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virae
«Waylander»
Messaggi: 2952 Località : Dros Delnoch
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Inviato: Mer 22 Set 2004 17:27 pm Oggetto: "d" eufoniche |
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Salve ragazzi ma soprattutto: caro mago avresti voglia discutere delle "d" eufoniche?
Perchè, vi direte, toccare un tasto così dolente? Per chiarezza.
Allora: premesso che anche per me la "d" eufonica va messa solo davanti a parole che iniziano con la vocale della congiunzione/preposizione, recentemente ho avuto uno scambio di idee con una collega che diceva il contrario: "d" davanti a tutte le vocali. Per curiosità mi sono documentata ed è vanuto fuori che non è proprio una regola ma, più che altro, un consiglio. Quindi è una scelta più o meno a gusti...
A questo punto ho cominciato a pensare: in effetti, anche io a volte uso la "d" non davanti alla stessa vocale per via del suono: ad esempio quando scrivo "ad esempio"...
Voi che dite?
Ciao, Virae
""The earl and the legend will be together at the wall. And the men shall dream, and the men shall die, but shall the fortress fall?"
[Legend- Gemmell]
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Inviato: Mer 22 Set 2004 18:00 pm Oggetto: |
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Se ne è gia parlato in giro piuttosto spesso, credo che vadano messe per regola solo quando la particella (non quella di sodio ormai triste e famosa) finisce con la stessa vocale con cui inizia la parola che segue, negli altri casi sono "deprecate", ma non violano nessuna regola scritta. Immagino che possano essere messe quando la frase "suona bene" o "suona meglio"...
E adesso Franz mi scuce le orecchie a suon di bacchettate |
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Inviato: Gio 23 Set 2004 8:45 am Oggetto: |
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In tutti gli altri casi, più che deprecate, ve le tolgono, nel caso in cui il vostro manoscritto abbia la fortuna di passare di fronte all'editor di una casa editrice.
Ogni casa editrice ha le sue eccezioni (la mia, ad esempio, ha come un'unica eccezione proprio l'"ad esempio"), ma solitamente vengono tolte.
E' così, anche se a volte la cosa suona proprio male. A me, tanto per dirne una, "a ogni modo" suona malissimo e preferisco di gran lunga "ad ogni modo". Ma non lo scrivo più, per risparmiare lavoro a chi me lo toglierebbe.
Insomma, deprecate soltanto? Dipende che fine fa il vostro scritto. Se volete spedirlo a un editore, toglietele, così sarà più felice di leggerlo... ed è questo che volete, vero? |
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Imad Lucowy
«Nano»
Messaggi: 165 Località : Terre Selvagge
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Inviato: Gio 23 Set 2004 9:32 am Oggetto: |
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Il mio professore di laboratorio di scrittura un paio di anni fa mi spiegò che vanno messe soltanto (come ha scritto anche OdhenMaul)
Citazione: | quando la particella (non quella di sodio ormai triste e famosa) finisce con la stessa vocale con cui inizia la parola che segue |
con l'unica eccezione dell' "ad esempio". Ma anche questo era stato già scritto da Negróre.
Sob il mio intervento non è stato molto utile. "E' impossibile svegliare chi fa finta di dormire." (Proverbio Navajo) |
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Inviato: Gio 23 Set 2004 9:39 am Oggetto: |
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Regole scritte ce ne sono, ma si riesce anche a trovare qualche regola scritta al contrario. Il motivo è l'evoluzione della lingua, se le d eufoniche andavano bene nell'800 o all'inizio del '900 la naturale evoluzione dell'italiano ha (giustamente, secondo me) decretato il loro stato di arcaiche, inopportune e infine scorrette. Le grammatiche più nuove riportano la regola attuale. Io trovo che suoni meglio "a ogni modo", su "ad esempio" passi, anche se preferisco usare "per esempio". Gli editori le tolgono, ma più probabilmente, se si beccano scazzati (cioè sempre) sfogliano a caso il testo, e se ne vedono tre o quattro buttano via tutto. Insomma, la lezioncina è: mai dare a un editore un pretesto per fare un falò con il vostro scritto |
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franz
«Mago»
Messaggi: 5731 Località : Milano
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Inviato: Gio 23 Set 2004 9:47 am Oggetto: |
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Anche la grammatica ormai parla di arcaismi.
Cito dal mio 'Dardano, Trifone':
"si può ricordare la d eufonica, che si aggiunge alla preposizione a e alle congiunzioni e, o quando sono seguite da parola che inizia con una vocale: ad essi, ed altri, od olio. Oggi le forme ad, ed si adoperano meno che in passato, e quasi soltanto davanti a vocale uguale: ad Antonio, ma a Enzo; ed ecco, ma e ora. la forma od è prssoché sparita dall'uso..."
dal canto mio, quando vedo una d eufonica fuori luogo, le dichiaro guerra - Sei un pessimista o un ottimista?
