Ma perchè le trilogie?


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frost
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Sab 11 Feb 2006 0:35 am    Oggetto:   

Le trilogie mi sembrano un classico esempio delle varie eredità che gli scrittori fantasy hanno ereditato da Tolkien. Bisogna anche tenere conto che la creazione dell'ambientazione di un romanzo fantasy può essere più difficile in quanto non si può attingere in modo diretto dalla realtà; secondo me quando uno scrittore trova un'ambientazione che gli è congeniale ci rimane attaccato, magari per pigrizia Wink , ma penso sia più per l'affetto che lega ogni scrittore alle proprie creazioni. Personalmente non ho mai apprezzato le saghe infinite, a limite preferisco una serie di romanzi collegati in uno stesso mondo. Ma devo ammettere che una volta creati personaggi miei è stato impossibile a volte non creare nuove storie in cui questi ultimi crescono e si evolvono.
Kyra
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MessaggioInviato: Sab 11 Feb 2006 15:18 pm    Oggetto:   

Melian ha scritto:
Vogliamo parlare di quei romanzi infiniti composti da volumi e volumi che ora che aspetti l'uscita del volume successivo hai già dimenticato cosa è successo prima?

è quello che è successo a me con Martin... mi piaceva, ma già dopo due libri cominciava a girarmi la testa e, con la storia di doverne comprare sempre altri, la voglia è un po' svanita.
A me onestamente le trilogie piacciono. Col primo fai in tempo ad innamorarti della storia, poi leggi anche il secondo e alla fine il terzo. Questo è bello se però non c'è un'attesa secolare tra le varie uscite.
Caddero come Fiocchi di Neve -
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Diable Noire
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MessaggioInviato: Sab 11 Feb 2006 19:46 pm    Oggetto:   

La trilogia va benissimo, finchè è funzionale alla trama, ma se si tratta di una storia "spalmata" in 3 volumi... Rolling Eyes
I've spent my entire life doing nothing but collecting comic books... and now there's only time to say... LIFE WELL SPENT!

kindra
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mar 14 Feb 2006 16:57 pm    Oggetto:   

è tutta colpa del primo editore di Tolkien. Sono sicura che molti di voi lo sapranno già comunque racconto l'episodio lo stesso.
Tolkien ha scritto un romanzo dal titolo "Il signore degli anelli". Quando è andato a consegnarlo al suo editore (che aveva una gran voglia di pubblicarlo, visto il precedente enorme successo de "Lo Hobbit"), questi si è spaventato e ha iniziato a fare considerazioni su chi potesse essere tanto folle da comprare un libro di quelle dimensioni. è stato l'editore, quindi, a voler dividere il romanzo in tre parti, quelle che noi conosciamo con i titoli "La compagnia dell'anello", "Le due torri" e "Il ritorno del re". Tolkien si è solo adattato ad una richiesta del suo editore, anche perché il romanzo che lui aveva scritto poteva essere suddiviso senza troppi problemi in tre tronconi di dimensioni simili.
Da questo il danno. Poiché tutti sono convinti che "Il signore degli anelli" sia una trilogia, è nata la moda delle trilogie fantasy.
La "moda" è nata negli autori, che spesso scrivono tre romanzi per narrare una sola storia, spesso allungando il brodo inutilmente. Di solito preferisco leggere storie di uno, due, quattro o più libri, proprio perché sono infastidita da questa convenzione. La lunghezza della saga per me non è importante, anzi, se è bella la preferisco lunga perché così posso "rimanere in quel mondo" più a lungo. Però ho letto anche alcune trilogie bellissime.
Questa stessa "moda" si ritrova anche nelle pessime abitudini di alcuni editori. Chiedere a Licia Troisi, per esempio: lei ha scritto un unico romanzo, e si è vista pubblicare una trilogia.
E la trilogia di Shannara dove la mettiamo? Brooks ha scritto tre romanzi autonomi, che hanno come legame il fatto di essere ambientati nello stesso mondo. Poi Mondadori li ha riuniti in un unico cofanetto, per poterla chiamare trilogia. Solo che in seguito Brooks ha scritto altri romanzi ambientati in quel mondo. Capisco che fare un unico cofanetto contenente tutti i libri non sia molto pratico, ma ha ancora senso parlare di "Trilogia di Shannara"?
Con Sean Russell invece Nord è stata più originale. Visto che i romanzi sull'impero di Wa erano solo due, ha pubblicato i primi 2 terzi del primo romanzo con il titolo "Il grande iniziato", il 3° terzo del primo romanzo e il 1° terzo del secondo con il titolo "Il figlio del cielo" e gli ultimi 2 terzi del secondo romanzo con il titolo "Il signore delle nuvole". Ecco fatta la trilogia!
Diable Noire
«Trickster»
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Località: The dark heart of a dream
MessaggioInviato: Mar 14 Feb 2006 17:35 pm    Oggetto:   

kindra ha scritto:

