle strategie delle case editrici di cui sopra (che per interesse commerciale hanno propinato negli ultimi anni molta robaccia, sperando di guadagnare su un genere a loro ignoto).
Bisognerebbe dare più fiducia ai nostri autori, primo di tutti come lettori. Ve ne sono diversi in circolazione con opere ben migliori di molti autori esteri acclamati, ma qui si aprirebbe un altro trattato...
Compriamo fantasy scritto da italiani!
E vero si posso trovare fregature (e poi i gusti sono gusti), ma non meno di quelle che si prendono con altri autori stranieri o di opere di altro genere.
E poi oggi c'è l'e-book... con poca spesa si può comprare e leggere un libro e ridurre la fregatura nel caso (e se poi piace si compra il cartaceo).
Io da un po' faccio così.
Davide_Galati
«Hobbit»
Messaggi: 6
MessaggioInviato: Ven 21 Mar 2014 12:50 pm    Oggetto:   

Ciao a tutti, sono Davide Galati, ho scritto un libro Fantasy "E un elfo li radunò..." uscito per Linee Infinite Edizioni (ho scritto e pubblicato anche altro, ma credo che questo sia più attinente al tema). Ho letto tutto quello che avete scritto e ho visto che chiedevate agli autori di partecipare... eccomi qui, forse fuori tempo massimo, mi spiace... cosa posso dirvi... una cosa che ho notato in tutta questa discussione è che mi sembra manchino i nomi, i riferimenti... cioè se dite che c'è tanto Fantasy italiano che non funziona dite anche quale e perché e lo stesso se invece dite che c'è del Fantasy italiano che funziona dite quale è... credo sarebbe utile alla discussione e allo stesso fantasy italiano (o anche non italiano)... la mia esperienza, io fino ad ora ho visto un mondo dove manca molta umiltà e dove c'è molta autoreferenzialità... io ho scritto un libro che non è un capolavoro, lo so, ma credo sia una bella storia e una lettura godibile, ma in libreria non ci arrivi se non hai un grande editore alle spalle e Linee Infinite ha fatto e fa il meglio che può, ma non può fare ciò che non è... fino ad ora ho ricevuto tutte recensioni positive, tranne una che non ho capito molto, ma forse è un mio limite, e ho venduto circa 400 copie in un anno, il che mi sembra di capire non è proprio malvagio... però la mia impressione è che gli autori e le case editrici puntano solo a coltivare il loro orticello... nel mio piccolo io sto cercando di fare diversamente di organizzare occasioni dove si parli di Fantasy come cultura e dove altri autori, non io, abbiano spazio per presentare i loro libri... l'anno scorso all'interno del festival Biblico, in Feltrinelli ho tenuto un incontro con un amico sacerdote sul Fantasy di Tolkien e la Bibbia, quest'anno ripeteremo parlando della creazione del mondo in Tolkien e nella Genesi... Giovedì partirà nella biblioteca civica di Verona una serie di quattro incontri dove analizzeremo l'opera di Tolkien e di altri autori e poi daremo spazio a autori esordienti di presentare le loro opere e per l'evento ho avuto il patrocinio del comune... non so a mio avviso dovremo, un po' tutti, osare di più con semplicità e chiarezza sapendo che se il mio collega autore ha successo allora ho successo anche io e se qualcuno mi dice sinceramente che ciò che scrivo non va molto bene, mi fa un favore non un dispetto... non so, ecco questa, in breve, la mia esperienza...
Ciao a tutti.
Davide
M.T.
«Paladino Guardiano»
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MessaggioInviato: Ven 21 Mar 2014 13:29 pm    Oggetto:   

La discussione non ha scadenza, è sempre aperta Smile .

Cosa non va nel fantasy realizzato in Italia e di chi l'ha prodotto è stato detto; c'è anche un articolo che ne parla http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/20565/qualche-osservazione-sulla-percezione-da-parte-dei/ .
Idem per quello che va e in un caso se n'è parlato nello specifico: http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/19838/l-ultimo-elfo-l-importanza-della-lettura-e/ .

Citazione:
osare di più con semplicità e chiarezza sapendo che se il mio collega autore ha successo allora ho successo anche io


non è così semplice e scontato
Davide_Galati
«Hobbit»
Messaggi: 6
MessaggioInviato: Ven 21 Mar 2014 13:41 pm    Oggetto:   

M.T. ha scritto:
La discussione non ha scadenza, è sempre aperta Smile .

Cosa non va nel fantasy realizzato in Italia e di chi l'ha prodotto è stato detto; c'è anche un articolo che ne parla http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/20565/qualche-osservazione-sulla-percezione-da-parte-dei/ .
Idem per quello che va e in un caso se n'è parlato nello specifico: http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/19838/l-ultimo-elfo-l-importanza-della-lettura-e/ .