- Sono un pessimo ottimista |
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Antonio
«Nano»
Messaggi: 114 Località : Castelvetro
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Inviato: Gio 23 Set 2004 10:21 am Oggetto: |
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franz ha scritto: | dal canto mio, quando vedo una d eufonica fuori luogo, le dichiaro guerra |
A completamento di quanto già detto, ammesso che ce ne sia bisogno, rileverei un'unica eccezione possibile (ed è un'eccezione per la quale, a mio avviso, nemmeno l'Editore più rigido sarebbe autorizzato a storcere il muso). Mi riferisco alle citazioni di "passi d'epoca". In altre parole citare frasi più o meno famose o stralci poetici (magari tra virgolette), estratti da brani del passato, comporta fedeltà al testo e quindi occorrerà riportare le stesse o gli stessi così come sono, "od" compresi. A corollario e chiosa: anche scrivere un brano utilizzando "linguaggio d'epoca" (chessò, una storia raccontata in prima persona da un tizio o una tizia vissuto/a nel 1800 o nel 1200), purché funzionale alla narrazione, può autorizzare non solo l'uso delle eufoniche ma anche l'uso di tutti gli altri arcaismi.
'Ndò"Signore, se lei fosse mio marito le darei un caffè avvelenato"
"Signora, se lei fosse mia moglie lo berrei quel caffè"
(attribuita a Winston Churchill) |
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virae
«Waylander»
Messaggi: 2952 Località : Dros Delnoch
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Inviato: Gio 23 Set 2004 12:31 pm Oggetto: |
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Grazie a tutti per i chiarimenti: più o meno era come pensavo io, ma le ricerche mi avevano un po' confuso.
Ciao a tutti,
Virae
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[Legend- Gemmell]
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pep
«Animula vagula, blandula»
Messaggi: 6879 Località : Parthenope
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Inviato: Mar 28 Set 2004 21:37 pm Oggetto: |
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Ave, discendenti del glorioso Impero Romano.....
Cito da un altro mio post:
Caesar ha scritto: | Cominciamo con una 'regoletta' con la quale non mi trovo affatto d'accordo: "Eliminare di regola la "d" eufonica ad esclusione dei casi in cui la parola successiva inizi con la stessa vocale e nelle espressioni: ad esso; ad opera; ad esempio, ad ogni".
Cito invece dal Satta: "Due congiunzioni, e, o, e una preposizione, a, consentono l'aggiunta di una d per legarsi meglio alla parola che le segue e che comincia con vocale. Ma è sempre necessario scrivere ed, od, ad? Ripetiamo un consiglio: usare la d quando la vocale iniziale della parola seguente è la stessa: ad andare, ed Europa, od obbligare; non usarla quando la vocale iniziale della parola seguente è diversa: a esempio, e io, o anche; non usarla nemmeno quando, pur essendo la vocale iniziale della parola seguente la stessa, vi sia nei dintorni un'altra d a dar noia all'orecchio: a Adamo, e educato, o odore.
Un consiglio, sia ben chiaro, e non una regola, e nemmeno una regoletta; tanto più che è difficile fare le regolette contro l'uso di un certo Manzoni. Al quale piaceva abolire la d anche davanti a vocale uguale: a accudire, a andare, e esclamò, a aiutarvi.
La verità è che questa consonante detta eufonica appunto per il compito di dare un buon suono alla lettura non ha altra norma che quella dell'orecchio, e in simili sottigliezze l'orecchio può talvolta rimanere indifferente. [.......] Sicché è difficile trovare lo scrittore fermo e coerente in un senso o nell'altro."
Mi sembra che non si possa dare una regola generale; ognuno farà come crede, affidandosi al proprio buon gusto.
Non mi pare il caso di scomodare l'Accademia della Crusca, ma in ogni caso, se volete un mio parere, ho scritto a livello professionistico per anni (ero uno 'sporco' giornalista) e non trovo nulla di eccepibile nell'uso della d eufonica.
D'accordo essere puristi, ma se la lingua fosse un qualcosa di granitico e immobile, immutabile ed eterno, ci converrebbe chiudere e andare a casa.
P.S. Amo la lingua italiana, di conseguenza non va bene neanche l'esagerazione della 'generazione sms'. |
Il Divino Cesare invia i propri saluti.*The User Formerly Known As Caesar |
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Inviato: Gio 18 Nov 2004 14:28 pm Oggetto: |
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Per amore di discussione o di polemica
Due congiunzioni, e, o, e una preposizione, a, consentono l'aggiunta di una d per legarsi meglio alla parola che le segue e che comincia con vocale. Ma è sempre necessario scrivere ed, od, ad? Ripetiamo un consiglio: usare la d quando la vocale iniziale della parola seguente è la stessa: ad andare, ed Europa, od obbligare; non usarla quando la vocale iniziale della parola seguente è diversa: a esempio, e io, o anche; non usarla nemmeno quando, pur essendo la vocale iniziale della parola seguente la stessa, vi sia nei dintorni un'altra d a dar noia all'orecchio: a Adamo, e educato, o odore.