E la trilogia di Shannara dove la mettiamo? Brooks ha scritto tre romanzi autonomi, che hanno come legame il fatto di essere ambientati nello stesso mondo. Poi Mondadori li ha riuniti in un unico cofanetto, per poterla chiamare trilogia. Solo che in seguito Brooks ha scritto altri romanzi ambientati in quel mondo. Capisco che fare un unico cofanetto contenente tutti i libri non sia molto pratico, ma ha ancora senso parlare di "Trilogia di Shannara"?


Sul sito ufficiale di Terry Brooks è archiviata come "The Original Shannara Trilogy"...
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kingkilium
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mer 15 Feb 2006 9:35 am    Oggetto: Re: Ma perchè le trilogie?   

Spaturnio ha scritto:
Com'è che i romanzi vanno sempre a tre a tre?

Dopo aver letto "Il Re delle Volpi" mi ci sono voluti dieci minuti buoni per capire che il racconto era composto da due soli volumi e mi ha fatto un effetto strano. Ormai sono al punto che, quando compro qualcosa di nuovo, do per scontato che ci sarà una "trilogia", anche perchè, quando manca in originale, ci pensano gli editori italiani a crearne una.

La trilogia penso che sia un fatto tipico del Fantasy perchè, a pensarci bene, non è così frequente nella fantascienza o nel romanzo di narrativa: mi ricorda un pò quei telefilm che terminavano con la tipica frase "Riuscirà il nostro eroe... ...lo vedrete nella prossima puntata!"

Non sembra anche a voi che questa linea editoriale svilisca un pò l'idea stessa di "romanzo" che termina "Quando è finito"?


Non vorrei demoralizzarti, ma quei due libri che hai letto fanno parte di una saga piuttosto lunga:

The Riftwar-Series:
Magician (1982)
Silverthorn (1985)
A Darkness at Sethanon (1986)

Serpentwar-Series:
Prince of the Blood (1989)
The King's Buccaneer (1992)

The Empire-Sequence:
written with Janny Wurts
Daughter of the Empire (1987)
Servant of the Empire (1990)
Mistress of the Empire (1992)

The Serpentwar-Saga:
Shadow of a Dark Queen (1994)
Rise of a Merchant Prince (1995)
Rage of a Demon King (1997)
Shards of a Broken Crown (1998)

The Riftwar Legacy:
Krondor the Betrayal (1998)
Krondor: the Assassins (September 1999)
Krondor: Tear of the Gods (2000)

The Conclave of Shadows:
Talon of the Silver Hawk (2003)
King of Foxes (2004)
Exile's Return (2005)


(la lista l'ho copiata dal sito ufficiale dell'autore)
Qui da noi sono usciti i primi 3 libri ed i due di cui parli tu. Wink
Spaturnio
«Bombadil»
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MessaggioInviato: Mer 15 Feb 2006 17:26 pm    Oggetto:   

Lo so, ho letto quello che è gia stato pubblicato italiano (Feist è uno degli autori indigesti in lingua madre).

Certo, c'era da immaginarsi che spuntasse anche il terzo volume prima o poi, anche se non se ne sentiva il bisogno.
Anche quì, i romanzi sono in realtà autonomi, (eccetto "L'artiglio del falco d'argento" e "il Re delle Volpi" che sono perfettamente consecutivi nella trama).

Quello che non amo delle trilogie è che spesso constringono l'autore a scrivere anche il "superfluo", svilendo la qualità del racconto per arrivare ai fatidici tre volumi

Ho idea che la trilogia sia una forma di rateizzazione dei pagamenti inventata dagli editori... Confused
kindra
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mer 15 Feb 2006 23:48 pm    Oggetto:   

Citazione:
Sul sito ufficiale di Terry Brooks è archiviata come "The Original Shannara Trilogy"...


Questo non fa che confermare la scarsa opinione che già avevo di Terry Brooks.