Citazione:
osare di più con semplicità e chiarezza sapendo che se il mio collega autore ha successo allora ho successo anche io


non è così semplice e scontato


Non lo so, ho letto i due articoli citati, indubbiamente hanno delle considerazioni valide e condivisibili, ma a mio avviso sono privi proprio di quello che intendevo prima cioè di riferimenti concreti ad autori e testi che funzionano e che non funzionano (non intendo i grandi nomi, ma gli altri che sono sottintesi, ma non citati).
Infine so che non è né semplice né scontato, ma è ciò che penso e ciò verso cui, a mio avviso, dovremo un po' tutti educarci. Naturalmente tutto questo è semplicemente il mio parere e vale come tale.
M.T.
«Paladino Guardiano»
Messaggi: 2407
MessaggioInviato: Ven 21 Mar 2014 13:54 pm    Oggetto:   

La discussine è stata lunga e nomi ne sono stati fatti. De Mari e Tarenzi sono stati due degli autori i cui libri hanno "funzionato" perché oltre allo stile e a saper intrecciare la trama, avevano conoscenza di quanto scrivevano.
Boni, Menozzi, Allibis, Starzulla, Ghirardi e altri come loro hanno realizzato invece romanzi poveri di contenuti, con storie banali, scritte male e personaggi non curati, pubblicati semplicemente perché erano libri che seguivano la moda del momento, che voleva autori giovani perché si era dell'idea che il fantasy fosse una lettura solo per giovani e solo i giovani potevano trasmettere qualcosa ai giovani.
Reginald Graham
«Lo Stolto»
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MessaggioInviato: Dom 23 Mar 2014 15:41 pm    Oggetto:   

Nobile, nobilissimo Galati. Ma che bello leggerti in codeste lande! Abbiamo un amico in comune e mio padre dice di conoscerti di persona (non credo, mio padre farnetica spesso. Non temere, suo fratello ha conosciuto Andreotti, suppone) No, non ho letto un accidente di te, spero non ti dispiaccia, ma conto di rifarmi a breve, come sai (grazie all'amico in comune citato sopra, non a mio padre che dice di conoscerti...). Very Happy

No, le fazioni in campo sono due, e non esistono solo i due nomi citati da M.T. quali rappresentanti dell'autore Italiano "standard" riuscito ad emergere con merce buona e con spazio pubblicitario adeguato (lui appartiene alla fazione opposta alla mia Very Happy, e assai più numerosa Laughing ). Io ho messo nella lista, e metterò sempre, Dimitri e Falconi, ma non mi fermo qui... Ribadisco che esistono decine e decine di Rossi di talento le cui capacità importanti non sono state colte dalle Case Editrici "importanti" e restano nell'anonimato.

Ora, per adulti sono il primo a dire che c'è poco (anche per gli Smith, signori) per gli ya siamo messi assai meglio.
M.T.
«Paladino Guardiano»
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MessaggioInviato: Dom 23 Mar 2014 18:54 pm    Oggetto:   

Non appartengo a nessuna fazione: giudico in base a quello che ho letto. Dimitri e Falconi hanno fatto lavori discreti da quello che ho letto, ma sono la sufficienza, non l'eccellenza: Dimitri con Alice nel paese della vaporità non riesce a coinvolgere con la sua "rilettura" di Alice (il suo coniglio non dice nulla e così molto del mondo che descrive), Falconi dopo libri validi come Gotika e Prodigium, ha fatto con Muses un lavoro buono a metà, dove alla parte iniziale davvero convincente segue una seconda dove commette lo stesso errore della Rowling con I doni della morte, facendo perdere quanto di buono creato fino a quel punto.
Reginald Graham
«Lo Stolto»
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MessaggioInviato: Dom 23 Mar 2014 23:37 pm    Oggetto:   

Giusto giusto, nessuna fazione... era una battuna, M.T., mh?

Su Dimitri e Falconi abbiamo idee molto discordi.
thyangel83
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MessaggioInviato: Dom 23 Mar 2014 23:39 pm    Oggetto:   

Approfitto per ringraziare Galati con cui ho un debito; e anche perché conoscendolo di persona non ha tradito le aspettative di uomo di buon senso, come mi era stato descritto.
Io penso che la chiave di lettura sia data dalle sue parole: in Italia c'è molta mancanza di umiltà e questo purtroppo è un grosso limite. Cionondimeno bisogna sempre ricordarsi che risentiamo di problemi nati a partire dall'istruzione di base, finché non risolveremo quelli ci trascineremo nella melma.
L'umiltà è comunque carente sia in chi scrive sia in chi giudica chi scrive, detto in senso lato: da nessuna parte come qui da noi si leggono critiche furenti contro le poche persone che in qualche modo cercano di portare avanti la nostra "cultura". Siamo poi sempre i soliti, quelli che quando la nazionale gioca i mondiali spesso tifano per altre squadre. Insomma, in linea di massima un "popolo" (se così ci possiamo chiamare) dalla morale inqualificabile.
If you don't see me, don't think that I am not behind you...

