Scrivo anch'io una definizione di GdR, non perché quella di storm non mi piaccia, ma perché spero che più definizioni possano aiutare a inquadrare meglio (anche considerando il fatto che esistono molte forme e modi di intendere il GdR).
Nota postuma e posticcia: mi è venuto un po' uno sproloquio (e quando mai... & )
Il Gioco di Ruolo (GdR) consiste nell'interpretazione di un personaggio, all'interno di una storia che il giocatore stesso contribuisce a creare. Lo fa facendo interagire il suo personaggio con quelli degli altri giocatori (ognuno dei quali a sua volta interpreta uno specifico personaggio), e con personaggi e situazioni introdotte dal narratore (Master). Il narratore è colui che 'conosce' quel che può succedere, e racconterà dunque l'evolversi della storia in seguito alle azioni e alle scelte dei personaggi interpretati dai giocatori (come detto tra i compiti del narratore c'è quello di interpretare ogni creatura con cui i personaggi vengono in contatto nel corso della storia).
Il narratore presenta la situazione, i giocatori dicono cosa fanno/fanno agire i loro personaggi, e il narratore racconta l'evolversi della situazione sulla base delle loro azioni. Un giocatore potrà far compiere al suo personaggio qualsiasi azione che le sue capacità e la situazione gli consentano (cercando di interpretare cosa farebbe effettivamente il personaggio in quella situazione). Alcune capacità sono quasi sempre ovvie, immediate e automatiche nell'uso (ad esempio far parlare il personaggio), altre saranno schematizzate in dati di qualche tipo (segnati in genere su una scheda) che hanno un significato preciso nell'ambito dello specifico GdR e richiederanno, per essere utilizzate, dei tiri di dado o l'applicazione di altre meccaniche di gioco (Ad esempio l'azione di colpire qualcuno con una spada potrebbe richiedere un tiro di dato che, confrontato con l'abilità del personaggio stesso con la spada e con le 'protezioni' della vittima, determinerà se il tiro è andato a segno o meno).
Il regolamento 'tecnico', ovvero le suddette meccaniche di gioco, variano molto da GdR a GdR, e possono essere più meno complesse e più o meno rilevanti nel corso del gioco. In ogni caso l'unico che è davvero obbligato a conoscerle è il narratore, i giocatori potranno in genere apprenderle mano a mano senza grandi problemi (e sono molto meno pesanti di quanto possono apparire in un primo momento)
Aggiungendo qualche dettaglio:
Una partita a un GdR avrà innanzi tutto un'ambientazione.
Sarà un'ambientazione di tipo fantasy, fantascientifica, moderna, una Terra in qualche modo alternativa?...
Questa è la prima decisione che il gruppo di giocatori e narratore deve prendere, secondo il tipo di storia/avventura che vogliono vivere insieme.
La maggior parte dei GdR in commercio è legato a una specifica ambientazione, eventualmente anche più precisa (es: non genericamente fantasy ma "La Terra di Mezzo", oppure non genericamente fantascienza ma "Star wars", e vi sono anche 'mondi' inventati apposta per alcuni GdR), in altri GdR sarà il narratore a delineare i dettagli della sua specifica ambientazione inventando il 'suo mondo' (cosa che cmq avviene sempre, anche un'ambientazione data verrà necessariamente personalizzata dal narratore, auspicabilmente anche in base a gusti e preferenze dei giocatori).
A questo punto ogni giocatore dovrà creare il proprio personaggio. Bisognerà decidere cosa si vuole interpretare, ovvero determinare la storia, la personalità , l'aspetto, gli scopi, i sogni e quant'altro del proprio personaggio. Ovviamente bisognerà attenersi all'ambientazione e al tipo di storia/avventura che si è scelto di giocare (ad esempio in un 'tipico' mondo fantasy si potrà scegliere di interpretare un elfo, un nano, un hobbit, un umano... questo potrebbe essere un guerriero, un mago, un ladro... ecc ecc). Bisognerà quindi tradurre il personaggio anche in termini tecnici relativi allo specifico gioco, eventualmente (specie se si è alle prime armi) facendosi aiutare dal narratore o da altri che siano esperti nelle questioni tecniche del gioco.
