Cosa mi dite de "Lo Hobbit"?


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Autore Messaggio
Angus Young
«Balrog»
Messaggi: 2750
Località: Rovigo
MessaggioInviato: Ven 29 Apr 2005 11:21 am    Oggetto:   

E' vero...Sotto alcuni aspetti Lo Hobbit è in effetti un po' fiabesco ed a tratti anche infantile...Però non dobbiamo dimenticare che dopotutto il genere fantasy non è altro che un' elaborazione della fiaba...Secondo me è appunto questa ingenuità che rende Lo Hobbit affascinante. Ovvero si vede che Tolkien è partito con lo scrivere una fiaba ma ci ha aggiunto quel qualcosina in più per fare in modo che fosse qualcosa di più di una cosa fatta per essere letta ai bambini prima di dormire...Infatti, secondo me Il signore degli anelli può benissimo essere considerato il romanzo definitivo di Tolkien, visto che è privo di tutte le ingenuità presenti in Lo Hobbit. Per fare un paragone: mi ricordo quando ero un giovane ascoltatore di metal. Come tutti avevo iniziato con Master of Puppets dei Metallica (avrò avuto 15 o 16 anni). Poi mi ricordo quando iniziai ad ascoltare tutti i gruppi fondamentali come Lez Zeppelin Deep Purple e Balck Sabbath...Certo, erano anni luce distanti dai Metallica, però ascoltandoli avevo capito com'è che è nato il nostro beneamato heavy metal... Very Happy
Take me to Hell Cause I'm going there Hot rods to Hell Helldorado
Take me to Hell I'm going where The devil's there Helldorado!!!
Feanor
«Eldar»
Messaggi: 317
MessaggioInviato: Ven 29 Apr 2005 15:53 pm    Oggetto:   

Angus Young ha scritto:
E' vero...Sotto alcuni aspetti Lo Hobbit è in effetti un po' fiabesco ed a tratti anche infantile...Però non dobbiamo dimenticare che dopotutto il genere fantasy non è altro che un' elaborazione della fiaba...Secondo me è appunto questa ingenuità che rende Lo Hobbit affascinante.


Magari originariamente il fantasy derivava strettamente dai toni fiabeschi, e ne assimilava, reinterpretandoli marginalmente, intrecci, messaggi ed echi stilistici archetipizzati, ma quando si instaurò e si consolidò, nemmeno troppo lentamente, la maturazione, l'autonomia, e la presa di coscienza della diversità e della conseguente emancipazione del fantasy dalla fiaba, credo che i legami siano andati via via irreversibilmente sbiadendo, o, se preferisci, evolvendo.
Mantenere l'ingenuità tipica e caratteristica della fiaba penso sia riduttivo e limitante per il fantasy, che certamente tende, e quasi dal principio fu teso, a veicolare storie più verosimili, realistiche e adulte.
Certo l'impagabile tocco di Tolkien ha fatto sì che lo Hobbit non risultasse una pedissequa trasposizione della fiaba in uno pseudo-romanzo fantasy senza pretese o ambizioni, ma comunque lo Hobbit non consta di quella meditata profondità che chiaramente traspariva dal Signore degli Anelli.
Insomma, credo che infine il figlio sia maturato e si sia distaccato dall'antico e forse antiquato genitore, rispetto alla nuova generazione, pur mantenendo saldi e vividi i vincoli distinitivi che ne effigiano il rapporto e la contiguità.

In aggiunta, personalmente non ritengo che una narrazione infantile possa suscitare fascino, semmai una genuina e frizzante malinconia per "il buon tempo antico" come dice il Messere, per la sua ineffabile, immutabile semplicità e purezza, per l'affrancamento da circonvolute sciarade e complicanze, per la trasparente, manichea, forse anche rassicurante scissione nel bene-bianco e nel male-nero, ma non fascino, che probabilmente compendia ed epitoma tutti i connotati opposti.
Io so i cieli voltolatori in strepiti e gli sciacquii
e le risacche e le correnti;
so la sera,
l'alba estasiata d'una amara gazzarra
e ho visto talvolta ciò che l'uomo credette
di vedere

da Le Illuminazioni


Ultima modifica di Feanor il Ven 29 Apr 2005 16:30 pm, modificato 1 volta in totale
Angus Young
«Balrog»
Messaggi: 2750
Località: Rovigo
MessaggioInviato: Ven 29 Apr 2005 16:29 pm    Oggetto:   

Feanor ha scritto:

Magari originariamente il fantasy derivava strettamente dai toni fiabeschi, e ne assimilava, reinterpretandoli marginalmente, intrecci, messaggi ed echi stilistici archetipizzati, ma quando si instaurò e si consolidò, nemmeno troppo lentamente, la maturazione, l'autonomia, e la presa di coscienza della diversità e della conseguente emancipazione del fantasy dalla fiaba, credo che i legami siano andati via via irreversibilmente sbiadendo, o, se preferisci, evolvendo.


Bè...Si, infatti io mi riferivo ai "primordi" del genere stesso...Comunque hai ragione...Il genere si è evoluto in modo tale che ore risulta un po' difficile considerarlo un' elaborazione della fiaba...
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Telumehtar2
«Eldar»
Messaggi: 328
MessaggioInviato: Ven 29 Apr 2005 18:16 pm    Oggetto:   

Lo Hobbit mi è piaciuto molto, è una lettura leggera che io consigliato anche alla mia cuginetta di 11 anni, devo dire che ne è entusiasta Very Happy
Ti mostrerò la paura in una manciata di polvere
Morwen2
«Baccador»
Messaggi: 3185
Località: Gondolin
MessaggioInviato: Ven 29 Apr 2005 21:35 pm    Oggetto:   

Lo Hobbit è delizioso come libro,veramente piacevole da leggere; anche se a dire la verità la prima volta che lessi Lo Hobbit, mi annoia subito e lo lasciai perdere dopo poche pagine, slavo poi riprenderlo in mano un annetto dopo e finirlo in pochissimo tempo.
Stessa cosa dicasi per il SDA e per il Silmarillion: li trovavo ostici e noiosi, poi mi sono fatta coraggio e li ho letti più volte Wink
Glorehlen
«Drago»
Messaggi: 509
Località: Valle Arborea
MessaggioInviato: Ven 29 Apr 2005 21:56 pm    Oggetto:   

Lo Hobbit è sicuramente un bel libro, ma va preso per quello che è: una fiaba per bambini. la prima voltache mi capitò tra le mani, lessi le prime pagine e poi lo misi da parte: troppo infantile, mi irritava quasi... e mi dedicai così al Silmarillion dove ricevetti ampie gratificazioni Very Happy . Rimisi mano al libro in un secondo tempo, sforzandomi di superare la prima parte puerile e sorprendendomi come, man mano che la storia proseguiva, il vecchio Tolkien lasciava emergere qualcosina del suo stile. Immagino cosa sarebbe stato se fosse stato narrato in stile SdA...
Bisogna però ricordare che Tolkien era un buon padre di famiglia e i suoi invidiatissimi figli potevano godere delle migliori favole della buonanotte.
Marta C. Flocco
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