(contiene possibili spoiler)
Dico brevemente la mia su uno dei fumetti che più ho apprezzato e che ho seguito dal principio.
Riguardo al presunto calo che gli viene attribuito di recente posso solo affermare una cosa: dal mio punto di vista, quindi assolutamente soggettivo, ho preferito il buon vecchio Gatsu degli esordi. Si trattava di un'opera in continua crescita, sia dal punto di ista della storia che dell'abilità artistica nel disegnare di Miura. Il lungo flashback che ha raccontato della sua giovinezza (con Gambino e gli altri) quando ho finito di leggerlo pensavo fosse insuperabile, poi invece Kentaro mi ha stupito con l'introduzione della Squadra dei Falchi. Chi non ricorda il fantastico duello sulla cima di una collinetta innevata tra Gatsu e Grifis? Uno scontro dove in palio c'era ben altro che la soddisafzione di essere il più forte. Oppure quando Gatsu difende una ferita Caska dopo che era cauto da un dirupo nel fiume sottostante? O quando Gatsu compie un omicidio per Grifis e si ritrova ad uccidere un bambino e non può dirgli altro che "Mi dispiace"; e tante altri argomenti come le discussioni sui desideri o i sogni che l'uomo può avere e che ognuno si comporta in modo diverso per raggiungerli: chi è disposto a perdere tutto e tradire (Grifis) e chi invece ha il coraggio di rinunciare ad un'amicizia pur di trovare il suo sogno (Gatsu), nemmeno di realizzarlo ma solo di trovarlo visto che nemmeno lui conosce la sua strada.
Infine l'apoteosi dell'eclissi, il culmine della storia che a parer mio si è compiuta in modo perfetto per come si erano evolute le cose precedentemente. Per me con l'eclissi si era conclusa magnificamente la prima parte di storia, a quel punto Kentaro doveva chiudere il cerchio con la seconda parte, ovvero la parte della vendetta. Gatsu doveva compiere il suo destino, si può dire che avesse trovato un suo sogno (o maledizione), quella di vendicarsi. La sua vita non aveva più valore se concessa in cambio del dolce sapore della vendetta. Così assistiamo al periodo post eclisse, ad Albione, alla storia della ragazzina di cui non ricordo il nome; e anche qui a parer mio l'inizio della seconda parte della storia è accattivante: il presunto figlio maledetto di Gatsu, il popolo che invoca il Falco Bianco come un liberatore, e tanta altra roba.
A questo punto però dal mio punto di vista c'è stato un cambiamento troppo radicale. Io mi ero affezionato al clima che si era creato, al desiderio di vendetta di Gatsu, alle emozioni forti e crude ma non per questo gratuite. Non è tanto il passaggio ad un fantasy più classico che mi ha infastidito, ma il vedere svanire questi sentimenti per far posto ad un Gatsu un po' rammollito che combatte per difendere una ritrovata Caska.
Per di più attorno a Gatsu si è composta una compagnia che volendo ci può anche stare ma della quale da lettore non ne sentivo il bisogno, almeno non nel modo in cui è stata realizzata. Anche la Squadra dei Falchi era una compagnia, ma era ben diversa.
Fin qui ho detto dal mio punto di vista le cose che son successe e che mi hanno attratto o deluso, ora dirò cosa mi sarebbe piaciuto vedere al posto di ciò che non mi ha soddisfatto pienamente.
Mi sarebbe piaciuto vedere un Gatsu continuare con il suo spirito combattivo a ricercare il suo sogno di vendetta, in solitudine, non perchè disprezo la compagnia che ha ora, ma perché lui è diverso da Grifis che usava gli "amici" per raggiungere il suo sogno. Gatsu aveva abbandonato tutti per trovare il suo di sogno, e così doveva continuare.
Oppure poteva anche ritrovare Caska e cercare di avere un'esistenza normale (anche se la vedo difficile visto che è marchiato e che Caska è pazza), ma almeno sarebbe stato un finale atipico, avrebbe dovuto rinunciare al sogno di vendetta per l'amore ritrovato.
Insomma o una o l'altra cosa, o la vendetta o Caska. Per come stanno andando le cose mi sembra che Miura stia inserendo sempre più elementi che non mi soddisfano per far evolvere le situazioni. Vedi l'armatura perchè i nemici son troppo potenti, l'isola degli elfi per questo e per l'altro, e così via.
Riguardo l'armatura:
Diable Noire ha scritto: |
L'armatura purtroppo è un male necessario, l'ultimo incontro con Phemt ha dimostrato che Gatsu è impotente contro di lui (e contro gli ultimi apostoli). Probabilmente Miura ha esagerato a inserire così tanti personaggi "super"(prima di dirlo aspettiamo a vedere dove vuole andare a parare), ma di certo Gatsu con le sue sole forze non sarebbe mai riuscito a compiere la sua vendetta. |
Forse è un male necessario perché come dici te son stati inseriti nemici troppo potenti, ma si poteva pensare anche ad altro più coerente con l'ambientazione del primo Berserk. Se fosse stato per me avrei evoluto un Gatsu in preda alla follia pur di raggiungere il suo desiderio (sogno) di vendetta, un po' come era all'inizio. Un Gatsu così desideroso di uccidere Grifis tanto da richiamare il potere di un bejelit e tradire un amico (magari Caska stessa, bisogna tradire ciò che si ha di più caro) pur esaudire il desiderio di uccidere Grifis, evocando così la mano di dio e diventando un apostolo egli stesso. In questo modo sarebbe diventato come colui che odia, ma avrebbe realizzato il suo sogno, alla fine pure lui è un essere umano, con le sue debolezze. Le ultime pagine potrebbero essere rapprentare un Gatsu impazzito che sacrifica l'amata e uccide il traditore, e in ultima pagina lui che ride come un folle (avete presente l'immagine che si vede solo l'occhio e la bocca il tutto in preda alla pazzia? ecco quella). Ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente.
In ogni caso per come stanno andando le cose ora tutte le vie sono aperte e potrebbe accadere ancora di tutto. Forse il buon vecchio Kentaro ci stupirà . Anche se la via che ha intrapreso si sposta sempre più nella direzione che mi piace meno.