I Fuochi del Cielo


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FantasyMagazine
«Balrog»
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MessaggioInviato: Mer 22 Dic 2004 9:58 am    Oggetto: I Fuochi del Cielo   

I Fuochi del Cielo

Leggi la recensione.
Perrin Aybara
«Fratello dei Lupi»
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Località: dreamland
MessaggioInviato: Mer 22 Dic 2004 9:59 am    Oggetto: E diciamolo!   

Credo che Daniele abbia già detto tutto quello che c'era da dire riguardo la traduzione. Posso solo aggiungere il mio: che schifo!
Ma parliamo del libro. I fuochi del cielo in alcuni punti è un po' dispersivo, alla fine si ha l'impressione che molte cose siano state buttate lì per far 'volume' a meno che, come ha scritto Daniele, non siano propedeutiche a eventi presenti nei volumi successivi. La parte relativa al serraglio è un po' troppo lunga anche se ci illustra (fin troppo dettagliatamente) l'incredibile cambiamento della Sapiente di Emond's Field.
Tutto il resto è nello stile di Jordan nonostante non siamo stati in grado di godercelo appieno (v. sopra).
Ci sono sempre colpi di scena che mai t'aspetti, non si può certo dire che Jordan sia prevedibile! E il finale... non lo dico dai, sennò è spoiler. Wink
Dico solo che esso apre altre porte invitanti, altri spunti per il futuro.
Nota dolente:

SPOILER




non ci viene narrata nessuna vicenda riguardante Perrin, uno dei tre personaggi chiave. Capite che la cosa mi stà un po' antipatica. Mad




FINE SPOILER

Decisamente più blando rispetto a L'ascesa dell'Ombra (il migliore secondo me finora), I fuochi del cielo è comunque un buon libro, Jordan si conferma uno scrittore di alto livello e di grande fantasia.
Personalmente continuerò a leggere gli altri volumi della saga pubblicati in italiano, però credo che li 'anticiperò' con le versioni in lingua originale. Questa storia della traduzione mi ha proprio seccato.

P.S. Mat con una t Wink
[connessione persa...]
frankifol
«Balrog»
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MessaggioInviato: Mer 22 Dic 2004 11:47 am    Oggetto:   

anche io sottoscrivo le opinioni espresse dal recensore relativamente alla traduzione. Spesso mi sono ritrovato a prendere in mano il libro in lingua originale per capire alcune cose scritte dalla ciocci.

Riguardo al libro invece, che dire? l'ho decisamente preferito al quarto.
Il punto è che ormai jordan è entrato in una dimensione di vita reale. Cerco di spiegarmi: per giungere a delle conclusioni ha bisogno di un background tanto più vario e compleso possibile. Questo implica la presenza di intere parti di capitoli basate su rilflessioni e descrizioni che poco hanno a che vedere con la trama principale. Un po' come succede durante una giornata "normale". C'è un evento importante (quando c'è) e tutto intorno una serie di "inezie" che hanno portato a quella particolare conclusione. Molti autori sono più diretti, Jordan scrive tutto. Io sono arrivato ad amare questo tipo di approccio. Per cui non concordo sulla critica fatta dal recensore. Badate bene però: la sua critica è abbastanza oggettiva. Il mio parere invece è assolutamente personale. Pensate che la parte ambientata nel serraglio mi è piaciuta molto.

ps: piccolo annuncio NON spoileroso relativamente ai contenuti: nei libri successivi la pecca trovata dal recensore è sempre presente. Anzi, forse si amplifica. Quindi se la condividete preparatevi ad una serie di altri discreto, modesto e buono per i libri fino winter's heart. Magari un sufficiente meno meno per crossroads of twilight. Quindi meditate bene se vale la pena incuriosirsi e trovarsi a comprare almeno altri sette libri che a meno di sorprese saranno costosi, lunghissimi e mal tradotti.
Se come me invece non avete trovato difetti (tranne la ciocci), preparatevi alla lettura dellamigliore saga fantay esistente.
Fabrizio
«Ospite»