"La spada di Shannara", "Le pietre magiche di Shannara" e "La canzone di Shannara" hanno tutti un loro inizio, uno svolgimento e una conclusione. Le storie che presentano sono diverse, com protagonisti e problemi diversi. Io non penso che avere un mondo in comune sia un elemento sufficiente per definire quei libri una trilogia dimenticando ogni altra considerazione.
Se Brooks non avrebbe scritto altro allora avrei potuto dargli ragione, ma quel mondo in comune lo hanno anche "Il primo re di Shannara", la tertalogia degli "Eredi di Shannara" e le due trilogie (queste sì due trilogie) del "Viaggio della Jerle Shannara" e del "Druido supremo di Shannara".
E non venirmi a dire che i problemi delle "pietre magiche" derivano da problemi nati nella "Spada", perché la "Spada" stessa, pur essendo stata scritta prima del "Primo re" ha ragione di esistere solo perché quel re non ha risolto completamente il problema. Il fatto che gli avvenimenti lascino strascichi nel futuro significa solo creare una "Storia" per quel mondo. Anche nella realtà accade così. Ogni avvenimento è legato a quel che è avvenuto in passato e apre le porte agli avvenimenti successivi.
Se Brooks sente il bisogno di scrivere trilogie (o di accorpare in trilogie inesistenti i romanzi autonomi che ha scritto) evidentemente nella sua mente sono più importanti inutili cliché che una trama interessante o una scrittura un po' più curata.
ekkeppalle
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mer 15 Feb 2006 23:54 pm    Oggetto:   

trilogie? e che dire delle n-logie???
e cito due graforroici per eccellenza nel panaroma italiano (delle pubblicazioni quanto meno): Terry Goodkind e Robert Jordan.
Ormai ho perso il conto di quante migliaia di pagine e quanti volumi hanno pubblicato (e parlo di quanto tradotto in italia perchè negli USA sono ben più avanti). Per non parlare del fatto che quando esce un nuovo volume (a distanza di un anno dal precedente magari) mi sono anche scordato del punto in cui è arrivata la storia.
Insomma mi sembra quasi (soprattutto con Goodkind) di leggere le storie dei supereroi Marvel..... gli capita di tutto di più, sempre peggio e per quanto sembri che sia riuscito a togliersi dagli impicci ecco che si ritrova impastoiato in guai sempre peggiori. In effetti questo modo di condurre le storie sembra proprio derivato dalla tradizione dei fumetti (soprattutto americani (ma non solo), delle strip prima e della Marvel e della Dc poi): cioè finchè commercialmente rende facciamole andare avanti.
Senza contare che tra loro le storie hanno tanto di quei punti in comune da far pensare che uno dei due abbia copiato l'altro Confused
Mah, c'è da sperare che prima o ppi trovini una fine perche se è vero che la STORIA non ha mai una fine, le storie però dovrebbero averla Very Happy

ciauzzzzzzzzzz
Spaturnio
«Bombadil»
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Località: Far Away
MessaggioInviato: Gio 16 Feb 2006 4:20 am    Oggetto:   

kindra ha scritto:

Se Brooks non avrebbe scritto altro allora avrei potuto dargli ragione,


Un minuto di silenzio per il condizionale caduto... Fifone

Avanti kindra, il vecchi Brooks deve pur vivere: chi gli paga la piscina nuova altrimenti Wink



(e poi a me alcuni suoi libri piacciono Embarassed )
kindra
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Gio 16 Feb 2006 12:10 pm    Oggetto:   

Citazione:
Senza contare che tra loro le storie hanno tanto di quei punti in comune da far pensare che uno dei due abbia copiato l'altro


è Goodkind che copia Jordan. Attualmente (versioni originali) Jordan sta scrivendo il dodicesimo romanzo, Goodkind (credo) il decimo.

Citazione:
Un minuto di silenzio per il condizionale caduto...

Avanti kindra, il vecchi Brooks deve pur vivere: chi gli paga la piscina nuova altrimenti


Povero condizionale, è stata una caduta tremenda, ma con la giusta assistenza potrebbe anche riprendersi... Embarassed
Ho scritto quel messaggio dal lavoro, e come spesso mi capita sono stata interrotta a metà frase da un cliente. Purtroppo quando sono al lavoro non rileggo mai ciò che ho scritto per cercare non di rimanere on-line troppo a lungo, e quindi ogni tanto faccio strafalcioni tremendi.

Credo che Brooks ormai sia riuscito a trovare i soldi per la piscina. Non i miei, per fortuna: ciò che ho letto l'ho preso in prestito dalla biblioteca.
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