Terry Goodkind - La spada della verità


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Autore Messaggio
Kam'ok
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mar 24 Giu 2008 20:41 pm    Oggetto:   

Presa dall'entusiasmo per il nuovo acquisto ,non ho ben letto il post precedente...
Ora mi chiedo: Harion come mai ferma al IV? Ammetto che ogni tanto è un pochino ripetitivo, ma in una lunga saga qualche ripetizione ci sta anche (altrimenti come ci ricordiamo che ha detto tizio o ha fatto caio, se da un libro all'altro son passati anni?)
Perchè, ora che finalmente la storia è conclusa, non provi a proseguire? Se i primi non ti son dispiaciuti forse ti piaceranno anche gli ultimi...
Per il resto, che devo dire...
viva Cara & Co. ma sopratutto
Zedd Cool
-Potresti vivere senza leggere?
-Vivi senza ossigeno?
Harion
«Nazgul»
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MessaggioInviato: Mar 24 Giu 2008 22:31 pm    Oggetto:   

Kam'ok ha scritto:
Presa dall'entusiasmo per il nuovo acquisto ,non ho ben letto il post precedente...
Ora mi chiedo: Harion come mai ferma al IV? Ammetto che ogni tanto è un pochino ripetitivo, ma in una lunga saga qualche ripetizione ci sta anche (altrimenti come ci ricordiamo che ha detto tizio o ha fatto caio, se da un libro all'altro son passati anni?)
Perchè, ora che finalmente la storia è conclusa, non provi a proseguire? Se i primi non ti son dispiaciuti forse ti piaceranno anche gli ultimi...
Per il resto, che devo dire...
viva Cara & Co. ma sopratutto
Zedd Cool


Vogliamo parlare di Denna? ehehe...
Ah, chiedo in anticipo scusa su eventuali erroi, ma sono cotta!!
Dunque, non saprei come spiegarti cosa ho provato, ma cercherò brevemente di esporlo.
Ho seguito con passione, ripeto: passione, le avventure di Richard e la sua meravigliosa storia con Kahlan. Diciamo che dal terzo in poi la storia, sempre avvincente, ha cominciato ad essere un po' tirata. Ero stanca dell'eterna sfortuna di questi due pori disgraziati che non riescono mai ad essere sereni, stare insieme, a lui succede tutto ed è sempre in qualche modo o speciale o miracolato.
Per tutti i libri ho sperato una fine degna, epica, magica come nel IV con la loro unione. L'emozione è stata così forte che ho deciso di troncare lì il mio viaggio assieme a loro.
Mi spaventa l'idea che possa succedere un qualcosa che rovini tutta l'armonia della storia e il mio rapporto con Terry. Reputo il suo "la spada della verità" una delle mie opere fantasy preferite, ma come tutte le cose, se sono consumate allo stremo (perché sono sicura che lo avrà fatto), perdono il loro fascino e valore. Harry Potter lo sapevamo tutti che sarebbe durato per 7volumi ma non tutti sono la Row quindi che dire? Che fare?
Continuare per poi dover finire col bocciare l'opera? Oppure fermarsi prima e avere un ottimo ricordo di essa? Non metto in dubbio che il buon Terry abbia sfornato bei romanzi, però sai, conosco gente che ha cominciato con l'amarlo e finito per odiarlo. Questa cosa mi ha spaventatata a morte...
Pensi che sia scema vero?
Ad esempio un'autrice invece di cui leggerei pure la lista della spesa è la carey, ma sono due rapporti differenti.(come se li conoscessi gli autori ve??)
Comunque comincio ad essere un po' allergica a tutte queste saghe e trilogie...
Anzi no, mi correggo: mi piace leggerle, mi snerva aspettare che siano complete però...
Struggle fo pleasure

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«E io desideravo così tanto vederti ancora...così tanto, così tanto! Ma come...neppure tu e io, Angel, che ci amiamo così tanto?>>
Kam'ok
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mer 25 Giu 2008 19:26 pm    Oggetto:   

Harion ha scritto:
Continuare per poi dover finire col bocciare l'opera? Oppure fermarsi prima e avere un ottimo ricordo di essa? Non metto in dubbio che il buon Terry abbia sfornato bei romanzi, però sai, conosco gente che ha cominciato con l'amarlo e finito per odiarlo. Questa cosa mi ha spaventatata a morte...