Mio blog personale: www.onwriting.eu
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Sito web professionale: www.kosmos-group.it
Davide_Galati
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Lun 24 Mar 2014 13:25 pm    Oggetto:   

Ciao Reginald e grazie per l'accoglienza e un saluto caloroso anche al nostro amico in comune thyangel83. Io non ho idea se conosco tuo padre, non mi sembra di ricordarlo, ma non di rado mi capita di trovare persone che non conosco che dicono di conoscermi (e spesso hanno ragione loro, sono io lo smemorato), ma è anche vero che ci sono diversi miei omonimi uno dei quali particolarmente attivo in rete, non vorrei si riferisse a lui. Thyangel tu non hai nessun debito con me, davvero.
Venendo al tema io non vorrei essere stato frainteso, ma premesso che mi piacerebbe essere uno scrittore che vive del suo lavoro di scrittore, ma non lo sono. Nella vita faccio altro e per fortuna perché ho una famiglia con due bambini da mantenere. Ho scritto un paio di romanzi, vorrei scriverne un terzo, ma al momento non ne ho il tempo (la mia famiglia viene prima), scrivo comunque sempre qualcosa. Personalmente, pur avendo studiato filosofia o forse proprio per questo non amo i discorsi sui massimi sistemi, ma amo di più partire da cose concrete e la realtà editoriale che ho visto e vedo io è questa:
- Ho mandato il mio romanzo alle grandi case editrici, lo hanno rifiutato. Una casa editrice dove avevo avuto la fortuna di avere un contatto mi ha detto che era un buon testo, ma loro avevano bisogno di qualcosa che avesse dentro vampiri o sirene.
- Ho provato con le piccole. Linee Infinite l'ha scelto subito, ha fatto tutto quello che poteva, che chiaramente è quello che può fare una piccola casa editrice.
- Ho cominciato a girare per blog e siti letterari per cercare di vedere a chi proporre il mio libro da segnalare e recensire. Ho fatto le mie scelte, ma sinceramente ho visto che a scrivere siamo tantissimi e a recensire molti di più e talvolta gli stessi che scrivono e spesso con toni, a mio avviso, eccessivi.
- Ho partecipato a qualche evento Fantasy e ho visto che c'è molta, troppa a mio avviso autoreferenzialità. Cioè la metà delle persone che girano tra gli stand sono gli stessi autori o amici degli autori. Sono andato alla presentazione di un'autrice ed eravamo in 7/8 autori, alla mia c'erano gli altri autori e qualche amico degli altri autori che hanno presentato con me. A mio avviso così non se ne esce, cioè il mio libro non può avere come target gli altri autori di Fantasy che come me cercano di emergere...

Cosa si può fare? Ecco quello che ho pensato io:
- Non posso costringere le grandi case editrice a considerare nè i miei romanzi né quelli degli autori che stimo.
- Ho un blog dedicato al mio libro, ho cominciato ad ospitare interventi di altri autori, non solo a parlare del mio libro (che mi ascoltavo solo io)
- Nella mia città ho dei contatti, mi sono messo a lavorarci e sto cercando di organizzare delle presentazioni ad altri autori che stimo e al contempo cercando di fare parlare del fantasy creando cultura Fantasy. Qualche risultato l'ho ottenuto, piccolo per carità, ma meglio di niente.

Tutto qui, ripeto, ho letto tutto, alcune cose un po' di corsa lo ammetto, ma a mio avviso se tutti lavorassero un po' di più per gli altri, con più umiltà, nel rispetto dei propri limiti e tempi qualcosina cambierebbe. Poi, magari ho detto qualcosa che molti non condividono, profondamente sbagliato, ma io ci credo... Smile
thyangel83
«Gollum»
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MessaggioInviato: Ven 28 Mar 2014 23:10 pm    Oggetto:   

Citazione:
Tutto qui, ripeto, ho letto tutto, alcune cose un po' di corsa lo ammetto, ma a mio avviso se tutti lavorassero un po' di più per gli altri, con più umiltà, nel rispetto dei propri limiti e tempi qualcosina cambierebbe. Poi, magari ho detto qualcosa che molti non condividono, profondamente sbagliato, ma io ci credo... Smile


Beh, se non altro siamo in 2!
If you don't see me, don't think that I am not behind you...

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