MessaggioInviato: Mer 22 Dic 2004 11:52 am    Oggetto: i fuochi del cielo   

concordo in pieno con quanto detto per la pessima traduzione e per l'abbassamento della qualità del prodotto che, inevitabilmente, ne deriva.
Credo che i cambiamenti caratteriali di Nynaeve siano da attribuire al fatto che presto a Salidar arriverà un certo Lan (l'Aes Sedai al quale è stato legato è infatti proprio a Salidar, che coincidenza eh??)
Per quanto riguarda i personaggi del serraglio non è da escludere, e conoscendo Jordan credo proprio che sia così, che non siano stati messi a casaccio, staremo a vedere.
Negróre
«dannatamente umano»
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MessaggioInviato: Mer 22 Dic 2004 12:39 pm    Oggetto:   

frankifol ha scritto:
Questo implica la presenza di intere parti di capitoli basate su rilflessioni e descrizioni che poco hanno a che vedere con la trama principale. Un po' come succede durante una giornata "normale".

Questo, se mi permetti, è uno dei mali della fantasy: brodaglia inserita in contesti validi.
Capisco che a te possa piacere, ma non è il modo di far procedere un romanzo, in cui tutto l'inutile dovrebbe essere eliminato. Da un autore navigato, come Jordan, mi aspetto soltanto cose utili ai fini della vicenda.
Un sorriso, Andrea
frankifol
«Balrog»
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MessaggioInviato: Mer 22 Dic 2004 13:04 pm    Oggetto:   

la mancanza dell'inutile porta ad un quadro di continui eventi susseguentisi incessantemente in cui il tutto si svilisce. Il fatto veramente importante quindi risulta non permeato di sufficiente "stupore".
Inoltre credo si debba definire il concetto di inutile. Per me l'inutile di jordan è in realtà caratterizzazione dell'ambiente (sia esso meramente geografico o culturale).
Negróre
«dannatamente umano»
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MessaggioInviato: Mer 22 Dic 2004 13:16 pm    Oggetto:   

frankifol ha scritto:
la mancanza dell'inutile porta ad un quadro di continui eventi susseguentisi incessantemente in cui il tutto si svilisce.

Non ho scritto questo, mi "fai" più superficiale di ciò che sono, Frankifol! Wink
"Inutile" è inserire qualcosa di molto lungo che parla di personaggi che non sono protagonisti nel romanzo in questione (cosa che, se ho capito bene, Jordan ha fatto con "il serraglio"), non apporfondire l'ambientazione o la psicologia dei personaggi.
Il serraglio serve dopo? D'accordo, se vuoi aniticipare, inserisci un accenno, anche qualcosina in più... ma dilungarti su qualcosa che devia dalla trama principale significa andare fuori tema, almeno in parte.
Questo penso. E non sto attaccando Jordan, che è soltanto il pretesto per segnalare un problema comune della fantasy contemporanea.
Un sorriso, Andrea
frankifol
«Balrog»
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MessaggioInviato: Mer 22 Dic 2004 15:15 pm    Oggetto:   

vedo che siamo sulla stessa linea di pensiero sul significato di inutile!
Stabilito questo mi par di capire che non hai letto jordan, quindi relativamente al serraglio ecco i fatti. Due personaggi di primo piano passano del tempo in un serraglio per dei motivi ben precisi e con delle conseguenze ancor più precise. Durante la loro permanenza capita anche un fatto fondamentale. Gli abitanti del serraglio sono rappresentati non a tutto tondo? meno male dico, visto che quelli sì che sono personaggi secondari. Avesse fatto per loro quello che ha fatto per quelli principali, servirebbero un'altra decina di libri per finire la saga...
Negróre
«dannatamente umano»
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MessaggioInviato: Mer 22 Dic 2004 16:44 pm    Oggetto:   

No, no... non ho letto Jordan. Leggerò, prima o poi, almeno i primi due (a quanto ho capito è il minimo per farsi un'idea).
Ripeto, Jordan era soltanto un pretesto per parlare più in generale.