Messo così è un bel dilemma...
E devo ammettere che ci sono stati momenti (cattivi Twisted Evil )in cui ho pensato: se tolgo tutte le ripetizioni (quelle del tipo Richard guardia dei boschi, mago guerriero ecc..)con tutti i vari riassuntini delle puntate precedenti disseminati un po' ovunque finisce che dimezzo quasi l'opera...
Però non è proprio da me fermarmi a metà.
Mi spiego: io vado avanti, leggo tutto e do sempre fiducia all'autore (ingenua vero?), mi posso imbattere in libri che mi piacciono meno (di Goodkind, per es. non mi ha molto entusiasmato I pilastri della creazione, un po' forzato, direi, ma mi è piaciuto Fantasma, ottima IMO la storia della catena di fuoco), ma se c'è una fine devo arrivarci (altrimenti mi sembrerebbe di abbandonare i personaggi al loro destino, non so se mi spiego...)
Insomma sono proprio fuori di testa...

Wink l'autrice di cui leggerei anche la lista della spesa? La Zimmer Bradley( di cui ho veramente di tutto)
Per quanto riguarda saghe, trilogie ecc, son pienamente d'accordo con te:leggerle è bello(se son scritte bene, naturalmente Wink ) ma aspettare la fine è veramente stancante

Maledetto/benedetto sia il giorno in cui prendi in mano il primo volume di un'opera non ancora conclusa!(Martin insegna!)
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Elyria
«Anjin»
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MessaggioInviato: Sab 28 Giu 2008 21:10 pm    Oggetto:   

Sto leggendo il libro conclusivo della saga.
la mia opinione su Goodkind non cambia: peccato che uno scrittore bravo abbia idee così deliranti. Questo fantasy è un buon veicolo per ideologie che mi mettono i brividi.
Sono solo io che ci vedo un'inno alla violenza giustificabile e alla guerra santa?
http://novatlantide.wordpress.com/

Caoticista nell'animo.
Riccardo1978
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Lun 28 Lug 2008 8:59 am    Oggetto:   

Ciao a tutti sono nuovo di questo forum e sono un grande appassionato della saga "La spada della verità", ho letto i vostri precedenti commenti però sarei curioso di leggerne altri a riguardo magari + freschi Very Happy Grazie a tutti alla prossima
ringstorm
«Giullare del Massacro»
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Località: siano (sa)
MessaggioInviato: Mar 25 Nov 2008 19:15 pm    Oggetto:   

mikimago ha scritto:
Io ho finito di recente di leggere "I pilastri della creazione", Harlan e ti confesso che è stata un'enorme delusione.

Lasciando da parte il finale raffazzonato e tirato via in fretta (ma questo è una pecca direi fisiologica di Terry, a cui ho fatto ormai il callo), mi ha lasciato molto perplesso la costruzione dell'intero romanzo: personaggi gettati lì solo per fare volume e poi liquidati in maniera indolore o fatti sparire in fretta.

Non so, mi ha dato l'impressione di averli inseriti solo per rendere più voluminoso il romanzo e allungare il brodo, senza che la storia raccontata li "esigesse" veramente. Avevo già percepito il problema nel volume precedente; qui però è smaccato.

Anche i protagonisti abituali mi sono parsi appiattiti e resi peggio che in precedenza. Senza considerare che Goodkind continua a inserire regni di cui la mappa non reca alcuna traccia.

