Il Dardo e la Rosa - Jacqueline Carey


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Incantatore dalle 9 vite
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MessaggioInviato: Mer 14 Ott 2009 18:44 pm    Oggetto:   

[OT] Grazie agli editori italiani, che scelgono di farmi pagare 18 euro ogni metà di un libro che posso avere in inglese a 6 euro, il mio inglese sta nettamente migliorando. Ormai apprezzo anche le sfumature della lingua britannica.
Sarò gretto, ma il "diviso sei" è una formula commerciale che ha molto impatto su di me... [/OT]
Nipote di Pick e Inkyfhrd !
nisana
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MessaggioInviato: Mer 14 Ott 2009 19:02 pm    Oggetto:   

Bene! aspettavo con ansia l'uscita di questo libro, ma ho appena decioso che me lo prendo in inglese o francese! Evil or Very Mad
Vita prima della morte. Forza prima della debolezza. Viaggio prima della destinazione.
Sivrielle
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MessaggioInviato: Mer 14 Ott 2009 22:04 pm    Oggetto:   

Uhm, mi sa che aspetto l'economica Confused
C'erano tre stati ben distinti in cui il gatto poteva trovarsi: vivo, morto o incavolato nero.

Greebo e il paradosso di Schrödinger
gwenny
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MessaggioInviato: Mer 14 Ott 2009 23:29 pm    Oggetto:   

Sivrielle ha scritto:
Uhm, mi sa che aspetto l'economica Confused


Sempre che la facciano uscire Confused (E' rimasta scottata da quello che hanno fatto con Lynch Confused )
Secondo me la soluzione di Inky e di nisana è la migliore: se le case editrici nostre ci trattano a pesci in faccia, andiamo da quelle estere Rolling Eyes (e almeno ci scappa pure il risparmio di qualche euro Rolling Eyes )
Sivrielle
«Trista Mietitrice ad interim»
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MessaggioInviato: Gio 15 Ott 2009 15:33 pm    Oggetto:   

In effetti Inky e Nisana hanno ragione, ma il problema è la mia lentezza a leggere l'inglese, per questo continuo a confidare nell'economica e se poi proprio non esce mi munisco di dizionario e taaanta pazienza. Very Happy
C'erano tre stati ben distinti in cui il gatto poteva trovarsi: vivo, morto o incavolato nero.

Greebo e il paradosso di Schrödinger
Incantatore dalle 9 vite
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MessaggioInviato: Gio 15 Ott 2009 19:39 pm    Oggetto:   

Sivrielle ha scritto:
In effetti Inky e Nisana hanno ragione, ma il problema è la mia lentezza a leggere l'inglese, per questo continuo a confidare nell'economica e se poi proprio non esce mi munisco di dizionario e taaanta pazienza. Very Happy

Sempre OT: fai così ! Il tuo inglese diverrà più veloce.
Alla fine come premio per aver letto la Carey, Erikson, la Rowling o chiunque altro ti ispiri, avrai la conoscenza della lingua inglese.
Del resto, ho sempre trovato ostico imparare la lingua da "Frank che va a comprare i jeans neri nel negozio di Susan" o tutte ste bischerate qui...
Nipote di Pick e Inkyfhrd !
MagicamenteMe
«PrimaNonna» PrimaNonna
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MessaggioInviato: Gio 15 Ott 2009 20:38 pm    Oggetto:   

Sivrielle ha scritto:
Uhm, mi sa che aspetto l'economica Confused


mi associo
Citazione:
Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare: Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, Palin che ha usato Vista
erbetta
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MessaggioInviato: Mar 20 Ott 2009 14:14 pm    Oggetto:   

Riporto il mio commento a Il trono e la Stirpe su anobii.
Voto 1 stellina.


L'ho comprato sabato e l'ho letto.
Mi ha deluso sotto troppi aspetti per consigliarlo a qualcuno.

L'ho pagato € 19,60 e per un libro che è circa la metà dei libri della precedente trilogia (400 pagine e a carattere un po' più grande), questo mi irrita.