OK, da quanto dici tu non sembra un passaggio inutile. Ciò nonostante, però, Daniele ne ha evidenziato i limiti.
In questo, mi pare di individuare due scuole di pensiero... che cominciano a formarsi da questo quinto libro. Proprio ciò che è accaduto nei paesi anglofoni. E sono proprio curioso di vedere come andrà a finire, anche se c'è troppo da aspettare. Wink
E, sottolineo, non perché voglia che anche qui Jordan perda parte della stima dei fan per strada (com'è invece successo oltreoceano), se non le vendite.
Un sorriso, Andrea
frankifol
«Balrog»
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Località: roma
MessaggioInviato: Mer 22 Dic 2004 17:25 pm    Oggetto:   

rileggendo la recensione mi è balzato agli occhi la definizione di "romanzo di passaggio" caratterizzato dalla mancanza "di sconvolgimenti tipo quarto libro".
Secondo me questa definizione mal si adatta al modo in cui la saga è concepita. Tutte le avventure di Rand & co hanno lo scopo di far sì che le nazioni giungano unite alla Battaglia Finale. Ora, dal 5 vol fino alla fine, gli elementi introduttivi sono finiti. Rand è il drago e ognuno ha un posto definito. Sono finiti i veri&vari sconvolgimenti. Considerate il tutto come un curva che dopo essere salita fino al quarto si stabilizza mantenendo un plateau fino al nono. scende al decimo e dovrebbe avere un picco massimo con gli ultimi due. I veri romanzi di passaggio sono quindi il 4 (per gli eventi narrati), ed il terzo (per la scelta puramente stilistica di non metterci quasi mai dentro rand). I primi due fuori classifica per caratteri chiaramente in troduttivi.
Non che da qui agli ultimi due non succeda più niente, ma sconvolgimenti come li intende il recensore, mi spiace per voi, nisba
Daniele
«Elfo»
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MessaggioInviato: Mer 22 Dic 2004 17:40 pm    Oggetto:   

frankifol ha scritto:
vedo che siamo sulla stessa linea di pensiero sul significato di inutile!
Stabilito questo mi par di capire che non hai letto jordan, quindi relativamente al serraglio ecco i fatti. Due personaggi di primo piano passano del tempo in un serraglio per dei motivi ben precisi e con delle conseguenze ancor più precise. Durante la loro permanenza capita anche un fatto fondamentale. Gli abitanti del serraglio sono rappresentati non a tutto tondo? meno male dico, visto che quelli sì che sono personaggi secondari. Avesse fatto per loro quello che ha fatto per quelli principali, servirebbero un'altra decina di libri per finire la saga...


Vorrei riportare l'attenzione sulla recensione. Il parere, Ciocci a Parte, sarebbe stato tra il buono e l'ottimo.

Sono un grande fans di Jordan e spesso ho trovato nella morbosa precisione dello scrittore della Virginia per usi, persone e luoghi il vero punto di forza della saga.
Il problema, del quale il serraglio è solo un esempio, riguarda proprio la precisione di Jordan, che pare aver perso un pò la trama.
Come accade in Gemmell, non sempre serve una accurata descrizione, per tratteggiare un personaggio. Bastano alcuni accenni ben scritti. Nella parte del Serraglio, ma spesso anche nella parte Aiel, Jordan infila dentro nomi alla rinfusa e avvenimenti mal descritti. Forse il limite è della Ciocci.
Un esempio: Spoiler: la scazzottata di Nynaeve con la Sanchean nel serraglio. Dove vuole arrivare lo scrittore? Non ne ho idea.
La perenne crisi premestruale dei personaggi femminile, sembrano riportare di colpo all'adolescenza molte delle protagoniste. Perchè? Se dobbiamo parlare di quotidianità, è necessario che le razioni siano credibili.
Gli atteggiamenti descritti da Jordan in questo libro mi sembrano meno reali che nei volumi precedenti.
La quotidianità si può esprimere in altri modi. Per esempio la lezioni di Asmodean a Rand sono 1000 volte più importanti che la vita del serraglio, eppure vi sono solo accenni. Mat dovrebbe essere trattato con maggiore attenzione, perchè vive una serie di cambiamenti ben più importanti del rapporto tra Nynaeve e Egwene, ecc... ecc...
Non è una questione di stile, ma di scelte. Secondo me in certi casi sono state fatte quelle sbagliate. Molto spesso la differenza tra un discreto buono e un eccellente sta nei dettagli. Per questo il quarto libro mi sembra migliore del quinto.
Daniele
«Elfo»
Messaggi: 210
MessaggioInviato: Mer 22 Dic 2004 17:52 pm    Oggetto:   