Giudizio negativo. Ad oggi, non so se continuerò la lettura della saga.


buondì a tutti, allora rispolveriamo questo thread!
non capisco tutto questo astio nei confronti di uno scrittore con uno stile invidiabile e capace di pensare trame originali e diverse dalle solite solfe del fantasy classico. è sicuramente un genere diverso dal fantasy tradizionale, ma non vedo perchè si debba condannare uno scrittore che ha pensato di inserire i propri ideali nei propri romanzi. sinceramente lo apprezzo, perchè rappresenta l'intenzione di comunicare qualcosa di più sostanzioso di una semplice storia, per quanto bella o brutta possa essere. i filosofi inseirscono le proprie ideologie nei loro trattati e non può farlo uno scrittore di fantasy? che male c'è? è tanto assurdo vedere i personaggi agire in base a ideali meditati e distinti? al contrario, mi sembra che dia più densità alle loro caratterizzazioni. immaginate che sforzo immane per rappresentare in un modo così distinto dei personaggi.
che lui si dilunghi e che inserisca capitoli superflui sembra vero a primo acchito, ma chi ha letto la saga fino alla fine, scoprirà che anche i personaggi apparentemente caduti nel dimenticatoio avevano nell'epilogo il loro ruolo prestabilito. e chi legge con attenzione si accorge che ogni volume affronta un tema particolare.
certo, sembra superfluo scrivere 300 pagine sui pilastri della creazione, ma lo scopo era quello di affrontare una tematica morale come la nascita dell'amore tra esponenti di fazioni nemiche, e la capacità di usare la propria integrità morale per discernere le scelte giuste dai peggiori errori. inoltre, questo volume è stato introduttivo all'impero degli indifesi, che a sua volta doveva servire lo scopo di promuovere l'idea di essere degni della propria libertà e di avere il dovere di battersi per mantenerla.
molto prolisso, vero. ma, non mi ha mai annoiato con decine di pagine di descrizioni inutili come un pilastro della letteratura che noi tutti conosciamo. non erano più inutili kilometriche descrizioni di paesaggi anzichè kilometriche esposizioni ideologiche? almeno queste ultime fanno pensare.
in ogni caso, la saga si è conclusa con "scontro finale", uscito quest'anno.
e a chi diceva che i titoli dei romanzi sono stupidi dico che ha ragione. ma è colpa della fanucci, che ha cambiato i titoli originali.
per quanto riguarda la mappa, nelle interviste goodkind ha più volte detto che lui la mappa non la voleva perchè tende a circoscrivere la storia in modo a lui sgradito, ma il suo editore la esigeva.
altre domande, miss fanatica di goodkind è qui per rispondere a ogni domanda! Wink
ciauZ!
Era brilligo e gli unsci tovi / girondavano sulla rava, / eran birbizzi i borogovi / e il momo ratso ultragrattava

cercatore di verità
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mar 25 Nov 2008 21:45 pm    Oggetto:   

anche io l'hoi appena finito di leggere in effetti diciamo che non è stato molto appassionante io aspettavo richard e khalan non jensen.
ora invece sto leggende l'altro non mi ricordo esattamente il titolo se non sbaglio0 e "l'impero degli indifesi" questo mi sa sembrando molto bello.io sono arrivato alla parte in cui lui deve raggiungere il regno nascosto e tu?(diretto a chi lo sta legendo) Laughing
cercatore di verità
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mar 25 Nov 2008 21:49 pm    Oggetto:   

mi stavo riferendo ad un messagio prima scusate,però secondo me è sbagliata quella critica si in effeti i pilastri della creazione non è stao uno dei suoi migliori romanzi però è vero fra tutti i libri che ho letto questa saga e quella più bella in assoluto e goodkind secondo me ha una immaginazione enorme voglio dire non e che ci stai un ora a scrivere 11volumi uno più bello dell'altro secondo me goddkind è uno dei migliori scrittori fantasy anche se come hanno già detto il suo fantady è diverso da quello tradizionale...........ansi più bello
Curufin
«Drago»
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MessaggioInviato: Mer 26 Nov 2008 10:30 am    Oggetto:   

ringstorm ha scritto:
...non capisco tutto questo astio nei confronti di uno scrittore con uno stile invidiabile e capace di pensare trame originali e diverse dalle solite solfe del fantasy classico. è sicuramente un genere diverso dal fantasy tradizionale...

A me la Spada della Verità (il primo "mattone" pubblicato dalla Fanucci, che raccoglie i primi due libri) è piaciuto proprio perché "diverso" dal fantasy tradizionale.