Lo stile e il linguaggio sono piuttosto diversi. E' cambiato il traduttore e questo già me lo aspettavo, però non saprei dire se questo sia stato un miglioramento o un peggioramento. Spiego meglio. Molte espressioni tipiche della trilogia sono cambiate. E sono talmente tante e talmente evidenti che suppongo sia stata cosa voluta. Davvero non voglio dire che sia meglio o peggio, ma fa un certo effetto trovare frasi e termini ai quali ormai mi ero abituata, tradotti diversamente. E soprattutto evidente quando si tratta di citazioni di un certo rilievo (non sempre chi accondiscende è debole) o termini usati molto frequentemente (abeyante). Per questo mi chiedo se la diversità fosse voluta. Senza voler fare paragoni con la levatura di certi classici, ma è come leggere "quel braccio del lago di Como": è spiazzante. Ma questa è una trilogia diversa, la voce narrante è diversa, dopo qualche centinaio di pagine è finito il libr.. Wink no volevo dire ci si abitua. Quello che invece non mi è piaciuto è il linguaggio troppo moderno e popolare. Sentire l'algida Ysandre sbottare in un Be'! non mi è piaciuto, non mi piace il modo spiccio di chiamarsi tra loro dei personaggi, che mi ricorda i tempi della scuola quando tra compagni ci chiamavamo per cognome sbraitando nei corridoi. Posso immaginare il freddo e spietato Barquiel de l'Envers parlare in tono concitato, alzare la voce, mandare un grido di guerra ma latrare! La sensazione che mi è rimasta addosso è che un linguaggio troppo prosaico abbia corrotto la bellezza e perfezione di questi divini angeline. Ad ogni personaggio il suo linguaggio, il pirata baffuto del secondo libro parlava sguaiatamente ed era una sua caratteristica. Gli angeline ne avevano un'altra che nel trono e la stirpe non ho più trovato. Infine la mimica facciale di tutti quanti si riduce a un incessante alzar di sopracciglia che supera la soglia del ripetitivo per sconfinare nel ridicolo.
Venendo alla storia sono rimasta ancor più delusa. La voce narrante è Imriel e si tratta di un libro che apre un'altra trilogia separata da quella conclusa. Ma allora perchè non recide il cordone ombelicale e procede sulle sue gambe? A vagliare il nuovo dal riassunto delle puntate precedenti ne rimane ben poco. Quando spunta un personaggio Imriel racconta dove come e quando costui o costei abbia conosciuto o avuto a che fare con Phedre e Joscelin, stessa cosa per posti e oggetti che devono essere illustrati in maniera più che noiosa. Motivo? Se ho già letto la trilogia precedente mi annoio, se non l'ho letta sono comunque informazioni inutili al fine di far progredire la storia. Il punto è che non c'è storia da far progredire. Il libro si apre con la scomparsa di Melisande e per quattrocento pagine non succede un tubo. A un certo punto mi è venuto da ridere: Imriel è irrequieto e Phedre commenta comprensiva "temi che sia finito il tempo degli eroi?". Se si annoia il protagonista perchè non capita niente, che deve dire il lettore? Magari alzerà un sopracciglio.
Sono una donna di cultura: ho letto entrambi i Promessi Sposi
gwenny
«Balrog»
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MessaggioInviato: Mar 20 Ott 2009 17:58 pm    Oggetto:   

Come ho detto su anobii, non concordo sull'impressione avuta su Imriel e sulla storia, pur concordando che la prima parte di Scion - che purtroppo è tutto quello che si ha in mano con Il trono e la stirpe Confused - non si fa notare per quantità e/o velocità degli avvenimenti (ma poco male, i gusti e i pareri sono sempre personali Very Happy ), mentre sono molto curiosa riguardo la prima parte del tuo commento.

