Quando sono entrato nel forum, avevo detto di avere gusti un po' strani ma, in effetti, non ho ancora parlato dei miei romanzi fantasy preferiti...
Allora:
-
Dimenticato re Gudù, di Ana Maria Matute;
E' un tomone di un'importante autrice spagnola, ed è senza dubbio fra i più bei libri che abbia mai letto. Ambientato in un medioevo senza tempo, in un mondo di fiaba popolato da maghi e esseri fatati, è la storia della dinastia che ha governato il regno di Olar e, in particolare, della sua più importante regina, Ardid e di suo figlio Gudù. Ma è soprattutto il testamento spirituale dell'autrice che, con una voce melanconica e vissuta, ci dice tutto quello che ha da dire sulla vita, sulla guerra, sull'amore, ecc... Capolavoro.
-
Tito di Gormeghast, di Mervyn Peake;
Libro di non facile lettura, è soprattutto la storia di un maniero, ormai fatiscente, cresciuto in modo disordinato, dando vita a un labirinto pervaso da un'atmosfera arcana e divenuto una specie di prigione per le persone che ci vivono, che sono quasi un surrogato del castello stesso... Pesante quanto affascinante.
-
La pentola dell'oro, di James Stephens;
Divertissement filosofico, storia di folletti, un inno al nonsense, a tratti poetico a tratti comico, è lo scontro fra gli dei Pan e Angus Og, e in altre parole, una sfida fra intelletto e istinto. E' una tempesta di domande, solo che le risposte sono un po' carenti... Un libro molto interessante, ad ogni modo, ed ingiustamente abbastanza dimenticato.
-
Queste oscure materie, di Philp Pullman;
Trilogia presentata come per bambini, quando in realtà tratta temi molto adulti. E' piena di poesia, di riferimenti filosofici (a tratti un po' troppo new age per me) e teologici, ed è soprattutto un inno alla fantasia. Davvero carino.
-
American Gods, di Neil Gaiman;
Il romanzo del padre di Sandman, ambientato in un'America contemporanea in cui si sfidano "vecchi dei", immigrati nel nuovo mondo insieme ai loro fedeli, e gli "dei del mondo contemporaneo", figli dell'american way of life. A tratti un po' incompleto e un po' troppo vago, ma davvero notevole.
-
Il mignolo di Buddha, di Viktor Pelevin;
Nel fantasy ci sta un po' stretto, è un romanzo abbastanza spiazzante. Buddhismo, sufismo, allucinazioni dickiane, magia e molto altro in una Russia post-sovietica, alla ricerca della Mongolia Interna... Una sorta de "l'esercito delle 12 scimmie" buddhista e in salsa russa, ma molto meno fantascientifico e più profondo. Pelevin lo adoro, e quindi sono di parte.
Poi beh, di romanzi fantasy che mi piacciono ce ne sono tanti, ma per ora basta con questi. Ce qualcuno che li ha letti? Che ne pare a voi?