Intendiamoci, gli elementi tipici del fantasy "classico" ci sono (il "signore del male" che vuole conquistare il mondo, il vecchio mago saggio che guida il giovane "contadino" che scopre di essere oggetto di una profezia... Rolling Eyes ), ma è il tono che ho trovato molto diverso. Goodkind è decisamente più "cattivo" e "picchia" laddove un sacco di autori navigano in un nauseante mare di melassa e buonismo, però temo che la vena creativa di questo autore si sia esaurita con il primo volume (mi riferisco sempre alla pubblicazione italiana), che, a volerla dire tutta, poteva benissimo fare storia a sé. Se la saga si fosse conclusa col primo volume, penso che sarebbe stato meglio. In fondo era autoconclusivo e io ho avuto la netta impressione che l'autore abbia deciso di proseguire la saga con le ultime 10 pagine o poco via, rendendo aperto un finale che, per sua natura, poteva benissimo essere chiuso.

Il primo volume, nonostante alcune ingenuità, mi è piaciuto per il tono, per una certa originalità rispetto al fantasy tradizionale (ma anche qui ci sarebbe da discuterne, visto che, sotto molti aspetti, sembra la fotocopia di Jordan...), per lo svisceramento psicologico dei personaggi (che, caso raro per me, non ho trovato pesante), per l'inserimento di numerosi elementi sparsi per tutta la storia che collimano perfettamente alla fine del romanzo, con una conclusione che è piuttosto veloce in rapporto al malloppo di pagine che la precedono, ma che non per questo ho trovato meno soddisfacente.

Diverso il discorso per quanto riguarda il secondo libro. A mio avviso l'autore cerca di recuperare il valido meccanismo del primo tomo e, in parte, ci riesce, ma il volume si chiude con un finale pessimo, davvero tirato via malissimo (una versione andata a male del finale del primo volume). L'approfondimento psicologico, che esplora altri aspetti della mentalità dei personaggi (Kahlan in particolare), regge ancora il colpo, ma inizia a mostrare la corda (in fondo i personaggi principali sono due...non si possono scrivere migliaia di pagine su DUE personaggi! Rolling Eyes ).

Il "giochino" va in pezzi nel terzo libro, che ho trovato davvero insopportabile e che ho faticato a concludere. A parte che sembra scritto da un altro autore, con un'involuzione nella narrazione a mio avviso quasi imbarazzante, tutto quanto di buono presente nel primo libro (e, in parte, anche nel secondo), è praticamente assente.

Francamente detesto le saghe, ma portare avanti una saga di tali dimensioni con due personaggi principali e qualche comprimario è, a mio avviso, intollerabile. Tanto si sa che, qualunque cosa succeda, Richard e Kahlan arriveranno vivi fino all'ultimo libro...e allora che m'importa di leggere migliaia e migliaia di pagine, quando il finale è scontato? Anche se la narrazione fosse avvincente (come, almeno per me, è nel primo libro e, in buona parte, nel secondo), IMHO alla lunga la storia finisce inevitabilmente per perdere d'interesse.

Non credo proprio che leggerò il quarto tomo. Il primo, nonostante qualche ingenuità, mi è piaciuto (e, sotto certi aspetti, l'ho trovato piuttosto originale), il secondo l'ho trovato buono, ma il terzo per me era davvero scarso.

Continuo a rimanere dell'idea che le saghe siano la morte del fantasy (le saghe interessano solo agli appassionati di fantasy, e neppure a tutti: un lettore "normale" non prenderà mai in mano una storia che si dipana in una decina di volumi da 800-1000 pagine l'uno...e non posso che dargli ragione), ma, se proprio un autore vuole tirare avanti per 10.000 e passa pagine con la stessa storia, almeno deve essere capace rinnovarsi, di mantenere vivo l'interesse del lettore, di tessere un intreccio ampio e complesso, che coinvolga numerosi personaggi su un piano paritario. Cosa che, per me, Goodkind non è riuscito a fare.
ringstorm
«Giullare del Massacro»
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MessaggioInviato: Mer 26 Nov 2008 13:13 pm    Oggetto:   

Curufin ha scritto:
ringstorm ha scritto:
...non capisco tutto questo astio nei confronti di uno scrittore con uno stile invidiabile e capace di pensare trame originali e diverse dalle solite solfe del fantasy classico. è sicuramente un genere diverso dal fantasy tradizionale...