Ho letto la prima trilogia in italiano e la seconda in inglese, e sinceramente non ho notato un diventare "più terra terra" della narrazione, specialmente non quando vengono poi riportati dialoghi che coinvolgono altri personaggi Confused

Se ne hai voglia, protesti postare un paio di questi passaggi "citati" o di questi dialoghi che ti hanno lasciata perplessa? Così da poterli confrontare con la versione inglese. Grazie Very Happy
Zuddas
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mar 20 Ott 2009 21:14 pm    Oggetto:   

Ciao, Erbetta.
Poiché ho tradotto io "Il Trono e la Stirpe", voglio subito dirti che trovo le tue critiche motivate, del tutto valide e ben espresse. È anche comprensibile la tua delusione. In pratica, vedo che stai facendo le stesse considerazioni che ho fatto io nel maggio scorso, quando la Nord mi incaricò di tradurre il romanzo. Voglio però spezzare una lancia in favore della casa editrice: è la prima volta (mi pare) in quarant'anni di attività che la Nord decide di dividere in due un romanzo. E dietro questa decisione ci sono soltanto motivi tecnici legati alla lunghezza, cosa che non ha reso felice nessuno. Un'altra decisione che la casa editrice ha dovuto prendere molto a malincuore è stata la sostituzione della bravissima Elisa Villa con me. Queste sostituzioni accadono spesso, ma non certo per volere della casa editrice, il cui principio è quello di affidare un autore sempre allo stesso traduttore. Finché si può.
Sfortunatamente c'è il fatto che Elisa Villa e io apparteniamo a due generi diversi di traduttori. A parte le considerazioni morali ed etiche, doverose quando il traduttore mette mano su un'opera altrui, io penso che i traduttori si possano dividere in due grandi gruppi. C'è il gruppo di quelli che hanno un proprio stile di scrittura e pensano che sia bene mantenerlo, e c'è il gruppo di quelli che decidono di non avere uno stile, o meglio, di avere uno stile abbastanza neutro. Elisa Villa ha un suo stile, molto bello, molto espressivo, con un vocabolario che giudico più esteso del mio. Però il problema con chi ha un suo stile è quello che hai visto: quando si tratta di sostituirla a metà di una serie di romanzi, il suo posto può essere preso soltanto da un altro traduttore che abbia esattamente il suo stesso stile. E se questo traduttore non si trova, è un guaio.
Come scelta professionale, il fatto che io cerchi di avere uno stile neutro significa che io sono sostituibile (o posso sostituire altri) con facilità molto maggiore. Questo è un motivo pratico che mi aiuta ad avere contratti di traduzione con una buona continuità, cioè è difficile che io sia lasciato senza lavoro per lunghi periodi dalla casa editrice che mi utilizza. Ci sono però anche dei motivi etici da parte mia, poiché penso che lo stile originale di un autore abbia maggiore possibilità di non sparire, durante la traduzione in un'altra lingua, se il traduttore non interviene facendo stile lui stesso (o lei). Generalmente i lettori non si rendono conto di quanto sia drammatico il cambiamento stilistico imposto dal traduttore. È un cambiamento inevitabile. Ma per chi si pone il problema l'obiettivo resta quello di fornire al lettore italiano almeno un equivalente, in fatto di sensazioni ed emozioni, di ciò che l'autore aveva fornito ai suoi lettori nella sua lingua.
Tu hai subito captato questa differenza di comunicazione, e logicamente non ti è piaciuta. Questo problema me lo sono posto mentre cominciavo a tradurre, e non c'era modo di risolverlo. Mi aspetto che anche altri abbiano la tua stessa reazione. Elisa Villa si è fatta un suo pubblico di lettori, ha delle splendide doti di traduttrice che questo pubblico apprezza, e sostituirla doveva per forza essere un'operazione dolorosa. A questo si è dovuta aggiungere la triste necessità di dividere il romanzo in due tomi.
Tuttavia spero che alla fine da questa operazione emerga anche qualcosa di positivo. La seconda parte del romanzo, che sarà pubblicata col titolo "Il Sangue e il Traditore", e che ho finito di tradurre un paio di mesi fa, è infatti più movimentata e interessante della prima, e sembra che i romanzi successivi di questa trilogia di Imriel siano ancora migliori. I lettori di Jacqueline Carey non resteranno delusi, alla lunga. Ignoro se i romanzi successivi saranno affidati a me, però spero di farti felice dicendo che credo di poter imparare qualcosa di utile da ciò che hai scritto. Una critica ben motivata non fa mai male.
Gianluigi Zuddas
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erbetta
«Inox memory»
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MessaggioInviato: Mer 21 Ott 2009 8:35 am    Oggetto:   

Ringrazio sentitamente per le spiegazioni chiarificatrici. Di rado penso allo zampino del traduttore quando leggo autori stranieri
Comunque via la maschera: fin dalla prima pagina ero prevenuta perchè conosco Zuddas solo come scrittore di fantascienza e vedevo difficile un accostamento tra i computer dell'apocalisse e terre d'ange. Brutta cosa i preconcetti.