frankifol ha scritto:
rileggendo la recensione mi è balzato agli occhi la definizione di "romanzo di passaggio" caratterizzato dalla mancanza "di sconvolgimenti tipo quarto libro".
Secondo me questa definizione mal si adatta al modo in cui la saga è concepita. Tutte le avventure di Rand & co hanno lo scopo di far sì che le nazioni giungano unite alla Battaglia Finale. Ora, dal 5 vol fino alla fine, gli elementi introduttivi sono finiti. Rand è il drago e ognuno ha un posto definito. Sono finiti i veri&vari sconvolgimenti. Considerate il tutto come un curva che dopo essere salita fino al quarto si stabilizza mantenendo un plateau fino al nono. scende al decimo e dovrebbe avere un picco massimo con gli ultimi due. I veri romanzi di passaggio sono quindi il 4 (per gli eventi narrati), ed il terzo (per la scelta puramente stilistica di non metterci quasi mai dentro rand). I primi due fuori classifica per caratteri chiaramente in troduttivi.
Non che da qui agli ultimi due non succeda più niente, ma sconvolgimenti come li intende il recensore, mi spiace per voi, nisba


Come sempre de gustibus. Non definirei però il quarto libro come un "passaggio", bensì come un picco. Potrebbe essere perfino il romanzo conclusivo della prima quadrilogia.
Capisco il tuo punto di vista, però: premetto che ho letto solo fino al V libro, ma se mi anticipi che gli altri sono l'unione di tutte le nazioni sotto un'unica bandiera, allora decisamente siamo di fronte a 5 romanzi di passaggio. Ovviemente non credo sia così. Il V libro non è un romanzo di passaggio, perchè semplicemente ci sono delle storie on the road dei protagonisti, ma lo è perchè non aggiunge nulla, se non SPOILER: Brigitte a una trama già tracciata.
I punti di forza del quarto libro, secondo me, non sono le azioni del Drago Rinato, ma le rivelazioni storiche: il mutamento in Aiel di un gruppo sociale pacifico, gli indizi sulla liberazione del tenebroso, l'ordalia di Mat, la crescita di Perrin ecc. ecc.
Sono vicende che possono tranquillamente trovar posto anche in una trama già definita, quale quella che troveremo nei prossimi libri.
Temo che la mia recensione ti abbia fornito l'impressione sbagliata. Può darsi che mi sia espresso male, o in maniera superficiale.
MessaggioInviato: Mer 22 Dic 2004 20:08 pm    Oggetto: I Fuochi del Cielo   

Mi trovo totalmente d'accordo con la recensione.
Libro che "poteva essere", ma che "non è" per tutti i motivi elencati dal recensore.
frankifol
«Balrog»
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MessaggioInviato: Mer 22 Dic 2004 20:35 pm    Oggetto:   

Penso che stiamo facendo un po' fatica a capirci. Limiti della rete!
Sarò direttissimo. I libri fino al decimo hanno lo stesso tono del 5. Gli eventi importanti che vi si possono osservare, tranne qualche eccezione che non sto a specificare per ovvi motivi, non aggiungono molto alla vicenda ed alle necessità di fondo. Visto che però per me rappresentano il vero fulcro della serie, i libri che la differenziano da tutto quello che è stato scritto fino ad ora, è chiaro che diventano libri di passaggio i primi.
La cosa dipende credo dai gusti personali. Pensa che quando ho letto la serie per la prima volta in inglese, il quarto non mi ha colpito eccessivamente.
Quindi con una punto di manicheismo credo di poter dire che se avete preferito i volumi precedenti al quinto, vi aspettano con jordan tempi duri e qualche delusione. Se ad i fuochi del cielo di stelline ne dareste 5 comprate i successivi senza il minimo timore.
frankifol
«Balrog»
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MessaggioInviato: Gio 23 Dic 2004 14:31 pm    Oggetto:   

meditavo su un altra cosa. Premesso che è vero che il lavoro della ciocci è vergognoso, quanto è giusto che la traduzione possa influenzare il giudizio sul libro? al max dovrebbe influenzare il giudizio da dare a fanucci...forse la penso così perchè ho letto il libro prima in lingua originale...
sarebbe come giudicare il libro su un racconto orale fatto di persona.
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