A me la Spada della Verità (il primo "mattone" pubblicato dalla Fanucci, che raccoglie i primi due libri) è piaciuto proprio perché "diverso" dal fantasy tradizionale.

Intendiamoci, gli elementi tipici del fantasy "classico" ci sono (il "signore del male" che vuole conquistare il mondo, il vecchio mago saggio che guida il giovane "contadino" che scopre di essere oggetto di una profezia... Rolling Eyes ), ma è il tono che ho trovato molto diverso. Goodkind è decisamente più "cattivo" e "picchia" laddove un sacco di autori navigano in un nauseante mare di melassa e buonismo, però temo che la vena creativa di questo autore si sia esaurita con il primo volume (mi riferisco sempre alla pubblicazione italiana), che, a volerla dire tutta, poteva benissimo fare storia a sé. Se la saga si fosse conclusa col primo volume, penso che sarebbe stato meglio. In fondo era autoconclusivo e io ho avuto la netta impressione che l'autore abbia deciso di proseguire la saga con le ultime 10 pagine o poco via, rendendo aperto un finale che, per sua natura, poteva benissimo essere chiuso.

Il primo volume, nonostante alcune ingenuità, mi è piaciuto per il tono, per una certa originalità rispetto al fantasy tradizionale (ma anche qui ci sarebbe da discuterne, visto che, sotto molti aspetti, sembra la fotocopia di Jordan...), per lo svisceramento psicologico dei personaggi (che, caso raro per me, non ho trovato pesante), per l'inserimento di numerosi elementi sparsi per tutta la storia che collimano perfettamente alla fine del romanzo, con una conclusione che è piuttosto veloce in rapporto al malloppo di pagine che la precedono, ma che non per questo ho trovato meno soddisfacente.

Diverso il discorso per quanto riguarda il secondo libro. A mio avviso l'autore cerca di recuperare il valido meccanismo del primo tomo e, in parte, ci riesce, ma il volume si chiude con un finale pessimo, davvero tirato via malissimo (una versione andata a male del finale del primo volume). L'approfondimento psicologico, che esplora altri aspetti della mentalità dei personaggi (Kahlan in particolare), regge ancora il colpo, ma inizia a mostrare la corda (in fondo i personaggi principali sono due...non si possono scrivere migliaia di pagine su DUE personaggi! Rolling Eyes ).

Il "giochino" va in pezzi nel terzo libro, che ho trovato davvero insopportabile e che ho faticato a concludere. A parte che sembra scritto da un altro autore, con un'involuzione nella narrazione a mio avviso quasi imbarazzante, tutto quanto di buono presente nel primo libro (e, in parte, anche nel secondo), è praticamente assente.

Francamente detesto le saghe, ma portare avanti una saga di tali dimensioni con due personaggi principali e qualche comprimario è, a mio avviso, intollerabile. Tanto si sa che, qualunque cosa succeda, Richard e Kahlan arriveranno vivi fino all'ultimo libro...e allora che m'importa di leggere migliaia e migliaia di pagine, quando il finale è scontato? Anche se la narrazione fosse avvincente (come, almeno per me, è nel primo libro e, in buona parte, nel secondo), IMHO alla lunga la storia finisce inevitabilmente per perdere d'interesse.

Non credo proprio che leggerò il quarto tomo. Il primo, nonostante qualche ingenuità, mi è piaciuto (e, sotto certi aspetti, l'ho trovato piuttosto originale), il secondo l'ho trovato buono, ma il terzo per me era davvero scarso.

Continuo a rimanere dell'idea che le saghe siano la morte del fantasy (le saghe interessano solo agli appassionati di fantasy, e neppure a tutti: un lettore "normale" non prenderà mai in mano una storia che si dipana in una decina di volumi da 800-1000 pagine l'uno...e non posso che dargli ragione), ma, se proprio un autore vuole tirare avanti per 10.000 e passa pagine con la stessa storia, almeno deve essere capace rinnovarsi, di mantenere vivo l'interesse del lettore, di tessere un intreccio ampio e complesso, che coinvolga numerosi personaggi su un piano paritario. Cosa che, per me, Goodkind non è riuscito a fare.