Riguardo alla scelta editoriale non eccepisco, a maggior ragione se non è una prassi abituale della Nord. La crisi c'è per tutti e i conti in tasca se li fa la massaia, se li fa la casa editrice e ce li fa l'erario. D'altronde, senza la divisione del libro, queste quattrocento pagine che non mi sono piaciute sarebbero rimaste tal quali. Quando un libro non mi piace anche 3,90€ sono troppi.
Sono una donna di cultura: ho letto entrambi i Promessi Sposi
gealach
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MessaggioInviato: Lun 28 Giu 2010 22:30 pm    Oggetto:   

Arrivato, e letto con molto gusto, Naamah's Kiss. Allora, se non l'avete ancora preso, procuratevelo Very Happy Solo che aspettare che escano anche gli altri due (il secondo è già uscito, ma io studentella poverella aspetto le economiche Laughing ) dicevo, aspettare gli altri due potrebbe essere difficile, perché la Carey, che negli altri libri finisce in modo dignitoso, senza farti penare troppo per il seguito... In questo Namaah's Kiss ci fa lo scherzetto e termina con la protagonista in procinto di - e qui mi fermo per non fare spoiler. Wink Quello che voglio dire è che la trama del libro in sè si conclude perfettamente, ma rimane una cosa in sospeso Rolling Eyes
La protagonista: fantastica. Finalmente si torna a un personaggio femminile (non mi è piaciuta granché la trilogia di Imriel, infatti l'avevo abbandonata a metà per poi ricominciarla Rolling Eyes) Non aspettatevi una replica di Phèdre, Moirin la nuova protagonista è del tutto diversa, abbastanza indipendente ma anche un po' sciocca in certe scelte.
L'ambientazione: fantastica (lo sono, sono ripetitiva Laughing ) Prima abbiamo uno splendido scorcio di Alba, poi un'inedita vista su Terre d'Ange, che è talmente cambiata da avere un'adepta della Corte della Notte come regina Shocked esatto Shocked e infine un viaggio nell'incantata terra di Ch'in *-* e i personaggi Ch'in sono in assoluto i migliori *-*
In conclusione: leggetelo *-*
I seek words of such surpassing beauty that they might melt the hardest heart of stone.
- Jacqueline Carey

All female dragons are queens. Just as female cats are queens.
- Robin Hobb
nisana
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Località: Cosmere
MessaggioInviato: Lun 28 Giu 2010 23:02 pm    Oggetto:   

Grazie Gealach! Però, anche se soffro, aspetto che la trilogia finisca. Martin insegna Rolling Eyes
Invece, sono tentata da Santa Olivia, me ne hanno parlato bene.
Vita prima della morte. Forza prima della debolezza. Viaggio prima della destinazione.
gealach
«Falce di luna»
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Località: Karalis
MessaggioInviato: Mar 29 Giu 2010 22:40 pm    Oggetto:   

Santa Olivia non l'ho letto, però ne ho sentito parlare bene anche io Very Happy
Ah mi scordavo una cosa: ho trovato questo il più fantasy tra i libri della Carey. Magie, evocazioni, possessioni, draghi... ce n'è per tutti Laughing
I seek words of such surpassing beauty that they might melt the hardest heart of stone.
- Jacqueline Carey

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QueenSnake
«Hobbit»
Messaggi: 43
Località: Piacenza
MessaggioInviato: Mar 23 Nov 2010 17:56 pm    Oggetto:   

Accidenti, più di 17 18 pagine, ho questo libro nella lista dell'iniziazione da un pò ma vedendo ciò mi pare che sia il caso di iniziarlo quanto prima!
Blood is the new Black
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