Un consiglio, sia ben chiaro, e non una regola, e nemmeno una regoletta; tanto più che è difficile fare le regolette contro l'uso di un certo Manzoni. Al quale piaceva abolire la d anche davanti a vocale uguale: a accudire, a andare, e esclamò, a aiutarvi.
La verità è che questa consonante detta eufonica appunto per il compito di dare un buon suono alla lettura non ha altra norma che quella dell'orecchio, e in simili sottigliezze l'orecchio può talvolta rimanere indifferente. Addirittura accade che uno scrittore il quale per un pezzo ha avversato la d eufonica cominci a usarla. Giovanni Arpino, per esempio. Prendete 'Un delitto d'onore' (1961), e vi leggerete a Atripalda, a avanzare, a ascoltarlo, a aiutarla, a avvicinarla, a accarezzarla, a aspettarla, a annuire, a Avellino. Poi prendete 'Una nuvola d'ira' (1962) e vi leggerete ad accennare, ad Angelo, ad andare, ad accontentarsi. (*)
Sicché è difficile trovare lo scrittore fermo e coerente in un senso o nell'altro. Abbiamo cercato di racimolare un elenco di avversatori e uno di fautori della d eufonica; pare che ne facciano volentieri a meno Mario Tobino, Cesare Pavese, Romano Bilenchi, Giovanni Comisso, Arrigo Benedetti, Carlo Laurenzi, Libero Bigiaretti, Tommaso Landolfi (ma si fa presto a dirlo: questi scrive ad adorare), Indro Montanelli e il già detto Arpino. Con una certa frequenza si trova invece nella prosa di Alberto Moravia, Giuseppe Berto, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Leonardo Sciascia, Italo Calvino, Vasco Pratolini, Carlo Cassola, Paolo Monelli, Raffaele La Capria.
da: http://www.mauriziopistone.it/discussioni/grammatica_1_b.htmlIL LADRO D'ANIME
Colui che cavalca le tenebre e governa la morte e la distruzione
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Leida80
«Stregona di Angmar»
Messaggi: 4986 Località : Roma
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Inviato: Gio 18 Nov 2004 15:08 pm Oggetto: |
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BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!
Non ne posso più delle d eufonicheeeee!!!
Scusate, eh, ma in giro per l'italia circola gente che confonde da con dà , si con sì, ne con né, che sbaglia i congiuntivi, e noi stiamo qua a tirarcela con la d eufonica???
Scusate, ma ci sono VERE regole grammaticali massacrate di continuo, occupiamoci di quelle, piuttosto, che ormai anche l'italiano sta diventando un'opinione... |
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Inviato: Gio 18 Nov 2004 15:20 pm Oggetto: |
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...ma poi, che ci vogliano o ci stiano solo bene, che suonino male o siano vietate, è prorpio NECESSARIO usale, o anche solo CHIEDERSI se usarle o meno?
Un esempio stimolante è quello dato da Negròre: "ad esempio" si può fare? non ne sono sicuro? scivo "per esempio" e via le castagne dal fuoco!
La seguente frase fa schifo? Era buono ed educato.
Così è peggio? Era buono e educato.
Veramente non sareste capaci di riformularla? Devo suggerire come fare? Ma dai...
E poi, per Leida: se una regola c'è la si applica senza distinzione. Vero che i congiuntivi sembrano bestie sempre più rare, vero che gli apostrofi e gli accenti litigano di continuo, ma anche la d selvaggia richiede d'essere domata
Ultima modifica di OdhenMaul il Gio 18 Nov 2004 15:22 pm, modificato 1 volta in totale |
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Inviato: Gio 18 Nov 2004 15:21 pm Oggetto: |
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Devo darti una brutta notizia Leida: si confonde anche ho con o e ha con a, per non parlare di anno con hanno e via inorridendo
Questi sono gli errori che mio cuginetto fa nei temi di prima media ( e in italiano ha 7)
Meditate gente... IL LADRO D'ANIME
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melusina
«Sorella Bene Gesserit»
Messaggi: 1528 Località : Amburgo
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Inviato: Gio 18 Nov 2004 15:21 pm Oggetto: |
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Leida80 ha scritto: | BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!
Non ne posso più delle d eufonicheeeee!!!
Scusate, eh, ma in giro per l'italia circola gente che confonde da con dà , si con sì, ne con né, che sbaglia i congiuntivi, e noi stiamo qua a tirarcela con la d eufonica???
Scusate, ma ci sono VERE regole grammaticali massacrate di continuo, occupiamoci di quelle, piuttosto, che ormai anche l'italiano sta diventando un'opinione... |
Eh. La tesi è 'na brutta cosa. Melusina
Che nessuno mi guardi quando nel buio della mia dimora dismetterò le vesti e parlerò coi pesci e coi serpenti. [by Anna Maria Bonfiglio] |
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Inviato: Gio 18 Nov 2004 15:48 pm Oggetto: |
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OdhenMaul ha scritto: | scivo "per esempio" e via le castagne dal fuoco!
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Ecco, bravo, continua a scivere...26 / 27 gennaio 2009
I giorni della memoria. |
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