ciao curufin. per elementi classici del fantasy tradizionale intendevo figure come orchi, goblin, vampiri, elfi, fate,gnomi e via dicendo. è naturale che se si tratta di un fantasy non può mancare un elemento essenziale come la guerra tra bene e male. in fondo, è proprio questo scontro ideologico che distingue i fantasy da altri generi letterari. la differenza di goodkind sta nel come ha affrontato la tematica. i suoi "cattivi" non sono psicolabilamente cattivi nel senso classico. essi credono fermamente in quello che fanno, lo ritengono giusto. è qui che dà un tocco di realtà alla storia. i cattivi reali non lo sono perchè sono psicopatici o neri fino al midollo di natura: essi sono semplici persone che credono in quello che fanno o che sono stati sviati con ideologie malsane. pensa ai kamikaze... non sono cattivi, sono fedeli idealisti...
nelle normali saghe fantasy i cattivi sono tali senza perchè. sono e basta. pensa a voldemort. si sa perchè è cattivo? no. lo è sempre stato. idem gli orchi o i troll ecc. ecc. è semplicemente la loro natura. invece, c'è sempre un perchè in goodkind. apprezzo il suo tentativo di razionalizzare la natura umana.
concordo sul fatto che le saghe alla lunga stufano e sminuiscono il valore di una bella storia. ma penso che non si possa fare di tutta l'erba un fascio, e poi dipende: se io mi appassiono a quel mondo, mi affeziono ai personaggi, e se la storia continua a reggersi su un'impalcatura degna di nota, a mio parere ben venga. non me ne dispiaccio, anzi Wink .
i volumi che ho trovato più ostici da leggere sono l'ordine imperiale e la stirpe dei fedeli (pubblicati insieme nella versione economica), i pilastri della creazione e un pochino pochino l'anima del fuoco. se tu avessi continuato a leggere la saga, però avresti notato che questi volumi erano da introduzione all'ultima trilogia. è in catena di fuoco, fantasma e scontro finale che tutte le apparenti incongruenze dei volumi precedenti vanno a collimare definendo una trama che alla fine si rivela complessa, intricata e IMHO veramente esaltante. perchè alcuni dei concetti e delle credenze che sembravano insindacabili si ribaltano inaspettatamente, e si rimette in discussione tutto il corpus di "leggi" portate avanti nei volumi precedenti.
anche io ho trovato il primo libro pieno di certe ingenuità, che però nell'ultimo volume vengono recuperate e spiegate in maniera soddisfacente. il finale fa pensare che goodkind aveva previsto e organizzato il tutto fin dall'inizio, ma pare anche a me che in alcuni casi, come i pilastri della creazione, abbia tentato di allungare il brodo per allontanare il finale. sinceramente, la spada della verità ha la trama più complessa che abbia mai incontrato in un romanzo fantasy. (e dico che il primo volume è uno di quelli che mi è piaciuto di meno! Wink) vi dico questo perchè alla mia lista di libri letti mancano solo jordan e martin. che sono dei coming soon, in ogni caso. Wink
quindi, vorrei darvi un consiglio: finite di leggere l'intera saga. penso che alla fine l'apprezzerete di più.
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frankifol
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MessaggioInviato: Mer 26 Nov 2008 18:40 pm    Oggetto:   

io non sono andato oltre il primo tomo della fanucci, quello rosa con dentro i primi due volumi. Già da qui mi sono sentito insoddisfatto. Nel dettaglio, concordo con l'opinione secondo cui due personaggi sarebbero un po' pochi per portare avanti una saga. Secondo me sono pochi anche per i due volumi in questione.
E' anche vero che la lotta tra bene e male è al centro di molti cicli fantasy, e quindi questo non è un problema, ma dal mio punto di vista i cattivi di goodkind sono vere macchiette. Insomma, niente a che vedere con la cattiveria motivata dei reietti, niente a che vedere con le dinamiche create da erikson, e diciamolo, niente a che vedere con martin. Altri autori, (vedasi il già citato jordan) riescono addirittura, pur rimanendo in schemi classici, a dipingere di grigio i "buoni". Insomma, secondo me il cattivo di goodkind è pienamente un cattivo assoluto. Altra cosa che non ho potuto sopportare in goodkind è l'elemento magia usato in maniera totalmente arbitraria. Serve qualcosa? Si inventa una nuova applicazione. Altro che deus ex machina.
Infine, in merito alle saghe, mi sento di dire che la saga è lo strumento alla base di un buon fantasy. Io sono un fanatico dell'ambientazione, ritengo che un mondo credibile e vivo valga da solo i soldi del libro(i). Solo con il malloppo di pagine derivanti da un buon numero di volumi si può ottenere un mondo credibile. Una delle poche eccezioni che mi saltano in mente è rappresentata da mieville. Anzi, se qualcuno mi suggerisce del buon fantasy autoconclusivo sono pronto ad investire qualche euro.
Settima proposizione - Il resto è conseguenza
cercatore di verità
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MessaggioInviato: Mer 26 Nov 2008 19:38 pm    Oggetto:   