Giocando si cercherà appunto di interpretare il personaggio. Per la natura del gioco saranno i personaggi stessi a determinare in quale direzione evolverà la storia, almeno per ciò che rientra nelle possibilità di loro poteri e capacità . Loro stessi 'cresceranno', impareranno cose nuove (in molti giochi diventeranno anche 'più potenti' e quindi con più possibilità di influenzare il mondo in cui vivono) e potranno cambiare, magari anche radicalmente. Avranno insomma una 'loro vita', e il bello è proprio farla nascere e delinearla sempre più. Normalmente si usa lo stesso personaggio per giocare non una sola avventura, ma una serie di avventure collegate (che possono andare avanti per molte sessioni di gioco, anche per anni se ci si continua a divertire), in cui, appunto, possiamo sempre continuare a dargli forma e 'vita'. E' quindi molto importante creare un personaggio che ci piaccia, affinché ci sia gratificante l'interpretarlo (poi al limite, accordandosi con il narratore, è possibile fas uscire un presnaggio di scena e introdurne uno nuovo da interpretare).
Insomma giocare a un GdR per me è 'dar vita' insieme a dei personaggi e, in definitiva, a un 'mondo'. La trovo una pratica divertente, che impegna e stimola molto la fantasia, e crea in genere dei bei rapporti nel gruppo di gioco. Nessuno vince e nessuno perde, l'unico scopo è il divertimento
Una nota sul narratore: lui decide cosa sta succedendo nel luogo dove si trovano i personaggi e nei luoghi in cui potrebbero andare, conosce gli scopi delle personalità principali ecc. Però, ovviamente non determina a priori ogni cosa, quindi ad alcune scelte dei giocatori (che puntualmente avvengono) dovrà essere pronto a improvvisare in modo coerente con quanto ha deciso, non sempre è facile. Ci vuole una certa esperienza, e probabilmente bisogna anche un po' esserci portati
Mi sono limitato a parlare di GdR come quelli da tavolo con il narratore, ma le forme alternative sono moltissime, e anche solo le varianti nel gioco 'da tavolo' che non ho riportato. E, anche restando nello schema più classico, che più o meno è quello che ho delineato, ci sono molti modi di intendere il gioco.
Semplificando e guardano due estremi:
- Alcune volte, specie ragazzi giovani, enfatizzano molto l'aspetto dell'azione (combattimenti ecc), tralasciando un po' l'approfondimento psicologico dei personaggi. Se si sperimenta un simile approccio e non lo si gradisce vale la pena di dare un'altra possibilità al gioco.
- Fare GdR non è fare teatro (per quanto il paragone è sicuramente uno dei più vicini e azzeccati). Mi spiego: si interpreta il personaggio, non si recita una parte. La differenza più importante è che le battute e le azioni non sono scritte ma vengono da dentro di noi, ma questo è evidente. Quello che volevo invece evidenziare è che non è necessario parlare sempre e comunque in prima persona, magari cercando di rendere un po' movenze e tono del personaggio. Cioè può essere divertente farlo, qualche volta, sempre... Quando si vuole, anche mai. Un personaggio può essere interpretato tutto in terza persona, se quello è il nostro stile ed è così che ci divertiamo. (E ogni gruppo può, in maniera sicuramente lecita, scegliere il suo stile, dalla recitazione pura all'assenza della stessa. Non che cmq la coesistenza di approcci almeno un po' diversi non sia possibile).
Ho estremizzato molto, però il concetto è quello: molti modi di intendere il GdR e molti modi di giocare. Necessariamente bisogna trovare un gruppo che giochi in un modo che ci piace (e/o adattarsi un po'), giocare con uno stile in cui non ci ritroviamo probabilmente risulterà presto noioso e/o un po' frustrante.
Facendo un brevissimo accenno a GdR non 'da tavolo':
- PbEM e PbF, ovvero Play by E-Mail e Play by Forum. In pratica si gioca scrivendo/narrando le azioni del proprio personaggio sulla base di quanto è stato scritto prima dagli altri giocatori, che a loro volta si collegheranno a quello che abbiamo scritto noi. Una forma di GdR a mio giudizio molto interessante, che favorisce/permette un grande approfondimento dell'interiorità dei personaggi. Si presta bene a impostazioni in cui non esiste un narratore che controlla il gioco, si migra cioè verso forme di narrazione condivisa (scrivere insieme una storia).
Possono richiedere una certa disponibilità di tempo e costanza nella presenza (v per non bloccare il gioco agli altri)
- GdR al computer. Per me hanno ben poco di R... Praticamente nulla se giochi da solo sul tuo PC, molto poco in rete. Poi magari esistono realtà in cui l'enfasi è effettivamente sull'interpretazione (io non sono certo un esperto del settore, quindi non lo dico in senso assoluto).
- GdR Live. Ovvero recitare effettivamente il personaggio dal vivo, solitamente calandosi, letteralmente, nei suoi panni. Lascio ad altri di inserire dettagli perché, anche qui, non sono un esperto.
Come detto per me PbEM e PbF hanno delle grosse qualità e potenzialità , ma il gioco attorno a un tavolo è qualcosa di speciale (e, sicuramente, di assolutamente diverso) che credo debba essere provato