per me la cattiveria che usa goodkind per i cattivi non è poi così semplice in un certo senso per me goodkind è un grande scrittore che come tutti ha i suoi difetti.
invece concordo apertamente con frankifol cioè per me la saga è la base di un fantasi bello e ben strutturato invece mi dispiace frankifol in questo momento non mi viene in mente nessuna bella daga da consigliarti
ringstorm
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MessaggioInviato: Mer 26 Nov 2008 20:47 pm    Oggetto:   

frankifol ha scritto:
io non sono andato oltre il primo tomo della fanucci, quello rosa con dentro i primi due volumi. Già da qui mi sono sentito insoddisfatto. Nel dettaglio, concordo con l'opinione secondo cui due personaggi sarebbero un po' pochi per portare avanti una saga. Secondo me sono pochi anche per i due volumi in questione.
E' anche vero che la lotta tra bene e male è al centro di molti cicli fantasy, e quindi questo non è un problema, ma dal mio punto di vista i cattivi di goodkind sono vere macchiette. Insomma, niente a che vedere con la cattiveria motivata dei reietti, niente a che vedere con le dinamiche create da erikson, e diciamolo, niente a che vedere con martin. Altri autori, (vedasi il già citato jordan) riescono addirittura, pur rimanendo in schemi classici, a dipingere di grigio i "buoni". Insomma, secondo me il cattivo di goodkind è pienamente un cattivo assoluto.

e il personaggio di Nicci lo hai conosciuto leggendo il romanzo? e le mord-sith? continua a leggere la saga, ti ricrederai.
Citazione:
Altra cosa che non ho potuto sopportare in goodkind è l'elemento magia usato in maniera totalmente arbitraria. Serve qualcosa? Si inventa una nuova applicazione. Altro che deus ex machina.
Infine, in merito alle saghe, mi sento di dire che la saga è lo strumento alla base di un buon fantasy. Io sono un fanatico dell'ambientazione, ritengo che un mondo credibile e vivo valga da solo i soldi del libro(i). Solo con il malloppo di pagine derivanti da un buon numero di volumi si può ottenere un mondo credibile. Una delle poche eccezioni che mi saltano in mente è rappresentata da mieville. Anzi, se qualcuno mi suggerisce del buon fantasy autoconclusivo sono pronto ad investire qualche euro.

proprio perchè non sei andato oltre il primo volume della saga non puoi conoscere la vera trama. Richard e Kahlan non sono gli unici personaggi... man mano che la saga avanza si incontrano molti personaggi che avranno il loro ruolo fondamentale.
non si può giudicare un libro dalla prima pagina, allo stesso modo non si può giudicare una saga dal suo inizio.
per la questione magia, è proprio questo che amo di goodkind: il suo concetto di magia è del tutto differente dagli stereotipi più diffusi, e lo preferisco di gran lunga.
sono stufa di leggere storie che usano gli stessi stereotipi, mezzi e personaggi per raccontarsi, alla fine sembra un cane che si rincorre la coda, sempre la stessa solfa... che balle, inventiamoci qualcosa di nuovo! sono 50 anni che ci propinano le medesime trame, pensa che per la disperazione io sono tornata alla lettura dei pionieri del fantasy e della fantascienza... mi dispiace solo che scrivevano racconti più che romanzi.
ho appena finito di leggere catherine l. moore. bellissimi i racconti di jirel di joiry, orà inizierò la sua altra raccolta sul cowboy dello spazio, northwest smith.
dopo tolkien, tutti a scrivere sempre le stesse cose... uff!
la bradley si distingueva dalla marmaglia, ma le sue storie non mi soddisfano mai pienamente, troppi intrighi amorosi.
ti consiglio la moore, e howard.
ciao Very Happy
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cercatore di verità
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MessaggioInviato: Mer 26 Nov 2008 21:57 pm    Oggetto:   

è vero il concetto di magia di goodkind è molto avanti e divers da tutte le saghe o libri che ho letto e ne ho letti di libri!!!!
per me goodkind è e rimane uno dei miei preferiti come scrittori fantasy,la cosa anche giusta che ha detto ringstorm è proprio che ormai belle saghe fantasy non se ne trovano più
frankifol
«Balrog»
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MessaggioInviato: Mer 26 Nov 2008 23:22 pm    Oggetto:   

E' buffo, qualcuno che mi stimola a esprimere giudizi su una saga solo dopo prosecuzione protratta della lettura. Normalmente sono io che sprono tutti a parlare di erikson solo dopo esser giunti al terzo volume. In questo caso però parliamo di un genio, e di un terzo volume, che senza esagerare, può essere definito come uno dei più grandi capolavori fantasy mai scritti. E' anche vero che se qualcuno dopo le memorie di ghiaccio mi dicesse di non aver gradito, gli direi di lasciar stare. Nel caso di goodkind, ho letto, prima di parlare, due volumi. Due volumi che non mi hanno soddisfatto e che sono ritenuti dai più il meglio della saga. Con questi presupposti, non sono affatto motivato a proseguire la lettura. Sull'originalità di goodkind poi stenderei un velo pietoso. Per rimanere a quanto già detto i cliche ci sono tutti. Perchè è vero che la lotta bene male è sacrosanta (ma ci sarebbe da discutere) ma è anche vero che in molto fantsy "moderno" non è detto che ci sa il contadino predestinato e tutto il resto. Per scoprirlo basta orientarsi su alcuni autori già citati nel thread, o armarsi buona volontà e cercare quello che in italia non è tradotto o lo è solo in minima parte (cook, abercrombie, bakker e via dicendo).
Le mord sith? Sono aes sedai dell'ajah rossa vestite in tenuta sadomaso ( o per voler rispettare le fonti, bene gesserit di herbertiana memoria). Il discorso della magia non sta in piedi. Abbiamo una seri di autori che si è inventata cose estremamente convincenti. Il Potere di jordan è inattaccabile. I canali di erikson sono il fulcro della vicenda. Rothfuss ha mischiato la magia del verbo con quella runica ottenendo risultati ottimi. Non parlerei poi di sanderson che in elantris ha prodotto qualcosa di veramente innovativo. In tutti questi casi inoltre, la magia ha una gestione quasi "fisica". Le varie trovate degli autori si inquadrano in un quadro di sviluppo coerente. In goodkind può succedere qualunque cosa in qualunque momento in base alle necessità della storia. E' una gestione quanto meno sgangherata. Forse è così inconcludente solo la magia blu di brooks che diventa freccia luminosa, "onda energetica" o canzone così come gli gira. Insisto molto su questo argomento perchè in universi fantasy l'organizzazione della magia è fondamentale per l'ambientazione, che, come dicevo su, è per me il fulcro del genere.
Infine non so tu (ringstorm) quanto fantasy abbia letto, ma di fantasy non tolkieniano in questo momento se ne trova a bizzeffe. Ed anche in passato con un minimo di attenzione ci si poteva prendere belle soddisfazioni (moorcock, howard, gemmell e migliaia d'altri nell'eroic,la leguin la vogliamo citare? Eddings nel suo genere è stato abbastanza personale, feist idem, turtledove fa tutto ma non fantasy classica, turtledove, williams e potrei continuare un bel po')
Quindi non mi si venga ad elogiare goodkind per quello che non è DI sicuro un suo pregio, ovvero l'originalità.
Settima proposizione - Il resto è conseguenza
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